“Caro sindaco trascrivi”: è il nome della campagna lanciata a livello nazionale da Più Europa e Radicali Italiani per chiedere le registrazioni anagrafiche dei figli di coppie omogenitoriali indicando entrambi i genitori. Una campagna portata avanti anche dal gruppo locale del partito di Emma Bonino: obiettivo raccogliere 300 firme per spingere il Consiglio comunale di Imola ad approvare la mozione in cui si chiede al sindaco Panieri di trascrivere gli atti di nascita.
L’impulso arriva da un gruppo di giovani imolesi, che già ad aprile aveva inviato una proposta di mozione ai gruppi consiliari rimasta senza risposta. «Il sindaco Panieri, a differenza di altri dell’Emilia-Romagna, non si è mai espresso sul tema», spiega Fabio Ehrenhofer, 22 anni, tra i promotori.
La raccolta firme proseguirà fino al raggiungimento dell’obiettivo: prossimi appuntamenti in piazza Caduti per la Libertà domani dalle ore 9 alle 12:30, venerdì 14 luglio dalle ore 17:30 alle 21:30 e sabato 15 luglio dalle ore 9:30 alle 12:30. (so.na.)
Recentemente la Corte europea dei diritti dell’uomo ha riconosciuto il diritto dell’Italia di non riconoscere il “genitore d’intenzione”, sia nelle coppie di uomini che di donne pur confermando la necessità del riconoscimento del rapporto tra il minore e il “genitore d’intenzione”, ha ribadito che rientra nella discrezionalità di ciascuno Stato la scelta dei mezzi con cui pervenire a tale risultato, ad esempio con l’adozione. In mancanza di una normativa specifica non sarebbe più corretto indirizzare verso questa pratica più sicura tali coppie e non utilizzarle per una contesa politica?
Noi non stiamo utilizzando nessun figlio di una coppia omogenitoriale per una contesa politica, infatti se la mozione verrà approvata i genitori avranno semplicemente la libertà di scegliere se richiedere la trascrizione dell’atto di nascita estero o procedere con la strada più tortuosa dell’adozione in casi particolari. Per evitare di strumentalizzare un figlio di una coppia imolese chiediamo al consiglio comunale di approvare la mozione prima che si presenti di nuovo un caso in città in modo tale che la posizione del sindaco sia chiara già a priori.
Al di là della libertà di scelta dei singoli genitori, la Corte Costituzionale, nella Sentenza 32 del 2021, ha evidenziato la non
adeguatezza del ricorso all’adozione in casi particolari quale soluzione alternativa, per come attualmente è regolata, considerato che potrebbe essere resa impraticabile proprio nelle situazioni più delicate per il benessere del minore, quali sono, ad esempio, la crisi della coppia e la negazione dell’assenso da parte del genitore biologico o legale, necessario in base alla legge, e visto che opera in ipotesi tipiche e circoscritte, producendo effetti limitati, visto che non conferisce al minore lo status di figlio legittimo dell’adottante, non assicura la creazione di un rapporto di parentela tra l’adottato e la famiglia dell’adottante e non interrompe i rapporti con la famiglia d’origine.