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Cronaca 14 Gennaio 2021

Caso Venturi, si chiude con una conciliazione il conflitto con l'Ordine dei medici, per la radiazione erano a processo in nove

Si chiude con una conciliazione e una transazione economica il conflitto tra l”Ordine dei medici di Bologna e l”ex assessore alla Salute della Regione Emilia Romagna Sergio Venturi che, medico gastroenterologo, venne radiato dall”albo il 30 novembre 2018, per una delibera regionale che consentiva agli infermieri specializzati la presenza da soli – senza medici – a bordo delle ambulanze.

Una vicenda che colpì molto per le implicazioni essenzialmente politiche andando a sindacare un provvedimento di ambito amministrativo e non professionale medico. La Corte Costituzionale, alla quale ricorse la Regione, sentenziò per l”appunto che l”Ordine dei medici non aveva il potere di radiare Venturi per scelte sulle quali non aveva competenza, e l”indagine poi avviata ha portato ad un rinvio a giudizio per abuso d”ufficio dei nove commissari che presero la decisione (l’allora presidente Giancarlo Pizza non partecipò alla seduta).

Tra l”altro, la transazione, a favore di Venturi da parte dell”Ordine, ha chiuso la parte civilistica, ma è ancora in corso, quella penale. Nel processo, apertosi nel dicembre scorso, e rinviato a febbraio, la difesa dei nove aveva invocato il fatto che la riforma del reato di abuso d’ufficio contenuta nel decreto Semplificazioni ridimensionava la portata penale dell’accaduto. Ora, secondo quanto riportato dall’Ansa, la conciliazione porterà Venturi e la Regione a revocare la costituzione di parte civile, quindi rinunceranno a rivalersi. Ma il processo va avanti.

La nota dell’Ordine, firmata dal neo presidente Luigi Bagnoli, che ha sostituito Pizza, esprime viva soddisfazione nell”apprendere che “si è potuto giungere a un chiarimento e ad un consequenziale componimento della situazione ingeneratasi, vissuta comunque come incresciosa da tutte le parti direttamente o indirettamente coinvolte a diverso titolo nella vicenda”. La soluzione conciliativa, prosegue l”Ordine “appare ancor più significativa in riferimento ed in costanza dell”attuale contingenza, rappresentata da un periodo così difficile per tutta la comunità e per gli esercenti la professione sanitaria, in cui appare auspicabile cercare di perseguire una sempre maggiore coesione di intenti”.

“Ha prevalso la ragionevolezza, ed è merito di tutti quelli che hanno avuto questa volontà – ha commentato Venturi – E” una nuova pagina per me – ha aggiunto – e anche nei rapporti tra Ordine dei medici e istituzioni”.  Venturi è stato direttore generale dell’Azienda usl di Imola all’inizio degli anni 2000 e durante la prima ondata della pandemia da Sars-Cov-2, in primavera, ha ricoperto il ruolo di Commissario straordinario per l’Emilia Romagna. (l.a.)

Caso Venturi, si chiude con una conciliazione il conflitto con l'Ordine dei medici, per la radiazione erano a processo in nove
Cronaca 9 Ottobre 2020

«Un salto in edicola» incontra al centro Medicì le sorelle «Nonsologiornalaie»

Si chiama Nonsologiornali e, come dice il nome, non vende solo giornali. Parliamo dell’edicola di Medicina che si trova all’interno del centro commerciale Medicì, in via Licurgo Fava. A gestirla sono le sorelle Alessandra e Michela Pariani, 53 e 48 anni, ma come si definiscono loro, «gemelle mancate».

Questo perché nel 2007 hanno scelto insieme di prendere in gestione l’edicola e da allora hanno condiviso ogni decisione. «Prima di scegliere di intraprendere questa nuova esperienza – raccontano le sorelle – lavoravamo entrambe per un maglificio, dove però non eravamo soddisfatte. Passando un giorno dal Medicì abbiamo visto che l’edicola cercava una nuova gestione interessata a rilevare l’attività e ne siamo rimaste incuriosite. Anzi, è stato proprio un colpo di fulmine. Così ci siamo informate e, vedendo una nuova opportunità lavorativa da intraprendere insieme, nel giro di poco tempo l’abbiamo rilevata. Era il 2007 ed eravamo entusiaste allora quanto siamo soddisfatte ancora oggi».

L’articolo completo su «sabato sera» dell’8 ottobre.

Nella foto: Alessandra e Michela Pariani, dell’edicola Nonsologiornali, nel centro commerciale Medicì a Medicina

«Un salto in edicola» incontra al centro Medicì le sorelle «Nonsologiornalaie»
Cronaca 24 Marzo 2020

Coronavirus: il Comune azzera l'imposta di soggiorno per il personale sanitario

Il Comune di Imola azzera l”imposta di soggiorno per il personale sanitario che pernotta a Imola, impegnato nel contrastare l”emergenza epidemiologica da Covid-19. Lo ha stabilito una nuova delibera approvata dal Commissario straordinario al Comune Nicola Izzo. L”agevolazione è in vigore dal 18 marzo fino al 31 maggio 2020.
Nello specifico, la delibera dispone che «l’imposta di soggiorno per persona e per pernottamento è dovuta in misura pari ad euro 0,00 a persona/notte qualora il soggiornante svolga professioni sanitarie mediche, infermieristiche e di operatori socio-sanitari a titolo di lavoratori, collaboratori coordinati o a seguito accordi di volontariato con il S.S.N., impegnati nelle attività di contenimento e gestione dell”emergenza epidemiologica da Covid-19 presso le strutture sanitarie dell’Azienda sanitaria locale di Imola». (r.cr.)

Fotografia di Marco Isola/IsolaPress

Imola

Coronavirus: il Comune azzera l'imposta di soggiorno per il personale sanitario
Cronaca 30 Luglio 2019

Segnali incoraggianti dall'Ambulatorio di continuità, meno codici bianchi e verdi in Pronto soccorso

Andrea Rossi, direttore generale dell’Ausl, definisce «incoraggianti» i risultati di questo primo anno di attività dell’Ambulatorio di continuità assistenziale diurna di Imola estesa anche ai residenti di Mordano. Si trova nella palazzina di fronte alla sala prelievi dell’ospedale vecchio; è operativo dalle ore 12 alle 17 nei giorni feriali e dalle ore 8 alle 20 nei prefestivi e nei festivi, i medici di famiglia del territorio garantiscono l’attività a rotazione nei feriali e nelle mattine del sabato e prefestivi, negli altri orari ci sono i medici di continuità assistenziale (le ex guardie mediche). «Non c’è stato uno svuotamento del Pronto soccorso ma abbiamo invertito il trend di costante crescita dei codici bianchi e verdi che, anzi, tendono un po’ a diminuire: 36.862 nel 2017 e 36.804 nel 2018 – dettaglia Rossi -, mentre nel 2019, secondo i dati del primo quadrimestre, dovremmo attestarci sui 36.000». L’Ambulatorio rappresenta l’embrione della Casa della salute di Imola della quale si parla oramai da qualche anno e che, nei piani dell’Ausl, affiancherà quelle di Castel San Pietro, Medicina e della Vallata a Borgo.

«Oggi abbiamo una media di quindici accessi giornalieri e più del doppio il sabato e nei prefestivi, nel periodo influenzale sono anche di più – dice Danilo Pasotti, medico di famiglia e uno dei due coordinatori dell’Ambulatorio –. Il problema è che l”Ambulatorio è nato in sostituzione di un normale ambulatorio di medicina generale. Le persone di solito vengono per certificazioni di malattia, tonsilliti, dolori per i quali non vogliono aspettare l’apertura dell’ambulatorio del proprio medico. Ma se vogliamo davvero ridurre i codici bianchi e verdi in Pronto soccorso occorre prevedere la diagnostica, dobbiamo trovarci a metà strada». (l.a.)

Altri particolari sul “sabato sera” del 25 luglio.

Nella foto Danilo Pasotti e Andrea Rossi

Segnali incoraggianti dall'Ambulatorio di continuità, meno codici bianchi e verdi in Pronto soccorso
Cronaca 9 Ottobre 2018

Tutti d'accordo sul nome di Alberto Minardi per il direttore del distretto dell’Azienda usl di Imola.

E’ Alberto Minardi il direttore del distretto dell”Ausl di Imola. Oggi il Comitato di distretto, costituito dai sindaci del Circondario, ha espresso un parere favorevole unanime. Tra pochi giorni, con la delibera dell’Ausl sarà effettivo l’affidamento dell’incarico. La decisione era attesa ormai da mesi, L’avviso di selezione, per quella che è considerata una figura chiave anche nelle ipotesi di riordino metropolitano della sanità, era stato pubblicato ad aprile, i nomi in lizza rimasti erano due. La scelta spetta all’Azienda sanitaria ma, essendo un ruolo che intreccia funzioni sociali e sanitarie, prevede che alla proposta del direttore generale ci sia il parere del territorio, cioè dei sindaci.

Minardi, imolese, classe ’54, laureato in Medicina e chirurgia, è stato già direttore di Distretto dell’Ausl di Imola dal 2000 al 2007, poi ha ricoperto lo stesso incarico per l’allora Ausl di Ravenna fino al 2015, anno in cui è rientrato a Imola come direttore del Coordinamento delle attività di promozione della salute e di prevenzione di competenza delle cure primarie. Le sue competenze gestionali nell’ambito della medicina territoriale e distrettuale sono indubbie, Minardi è stato, a suo tempo, il principale ideatore e organizzatore dell’associazionismo medico, dell’integrazione e del budget dei medici di medicina generale, divenuto un modello a livello nazionale.

«Minardi è un dirigente di indubbio valore sia professionale che umano, molto stimato in Azienda e sul territorio, con una grande esperienza nel ruolo che andrà a ricoprire – ha dichiarato il direttore generale Andrea Rossi –. E’ quindi un compito sfidante quello che gli affidiamo, che siamo certi saprà interpretare al meglio e con il vigore e la capacità innovativa che ben conosciamo».

«Ritengo che il nostro territorio possa costituire un laboratorio sperimentale ed innovativo nel riconoscimento dei nuovi bisogni emergenti e nella creazione di modalità di risposta comunitarie – ha aggiunto Minardi -, ancor di più in questa nuova fase in cui ritornano prioritari, per le organizzazioni socio-sanitarie, esiti di salute rispetto a obiettivi di risparmio economico tramite economie di scala. Ciò va portato avanti con il contributo fondamentale degli Amministratori comunali, dei medici di famiglia, del terzo settore, dei singoli cittadini, di cui il direttore del Distretto è interlocutore privilegiato». (r.c.)

Tutti d'accordo sul nome di Alberto Minardi per il direttore del distretto dell’Azienda usl di Imola.
Cronaca 12 Settembre 2018

Opera anziani, a Mordano nel 2019 centro sociale, medici e condominio del buon vicinato

Continuano i lavori a palazzo Darchini, l’immobile situato in piazza Pennazzi destinato a diventare un centro socio-assistenziale, più noto come Opera anziani. L’edificio è stato acquisito nel 2012 dal Comune seguendo le volontà testamentarie di Ida Frontali, deceduta nel 2009, e l’idea sarebbe quella di ricavare, dai 1.100 metri quadri del palazzo, un centro sociale con, a fianco, un centro assistenziale diurno, ambulatori medici e un condominio del buon vicinato destinato ad anziani capaci di vivere da soli o in parte assistiti.

I primi lavori, riguardanti l’area centrale del palazzo sono costati un milione e 117 mila euro, mentre la seconda parte, ovvero la ristrutturazione delle ali laterali e della centrale termica, iniziata nel maggio scorso,  circa 950 mila euro. Solo una volta ultimati si procederà con il terzo intervento che consisterà nella ricostruzione della porzione del palazzo bombardata durante la guerra e il relativo ampliamento di 300 metri quadri, al quale va aggiunto anche l’immobile attiguo di via Ombrosa da 322 metri quadri acquisito dal Comune di Mordano in permuta da un privato nell’ambito della vendita degli immobili derivanti dal lascito Frontali. Questa parte di lavori costerà un milione 400mila euro e finora l’Amministrazione comunale ha reperito 400 mila euro tra donazioni, la vendita e la permuta di beni. «La parte restante andrà ricercata anche attraverso la partecipazione a bandi di finanziamenti pubblici come riqualificazione urbana e culturale, in quanto palazzo Darchini è considerato un luogo d’interesse storico-artistico» afferma il sindaco mordanese, Stefano Golini.

L’immobile avrà così vari servizi, tra i quali un centro sociale di aggregazione (al primo piano e al piano terra) non solo per persone della terza età. Nella stessa area dell’edificio (al piano terra) saranno inoltre creati degli spazi per gli ambulatori medici. «Saranno trasferiti in questi locali i medici di base e i pediatri di libera scelta oggi in via Roma – illustra Golini -. Inoltre, grazie ad una collaborazione con l’Ausl, ci sarà spazio per fisioterapisti e un podologo e per alcuni servizi infermieristici come prelievi del sangue, attività di prevenzione e cura di malattie croniche». Infine, al primo e secondo piano dell’area centrale del palazzo sarà creato il cosiddetto condominio del buon vicinato, dove saranno presenti nove mini-appartamenti, di cui tre di edilizia residenziale pubblica (Erp) e uno riservato alla famiglia tutor, un po’ come accade nelle altre esperienze esistenti nel circondario imolese e per questo il Comune sta approntando il progetto di gestione insieme all’Asp. «Sono tutti bilocali – conclude il sindaco – con una stanza doppia e una zona giorno e saranno occupati da persone anziane sole o in coppia, eventualmente anche con una limitata autonomia. Potranno essere assistite persone di Mordano e del circondario,  ma potenzialmente anche chi fa parte di un distretto socio-sanitario diverso. Negli alloggi Erp cambia solamente il titolo di accesso, ma l’assistenza domiciliare e i servizi comuni saranno garantiti in egual modo. Contiamo di aprire nella primavera del 2019».

Con la ristrutturazione della zona distrutta durante la guerra e l’utilizzo dell’immobile di via Ombrosa, inoltre, sarà realizzato un centro diurno per l’assistenza degli anziani non autosufficienti. «Questo servizio sarà realizzato solo in un secondo tempo – dice Golini -. Entro la fine del mandato, nella primavera del 2019, vogliamo avere trovato tutti i finanziamenti necessari. Ovviamente, andrà inserito nella programmazione socio-sanitaria distrettuale e dovrà essere previsto un adeguato servizio di trasporto per accogliere anche utenti di altri comuni».

d.b.

L”articolo completo su «sabato sera» del 6 settembre.

Nella foto: il cantiere di palazzo Darchini

Opera anziani, a Mordano nel 2019 centro sociale, medici e condominio del buon vicinato

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