Cronaca

La Vena del Gesso romagnola della valle del Santerno è Patrimonio dell’umanità. La decisione dell’Unesco

La Vena del Gesso romagnola della valle del Santerno è Patrimonio dell’umanità. La decisione dell’Unesco

La Regione Emilia-Romagna ha centrato l’obiettivo: l’iscrizione nella lista dei beni naturali del Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco del Carsismo e grotte nelle evaporiti dell’Appennino settentrionale. La decisione è arrivata oggi a Riyad (Arabia Saudita), dove si è riunito Comitato internazionale dell’agenzia delle Nazioni Unite.

Da oggi, quindi, le grotte e i fenomeni carsici che si trovano nelle rocce evaporitiche (gesso e sale) sono ufficialmente riconosciute come valore universale per le loro caratteristiche di unicità e rappresentatività a livello mondiale. Un sito seriale composto da sette aree nelle province di Reggio Emilia, Bologna, Rimini e Ravenna: Alta Valle Secchia (Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano), Bassa Collina Reggiana (Paesaggio Protetto della Collina Reggiana), Gessi di Zola Predosa (sito Natura 2000), Gessi Bolognesi (Parco Regionale dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell’Abbadessa), Vena del Gesso Romagnola (Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola), Evaporiti di San Leo (sito Natura 2000), Gessi della Romagna Orientale (Riserva Naturale Regionale di Onferno).

red.cro.

1 Comment

  • Un giusto riconoscimento per aree molto particolari che conservano memoria di eventi geologici di grande importanza, a disposizione di tutti coloro che studiano, tutelano ed amano il territorio e l’ambiente.
    Un sentito ringraziamento a chi ha collaborato a vario titolo per giungere a questo importante risultato.

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