«Il virus è davvero contagioso. In questa seconda ondata ho visto molti più pazienti rispetto alla prima, da un punto di vista clinico soprattutto persone asintomatiche o con sintomi sfumati, ma questo non toglie che ci sia anche chi necessita di ricovero in ospedale». Danilo Pasotti è un medico di medicina generale, uno dei due coordinatori dei Nuclei di cure primarie di Imola e Mordano. Le statistiche dicono che, oggi, la maggior parte delle persone positive al Coronavirus (circa il 95%) si sta curando a casa. Se il coordinamento delle «truppe» nella battaglia contro la malattia da virus Sars-Cov-2 rimane in capo all’Azienda usl, e le équipe Usca rappresentano la «cavalleria leggera» per le visite a domicilio, la «fanteria» sono i medici di famiglia.
La scelta di utilizzare le Usca, équipe ad hoc medico-infermiere, per le visite domiciliari dei pazienti Covid, è corretta? Non dovreste andarci voi medici di famiglia?
«La scelta di attivare le Usca è stata una scelta concordata; a Imola siamo stati tra i primi. Fu deciso a marzo anche perché non c’erano presidi di sicurezza (mascherine, tute, guanti) per tutti. Ora che le Usca sono una legge dello Stato continuano ad essere la risposta corretta. Sarebbe impossibile per il medico di medicina generale visitare i pazienti Covid a domicilio perché richiede una procedura particolare, pensiamo alla vestizione con i dispositivi di sicurezza o alla sanificazione dell’auto. Il rischio altrimenti è contagiare noi stessi e diventare poi un vettore, come purtroppo si è visto in primavera. Noi medici di famiglia facciamo in media 8 ore di ambulatorio rispondendo ad una sessantina tra mail e telefonate al giorno e vedendo comunque i pazienti su appuntamento, perché non dobbiamo dimenticare che non sono scomparse le malattie che c’erano prima, sulle quali non va abbassata la guardia o la pagheremo con un alto indice di letalità nei prossimi anni. Penso alle persone cardiopatiche, con bronchiti croniche, diabete…». (l.a.)
Ulteriori approfondimenti su «sabato sera» del 2 dicembre.
Nella foto: il medico Danilo Pasotti
