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Cultura e Spettacoli 29 Marzo 2019

Da oggi tre giorni di grande musica con l'innovazione di Cassero Jazz

Fine settimana tutto jazz a Castel San Pietro con la trentaduesima edizione del festival Cassero Jazz che si terrà il 29, 30 e 31 marzo al teatro Cassero. Interamente ospitata nel nutrito e qualificato cartellone del festival regionale «Crossroads – Jazz e altro in Emilia Romagna», la rassegna castellana è promossa  anche quest’anno dall’assessorato alla Cultura, dalla Uisp e dal Combo Jazz Club, e vive grazie al sostegno economico della Uisp castellana. Questa edizione, come dicevamo, si svilupperà in tre serate con la presentazione di tre proposte decisamente interessanti, legate alla migliore scena nazionale e internazionale, che confermano la linea artistica coerentemente portata avanti negli anni da Cassero Jazz. Una linea che ha portato la «piccola» ma significativa manifestazione castellana a guadagnarsi un suo prestigio grazie ad una direzione artistica che ha puntato sulla progettualità, la qualità, la ricerca anche radicale, le contaminazioni senza mai rincorrere il personaggio del momento, il facile consenso.

Ad aprire la manifestazione venerdì 29 sarà un quartetto formato da Riccardo Tesi, Patrick Vaillant, Andrea Piccioni e Gianluigi Trovesi. Si tratta di una sorta di reunion del progetto Etnia Immaginaria che proprio a Cassero Jazz venticinque anni or sono ebbe il suo debutto. Allora era un trio e oggi sarà un quartetto e sarà stimolante vedere l’evoluzione e la contemporaneità di quello che ancora oggi possiamo considerare uno dei più interessanti progetti di etno-jazz realizzati nel nostro Paese. Si tratta di un viaggio in una musica strumentale senza frontiere, innovativa e spregiudicata ma con radici ben salde, che vedrà il celebrato sassofonista e clarinettista Gianluigi Trovesi,  quest’anno gratificato dalla rivista Musica Jazz con il «Top Jazz alla Carriera» , dialogare con Riccardo Tesi, maestro indiscusso a livello internazionale dell’organetto diatonico, con Patrik Vaillant, virtuoso e coinvolgente mandolinista francese, e con il percussionista Andrea Piccioni, grande maestro dei tamburi a cornice.

Sabato 30 le coordinate musicali saranno decisamente diverse con il concerto forse più atteso, quello che avrà come protagonista il trio del chitarrista statunitense Julian Lage. Modello e maestro riconosciuto per schiere di giovani chitarristi jazz sparsi per il mondo nonostante abbia poco più di trent’anni, Lage ha esordito giovanissimo tanto che a dieci anni era il protagonista del documentario Jules at Eight diretto da Mark Becker, e a dodici era già stato invitato ad esibirsi alla cerimonia per i  Grammy Awards. Allievo alla Berklee College of Music di Boston, ha avuto come insegnante il vibrafonista Gary Burton che lo schiera nella propria formazione, e con il quale ha inciso due cd: Generation nel 2004 e Next Generation nel 2005. Da allora la sua carriera non si è più fermata annoverando collaborazioni di prestigio come quelle con personaggi quali Jim Hall, Herbie Hancock, Fred Hersch, Christian McBride, Eric Harland e Larry Grenadier, Bela Fleck e Antonio Sanchez, Charles Lloyd, John Zorn, ed esibendosi nei cartelloni dei maggiori festival e jazz club del mondo. A Castel San Pietro Lage si esibirà in trio con Jorge Roeder al contrabbasso e Eric Doob alla  batteria,  e presenterà il nuovo cd Love Hurts.

Infine domenica 31 la rassegna chiuderà  con il Quartetto «Dark Dry Tears» guidato dal noto bassista italiano Danilo Gallo. Musicista eclettico, aperto, curioso, più volte ascoltato a Cassero Jazz in diversi contesti, Gallo presenterà un suo progetto in piedi già da qualche anno, in cui esprime il suono della sua anima più nascosta: quella che lui ama definire «malinco-punk-retrorock-grunge-melodica» filtrata naturalmente attraverso la musica, usando il linguaggio universale del jazz, riletto e personalizzato. Per questa «avventura  sonora» ha messo insieme un ottimo quartetto che vedrà il magistrale batterista Jim Black, uno dei protagonisti riconosciuti del downtown newyorkese, anche lui già passato in più occasioni dal palco del Cassero, e i sassofonisti  italiani Massimiliano Milesi, già al fianco di Giovanni Falzone e Tino Tracanna, e Francesco Bigoni, coprotagonista nell’esperienza con Gallo del collettivo El Gallo Rojo. Un combo piuttosto singolare con una  front line praticamente doppiata nelle voci che presenterà il suo secondo lavoro discografico che uscirà a breve per l’etichetta Parco della Musica Record di Roma. Massimiliano Milesi ha sostituito Francesco Bearzatti, che inizialmente doveva partecipare al progetto e che ha dovuto rinunciare per ragioni di salute.

Al teatro Cassero in via Matteotti 2 alle ore 21.15. Biglietti: per il 29 e il 31 marzo, 15 euro intero, 13 ridotto; per il 30 marzo, 20 euro intero, 16 ridotto; abbonamento a tre serate 42 euro. Info: 335/6916225, 051/940133 oppure www.crossroads-it.org o www.combojazzclub.com. Biglietteria serale dalle ore 20: tel. 338/2273423.

Nella foto i Dark Dry Tears

Da oggi tre giorni di grande musica con l'innovazione di Cassero Jazz
Cultura e Spettacoli 17 Gennaio 2019

Continua il jazz al Sersanti, i prossimi a salire sul palco sono i sei musicisti dell'Mbjq

Continuano gli appuntamenti con la musica jazz di qualità al Circolo Sersanti di Imola con una rassegna, realizzata in collaborazione con il Combo Jazz Club e Jeko Music, che ha lo scopo d’aprire i prestigiosi spazi del Circolo Sersanti di piazza Matteotti 8 al jazz appunto, ma anche al blues, al rock blues e alla musica brasiliana, proposti in una cornice informale da club aperta in particolare ad un pubblico giovanile d’appassionati. Il prossimo appuntamento vedrà esibirsi domani sera, venerdì 18 gennaio alle 21, l’Mbjq, ovvero il Massimo Bozi Jazz Quartet (che poi è un sestetto) con Bosi al pianoforte, Gigi Foschini alla chitarra, Davide Di Iorio al sax, Alberto Giovannini al basso, Roberto Bianconi alla batteria e con la cantante Daniela Peroni. Il gruppo  presenterà un repertorio dove, insieme ai brani  del trio E.S.P del celebrato pianista  svedese Esbjorn  Svensson e a quelli del chitarrista Wes Montgomery,  ci saranno composizioni di Joshua Redman e Roy Hargrove, standard soul, funky e brasiliani rivisitati  sempre in chiave jazzistica. Il 25 gennaio sempre alle 21 il palco sarà del Gajé Gipsy Swing: la violinista Elena Mirandola, il chitarrista Alessandro De Lorenzi e il contrabbassista Francesco Cervellati proporranno swing-jazz manouche, genere intramontabile che vede tra i suoi padri  il grande chitarrista  d’origine Django Reinhardt. Il 5 febbraio si terrà una jam session a cura del Collettivo Ipa con Fabio Landi al pianoforte, Alessandro Petrillo alla chitarra, Jader Berti al contrabbasso, Franco De Fazio alla batteria e ospiti (le jam session sono aperte a tutti i musicisti).

L’ingresso è di 10 euro per la prima consumazione (bevande). Per informazioni e prenotazioni: 0542/22207 o 347/2556571.

Nella foto i componenti del gruppo Mbjq

Continua il jazz al Sersanti, i prossimi a salire sul palco sono i sei musicisti dell'Mbjq
Cultura e Spettacoli 16 Novembre 2018

Valentina Monti apre questa sera i concerti jazz al Circolo Sersanti

Ritorna la musica dal vivo al Circolo Sersanti di Imola, che ospita e promuove un ciclo di concerti di jazz, blues, rock blues e di musica brasiliana in collaborazione con il Combo Jazz Club e con Jeko Music per dar vita a serate che vogliono essere un appuntamento informale «da club» rivolto in particolare a un pubblico di appassionati.

Questa sera, venerdì 16 novembre, alle 21 si esibirà il Valentina Monti Jazz 4et, con la cantante che sarà sul palco insieme al pianista Enrico Pelliconi, al contrabbassista Henrique Molinario e al batterista Giacomo Scheda. Il quartetto, attivo in questa formazione dal 2016, è composto da musicisti che da anni dedicano la loro attività prevalentemente al jazz. Proporranno un repertorio che sarà un viaggio tra grandi brani del jazz più classico, tra ballad e swing, rielaborati dal punto di vista di una vocalist affascinata da grandi interpreti come Ella Fitzgerald, Carmen McRae e Sarah Vaughan, con uno sguardo sempre rivolto al soul e al blues, generi nei quali la voce di Valentina Monti (che, tra l’altro, è anche voce solista femminile dell’Imola Big Band) trova spazi sonori ideali.

Due settimane dopo torna al Circolo il contrabbassista Roberto Bartoli con il progetto Quai des Brumes. Insieme al clarinettista Federico Benedetti e al chitarrista Tolga During, esaminerà le contaminazioni tra musica gipsy, atmosfere balcaniche e klezmer, canzone francese e naturalmente tanto jazz, insomma quel crogiuolo di culture che si potevano incontrare nella Parigi dei tempi di Django Reinhardt.

Il 21 dicembre sarà protagonista l’Inner City Group composto da Andrea Bonetti al piano/synth, Fabio Mazzini alla chitarra, Luca Pasotti al basso e Andrea Tedaldi alla batteria: propone un repertorio  che spazia da classici del jazz firmati da personaggi come  Scofield e Coltrane a composizioni originali, filtrati attraverso  un energico jazz funk ricco di sfumature e groove.

L’ingresso è di 5 euro per una prima consumazione di bevande.

Sono poi previste tre serate di jam session a cura del Collettivo Ipa, con ingresso gratuito: il 4 dicembre, l’8 gennaio e il 5 febbraio – sempre alle 21 – la musica nascerà dal talento di Fabio Landi, pianoforte, Alessandro Petrillo, chitarra, Jader Berti, contrabbasso, Franco De Fazio,  batteria, e numerosi ospiti.

Informazioni e prenotazioni: 0542/22207.

Nella foto, di Isolapress, Valentina Monti

Valentina Monti apre questa sera i concerti jazz al Circolo Sersanti
Cultura e Spettacoli 8 Novembre 2018

Erf@CasseroMusica parte questa sera con Cristina Zavalloni che omaggia Boris Vian

Sarà Cristina Zavalloni, jazzista, compositrice e interprete di musica contemporanea nonché cantante lirica con alle spalle una lunga pratica della danza classica e contemporanea, ad inaugurare la prima stagione di Erf@CasseroMusica, la rassegna curata da Emilia Romagna Festival al teatro Cassero di Castel San Pietro. Questa sera, giovedì 8 novembre alle 21, andrà in scena Boris Vian, il poeta sincopato, uno spettacolo dedicato al poeta e musicista francese di inizio ‘900,  che vedrà sul palco Cristina Zavalloni alla voce, il pianista Paolo Birro e il sassofonista Pietro Tonolo, che è anche autore degli arrangiamenti insieme a Furio di Castri.

Boris Vian, vissuto in Francia tra il 1920 e il 1959, fu un artista totale: si cimentò con poesia, teatro, narrativa, musica. «Tanto caro alle avanguardie storiche del Novecento e del surrealismo – si legge nel comunicato stampa del concerto -, fu un intellettuale colto e disincantato dell’esistenzialismo francese, ma anche un musicista stravagante della prima musica ribelle, oltre a essere stato il primo a intuire la grandezza del jazz, che frequentò anche come trombettista e autore di canzoni e alla cui diffusione in Europa diede un contributo fondamentale».

Pietro Tonolo, autore e arrangiatore della parte musicale, la cantante Cristina Zavalloni e il pianista Paolo Birro proporranno uno spettacolo ben costruito, che unisce poesie originali a melodie inedite, in aggiunta alle canzoni proprie di Vian, tradotte per l’occasione e ri-arrangiate in una nuova veste

.Cristina Zavalloni è una cantante di fama internazionale: ha collaborato con il compositore olandese Louis Andriessen, che ha scritto per lei alcuni dei suoi più recenti lavori tra cui Passeggiata in tram per l’America e ritorno, La Passione, Inanna, Letter from Cathy, Racconto dall’Inferno, è interprete delle prime di autori quali McMillan, Nyman e Boccadoro, si è esibita nelle principali sedi della musica classica – dal Lincoln Center di New York al Concertgebouw di Amsterdam – e nei festival jazz più importanti come Umbria Jazz, dando vita spesso a progetti di incontro fra il canto e le arti contemporanee. Il pianista Paolo Birro, diplomato presso il Conservatorio di Vicenza dove ora insegna, è uno dei più ricercati interpreti italiani della musica jazz: nel 1996 è stato nominato «Miglior Nuovo Talento» nel referendum della critica specializzata indetto dalla rivista Musica Jazz. Ha collaborato con artisti come Lee Konitz, Ruud Brink, Scott Hamilton, Buddy De Franco, Enrico Rava e moltissimi altri. Pietro Tonolo è uno dei più noti sassofonisti europei: ha iniziato la sua attività giovanissimo suonando in Europa e in America con le band di Gil Evans e Chet Baker, arrivando nel corso della carriera a incidere una novantina di cd, sia come sideman che in proprio, ottenendo ampi successi e riconoscimenti. Ha collaborato con molti tra i principali jazzisti italiani, quali Enrico Rava, Danilo Rea e Roberto Gatto, ed europei, come Tony Oxley e Henri Texier, col quale ha effettuato tournée in Oriente, Africa e America Latina. (r.c.)

Biglietto 15 euro, ridotto 12; «Musica a 1 euro» per gli studenti delle scuole castellane di ogni ordine e grado. Info: 0542/25747.

Nella foto (di Barbara Rigon) Cristina Zavalloni

Erf@CasseroMusica parte questa sera con Cristina Zavalloni che omaggia Boris Vian
Cultura e Spettacoli 3 Novembre 2018

Alla Vassura Baroncini i concerti della domenica sono gratuiti e per tutti

Torna anche quest’anno la rassegna «I concerti della domenica», organizzata e promossa dalla Nuova scuola di musica comunale Vassura Baroncini, che vede protagonisti i docenti della scuola in una proposta eterogenea e originale ampliata quest’anno da cinque a sette appuntamenti: i concerti si svolgeranno nell’Auditorium della scuola in via Fratelli Bandiera alle 18.30 (ingresso libero, fino ad esaurimento posti) a Imola.

Il via si avrà domenica 4 novembre con In Memoriam, concerto in occasione del centenario della fine della Grande Guerra, con musica vocale da camera del periodo a cavallo tra Otto e Novecento interpretata da Silvia Lombardi-François, soprano, Alessio Tosi, tenore, Chiara Sidoli, pianoforte. In questo omaggio a tutte le vittime del primo conflitto mondiale, gli argomenti trattati, oltre a riguardare tematiche di guerra e pace in diversi periodi, sono esemplificativi della musica del periodo storico della prima guerra mondiale con brani di Poulenc, Britten, Debussy, Tosti, Zandonai, Strauss, Satie.

Il secondo appuntamento si svolgerà domenica 2 dicembre con Napoli dal ‘200 al 2000, concerto di musiche napoletane con Guido Sodo, mandolino, mandoloncello, chitarra battente e voce, e François Laurent, chitarra. Un percorso che tocca le fasi più significative della canzone napoletana, dal primo frammento pervenuto, il duecentesco Canto delle lavandaie del Vomero, alla canzone napoletana di inizio Novecento: in chiusura, la proiezione del cortometraggio muto Napoli (1920), sonorizzato dal vivo con musiche napoletane dell’epoca.

La rassegna riprenderà domenica 13 gennaio con Omaggio a Chopin, in occasione del 170° anniversario della scomparsa del compositore polacco, con il pianista Pietro Beltrani, già allievo della scuola di musica e da alcuni anni docente nella stessa.

Il quarto appuntamento, domenica 3 febbraio, è con la musica del Sudamerica, con il complesso Tango Cinco: Pamela Falconi, flauto, Giulia Costa, violoncello, Giuliano Romagnesi, chitarre, Gian Luca Ravaglia, contrabbasso e Carmen Falconi, pianoforte, proporranno un programma che accosta i tanghi e le milonghe argentine e uruguaiane.

Si rimane in Sudamerica domenica 24 febbraio, con un Omaggio a Ney Rosauro, compositore brasiliano contemporaneo che ha dato ampio spazio nelle sue composizioni alle percussioni: sul Daniele Sabatani, marimba e vibrafono, e Elena Valentini, pianoforte.

Con il concerto di domenica 10 marzo si torna in Italia, con Secondo, tributo alla musica di Secondo Casadei, progetto che fonde il folk della Romagna con altri generi, dando vita a un etno jazz trasversale, che ha meritato il Premio Imola in musica 2016, come risultato di un «innovativo lavoro di ricerca, rivisitazione, e contaminazione tra più generi unito a una sapiente cura degli arrangiamenti». Sul palco il nucleo fondante del progetto, con Claudio Zappi, saxofoni e clarinetti, Alessandro Petrillo, chitarra, Milko Merloni, contrabbasso, e Gianluca Nanni, batteria.

La rassegna si chiuderà domenica 24 marzo con Enoch Arden, melologo del compositore bavarese Richard Strauss. La voce recitante di Reina Saracino e il pianoforte di Francesco Frudua accompagneranno in un viaggio che narra di un marinaio naufragato su un’isola deserta che dopo molti anni ritorna a casa sperando di ritrovare l’affetto dei suoi cari: un storia che parla soprattutto d’amore, di sentimenti, ma anche del mare e del fascino che esso da sempre esercita sull’animo umano.

Nella foto Silvia Lombardi, protagonista del primo appuntamento

Alla Vassura Baroncini i concerti della domenica sono gratuiti e per tutti
Cultura e Spettacoli 23 Ottobre 2018

Le sette serate di Bubano Blues partono questa sera con gli Evergreen e Sonia Davis

Bubano a tutto blues. Torna con la rassegna autunnale Bubano Blues, rassegna di musica giunta alla decima edizione nel quinto anno di programmazione (ogni anno si tiene un cartellone primaverile e uno autunnale). Per sette martedì, dal 23 ottobre al 4 dicembre, la sala civica ospiterà importanti artisti del genere.

Si comincia il 23 ottobre con gli Evergreen, noto gruppo imolese, accompagnati dalla brava cantante Sonia Davis per una serata che propone anche pop e rock. Una settimana dopo tocca alla Doctor Dixie Jazz Band, fondata a Bologna nel lontano 1952 da Nardo Giardina e Gherardo Casaglia e da allora sempre in attività. Mike Sponza, chitarrista, cantante e compositore, arriva a Bubano il 6 novembre con il suo quintetto per proporre il suo progetto personale affermato a livello internazionale. Luca Giordano e la sua band saranno invece sul palco il 13 novembre: un”occasione per ammirare una delle migliori band europee scelte dagli artisti americani per i propri tour internazionali. Un’altra grande band nella scena italiana ed internazionale, attiva dal 1979, sarà protagonista il 20 novembre: i Mandolin” Brothers guidati da Jimmy Ragazzon. Da Ferrara, il Roberto Formignani Trio riempirà di note la sala civica il 27 novembre insieme alla chitarrista Silvia Zaniboni. Infine, martedì 4 dicembre, chiude la manifestazione un eccezionale quartetto di recente formazione, Marina & the Voodoo, composto dalla cantante e bassista Marina Santelli e dai musicisti Mattteo Monti, Nicola Peruch e Pippo Guarnera.

L”ingresso ai concerti, che iniziano alle 21, è libero. Alle 19.30 è possibile cenare a menù fisso con prenotazione al 3336117299 (il 23 ottobre il menù prevede strozzapreti con vongole e crema di asparagi, insalata mista di mare, dolce della casa, vino e acqua a 18 euro).

Le sette serate di Bubano Blues partono questa sera con gli Evergreen e Sonia Davis
Cultura e Spettacoli 31 Agosto 2018

Piano e voce recitante per narrare i tormenti di Gershwin… che non voleva essere «solo» un autore jazz

«Maestro sarà lei! Ovvero: I tormenti del giovane Gershwin» è il concerto che si terrà venerdì 31 agosto alle 21 nel cortile di palazzo Tozzoni a Imola, nell”ambito dell”Emilia Romagna Festival. Il pianista Fiorenzo Pascalucci e il critico musicale e giornalista Stefano Valanzuolo, che sarà la voce recitante nonché l”autore del testo, narreranno i tentativi di George Gershwin di entrare nell’Olimpo della musica colta.

«Quando Maurice Ravel compì 53 anni fu organizzata una grande festa a New York per il suo compleanno – si legge nel comunicato stampa del concerto -. Non è dato sapere se spense le candeline, né quali regali ricevette dai suoi amici, ma quello che sappiamo per certo è che rimase affascinato dall’esibizione al pianoforte di un giovane compositore e pianista americano. Il brano interpretato era Rapsodia in blu. Il giovane era George Gershwin, che da quella sera instaurò una proficua collaborazione con Maurice Ravel. Come in ogni buon rapporto tra maestro e allievo, ben presto i ruoli si confusero: e mentre Gershwin introduceva Ravel ai piaceri del Cotton Club e del Savoy Ballroom, Ravel stesso si rifiutava di dare lezioni di composizione al giovane americano, ritenendo che non ne avesse bisogno. Un grande attestato di stima, ma, per Gershwin, volenteroso di uscire dai limiti imposti al jazz come “genere popolare”, una pessima notizia per la sua ambizione. Da quel giorno, per tutta la vita, l’autore di The man I love provò a ricevere quell’investitura di cui aveva bisogno. Qualche anno dopo, anche Schönberg preferì non soddisfare la richiesta del collega americano, che nel frattempo era diventato il compositore più ricco del mondo. Così George Gershwin, tra campi di tennis e voli a Parigi, tentò di raggiungere chiunque potesse dargli quella sacra investitura, quella patente di “Maestro” di cui aveva assolutamente bisogno».

Il programma musicale prevede Pavane pour une infante défunte e Jeux d’eau di Maurice Ravel, Mässige Viertel da Tre pezzi op. 11 di Arnold Schönberg, Piano-Rag-Music di Igor Stravinskij, Golliwogg’s cake-walk da Children’s Corner L.113 di Claude Debussy, e infine i brani di George Gershwin Andante con moto e poco rubato da Three Preludes, Rhapsody in Blue, An American in Paris, The man I love, I got rhythm.

L’autore del testo di questa storia è Stefano Valanzuolo, per l’occasione anche voce recitante, dal 1989 critico musicale sulle pagine del Mattino e collaboratore di Rai Radio3 per i programmi Radio3 Suite e WikiMusic, nonché autore di saggi, note di copertina e di sala per le principali istituzioni musicali italiane, e di libretti teatrali.

Fiorenzo Pascalucci è uno dei rari artisti ad aver ricevuto ricevuto in Quirinale, il 10 marzo 2016, il prestigioso premio «Giuseppe Sinopoli», istituito dalla Presidenza della Repubblica Italiana e consegnato personalmente dal presidente Sergio Mattarella, su segnalazione dell’Accademia di Santa Cecilia di Roma. Vincitore di numerosi premi, ha un’intensa carriera concertistica internazionale, ricca di successi e riconoscimenti, quali la targa d’argento del Senato della Repubblica e la medaglia d’argento del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Ingresso libero.

Nella foto Fiorenzo Pascalucci

Piano e voce recitante per narrare i tormenti di Gershwin… che non voleva essere «solo» un autore jazz
Cultura e Spettacoli 31 Luglio 2018

Imola e Weinheim, un gemellaggio a ritmo di swing con un concerto a palazzo Monsignani

Da Weinheim a Imola, per rafforzare il gemellaggio, sulle note dello swing e del bebop. I rappresentanti del circondario Rhein-Neckar e della città di Weinheim (tra cui il sindaco Bernhard Heiner) sono a Imola. Dopo gli incontri, a mezzogiorno con la nuova amministrazione, la sindaca Manuela Sangiorgi e il vice Patrik Cavina, questa sera, il concerto della Rhein Neckar Jazz Orchester, con diciannove musicisti sul palco (alle 21 nel cortile di palazzo Monsignani in via Emilia 69). La band è stata fondata all’inizio del 1993, è sostenuta e promossa dal Circondario Rhein-Neckar come partner di cooperazione ed è ambasciatrice musicale in tutta Europa della regione tedesca. I loro concerti svolti in ambito nazionale ed internazionale ispirano non solo i fan dello swing e del bebop, ma anche gli appassionati di musica latina e fusion.

Per il tour europeo di quest’anno è stata scelta l’Italia, con un tour di concerti nelle città italiane gemellate con le città del circondario Rhein-Neckar. La visita imolese ha, infatti, lo scopo di consolidare i trentennali rapporti di gemellaggio fra le città di Imola e Weinheim. Il concerto è a ingresso gratuito fino ad esaurimento posti. In caso di maltempo si svolgerà al teatro dell’Osservanza. Info: 0542/602410. (r.c.)

Nella foto la Rhein Neckar Jazz Orchester

Imola e Weinheim, un gemellaggio a ritmo di swing con un concerto a palazzo Monsignani
Cultura e Spettacoli 26 Luglio 2018

Roberto Bartoli svela i suoi paesaggi dell'anima nel nuovo album Landscapes

Ci sono un blues per la propria donna, parole e note dedicate all”animo più intimo dei gatti, il mistero e il ritorno a casa, squarci su di sé, sulla propria interiorità, sulla propria vita. C”è questo e molto altro – compresa una ballata per Pier Paolo Pasolini – nel nuovo album di Roberto Bartoli, rinomato contrabbassista e compositore imolese che attualmente è insegnante alla Nuova scuola comunale di musica Vassura Baroncini di Imola, dove dirige anche l’orchestra degli allievi. E, naturalmente, ci sono una raffinata struttura musicale e un”interpretazione emozionante ed impeccabile, «marchi» inconfondibili di un artista che annovera in curriculum esibizioni in festival internazionali in molti Paesi europei, oltre che in Medio Oriente ed in Africa, collaborazioni con moltissimi musicisti, registrazioni per diverse etichette discografiche, composizioni trasmesse nelle programmazioni di Rai-Radio3.

Il nuovo album si intitola Landscapes, è pubblicato dalla prestigiosa etichetta Dodicilune, ed è uscito il 18 luglio distribuito in Italia e all”estero da Ird (si trova anche a Imola) e nei migliori store online da Believe Digital. Contiene dodici brani originali e le cover di Je me suis fait tout petit (all’amore) di Georges Brassens e di due pezzi di Charlie Haden, Our Spanish Love Song e Spiritual. Con Bartoli, suonano Achille Succi (clarinetto basso), Stefano Bedetti (sax tenore), Daniele Santimone (chitarra classica e acustica) e Stefano Nanni (piano).

«È un lavoro che per la prima volta mi vede principalmente nella veste di autore – racconta Bartoli -. Si tratta di brani che avevo nel cassetto anche da anni e di altri più recenti, per i quali era giunto il momento di trovare forma insieme. È un album che potrei quasi definire “di famiglia”, una rappresentazione di me nella veste di compositore più che di musicista».

Il titolo, Paesaggi (Landscapes), fa riferimento più ai paesaggi interiori che ai panorami della natura? «Sì, rappresenta diversi momenti della mia vita, che ho narrato attraverso l”aspetto compositivo, fonte di notevole espressione. I brani sono dedicati alle persone a me care, genitori, figli, moglie… È un album molto intimista, con stati d”animo e descrizioni dei luoghi in cui vivo: paesaggi in tutti i sensi della parola. Ha una struttura scarna, dedita all”essenzialità: ho voluto sfrondare tutto ciò che può essere ridondante. Ho chiesto ai musicisti di andare all”essenza della musica, di suonare poche note ma… giuste», sorride. (s.f.)

L”intervista completa è su «sabato sera» in edicola da giovedì 26 luglio

Nella foto Roberto Bartoli e la copertina del suo nuovo album

Roberto Bartoli svela i suoi paesaggi dell'anima nel nuovo album Landscapes
Cultura e Spettacoli 13 Giugno 2018

Al Caffé della Rocca c'è La Vena del Jazz, primo appuntamento stasera

Anche quest’estate il Caffè della Rocca di Imola ospita La Vena del Jazz: la rassegna arrivata alla sua diciottesima edizione, e realizzata in collaborazione con il  Combo Jazz Club, porta in uno degli angoli più suggestivi della nostra città un cartellone di nove appuntamenti, sempre di mercoledì o di giovedì. Come consuetudine, La Vena del Jazz presenta un ciclo di concerti jazzistici con proposte e generi diversificati con una certa attenzione alla scena imolese ampiamente rappresentata.

Il primo appuntamento è stasera con la canzone d’autore degli imolesi  Acusticadelica, al secolo Michele Gandolfi Colleoni, voce,Andrea Tampieri, bouzouki-banjo,Carlo Machirelli , chitarra acusticaPaolo Marani, tromba, Francesco Cervellati, contrabbasso,Elia Terazzan, batteria.

La rassegna proseguirà giovedì prossimo, il 21 giugno, con Les Fauves Trio, artefice di un ricercato jazz manouche alla Django Reinhardt, ricco di quel classico gipsy swing proprio del genere.

Mercoledì 27 giugno la serata si prospetta di notevole interesse con un trio tutto femminile guidato dall’affermata e brava vocalist bolognese Silvia Donati: accompagnata dalla chitarrista Francesca Fattori e dalla bassista Camilla Missio, la Donati presenterà D”amore e d”orgoglio, Billie Holiday e Nina Simone, un tributo a queste due grandi interpreti dalle vite intense e travagliate che hanno profondamente lasciato il segno nella storia della musica afroamericana.Poi il calendario proseguirà a luglio e agosto con l’ultimo appuntamento l’8 agosto.

L’inizio dei concerti è previsto per le ore 21.30.  Il Caffè della Rocca è in piazzale Giovanni Dalle Bande Nere di fianco alla Rocca Sforzesca, e per informazioni e prenotazioni è possibile telefonare al numero 0542/28112. Info e programma su www.caffedellarocca.com e www.combojazzclub.com. (f.r.)

Nella foto gli Acusticadelica

Al Caffé della Rocca c'è La Vena del Jazz, primo appuntamento stasera

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