La cimice marmorata asiatica è causa di una autentica emergenza ambientale ed economica che in Italia nel 2019 ha messo in ginocchio la filiera dell’ortofrutta. E dopo avere imperversato nei campi per tutta la stagione estiva, con l’arrivo dei primi freddi l’enorme popolazione di cimici si sta spostando in luoghi più riparati ove svernare, come le abitazioni, determinando una convivenza difficile. «In autunno, con l’abbassamento delle temperature, le cimici tendono a cercare riparo nelle case, creando fastidio alle persone – spiega Massimo Bariselli del Servizio fitosanitario regionale-. Ci sono però alcune cose che è bene sapere, alcune negative e alcune positive».
Quali?
«Anzitutto va chiarito che la cimice asiatica non punge l’uomo e gli animali e quindi non è un insetto pericoloso. La sua presenza però crea repulsione e disagio. Repulsione perché, come tutti sanno, le cimici, se maneggiate incautamente o schiacciate, puzzano. Disagio perché questa cimice emette un ferormone che richiama altre cimici, creando così aggregazioni talvolta anche molto consistenti. In verità, le cimici cercano un riparo nelle case solo temporaneamente: vi passano l’inverno per poi abbandonarle in primavera. Quindi non c’è il rischio che la casa ne resti infestata per sempre. Si tratta di una situazione episodica, anche perché buona parte di questi insetti è comunque destinata a morire».
Cosa si può fare per evitare la loro presenza indesiderata negli ambienti domestici?
«Premesso che non ci sono tecniche risolutive, alla fine la modalità più efficace resta quella di contrastarne l’ingresso con le comuni zanzariere. Tra le modalità non consigliate, invece, quella di gettare all’aperto le cimici catturate. Come ho detto, le cimici asiatiche non sono pericolose per uomo e animali, però sono molto dannose per le produzioni agricole, anche perché sono molto prolifiche e ogni singolo esemplare può produrre centinaia e centinaia di uova. Quindi non vanno assolutamente reimmesse nell’ambiente. Seconda cosa da non fare è di abusare di insetticidi in ambienti domestici. E’ vero che nel breve periodo sono efficaci perché le cimici entrate in casa muoiono, però ne arriveranno sicuramente altre ed usare continuativamente prodotti nocivi in ambienti chiusi in cui si vive non fa certamente bene alla salute».
E siamo daccapo. Se non vanno reimmesse nell’ambiente, se è meglio non usare insetticidi, se è inopportuno schiacciarle perché puzzano, allora come si fa a liberarsene?
«Banalmente, gettandole in acqua saponata. Le cimici galleggiano nell’acqua, ma il sapone rompe la tensione superficiale dell’acqua facendo sì che le cimici affondino, annegando. Perciò è sconsigliato gettarle nel water perché, galleggiando, potrebbero uscirne, a meno che non si tiri lo scarico, in questo caso però consumando inopportunamente preziosa acqua».
L”articolo completo è su «sabato sera» del 24 ottobre
Nella foto Massimo Bariselli del Servizio fitosanitario regionale