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Ciucci (ri)belli 4 Ottobre 2022

Giorno del dono, a Imola i bimbi delle Carducci regalano i loro segnalibri alla città

In occasione del Giorno del dono, oggi 4 ottobre i bimbi della Scuola dell’infanzia Carducci di Imola (Coccinelle, Farfalle, Rane e Scoiattoli) hanno voluto fare un regalo a chi passa nelle vicinanze della scuola: un segnalibro realizzato con le loro manine.

«È  il nostro modo per partecipare a questa  iniziativa e regalare  un pezzetto di noi alla nostra città!» spiega Alice Rugiero, docente all’Istituto comprensivo 2. La recinzione della scuola già in passato è stata protagonista di altre originali iniziative rivolte alla città in occasione ad esempio della Giornata dei calzini spaiati, della Marcia dei diritti e dei Fantaveicoli.

Giorno del dono, a Imola i bimbi delle Carducci regalano i loro segnalibri alla città
Ciucci (ri)belli 27 Febbraio 2022

Fantaveicoli, «biciclette d’autore» in mostra all’esterno della scuola d’infanzia Carducci a Imola

Dopo i calzini spaiati, le bici. In occasione del Carnevale dei Fantaveicoli, la recinzione della sede della scuola d’infanzia Carducci, in via Manfredi a Imola, è diventata… una galleria d’arte. In mostra, biciclette di tutti i tipi, rigorosamente fatte dai bambini e dai loro genitori con materiali di recupero. «È stata l’occasione per riprendere a partecipare alla vita e agli eventi di Imola – spiega Alice Rugiero, docente all’Istituto comprensivo 2 – mettendo insieme bambini, famiglie e scuola come da mesi non poteva più accadere. Non potevamo non partecipare al Carnevale dei Fantaveicoli di Imola. Bimbi e genitori dell’infanzia Carducci hanno reso possibile tutto questo. E dal vivo la nostra mostra è ancora meglio: passate a vederla in via Manfredi – conclude – e taggateci nei vostri selfie con sfondo di bici d’autore!».

Nelle foto: le «bici d’autore» dei bimbi della scuola d’infanzia Carducci a Imola

Fantaveicoli, «biciclette d’autore» in mostra all’esterno della scuola d’infanzia Carducci a Imola
Imola 4 Febbraio 2022

Giornata dei calzini spaiati, l’iniziativa dei bimbi della scuola d’infanzia Carducci di Imola

Ogni anno il primo venerdì di febbraio si celebra la Giornata dei calzini spaiati, iniziativa nata una decina di anni fa in una scuola elementare di Terzo di Aquileia (Udine) per lanciare un messaggio di solidarità e inclusione verso tutti coloro che si sentono un po’ «spaiati».

Nell’occasione, oggi i bambini della scuola dell’infanzia Carducci di Imola hanno deciso di fare un regalo a tutti quelli che passavano nelle vicinanze della scuola: tanti calzini spaiati, colorati dai bambini stessi, sono stati appesi alla recinzione del giardino con l’invito, per i passanti, a staccarli e portarli con sè per ricordare sempre, spiegano le maestre, «che la diversità di ognuno è una ricchezza per tutti quanti. La giornata dei calzini spaiati nasce per parlare di accettazione e accoglienza delle diversità, ed è stata spunto di riflessione a scuola».

Nella foto: i calzini spaiati disegnati dai bimbi della scuola d’infanzia Carducci di Imola

Giornata dei calzini spaiati, l’iniziativa dei bimbi della scuola d’infanzia Carducci di Imola
Cronaca 9 Maggio 2018

Dall'Archivio storico «Carducci» le rigide regole della scuola negli anni del fascismo

Essere maestro negli anni del regime non è cosa semplice! È quello che viene spontaneo pensare leggendo alcune delle carte dell’Ispettorato scolastico di quegli anni; molte affermazioni generano un sorriso, ma è sufficiente cercare di mettersi nei loro panni per avvertire come lo stato d’animo difficilmente potesse essere sereno e rilassato: infatti sono sempre sotto controllo da parte dei superiori che vigilano affinchè non si discostino dal modello che il regime ha fissato, controllo che lascia trapelare spesso un poco di malafede in quanto sembra che direttori, ispettore e provveditore si aspettino di trovare sempre delle pecche o delle scorrettezze.

La loro vita non è semplice: se sono assegnati in sedi scomode devono dimorare sul posto, in locali, spesso annessi alla scuola e messi a disposizione dal Comune, che non sono sempre lindi e accoglienti; ad esempio un direttore fa notare all’ispettore che le rimostranze della maestra, riguardo la casa dove si è appena trasferita, sono fondate, non assurde pretese, in quanto il «lavandino e la latrina» sono davvero indecenti; questi trasferimenti si rivelano spesso transitori per cui è difficile organizzarsi e creano problemi se le signore hanno un marito, figli magari piccoli o genitori anziani; anche raggiungere la sede è in molti casi scomodo, in quanto i collegamenti con treno o corriera sono disagevoli e talvolta incerti. Ad esempio il direttore Guerrini in persona si accerta del fatto che, sospeso il servizio di treno e corriera tra Imola e Borgo Tossignano, le maestre possono raggiungere la scuola solo con «un passaggio» fortuito e dopo aver camminato nei campi col fango a mezza gamba: a quel punto concede che la scuola resti chiusa.

I superiori si preoccupano molto dell’atteggiamento e dell’aspetto delle maestre, del fatto che magari non hanno la divisa in ordine, che non presenziano alle cerimonie del regime (assenza che viene anche punita con decurtazione dello stipendio), che si assentino senza giustificazione dal lavoro e temono sempre che giungano in ritardo o lascino in anticipo la classe. Il 12 aprile 1939 il Regio Provveditore Sgroi scrive all’Ispettore Capo Balbarini: «Questa mattina, essendo in giro d’ispezione, è salita sull’autobus per Imola, alle 9.30, una insegnante, che è scesa a Ozzano Emilia ed ha raggiunto la scuola dopo le 10. Non conosco il nome della maestra, dalla apparente età di circa anni 40. Potrebbe essere la Mª Fiorani Nanni Paolina, che è nata nel 1897. Le maestre Schipa Molinari Mercedes e Cassarini Pagani Lucia sono anziane, mentre la Mª Morandi Maria Teresa, nata nel 1906, non ha l’età sopra considerata. In ogni modo accertate subito e identificate l’insegnante e riferitemi d’urgenza sull’ingiustificato ritardo».

ma.ama. fra.mon.

L”articolo completo su «sabato sera» del 3 maggio.

Nella foto: scolaresca delle scuole elementari di Imola 

Dall'Archivio storico «Carducci» le rigide regole della scuola negli anni del fascismo

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