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Cronaca 28 Ottobre 2019

La chiusura di Ca' Vaina fa discutere, la soluzione del Comune non soddisfa musicisti e giovani

Ca’ Vaina si trasferisce nei locali della scuola di musica Vassura Baroncini di via Fratelli Bandiera. Questa la soluzione dell’Amministrazione Sangiorgi per ovviare alla chiusura per una serie di lavori, che si aggiungono all’attesa di un nuovo bando per la gestione di centro giovanile e sale prova dopo la proroga dei mesi scorsi. La proposta, però, non ha soddisfatto i frequentatori che hanno risposto con una lettera con quasi un centinaio di firme, e suscitato perplessità e preoccupazione anche a livello politico. 

La nota della Giunta. «Dai primi riscontri effettuati è emerso che lo stabile ospitante le attività, edificio notevolmente datato, necessita di maggiori interventi rispetto alle previsioni», spiegava la Giunta, attraverso una nota, il 23 ottobre. «Oltre ai lavori di inventario, di imbiancatura e voltura delle utenze già previsti, se ne sono  aggiunti altri attinenti al rifacimento dell’impianto elettrico, alla sistemazione del tetto, all’installazione dell’allarme antincendio e ad un intervento sulla scala a chiocciola interna all’immobile – entra nei particolari l’Amministrazione –. Per questi ulteriori necessità, che garantiranno allo stabile una generale opera di ammodernamento ed adeguamento, Area Blu ha preventivato di realizzare i lavori entro qualche mese».

La soluzione? «Nel frattempo l’Amministrazione comunale metterà a disposizione alcune aule presso la scuola di musica Vassura Baroncini da utilizzare come sale prove, per permettere ai ragazzi di continuare le loro attività malgrado la temporanea chiusura del centro».

La lettera. Non passano ventiquattr”ore che settantaquattro fra musicisti e utenti di Ca” Vaina mettono nero su bianco i loro timori: «Non solo i musicisti sono preoccupati, sia per la chiusura delle sale sia per la chiusura di un luogo in cui proporre la propria musica, ma anche gli utenti dell’Info Giovani, dell’Art Rock Cafè e gli altri organizzatori dei corsi e delle rassegne artistiche e musicali organizzati in loco» si legge nel documento.

Quanto al trasferimento in via Fratelli Bandiera, due le ragioni della contrarietà: «Allestire spazi per le prove alla scuola di musica Vassura Baroncini, non rispettando gli orari serali del centro giovanile Ca’ Vaina, non costituisce né una alternativa valida, né una soluzione al problema, in quanto la maggior parte degli utenti utilizzano le sale in orario serale, orario in cui la Vassura Baroncini è chiusa».

La speranza collettiva è che «il Comune riesca a tenere aperta questa prolifica comunità e insieme esempio concreto di aggregazione creativa – si conclude la lettera –. La chiusura del centro giovanile Ca’ Vaina sarebbe una grave perdita per la città». Alle prime settantaquattro firme, questa mattina se ne sono aggiunte altre ventidue. 

La politica. A condividere i contenuti della lettera anche sono Giacomo Gambi, consigliere comunale del Partito democratico, e Giuseppina Brienza, coordinatrice di Italia in Comune per Imola e circondario. «C’è una sola verità: il Comune di Imola ha deciso che il centro non rientra tra le attività utili per i giovani – commenta il primo, attraverso un post pubblicato sul proprio profilo Facebook –. Ed il problema è che nel frattempo non ha individuato altre priorità». Il bisogno di manutenzione che l’Amministrazione ha indicato come motivazione del trasferimento è una «problematica mai evidenziata in questo anno in cui abbiamo posto periodicamente delle domande su Ca” Vaina – incalza Gambi –. Il Comune passa la palla ad Area Blu. Così adesso, se il Centro non riaprirà, potranno dare la colpa ad Area Blu anche per questo».

«Se è vero che il centro giovanile ha bisogno di così tanti interventi, perché non è stato chiuso immediatamente, per garantire la massima sicurezza possibile per gli operatori e per gli utenti? – domanda a sua volta la Brienza –. E con la scuola di musica chiusa alla sera, in quali orari questa Amministrazione immagina che si possano programmare attività come le prove e i concerti? In contemporanea con le lezioni?». Ma soprattutto, «tutte le opportunità che caratterizzano il centro giovanile come tale in quali spazi verranno garantiti? – chiede ancora la coordinatrice di Italia in Comune  –. Se verranno garantiti». (lu.ba.)

Nella foto Ca” Vaina l”estate scorsa

La chiusura di Ca' Vaina fa discutere, la soluzione del Comune non soddisfa musicisti e giovani
Cronaca 14 Ottobre 2019

Prorogato il termine per le domande di servizio civile, ancora possibile iscriversi al progetto Linkontro

C”è ancora qualche giorno di tempo per i ragazzi dai 18 ai 28 anni compiuti che intendono presentare domanda per il Servizio civile universale. E” stata infatti prorogata alle 14 di venerdì 17 ottobre 2019 la scadenza del bando nazionale per la selezione dei volontari per il Servizio, che sarebbe altrimenti scaduta il 10 ottobre. Tale proroga è stata richiesta da vari enti e Regioni al fine di agevolare i giovani interessati che quest”anno si sono trovati ad affrontare una procedura completamente nuova rispetto al passato.

Venendo al nostro territorio, è dunque ancora possibile candidarsi a partecipare al progetto “Linkontro” del Servizio civile universale 2019-20, proposto da cinque Comuni del circondario e rivolto a ragazze e ragazzi nella fascia d”età sopra indicata, interessati a svolgere un”esperienza in servizi educativi, scuole, biblioteche e uffici di relazione con il pubblico di Medicina (4 posti), Castel Guelfo (4 posti), Castel S. Pietro Terme (6 posti), Dozza (5 posti), Mordano (4 posti). Il servizio durerà un anno e si articola in 25 ore settimanali, cinque giorni alla settimana. Il contributo forfettario previsto è di 439,50 euro mensili.

Il progetto Linkontro consente ai ragazzi e alle ragazze partecipanti di partecipare a percorsi di sensibilizzazione e promozione della cultura dell”accoglienza e dello scambio culturale ed affettivo fra le generazioni, poiché si prefigge di promuovere l”incontro (o meglio Linkontro) tra giovani e anziani, nella convinzione che grazie allo scambio intergenerazionale gli anziani possono trasmettere saperi, storia e tradizioni, oltre al bagaglio delle competenze ed esperienze accumulato negli anni. Gli anziani hanno così l”opportunità di partecipare alla vita della comunità attivamente, mentre i ragazzi conosceranno, attraverso testimonianze dirette, aspetti delle proprie radici culturali o di altre culture, creando al contempo relazioni significative con persone di età differenti. Inoltre, i giovani potranno a loro volta trasmettere alle persone più anziane consigli e conoscenze nel campo delle nuove tecnologie, come l”uso del pc, del tablet e dello smartphone.

Per quanto riguarda le domande, da quest”anno devono essere presentate esclusivamente online sulla piattaforma DOL raggiungibile con pc, tablet e smartphone, utilizzando le credenziali Spid. (Info su come richiedere le credenziali Spid e per presentare domanda on line: https://domandaonline.serviziocivile.it – https://www.serviziocivile.gov.it/main/area-volontari-hp/faq/03-domande-di-partecipazione.aspx#domanda1). (r.cr.)

Nella foto un”immagine della campagna ufficiale governativa per il Servizio civile universale

Prorogato il termine per le domande di servizio civile, ancora possibile iscriversi al progetto Linkontro
Cronaca 8 Ottobre 2019

Giovani e lavoro, le proposte scelte per l’«Hub stazione» di Medicina

I lavori per la ristrutturazione dell’ex stazione ferroviaria sono ancora in corso, ma l’Amministrazione medicinese ha già iniziato il percorso di co-progettazione con i quattro soggetti individuati per definire cosa farà l’«Hub stazione».
Si tratta di Linea Gialla, La Strada, Handmedia e Sinergo. Le prime due sono associazioni e si occupano di giovani e di tematiche di loro interesse; le seconde due sono realtà del mondo del lavoro nei settori del marketing, formazione e innovazione digitale. Sono state selezionate in base ai progetti che hanno presentato un paio di settimane fa, venerdì 20 settembre.
Da questi partirà a breve un laboratorio congiunto per definire nel dettaglio le attività nello spazio al primo piano dell’immobile, la cui gestione resta per ora in capo all’Amministrazione comunale (ma in futuro l’idea della Giunta Montanari è quella di predisporre un bando pubblico per selezionare anche un gestore).

Linea Gialla, associazione che già si occupa di un cartellone di incontri, vede il futuro «Hub» come «un luogo dove i giovani possano incontrarsi e che possa connettere fra loro generazioni diverse – spiega Milena Martelli –. Nel nuovo Hub vorremmo proporre incontri di dialogo e formazione come quelli che già teniamo da un paio di anni al Magazzino Verde e magari organizzare eventi, letture, dibattiti su temi di interesse dei giovani, partendo da esperienze di vita diretta. Inoltre crediamo sia un luogo adatto per una sala studio, meno silenziosa di quella in biblioteca, da progettare in gruppo».

L’associazione La Strada, da parte sua, è interessata per «mettere a disposizione le competenze in ambito di accompagnamento dei giovani ed educativa», spiega Letizia Grandi. L’associazione, che si occupa da anni di progetti con adolescenti e young adults di tutti i tipi, vede nel nuovo «Hub» un importante luogo di incontro e progettazione di attività dedicate alle nuove generazioni.

Sinergo e Handmedia, invece, rappresentano il mondo del lavoro: «Nella nostra visione l’Hub può essere un luogo dove far incontrare il mondo della scuola, quello dei giovani e quello del lavoro – precisa Paola Lorenzetti di Sinergo –. Una vera e propria fucina dell’innovazione dove sviluppare progetti, anche imprenditoriali, come le start up, a partire dalle idee dei giovani e, contemporaneamente, dalle richieste del mondo del lavoro e delle differenti professionalità che ne fanno parte». (mi. mo.)

Altri particolari sul Sabato sera del 3 ottobre

Fotografia di Marco Isola/Isolapress

Giovani e lavoro, le proposte scelte per l’«Hub stazione» di Medicina
Cronaca 27 Settembre 2019

Arriva a Castel San Pietro la Maratonina con «Plogging» nei parchi a cura del Consiglio comunale dei ragazzi

Torna domani 28 settembre il consueto appuntamento con la Maratonina organizzata dal Consiglio comunale dei ragazzi, manifestazione non competitiva rivolta ai giovani e alle famiglie castellane, che i consiglieri del Ccr, molto sensibili alla tutela del verde e ai temi ambientali, hanno deciso di dedicare al Plogging nei Parchi, facendo tappa nei parchi cittadini di piazzale Dante, via Scania e Bertella (nato in Svezia, il plogging, unione di jogging e plocka upp, che in svedese significa raccogliere, consiste nel raccogliere la spazzatura muniti di sacchetto e guanti protettivi, mentre si è impegnati a correre o a passeggiare nel verde). Ci si ritroverà per effettuare le iscrizioni, che saranno come sempre a offerta libera e la somma ricavata sarà devoluta ai progetti del Consiglio comunale dei ragazzi.

La partenza è prevista alle ore 9.30 in piazza XX Settembre, alla presenza di rappresentanti dell”Amministrazione comunale. Ci si dirigerà in via Scania, si svolterà in via Albertazzi, si arriverà in piazzale Dante, poi si passerà davanti dalle scuole Sassatelli, si tornerà in via Scania, si raggiungerà la Bertella e, percorrendo tutta la via Scania, si ritornerà in piazza XX Settembre. Per la sicurezza dei ragazzi lungo il percorso, la vigilanza sarà garantita dai volontari delle associazioni castellane di carabinieri, alpini, Città sicura, che collabora con la polizia municipale, e la Croce Rossa sarà presente con l’ambulanza. Al termine per tutti i partecipanti ci sarà la merenda offerta dagli Alpini.
Questa è la seconda Maratonina organizzata dai giovani consiglieri del Consiglio comunale dei ragazzi; la prima si è tenuta a Osteria Grande ai primi di giugno. (r.cr.)

Nella foto l”arrivo della Maratonina con «Plogging» del giugno scorso a Osteria Grande, organizzata dal Consiglio comunale dei ragazzi

Arriva a Castel San Pietro la Maratonina con «Plogging» nei parchi a cura del Consiglio comunale dei ragazzi
Cronaca 27 Settembre 2019

Più di settecento bambini e ragazzi in piazza per il clima. “Protestiamo per il diritto di vivere'

“Ci avete rotto il clima”, “Error 404-Future not found”, “Il nostro futuro sta morendo” e “Non abbiamo un pianeta B”. Sono solamente alcuni fra gli striscioni portati in corteo dagli oltre settecento bambini, giovani, famiglie, lavoratori e pensionati che hanno partecipato al terzo Sciopero globale per il clima a Imola, questa mattina.

Alla mobilitazione, organizzata dal comitato cittadino del movimento “Fridays for future”, che riunisce una sessantina di imolesi, hanno aderito anche la Cgil (presente la segretaria generale Mirella Collina), Banca etica, l’azienda Teapak e la cooperativa sociale Officina immaginata.

«Stiamo protestando per il diritto di vivere – afferma Micaela Fratangelo, dal palco in piazza Matteotti –. Siamo umani, abitanti di questo unico pianeta. E siamo determinati a salvaguardarlo. Per noi, per chi verrà dopo di noi, per le altre specie che lo abitano».

Dopo gli interventi della prima cittadina Manuela Sangiorgi e di alcuni fra i partecipanti, una parte del corteo ha proseguito la propria marcia in direzione delle Acque minerali, dove era in programma la pulizia del parco. (lu. ba.)

Fotografie di Marco Isola/Isolapress

Più di settecento bambini e ragazzi in piazza per il clima. “Protestiamo per il diritto di vivere'
Cronaca 24 Settembre 2019

Contributi dalla Regione per i progetti di Solco Prossimo ed Ernesto che puntano a contrastare il disagio giovanile

Ci sono anche due progetti imolesi tra i beneficiari dei contributi riconosciuti dalla Regione Emilia-Romagna a iniziative di contrasto al disagio giovanile, all’isolamento, alla dipendenza da social network, all’abbandono scolastico ed esclusione sociale. Lo comunica la consigliera regionale del Partito Democratico Francesca Marchetti, che sottolinea l’importanza dei 19 progetti in totale messi a punto nell’area metropolitana bolognese, cui se ne aggiungono altri 12 a valenza regionale, legati ad iniziative di educazione alla legalità, alla cittadinanza attiva e di partecipazione alla vita democratica. In tutto, nel territorio di Bologna arriveranno 98.198 euro.

«Si tratta di un sostegno rivolto ad associazioni di promozione sociale, organizzazioni di volontariato e parrocchie – precisa Marchetti – per progetti che riguardano l’aiuto nello svolgimento dei compiti, percorsi individualizzati per migliorare il rendimento scolastico, attività sportive e laboratori artistici e musicali, ma anche incontri con gli esperti per utilizzare consapevolmente i social network e la rete». A Imola i contributi sono stati assegnati come detto a due progetti:  «“EduSport 2.0: rimettiamoci in gioco», organizzato dalla cooperativa sociale Solco Prossimo, che ha ottenuto 8.120 euro e «Il non laboratorio» realizzato dall’Associazione di volontariato Ernesto, cui andrà il contributo di 4.900 euro.

«Abbiamo ripresentato un progetto che avevamo già sviluppato l’anno scorso e che coinvolge le società di calcio – spiega Francesca Berattino, referente per Solco Prossimo del progetto EduSport 2.0 – . Nella prima fase collaboriamo con gli allenatori, affiancando loro un educatore per supportarlo nella lettura delle dinamiche del gruppo di bambini e aiutarlo a incentivare quelle positive e a scardinare quelle meno collaborative. Nella seconda parte dell’anno, poi, promuoviamo due incontri con le famiglie di informazione e scambio su tutto ciò che ruota intorno alla realtà sportiva non agonistica: il fair play, come reagire alle delusioni, come supportare il ragazzo nella competizione e così via. Le società quest’anno sono l’Ac Tozzona, l’Imolese femminile Acfd, la Stella Azzurra e la Valsanterno 2009 di Borgo Tossignano». Il contributo regionale copre per il 70% circa i costi del progetto che ammontano a circa 11.500 euro, con la compartecipazione delle società sportive che, attraverso l’iscrizione agevolata dei bambini provenienti da famiglie a basso reddito, riescono a coinvolgere nelle attività anche i più svantaggiati.

Per quanto riguarda invece il progetto dell’associazione Ernesto, si articola in una serie di laboratori esperienziali per ragazze e ragazzi dai 13 ai 18 anni, in particolare adottati e in affido, ma non solo. «Tra i ragazzi adolescenti, quelli adottati e in affido risultano essere a volte più fragili dei loro coetanei – si legge nel progetto presentato alla Regione -. Le famiglie, gli insegnanti e gli altri adulti di riferimento li descrivono come demotivati, apatici e con poca fiducia in se stessi. Questa condizione li rende più vulnerabili nelle relazioni sociali e rispetto all’uso di videogiochi, droghe leggere, alcol. La riflessione fatta insieme a genitori e insegnanti nel corso degli anni nei quali l’associazione Ernesto ha promosso attività finalizzate all’inclusione sociale, sia nelle scuole che nel territorio, è stata incentrata sulla necessità di un progetto duraturo che coinvolga e impegni ragazze e ragazzi adottati, ma non solo loro, in modo continuativo. L’esigenza è di socializzare e relazionarsi con persone nuove e al di fuori degli ambiti frequentati abitualmente; divertirsi in modo attivo e costruttivo; scoprire e coltivare interessi; lavorare e impegnarsi per un obiettivo; educare al rispetto degli impegni presi ed alla responsabilità individuale nel far parte di un collettivo». Da qui la scelta della modalità di lavoro del progetto, con laboratori di teatro, counseling di gruppo, outrole e action learning, per un costo di 7.000 euro, di cui 4.900 di contributo regionale. (mi.ta.)

La foto è tratta dal sito internet di Solco Prossimo

Contributi dalla Regione per i progetti di Solco Prossimo ed Ernesto che puntano a contrastare il disagio giovanile
Cronaca 10 Settembre 2019

Il viaggio per l'ambiente dei ragazzi di Radioimmaginaria attraverso l'Europa e l'incontro con Greta Thunberg

«Bisogna creare le condizioni perché tutti possano seguire uno stile di vita e degli atteggiamenti che siano rispettosi e corretti verso l’ambiente». E perché ciò avvenga «bisogna dare l’esempio», «fare la propria parte». Per Ludo, speaker di Radio immaginaria, l’emittente web europea nata a Castel Guelfo, l’incontro con Greta Thunberg, la giovane attivista svedese per il clima ispiratrice del movimento «Fridays for future», avvenuto al vertice internazionale del movimento da lei ispirato tenutosi a Losanna ad inizio agosto, è solamente il primo passo di un impegno molto più ampio, che dovrà durare nel tempo. «Ho capito- dice – che sono fortunata ad aver vissuto questa esperienza, e che esperienze come questa dovrebbero poterle vivere tutti alla nostra età».

Durante l’incontro con Greta, i ragazzi italiani le hanno spiegato che erano diretti a Stoccolma, sua città natale, perché volevano capire da dove fosse partita la sua «rivoluzione verde», vedere la sua scuola, i luoghi dove è iniziatala protesta che ha cambiato per sempre il ruolo degli adolescenti nei confronti di ambiente e futuro. Un viaggio durato 26 giorni, occorsi per percorrere a bordo di un’Apecar classe 1970 i 4.852 chilometri che separano Castel Guelfo, ove si trova la sede nazionale del network radiofonico, da Stoccolma, la capitale della Svezia, attraversando parecchie nazioni. Dopo il nord dell’Italia (Emilia Romagna, Liguria e Piemonte) e la Francia (con sosta a Parigi), è stata poi la volta del Regno Unito (a Londra i ragazzi sono stati ospiti della Bbc). Nel contempo, un altro gruppo di speaker della radio ha incontrato Greta Thunberg al vertice internazionale di Losanna, in Svizzera. Tornati sul continente, hanno attraversato in successione Olanda, Belgio, Lussemburgo, Germania, Danimarca e, infine,la Svezia.

«Ho attraversato un’Europa che è alla portata di tutti – commenta la giovane speaker -, che per essere scoperta deve essere vissuta così, in prima persona, liberi di farsi la propria idea fermando persone, con la voglia di guardare, ascoltare, raccontare. E ho scoperto di essere orgogliosa di essere italiana e di essere europea». (l.b.)

L”articolo completo è su «sabato sera» del 5 settembre

Nella foto l”incontro con Greta Thunberg a Losanna

Il viaggio per l'ambiente dei ragazzi di Radioimmaginaria attraverso l'Europa e l'incontro con Greta Thunberg
Cronaca 8 Agosto 2019

Festa non autorizzata sospesa. Identificati molti avventori minorenni

Festa non autorizzata sospesa a seguito di un controllo congiunto della Polizia municipale e del Dipartimento di sanità pubblica dell”Azienda usl nella serata di ieri. Fra gli avventori sono stati identificati molti minorenni.

«La festa era stata pubblicizzata come “free drink” e “birra pong”, intrattenimenti che portano all”abuso di bevande alcoliche – spiegano dal Comune –. Per le nuove generazioni l’abuso di alcol è un nemico più subdolo rispetto alle droghe: non viene percepito come pericoloso, e la sottostima del rischio porta a liquidare come inevitabili incidenti di percorso episodi che dovrebbero invece essere considerati veri e propri campanelli di allarme, come finire al Pronto soccorso o essere fermati per guida in stato di ebbrezza».

«Da tempo arrivavano segnalazioni di feste non autorizzate sul territorio imolese con abuso di sostanze alcoliche da parte di soggetti minorenni poi costretti alle immediate cure del Pronto soccorso – aggiunge Andrea Longhi, assessore alla Sicurezza e alla Legalità –. Un fenomeno dilagante ed altamente dannoso per la salute e l”incolumità pubbliche, in particolar modo riguardante le fasce più giovani della cittadinanza, che vogliamo fortemente contrastare attraverso l”attivazione sinergica di tutte le forze dell”ordine intensificando i controlli nei luoghi oggetto di feste non autorizzate».

Fotografia di Marco Isola/Isolapress

Festa non autorizzata sospesa. Identificati molti avventori minorenni
Cronaca 23 Luglio 2019

E!State liberi 2019, 16 ragazzi sono partiti per il campo di formazione sui terreni confiscati alle mafie

Sono partiti il 22 luglio, dalla stazione ferroviaria di Imola, i ragazzi del secondo gruppo partecipante al progetto “E!state liberi” 2019 – campi di impegno e formazione sui terreni confiscati alle mafie. Il progetto, promosso dal Nuovo Circondario imolese e dai dieci Comuni del territorio, è finanziato dalla Regione Emilia-Romagna (legge 14/2008) e si avvale della collaborazione del presidio imolese dell”associazione Libera. L”iniziativa è riservata a ragazze e ragazzi residenti nei dieci comuni, di età compresa tra i 16 e i 28 anni. 

Due le destinazioni per i due gruppi interessati: il primo campo, dall”8 al 14 luglio, si è svolto nella frazione di Pugliano, comune di Teano, in provincia di Caserta (Campania), con 10 giovani coinvolti. Ieri sono invece partiti alla volta di Cirò, in provincia di Crotone (Calabria), 16 tra ragazze e ragazzi. Ogni campo prevede tre diverse attività: il lavoro, lo studio dei temi legati alla lotta alle mafie, uno scambio interculturale che avviene attraverso il contatto con il territorio.

In primo piano c”è l”obiettivo di formare i giovani nella cultura della legalità, contrapposta a quella della violenza e del ricatto. I ragazzi volontari hanno l”occasione, partecipando ai campi, di contribuire in modo diretto al riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie. Inoltre, in ogni periodo è previsto anche un momento di commemorazione delle vittime delle mafie, che mira a restituire il diritto della memoria a coloro ai quali è stato negato il diritto alla vita.

Il soggiorno in Calabria è gestito dalla cooperativa sociale Terre Joniche-Libera Terra. Il gruppo partecipante alloggio nell’Istituto Suore Francescane Sant”Antonio, nel centro storico di Cirò. La giornata tipo è così suddivisa: la mattina i ragazzi eseguiranno interventi di manutenzione sui terreni confiscati alle mafie (nel dettaglio: costruiranno recinzioni su un terreno che si trova sulla costa), nel pomeriggio parteciperanno alle attività formative, con incontri e testimonianze. E ci sarà tempo anche per momenti di svago e visite guidate. (r.cr.)

Nella foto il gruppo in partenza da Imola salutato dal vicesindaco di Castel Guelfo Anna Venturini

E!State liberi 2019, 16 ragazzi sono partiti per il campo di formazione sui terreni confiscati alle mafie
Cronaca 21 Giugno 2019

C'è un po' di Radioimmaginaria nell'esame di maturità dei ragazzi francesi

Un articolo che parla di Radioimmaginaria, la web radio nata a Castel Guelfo sette anni fa, è tra le tracce delle prove d”esame per il Baccalauréat (Bac), la maturità francese. La notizia rilanciata dall”Ansa oggi pomeriggio precisa che si tratta di un pezzo firmato da Rossana Campisi e pubblicato sul settimanale D di Repubblica il 21 aprile 2018 dal titolo “Ragazzi sull”onda. A Bologna c”è una radio che crede nell”immaginazione. In redazione? Under 18 capaci di sognare”. La traccia, contenuta nel documento numero 3, è inserita nella prova di lingua italiana (LV1) assegnata in sei dei dieci indirizzi superiori. Nell”articolo la giornalista racconta le tante imprese dei giovani speaker, dall”intervista a Barack Obama all”incontro con Papa Francesco.

Radioimmaginaria oggi è un network unico in Europa gestito da adolescenti (11-17 anni) che conta oggi oltre 300 speaker provenienti da 50 città in otto Paesi, tra cui la Francia. Oltre all’attività della web radio i ragazzi sono spesso protagonisti di eventi e iniziative originali. L”ultima è l’idea di organizzare un viaggio in Ape Car attraverso l’Europa, con partenza il prossimo 29 luglio da Castel Guelfo, per raggiungere Stoccolma la città della giovane attivista svedese Greta Thunberg, fondatrice (certamente morale) del movimento globale contro il cambiamento climatico e per lo sviluppo sostenibile. Un modo per promuovere l’attenzione all’ambiente al clima. Per finanziarsi hanno avviato una campagna di crowdfunding sulla piattaforma Ginger. Lo scopo è raccogliere i 5 mila euro necessari per coprire le spese vive del viaggio. (l.a.)

C'è un po' di Radioimmaginaria nell'esame di maturità dei ragazzi francesi

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