Più sicurezza in Pedagna, controlli notturni «speciali» dei carabinieri tra le strade e i parchi del quartiere
Dopo l’annuncio del sindaco Panieri su maggiori controlli in Pedagna e i «pattuglioni» organizzati da polizia di Stato e polizia locale, anche l’Arma dei carabinieri è scesa in strada per rispondere alla richiesta di maggiore «sicurezza percepita» da parte dei cittadini residenti nel quartiere. Zona, come noto, protagonista nelle ultime settimane di episodi di vandalismo (gomme tagliate e vetri e carrozzerie danneggiate alle auto parcheggiate), a cui si è aggiunta l’aggressione in via Zaccherini ad un 50enne, finito all’ospedale con lividi e contusioni, da parte di un gruppetto di minorenni.
Forte quindi il segnale mostrato dai militari nella serata di ieri, quando sono intervenuti con un servizio mirato di controllo nel quartiere. I carabinieri hanno così rinforzato le ordinarie e quotidiane pattuglie già presenti con una perlustrazione notturna «ad alto impatto», insieme ai colleghi del reparto Motociclisti del Nucleo Radiomobile. Attività svolta nelle vie di minore transito e in tutti i parchi e giardini pubblici frequentemente utilizzati dai giovani come raduni estivi notturni. In più, cinque pattuglie si sono posizionate stabilmente sulle direttrici principali del quartiere, tra cui via Puccini, via Vivaldi, via Punta, via Rossini e via Zaccherini.
In queste strade i militari hanno effettuato un vero e proprio filtraggio intensivo di tutti i mezzi in transito, ispezionando il passaggio delle automobili e controllandone i conducenti. Centinaia quindi i soggetti fermati e identificati, centinaia i mezzi e i motorini controllati, numerosi gli esercizi pubblici fatti oggetto di controlli amministrativi e due le multe «staccate» per guida in stato di ebbrezza con relative patenti ritirate. Si tratta di un ragazzo di 29 anni trovato alla guida con un tasso alcolemico pari a 0,69 g/l e a una 23enne con un tasso alcolemico di 0,89 g/l.
«É stato unanime l’apprezzamento dei cittadini – fanno sapere i carabinieri – che hanno volutamente avvicinato i militari nello svolgimento del loro delicato servizio, per far sentire la gratitudine del quartiere e per comunicare con diligenza e spirito partecipativo all’Arma tutte le informazioni utili al continuo e approfondito controllo del territorio».