Posts by tag: caccia

Cronaca 27 Gennaio 2021

A caccia di beccacce a Castello, multati in quattro perché fuori comune in «zona arancione»

Erano andati a caccia in un’altra città senza rispettare il divieto agli spostamenti fuori dal proprio comune di residenza che sono in vigore in «zona arancione» (salvo motivi di salute, lavoro o necessità), il colore che attualmente contraddistingue l’Emilia Romagna per quanto riguarda le misure di contenimento per far fronte all’emergenza sanitaria da Covid-19. Per questo dovranno pagare una multa da 533 euro ciascuno.

Si tratta di quattro cacciatori sorpresi nei giorni scorsi dagli agenti della polizia locale della Città metropolitana di Bologna mentre erano a caccia di beccacce sulle colline di Castel San Pietro. In «zona arancione» è consentito cacciare, ma solo all’interno del proprio comune. L’unica deroga in Emilia Romagna è per la caccia di selezione al cinghiale. (gi.gi.)

Foto d’archivio

A caccia di beccacce a Castello, multati in quattro perché fuori comune in «zona arancione»
Cronaca 21 Settembre 2020

Apertura della caccia, il bilancio della Città metropolitana

Ieri, domenica 20 settembre, si è ufficialmente aperta la caccia stanziale dell’annata venatoria 2020/2021. 

Secondo i dati continua il calo dei cacciatori sul nostro territorio. Gli agenti della polizia della Città metropolitana, supportati dalle Guardie Giurate Volontarie, hanno infatti registrato la presenza di circa 600 cacciatori, contro gli 800 degli anni scorsi. Una riduzione dovuta certamente all”invecchiamento della «categoria cacciatori», ma accentuatasi strutturalmente a seguito del lockdown. In totale sono stati effettuati 273 controlli e non è stato registrato nessun incidente. (da.be.)

Apertura della caccia, il bilancio della Città metropolitana
Cronaca 6 Maggio 2020

Approvato il calendario venatorio regionale. Si inizia con la caccia di selezione al cinghiale

Via libera al calendario venatorio per la stagione 2020-2021 valido in tutta l’Emilia-Romagna che dal 4 maggio ha aperto la caccia di selezione al cinghiale, l’unica forma di caccia attualmente consentita, per prevenire e ridurre i danni alle produzioni agricole.

In attuazione del Piano faunistico venatorio regionale, il piano di prelievo stabilisce il numero dei cinghiali prelevabili nei vari distretti di caccia in funzione dell’impatto che la specie ha sulle produzioni agricole in termini di importo dei danni per chilometro quadrato.
Tra le novità, nei Piani di controllo provinciali è stato stabilito che province e Città Metropolitana di Bologna si avvalgano anche degli agricoltori proprietari o conduttori di fondi muniti di licenza di caccia, opportunamente autorizzati. I Piani di controllo vengono condotti tutto l’anno negli ambiti del territorio dove la caccia è vietata come parchi, oasi, riserve, zone di ripopolamento.

L’apertura generale della caccia, che interessa circa 38 specie cacciabili nel territorio regionale, prenderà invece il via il 20 settembre e si chiuderà il prossimo 31 gennaio 2021. (r.cr.)

Approvato il calendario venatorio regionale. Si inizia con la caccia di selezione al cinghiale
Cronaca 11 Ottobre 2019

Sparava in giorni e luoghi vietati, denunciato cacciatore a Casalfiumanese

Cacciava in giorni e luoghi vietati e con modalità pericolose, sfregiandosi di ogni tipo di regola venatoria. Per questo motivo, a seguito di lunghe indagini, gli agenti imolesi della polizia locale della Città metropolitana di Bologna (ex polizia provinciale) hanno sorpreso e denunciato un uomo a Casalfiumanese. 

Il cacciatore è stato, infatti, «pizzicato» in una zona rurale con il fucile ancora caldo e due fagiani maschi da poco abbattuti, proprio in una giornata dove l”attività venatoria era vietata. Oltre alla denuncia, quindi, gli sono stati sequestrati sia l”arma che la selvaggina e gli sono state anche ritirate in via cautelativa altre armi e munizioni in suo possesso. (d.b.)

Foto concessa dalla Città metropolitana di Bologna

Sparava in giorni e luoghi vietati, denunciato cacciatore a Casalfiumanese
Cronaca 27 Dicembre 2018

Incidente durante una giornata di caccia, muore un 71enne imolese

Una giornata di caccia qualsiasi si è trasformata in tragedia. A perdere la vita è stato Matteo Calderoni, 71enne cacciatore di Sasso Morelli. L”episodio è avvenuto sabato mattina in un”area accessibile da via Case Nuove, nelle campagne tra Imola e Castel Guelfo. L”uomo era in compagnia del cane e di un amico quando, secondo una prima ricostruzione, è inciampato in un groviglio di arbusti e, nel cadere, dal suo fucile è esploso un colpo accidentale che l”ha raggiunto alla gamba sinistra, recidendogli un”arteria.

Sul posto, allertati dall”amico, sono intervenuti i carabinieri e i sanitari del 118, ma al loro arrivo per Matteo Calderoni non c”era più nulla da fare. L”uomo, infatti, era già deceduto per dissanguamento a causa della ferita riportata. I funerali si sono svolti oggi pomeriggio nella chiesa di Sasso Morelli. (d.b.)

Foto d”archivio

Incidente durante una giornata di caccia, muore un 71enne imolese
Cronaca 10 Ottobre 2018

Ezio Conti presidente nazionale dell'Urca, associazione venatoria che ha a cuore la protezione degli ecosistemi

Il Consiglio nazionale dell’Urca, l’associazione che raggruppa i cacciatori dell’Appennino, lo scorso 14 settembre ha eletto l’imolese Ezio Conti alla carica di presidente. Una passione, quella per l’attività venatoria, respirata in famiglia fin da ragazzo, anche se non vissuta in prima persona fin da subito. «Ero figlio di contadini – racconta il neopresidente – e i miei fratelli andavano a caccia. Però i soldi erano pochi e io dovevo studiare…».

Oggi in pensione, Ezio Conti è ingegnere elettrotecnico e vanta un passato di progettista all’Anthos, la divisione della Cir poi passata a Cefla, specializzata nelle macchine e attrezzature odontoiatriche e ospedaliere. Ed è stato anche direttore generale dell’Asspi di Bologna, l’associazione sindacale dei piccoli proprietari immobiliari.

L’Unione regionale cacciatori dell’Appennino si è costituita in Emilia Romagna nel 1991 per volontà del senatore del Pci Araldo Tolomelli, allo scopo di gestire la fauna ungulata (cervi, caprioli, daini, cinghiali) attraverso un prelievo venatorio selettivo e programmato. Da allora si sono costituite via via altre Unioni regionali, dal Piemonte alla Sicilia, sino alle 14 attuali. «L’Urca – specifica Conti – si articola a livello territoriale in sezioni regionali, provinciali ed eventualmente locali».

La prima assemblea congressuale di tutte le Unioni regionali si è tenuta nel 2001 a Sasso Marconi, costituendo così l’Urca nazionale. Attenzione però, l’Urca – tiene a rimarcare Conti – non è una delle «tante, tantissime, troppe» associazioni venatorie, tantomeno intende fare loro concorrenza, anche perché associa soltanto cacciatori che siano selettori. «L’Urca – spiega il neopresidente – è l’unica associazione a carattere venatorio che, diversamente da tutte le altre associazioni, interpreta e adotta totalmente la 157, la legge nata nel 1992 che permette l’attività venatoria su tutto il territorio nazionale».

La 157, al punto due dell’articolo 1, recita infatti: «L’esercizio dell’attività venatoria è consentito purché non contrasti con l’esigenza di conservazione della fauna selvatica e non arrechi danno effettivo alle produzioni agricole». Esigenza di conservazione della fauna che l’Urca ha reso ancor più esplicita implementandola. La sua mission – recita infatti il Manifesto fondativo – è la conservazione degli ecosistemi, comprensivi di tutte le specie animali, nessuna esclusa. «Pertanto – chiarisce Conti -, per come è concepita dall’Urca, la caccia non è uno sport ma una forma di gestione che risponde a principi di conservazione della risorsa naturale rinnovabile costituita dalla fauna».

Non solo. Tra gli obiettivi esplicitati dal Manifesto c’è la crescita della sensibilità naturalistica. «Io sono andato nelle scuole a spiegare che tutti gli ecosistemi vanno preservati », racconta Conti. A conferma di ciò, il 12 maggio 2006 è giunto un ambito riconoscimento: con decreto del ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio, l’Urca è stata riconosciuta come «associazione di protezione ambientale». In altre parole, una associazione di cacciatori equiparata, per le finalità e l’attività svolta, alle associazioni ambientaliste. Caso unico in Italia. (fu.an.)

L”articolo completo è su «sabato sera» del 4 ottobre

Nella foto Ezio Conti

Ezio Conti presidente nazionale dell'Urca, associazione venatoria che ha a cuore la protezione degli ecosistemi
Cronaca 3 Maggio 2018

Emergenza cinghiali, piano straordinario di controllo anche in Valquaderna e a Palesio

Dal 20 aprile scorso, per far fronte all”emergenza dei cinghiali che sempre più spesso sono causa di incidenti stradali oltre ad arrecare danni all”agricoltura, è in corso un piano straordinario di controllo e abbattimenti selettivi nel Parco regionale dei Gessi Bolognesi e dei Calanchi dell”Abbadessa e nell”area a sud-est della Città metropolitana di Bologna, ovvero quella che interessa Ozzano Emilia, Castel San Pietro e marginalmente Imola. Il piano è stato fortemente voluto dalla Regione Emilia-Romagna, «Il problema dei cinghiali è all”ordine del giorno – spiegano dalla Polizia provinciale – perché spesso causano problemi ai cittadini. Gli avvistamenti non sono rari nemmeno vicino alle città, come dimostrano le testimonianze in via Montericco e alla centrale Hera a Imola. Il motivo è da ricercare anche nella presenza in collina di branchi di lupi (i nemici naturali, ndr) che portano i cinghiali a spostarsi e raggiungere zone meno rischiose».

Il piano prevede il controllo e l”abbattimento selettivo dei cinghiali da postazioni fisse per mano di operatori volontari specializzati, per i quali la Città metropolitana aveva nei mesi scorsi aperto le domande (leggi la news), coordinati dalla Polizia provinciale. «La nostra attività – proseguono – consiste nel monitorare la situazione al di fuori del Parco e limitare il numero di cinghiali presenti. I giorni in calendario sono il martedì e il venerdì (sia la mattina presto che la sera in entrambe le giornate) e le persone abilitate devono essere qualificate. Non tutti i cacciatori possono cacciare il cinghiale. I volontari presenti finora sono stati dai 15 ai 30 per ogni intervento. Il piano di controllo dovrebbe durare 3 mesi, a meno di cambiamenti o proroghe in corso d”opera».

Una volta abbattuti gli animali vengono portati ai Centri di lavorazione carni sul territorio (ad esempio a Monterenzio o Carseggio) che sono convenzionati con la Città metropolitana e dove vengono eseguiti i controlli sanitari. Una volta terminate le verifiche, il 25% circa delle carni può essere riconsegnata ai volontari per compensarli del loro sforzo venatorio, mentre la parte restante viene venduta dal Centro stesso che riconosce all”Ente di provenienza (Regione, Provincia o in questo caso la Città Metropolitana) un corrispettivo in base al quantitativo venduto.

«L”area più interessata – concludono – è la Valquaderna e Palesio e finora ne sono stati abbattuti qualche unità. Gli appostamenti devono essere effettuati in posti ben precisi e in completa sicurezza visto che con la primavera e l”estate sono più frequenti le passeggiate e le escursioni, a piedi o in bici, dei cittadini».

r.c.

Nelle foto: cinghiali e alcuni operatori durante una battuta di caccia

Emergenza cinghiali, piano straordinario di controllo anche in Valquaderna e a Palesio
Sport 7 Aprile 2018

Caccia alla traccia speciale, bimbi dai 6 ai 10 anni ai «Gessi Bolognesi»

Domani al Parco dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell’Abbadessa torna l’attività gratuita «Caccia alla traccia speciale», rivolta ai bambini dai 6 ai 10 anni. Attraverso un percorso facile si partirà per una escursione naturalistica guidata alla ricerca di «nuove tracce». Il ritrovo è alle ore 15 alla chiesa di Sant’Andrea, in via Sant’Andrea 34 a Ozzano Emilia (dalla via Emilia percorrere la strada Tolara di Sopra in direzione Settefonti, svoltando a destra in via del Florio e ancora a sinistra lungo la via Sant’Andrea). In caso di maltempo l’attività verrà svolta all’interno del centro visite di Villa Torre. Si raccomanda di indossare calzature tipo trekking e abbigliamento adeguato.

Per informazioni si può telefonare al numero 051-6254821 oppure mandare una mail a info.parcogessi@ enteparchi.bo.it (numero di posti limitato).

r.s.

Nella foto: il centro visite di Villa Torre

Caccia alla traccia speciale, bimbi dai 6 ai 10 anni ai «Gessi Bolognesi»

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