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Cronaca 17 Maggio 2021

Castel San Pietro, Medicina e Ozzano aderiscono alla Giornata internazionale contro l’omofobia, lesbofobia, transfobia e bifobia

Oggi, lunedì 17 maggio, è la Giornata internazionale contro l’omofobia, lesbofobia, transfobia e bifobia. Una Giornata alla quale hanno aderito i Comuni di Castel San Pietro, Medicina e Ozzano Emilia, che fanno parte di Ready, la rete nazionale delle pubbliche amministrazioni anti discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere.

Castel San Pietro promuove la campagna di comunicazione per il contrasto all’utilizzo di parole d’odio (hate speech). «Il Comune negli anni ha manifestato il suo impegno nella lotta alle discriminazioni nei confronti delle persone omosessuali, lesbiche, bisessuali e transessuali condividendo campagne pubblicitarie, allestendo mostre, scaffali con letture per adulti e bambini sul tema dell’omogenitorialità, organizzando incontri con associazioni e autori e diffondendo proposte nelle scuole» dicono l’assessora alla Pari Opportunità Giulia Naldi e l’assessore alla Cultura Fabrizio Dondi.

Stessi toni dall’assessore alle Politiche giovanili di Medicina, Lorenzo Monti. «L’immagine coordinata scelta dalla rete Ready per quest’anno dedica particolare attenzione sull’estrema necessità di contrastare l’hate speech. Noi ribadiamo a gran voce che nel Comune di Medicina non c’è spazio per parole d’odio».

A Ozzano lo scorso luglio sono state inaugurate una panchine con i colori dell’arcobaleno in difesa dei diritti della comunità Lgbt e una rossa a sostegno delle donne che subiscono violenza. «Viviamo ancora una realtà che continua a porre dubbi sull’uguaglianza. È nostro dovere mettere in atto azioni e riflessioni per impedire che questo accada, che qualcuno, per i motivi più disparati, continui a sentirsi un diverso» afferma l’assessora alle Pari opportunità Elena Valerio. (r.cr.)

Nella foto: l’assessora Elena Valerio assieme alla consigliera Milena Magaroli tra le panchine colorate di Ozzano

Castel San Pietro, Medicina e Ozzano aderiscono alla Giornata internazionale contro l’omofobia, lesbofobia, transfobia e bifobia
Cronaca 15 Luglio 2020

A Ozzano una panchina rossa e una arcobaleno per dire no alla violenza sulle donne e all'omofobia

Sono state inaugurate a Ozzano, oggi a mezzogiorno, due panchine -colorate una di rosso e l”altra con i colori dell”arcobaleno- in rappresentanza della Casa delle Donne per non subire violenza e di Giovanni, il ragazzo vittima, esattamente, un anno fa, di un brutto episodio omofobo mentre era seduto ai tavolini del bar posto esattamente di fronte alle panchine.
«Da questo episodio è nata l”idea di creare qualcosa che ricordasse alla comunità ozzanese i principi ed i valori per cui si è sempre contraddistinta, vale a dire un grande senso di civiltà, di tolleranza, di accoglienza e di umanità – commenta Luca Lelli, primo cittadino –. Ed ecco nata l”idea delle due panchine, una con i colori dell”arcobaleno, simbolo proprio di libertà e tolleranza verso tutti colori che hanno una diversità, che sia essa di natura sessuale, religiosa o semplicemente del colore della pelle, e l”altra di colore rosso, a simboleggiare la lotta alla violenza contro le donne». (r.cr.)

A Ozzano una panchina rossa e una arcobaleno per dire no alla violenza sulle donne e all'omofobia
Cronaca 17 Luglio 2019

Aggressione in un bar di Ozzano, 34enne preso a pugni perchè vestito da donna

Aggredito e picchiato solo perchè indossava un paio di shorts e scarpe da donna. Sono questi i futili e deplorevoli motivi che hanno spinto lunedì scorso, intorno alle due di notte, un gruppo di ragazzi a prendere a pugni un 34enne in un bar di Ozzano, lungo la via Emilia. 

E” stato l”avvocato bolognese Cathy La Torre dell”associazione Gay Lex (a difesa dei diritti delle persone lesbiche, gay, trans, bisex e intersex) a denunciare l”aggressione con un post sulla sua pagina Facebook personale. «Il suo nome è Giovanni e si trovava al bar L”Incontro di Ozzano quando è stato invitato da alcuni uomini a sedere al loro tavolo, poi uno di loro, senza alcuna ragione, gli ha fracassato la faccia. Sapete perchè? Perché Giovanni è gay e perché Giovanni si traveste al femminile, ovvero fa cross dressing». La Torre è la stessa legale che, circa un anno fa, assistette il professore dell”istituto Alberghetti di Imola dopo gli insulti omofobi subiti da parte di alcuni studenti (leggi la news).

Secondo la ricostruzione dei carabinieri, pare che il tutto sia degenerato quando la vittima, nell”appoggiare la mano sul tavolo, ha sfiorato quella di un ragazzo seduto lì accanto. Da qui le botte al 34enne che sarebbe poi uscito dal locale e avrebbe chiamato il 118. I sanitari, una volta giunti sul posto, hanno avvisato anche i carabinieri, ma al loro arrivo non c”era più traccia degli aggressori. Medicato, e comprensibilmente ancora spaventato, il giovane avrebbe rifiutato il trasporto all”ospedale salvo poi, nelle ore successive, presentarsi per al Sant”Orsola di Bologna per le cure del caso.

Il 34enne, ieri mattina, ha formalmente denunciato l”accaduto e i carabinieri stanno procedendo con gli accertamenti. All”interno del bar sono presenti delle telecamere di videosorveglianza, ma visto che l”aggressione si è consumata fuori dal locale il Comune di Ozzano ha consegnato ai militari i filmati di un”ulteriore telecamera presente dall”altra parte della strada. Dalle registrazioni e dalle testimonianze dei presenti potrebbe essere possibile individuare al più presto i responsabili.

Duro il commento del sindaco di Ozzano, Luca Lelli: «Un brutto episodio di violenza accaduto in un bar del nostro territorio – ha scritto sulla Pagina Facebook del Comune -. Attualmente sono in corso le indagini da parte delle forze dell”ordine, ma al di là di quanto emergerà, io in prima persona e tutta l”Amministrazione comunale, condanniamo fermamente qualsiasi atto di violenza a prescindere dalle motivazioni che lo hanno generato, a maggior ragione se dovesse venire appurato che la matrice è di origine omofoba. Siamo a completa disposizione della vittima e della sua famiglia per qualsiasi evenienza e ringraziamo le persone e le associazioni che in questo momento la stanno sostenendo». (d.b.)

Nella foto (dalla pagina facebook dell”avvocato Cathy La Torre): il 34enne vittima dell”aggressione ad Ozzano

Aggressione in un bar di Ozzano, 34enne preso a pugni perchè vestito da donna
Cronaca 19 Luglio 2018

Sabato 21 il Gay Pride a Imola. L’evento fa discutere. La testimonianza di Elena. Le critiche di Lega, Pdf e Vacchi

Imola sabato 21 luglio vedrà il suo primo Gay Pride. L’ha annunciato e organizzato un gruppo raccolto nella sigla «Rivolta Gaya». «Siamo una ventina, soprattutto imolesi, ci ritroviamo al centro sociale Brigata 36 ma non ne facciamo parte – spiega Elena Gentilini -. L’obiettivo è farci sentire, dire che esistiamo, crediamo sia importante perché c’è ancora molto lavoro da fare sul tema dei diritti, lo si vede guardando cosa gira su Facebook e dalle critiche che ci sono giunte. Le persone non sono ancora molto aperte e viviamo in un periodo politico che non è proprio favorevole, con un ministro della Famiglia che dice che non esistiamo e un ministro dell’Interno che ci apostrofa come una schifezza. Ma siamo in una democrazia e una manifestazione pacifica non si può impedire, inoltre stiamo ricevendo tante adesioni (ad esempio di Rifondazione comunista e Potere al popolo)».

Elena sa bene di cosa parla, ha 39 anni, una compagna, Lidia, stanno insieme da dieci anni e hanno una bimba di 21 mesi, poco più un anno fa si sono sposate (unione civile). «Le famiglie arcobaleno esistono, anche qua ad Imola» rivendica il comunicato che annuncia il Gay Pride. l Gay Pride andranno con la bimba: «Lo facciamo proprio per il suo futuro, perché le cose cambino». Se le si ricorda certi eccessi visti in altre città, da Berlino passando per Roma, Elena non ha dubbi: «Per noi il Pride è una manifestazione per le famiglie non c’è nulla di volgare o che possa turbare i bambini, se qualcuno si sentirà offeso il problema sarà suo. Il Pride serve a far capire che ci sono tanti tipi di persone e vanno accettate. Molti pensano sia volgarità o persone sessualmente esplicite, ma la maggior parte è tranquilla, magari con l’arcobaleno dipinto in faccia o un boa rosa. Credo che sarà una sfilata inclusiva e colorata. Speriamo di essere in tanti, ma ci siamo mossi un po’ all’ultimo e la città è piccola».

Contro il Pride imolese si sono mossi il Popolo della famiglia e la Lega Nord che, per mano del segretario Marco Casalini, ha chiesto «al prefetto, al sindaco e a tutte le forze politiche di attivarsi sin da subito per bloccare la manifestazione» che «incita all’odio» nei confronti «di chi legittimamente e pacificamente esprime un’opinione diversa». Anche Nicolas Vacchi di Forza Italia ha chiesto alla sindaca Manuela Sangiorgi, così come alla componente cattolica del Movimento 5 Stelle, di prendere le distanze. Nel comunicato di «Rivolta Gaya» in effetti, si sostiene che i «discorsi razzisti e machisti» di «Lega, Forza Nuova, Popolo della Famiglia» legittimano la «violenza psicologica e fisica» e che «in nome d’una malintesa libertà d”espressione, viene lasciata la possibilità di fare propaganda contro la fantomatica teoria del gender che va a braccetto con la propaganda razzista e anti-abortista (come negli inquietanti manifesti Pro-vita apparsi nei mesi scorsi in giro per Imola)». Prese di posizione molto forti che concludono con la frase: «Fuori Stato e Vaticano dalle nostre mutande». «E’ vero, ma le critiche che ci arrivano sono altrettanto forti e vogliamo farci sentire» taglia corto Elena.

Sabato ci sarà anche un furgone con la musica lungo il corteo che partirà dalla stazione di Imola alle ore 17.30, sfilerà sotto il centro e l’Orologio per arrivare all’Osservanza. Alla sfilata del Gay Pride di inizio luglio a Bologna ha partecipato anche il sindaco Virginio Merola, spingendo la carrozzina dello storico leader della battaglia per i diritti dei gay, Franco Grillini, malato da tempo. (l.a.)  

Nella foto Lidia ed Elena Gentilini

Sabato 21 il Gay Pride a Imola. L’evento fa discutere. La testimonianza di Elena. Le critiche di Lega, Pdf e Vacchi
Cronaca 1 Giugno 2018

Insultano il docente perché gay, solidarietà e sdegno con vari distinguo. I commenti

Unanime sdegno e solidarietà in città per il docente dell”Alberghetti oggetto di insulti omofobi e scritte offensive sulla lavagna da parte di quattro studenti del professionale. Ai comunicati della candidata sindaco del centrosinistra Carmela Cappello e di Silvia Piccinini e Manuela Sangiorgi, rispettivamente capogruppo regionale e candidata sindaco del MoVimento 5 Stelle, che hanno annunciato di voler presentare un’interrogazione in Regione, si sono aggiunti anche altri commenti.

“Un comportamento vergognoso, contro cui dovevano essere presi provvedimenti tempestivi, e che invece si è protratto per troppo tempo” hanno scritto in una nota Alessandra Loreti e Flavia Fabbri della Flc Cgil (categoria sindacale che segue la scuola) e Mirella Collina segretaria della Cgil di Imola che aggiungono “La scuola ha un ruolo fondamentale nel trasmettere il valore dell’accettazione dell’altro e del rispetto reciproco e su questi temi occorre insistere maggiormente, anche con progetti educativi mirati, per formare cittadini consapevoli e responsabili”.

Duro anche il commento di Sinistra Unita: “La nostra idea di scuola è lontanissima da quella che emerge da questo spaccato: l”educazione che pretendiamo venga data ai nostri figli anche con la collaborazione dell”istituzione scolastica è di uguaglianza e rispetto. All”insegnante e a chiunque in quell”istituto sia stato o sia vittima di violenza omofobica, verbale o d”altro genere, va la nostra solidarietà e la nostra disponibilità a raccoglierne le richieste di aiuto”. 

Potere al Popolo dal canto suo ha sottolineato il fatto che: “Purtroppo l’episodio non è isolato. E’ capitato in passato, e probabilmente capita ancora oggi, che si verificassero situazioni altrettanto inaccettabili nelle scuole imolesi: professori che esprimevano posizioni omofobe in classe, studenti con posizioni ultra-cattoliche e discriminatorie ecc. Perché – ci chiediamo – mancano nelle scuole lezioni dedicate all’educazione sessuale, al rispetto delle differenze, a una cultura di genere non più maschilista ed etero-normativa? Perché il problema viene sempre sollevato dopo, solo se mediaticamente rilevante, e non si va ad incedere sul problema nel suo livello più strutturale e generale?”. 

Taglio diverso per Giuseppina Roberta Brienza, candidata nella coalizione di centrosinistra con la lista Per Imola Futuro-Area Civica e già assessore alla Scuola a Imola nella Giunta Manca che ha tenuto a sottolineare la stima per la dirigente Vanna Monducci, perché “anche in un momento difficile la scuola ha saputo intervenire con decisione ed equilibrio insieme al consiglio di classe, al docente e alle famiglie dei ragazzi, in un’ottica di collaborazione educativa che deve porre sempre al centro la crescita degli studenti”.

Per finire il Popolo della Famiglia dal canto suo dichiara: “Non ci interessa sapere se quella persona sia stata offesa in quanto manifestasse certi orientamenti sessuali, avesse un certo colore di pelle ovvero professasse un certo credo, ovvero presentasse una qualche disabilità. Al centro c”è sempre e solo la persona e la sua dignità. Ogni tentativo di strizzare l”occhiolino mediatico a vicende come questa facendone un vessillo per certe battaglie socio – ideologico – culturali, e peggio ancora politiche, rappresenta una non meno bieca offesa alla dignità di quella persona”.

Foto dal sito Gaynews che ha pubblicato la lettera che ha fatto scoppiare il caso

Insultano il docente perché gay, solidarietà e sdegno con vari distinguo. I commenti
Cronaca 31 Maggio 2018

Insultano il docente perché gay, I ragazzi sospesi sono 4. La preside: “Lavori socialmente utili per tutti'

Novità sulla vicenda degli insulti omofobi e delle scritte offensive sulla lavagna nei confronti di un docente del professionale Alberghetti di Imola. Ai primi due studenti già individuati e sospesi ieri nel pomeriggio, se ne sono aggiunti altri due in serata al termine del consiglio di istituto. A precisarlo è la preside, Vanna Monducci, che preferisce non entrare troppo nel dettaglio “ricordiamoci che si tratta di minori”, ma aggiunge “per tutti e quattro si conferma la sospensione dai 7 ai 14 giorni”. Ma i quattro non staranno a casa in panciolle, bensì sconteranno la pena “svolgendo dei lavori socialmente utili. Ora dobbiamo solo decidere con quale delle associazioni convenzionate con la scuola”. 

Oramai da tre anni l”Alberghetti ha delle convenzioni per questo tipo di attività con la Croce rossa, il convento dei frati Cappuccini e il Banco alimentare. L”Alberghetti, così come le altre scuole superiori del circondario imolese, sta utilizzando sempre più questa opportunità per cercare di educare chi ha commesso qualcosa di sbagliato. Recentemente proprio la dirigente scolastica Monducci aveva raccontato che, tra istituto tecnico e professionale, quest”anno c”erano stati una ventina di sospensioni su circa 1.700 alunni.

Forse entrare in contatto con queste realtà potrà aiutarli a prendere consapevolezza di quanto hanno fatto: “I ragazzini hanno capito la gravità dell”accaduto? Diciamo di sì – conclude laconica la preside -. Comunque sono contenta perché i rappresentanti di classe hanno ringraziato la scuola per l’attenzione avuta in questo caso spinoso”.

Da notare che gli studenti coinvolti nella vicenda sono quindi quattro come segnalava la lettera pubblicata su Gaynews.it ieri che ha fatto scoppiare il caso. (l.a.)   

Nella foto la preside Vanna Monducci

Insultano il docente perché gay, I ragazzi sospesi sono 4. La preside: “Lavori socialmente utili per tutti'
Cronaca 31 Maggio 2018

Insultano il docente perché gay, due ragazzi sospesi al professionale Alberghetti

«Un mio caro amico fa l’insegnante in una scuola superiore di Imola. Qui ha subito, durante l’anno, vari attacchi di stampo omofobo da parte di quattro alunni: frasi offensive e scritte volgari alla lavagna con espliciti riferimenti non solo alla sua omosessualità ma anche alla mia». Comincia così la lettera pubblicata ieri mattina dal sito web Gaynews, testata online bolognese con direttore franco Grillini e rilanciata dalla pagina Facebook. Prosegue dicendo che «la dirigente scolastica non ha fatto neppure una telefonata al mio amico per esprimergli solidarietà né si è presentata ai collegi straordinari dei docenti per l’adozione di provvedimenti disciplinari nei confronti dei quattro alunni. Anzi, è arrivata a cancellare dal registro elettronico le note che facevano riferimento a questi gravi atti».  

Un racconto a dir poco spiacevole e sgradevole, l”ennesimo caso di bullismo contro gli insegnanti con l”aggravante dell”omofobia. Una vicenda che fa rapidamente il giro del web e non solo. Silvia Piccinini e Manuela Sangiorgi, rispettivamente capogruppo regionale e candidata sindaco del MoVimento 5 Stelle, hanno annunciato di voler presentare un’interrogazione in Regione in merito. “Quello che è successo a Imola è la dimostrazione di come l’Emilia Romagna abbia urgentemente bisogno di una legge contro l’omotransfobia. Episodi di questo genere, per di più accaduti all’interno di una scuola, non possono essere tollerati, o peggio, messi sotto silenzio anche da chi avrebbe il dovere di fermarli e denunciarli”. Solidarietà anche dalla candidata sindaco del centrosinistra Carmela Cappello: “In Italia i pregiudizi e l’odio nei confronti delle persone omosessuali fanno 50 vittime ogni giorno. Invito tutti coloro che sono vittime di questi episodi a non arrendersi e denunciare alle autorità quanto subiscono. Le istituzioni devono sostenere la vittima di questo episodio, che denunciando pubblicamente l’accaduto ci dà la forza di mettere in atto azioni concrete e immediate perché la scuola non sia luogo di contrasti e divisioni, ma di educazione al rispetto degli altri e crescita umana dei nostri giovani». 

L”unico preside donna di Imola è la dirigente dell”Alberghetti, Vanna Monducci. Raggiunta in serata telefonicamente ha confermato l’accaduto ma ha precisato che la lettera “riporta diverse falsità, a partire dal fatto che la scuola non è stata passiva di fronte a quanto accaduto. Non è mai stato denunciato un fatto concreto di frasi dette dagli studenti. L”unico episodio, quello che abbiamo sanzionato, è avvenuto a metà maggio e riguarda una scritta ed un disegno volgare fatti sulla lavagna di una classe del professionale”. Episodio al quale è seguita una nota sul registro “che non ho cancellato ma provveduto a far riscrivere solo perché non riportasse testualmente la frase volgare”.

Monducci aggiunge che nel frattempo è stata avviata una ricerca dei responsabili o del responsabile. “Inizialmente non è emerso il colpevole e abbiamo applicato una sospensione di tre giorni a tutta la classe con obbligo di frequenza a scuola – dettaglia la preside -. Solo in seguito l”autore della scritta e del disegno ha ammesso il fatto e oggi abbiamo deciso in un consiglio straordinario una sospensione a casa per 14 giorni per lui e 7 giorni per il compagno che era in classe con lui in quel momento, pena che inizieranno a scontare da lunedì prossimo. In sede di scrutinio finale ci riserviamo di intervenire anche sul voto di comportamento”. (l.a.gi.gi.)

Il testo completo della lettera dal sito Gaynews 

AGGIORNAMENTI
Insultano il docente perché gay, i ragazzi sospesi sono quattro. Lavori socialmente utili per tutti

Foto dal sito Gaynews

Insultano il docente perché gay, due ragazzi sospesi al professionale Alberghetti

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