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Cronaca 22 Marzo 2023

Centri estivi, la Regione aumenta le risorse e la platea di famiglie beneficiarie dei contributi per pagare le rette

Con l’arrivo della primavera è sempre più vicina la fine della scuola e con essa anche la partenza dei centri estivi, soluzione che permette ai genitori di organizzare al meglio la giornata per i propri figli. In tal senso, per il sesto anno consecutivo, la Regione ha confermato il sostegno economico alle famiglie per ridurre i costi delle rette con un investimento di 7 milioni di euro provenienti dal Fondo sociale europeo, uno in più rispetto al 2022.

Nel 2022 sono state oltre 23 mila le famiglie che hanno potuto usufruire della misura regionale, ma per ampliare la platea dei beneficiari, ridurre il numero delle domande escluse dal beneficio e tutelare al tempo stesso le famiglie con redditi medio bassi, la Giunta si è impegnata ad aumentare i fondi e a rimodulare il valore Isee di accesso (che deve essere entro i 24 mila euro).

Le risorse saranno ripartite tra i Comuni e le Unioni di Comuni capofila di Distretto dell’intero territorio (Bologna riceverà circa 1,5 milioni di euro), per il riconoscimento del contributo che prevede fino a 300 euro per ciascun figlio (nel limite di 100 euro a settimana) di età dai 3 ai 13 anni (17 se con disabilità certificata), quindi nati dal 2010 al 2020. Le famiglie devono essere residenti in Emilia-Romagna e composte da entrambi i genitori – o uno solo in caso di famiglie monogenitoriali – occupati,disoccupati in cerca di lavoro, in cassa integrazione o impegnati in compiti di cura. L’Isee annuo deve essere entro i 24mila euro, mentre non c’è alcun limite di Isee per le famiglie con figli affetti da disabilità. (r.cr.)

Foto d’archivio

Centri estivi, la Regione aumenta le risorse e la platea di famiglie beneficiarie dei contributi per pagare le rette
Cronaca 2 Febbraio 2023

Maxi intervento per la sicurezza del torrente Idice, lavori per 2,5 milioni di euro

La sicurezza del territorio è al centro dell’attenzione della Regione. Partiranno infatti alcuni importanti interventi lungo il torrente Idice incentrati a rafforzare gli argini. Il territorio interessato è quello del Comune di Budrio ma i benefici saranno anche per i vicini territori di medicina e Ozzano.

La regione Emilia Romagna ha stanziato 2,5 milioni di euro per ripristinare la funzionalità del corso d’acqua e ridurre quindi l’esposizione al rischio di infrastrutture e centri abitati. In particolare, si punta alla salvaguardia del territorio adiacente preservando anche l’operatività del Canale emiliano romagnolo, soprattutto a seguito della rottura dell’argine dell’Idice avvenuto nell’autunno 2019.

«Si tratta di un nuovo pacchetto di lavori di fondamentale importanza dal punto di vista idraulico, che si pongono in continuità con quelli già svolti negli anni scorsi – spiega Irene Priolo, vicepresidente con delega alla Difesa del suolo e alla Protezione civile-. Le opere, che proseguiranno per circa un anno, sono frutto di un’ampia attività di conoscenza del territorio, con rilievi topografici e indagini che hanno evidenziato le principali criticità da risolvere».

Il progetto prevede che a valle del ponte della Riccardina, si operi per un innalzamento della sommità dell’argine per una lunghezza complessiva di circa 370 metri, a sinistra del torrente, e per altri 500 metri sulla sponda destra. Successivamente, per ridurre la permeabilità del terreno nell’argine destro a monte del ponte di San Martino, si realizzeranno diaframmi plastici, ossia barriere per ridurre il flusso dell’acqua lungo circa 380 metri a monte e 1.300 a valle.

Altre opere pianificate sono il taglio e lo sfalcio della vegetazione nei tratti interessati, e la realizzazione di una difesa delle sponde in massi di circa 18 metri sulla destra del torrente, sempre a valle del ponte della Riccardina.

Tutte le informazioni sui lavori per la sicurezza del territorio si trovano sul sito www.regione.emilia-romagna.it/territoriosicuro.  (r.cr.)

Nella foto della regione l’area d’intervento lungo il torrente Idice

Maxi intervento per la sicurezza del torrente Idice, lavori per 2,5 milioni di euro
Cronaca 2 Febbraio 2023

Fiocco verde per ogni bambino nato, contributi anche ai Comuni di Medicina e Ozzano

Nel 2022 ci sono anche Ozzano dell’Emilia e Medicina che hanno partecipato all’iniziativa «Fiocco verde» che prevede la piantumazioni di alberi per ogni bambino. Un attività dal respiro green promossa dalla Regione che, dal 1999, punta a migliorare la qualità dell’ambiente attraverso il finanziamento a quei comuni che mettono a dimora un albero per ogni nuova nascita o adozione.  In totale da Bologna per il «rimboschimento» urbano sono stati investiti quasi 2 milioni di euro per circa 200 mila nuovi alberi messi a dimora.

Nel 2022 i contributi assegnati alle amministrazioni che ne hanno fatto richiesta ammontano a 40.500 euro per circa 8.200 nuovi alberi. Tra questi ci sono anche Ozzano dell’Emilia, che in riferimento alle piantumazioni relative alle nascite del 2020 ha ottenuto un finanziamento di circa 550 euro, e Medicina che invece ha ottenuto quasi 600 euro.

Lecci, olmi, farnie, frassini, sorbi, tigli, sono stati così giovani alberi piantati sui territori e che contribuiranno a una migliore qualità dell’aria e all’estensione del verde pubblico specialmente nelle aree urbane. «E’ un gesto concreto ma anche dal forte valore simbolico, un modo per invitare tutti a investire su un futuro migliore per noi e per i nostri figli – spiega l’assessora regionale alla Forestazione, Barbara Lori -. Ed per questo che come Regione ormai da diversi anni abbiamo deciso di sostenere il provvedimento nazionale con nostre risorse e mettendo a disposizione le piante che provengono dai vivai regionali». (r.cr.)

Nella foto di repertorio nuovi boschi urbani a Medicina

Fiocco verde per ogni bambino nato, contributi anche ai Comuni di Medicina e Ozzano
Cronaca 28 Dicembre 2022

Cefla tra medicina, innovazione e nuove assunzioni, il progetto DigiHealth piace alla Regione

C’è anche la Cefla tra le nove aziende che saranno sostenute dalla Regione nella realizzazione di progetti di investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione. All’azienda imolese, a fronte di un costo del progetto pari a circa 7 milioni di euro, spetterà un contributo di 3,4 milioni di euro. In più sono previste 25 nuove assunzioni, di cui 10 laureati.

Nel dettaglio, il progetto di Cefla si chiama DigiHealth e avrà come risultato strumentazioni per la prossima generazione di healthcare digitale in ambito dento-maxillo-facciale. Con l’intervento si potranno dotare le strumentazioni specialistiche di più tecniche di imaging nell’hardware; software per l’imaging e la diagnostica capace di integrare immagini provenienti da diversi; macchinari clinici in un’unica immagine digitale densa di informazioni; di uno spazio cloud personalizzato che abiliti il concetto di “clinica digitale”; installazione di sensoristica IoT che monitori lo stato di salute dei macchinari ed interconnessione dei macchinari al cloud Cefla che abiliti l’aggiornamento software da remoto dei componenti hardware dei macchinari. (r.cr.)

Nella foto: la sede di Cefla a Imola

Cefla tra medicina, innovazione e nuove assunzioni, il progetto DigiHealth piace alla Regione
Cronaca 20 Dicembre 2022

Città sicure, la Regione finanzia gli Street tutor di Imola per la prevenzione e il controllo in centro storico

C’è anche l’iniziativa degli street tutor, operatori formati impegnati a prevenire rischi e presidiare il centro storico di Imola, tra le iniziative finanziate dalla regione Emilia Romagna. Un progetto che rientra tra i 26 accordi di programma sottoscritti nel corso del 2022 dalla Regione con i territori per la sicurezza urbana, la prevenzione della criminalità e del disordine urbano.

«Spazi pubblici sicuri e accoglienti nel rispetto della legalità» è il nime dato all’azione imolese che punta al miglioramento della vivibilità e sicurezza nel centro storico, con un’attenzione particolare a piazza Matteotti, piazza Caduti per la libertà, piazza Gramsci, Porta Montanara, viale Carducci, Giardini di S. Domenico e Complesso dell’Osservanza, parco dell’area ex manicomiale, adiacente al centro storico. In particolare grazie al finanziamento di Bologna si è consolidata la sperimentazione, in accordo con la Prefettura di Bologna, della figura degli street tutor. Il progetto prevede inoltre l’aggiornamento e il rafforzamento del sistema di videosorveglianza comunale nel Parco dell’Osservanza. Il costo totale del progetto è di 70.000 euro; la Regione assicura un contributo di: 55.900 euro.

«Rinnoviamo anche quest’anno il nostro impegno sulle politiche per la sicurezza urbana- sottolinea il presidente della Regione, Stefano Bonaccini – affiancando il lavoro portato avanti quotidianamente da Istituzioni, magistratura, forze dell’ordine, Polizie locali. I numeri del Ministero dell’Interno dimostrano un calo costante, negli anni, di fenomeni criminosi sul nostro territorio, ma l’impegno deve essere costante, in un dialogo continuo coi cittadini e i territori, lavorando assieme agli enti locali. E’ infatti importante anche la percezione di sicurezza delle persone, la convivenza civile e partecipata, soprattutto negli ambiti urbani e nei luoghi più frequentati, per questo intendiamo rafforzare il lavoro per una sicurezza di prossimità costruita insieme alla comunità».  (r.cr.)

Nella foto di archivio gli street tutor a Imola

Città sicure, la Regione finanzia gli Street tutor di Imola per la prevenzione e il controllo in centro storico
Imola 19 Novembre 2022

Un «Life bridge» per ritornare a casa, l’assessore regionale Donini: «Montecatone non smette mai di stupirci»

«Montecatone non smette mai di stupirci, non solo come eccellenza assistenziale-riabilitativa ma con progetti che guardano al benessere della persona». Così l’assessore regionale alla Salute, Raffaele Donini, ieri ha commentato l’inaugurazione di «Life bridge», l’appartamento allestito per consentire al paziente di misurarsi con le possibili difficoltà del ritorno a casa in carrozzina o con altri ausili. Cucina, bagno, salottino e studio, un vero bilocale attrezzato per familiarizzare con la quotidianità domestica dopo un ricovero all’interno dell’Istituto di riabilitazione per le mielolesioni (non a caso Life Bridge tradotto letteralmente suona come «ponte verso la vita»).

Una «prova» di autonomia, per rafforzare le sicurezze del paziente e di un eventuale caregiver in preparazione al distacco dall’ospedale. Il sindaco Marco Panieri ha sottolineato proprio l’importanza di un’iniziativa che incide sull’autonomia del paziente anche col possibile coinvolgimento della famiglia.

Secondo Donini «l’idea è introduce un elemento evolutivo al concetto di continuità assistenziale». L’assessore regionale è andato oltre sottolineando come i criteri coi quali Life Bridge è stato pensato, progettato e allestito «riguarda tutti» e «dovrebbe essere di stimolo per chi si occupa di edilizia a pensare case modulari sulle autonomie delle persone, mentre spesso siamo costretti a intervenire per abbattere una miriade di barriere architettoniche.

Il «Life Bridge» si trova al primo piano interrato dell’ospedale di Montecatone, in un’area precedentemente occupata dalla terapia occupazionale; è stata effettuata una revisione completa dell’impianto elettrico e integrato il controllo domotizzato su illuminazione, riscaldamento, raffrescamento, porte e serrature; per permettere l’utilizzo del giardino, è stata prolungata una porzione di balcone con l’installazione di una piattaforma elevatrice.

Gianni Pieroni, presidente del CdA del Montecatone Rehabilitation Institute Spa ha sottolineato che è stato possibile realizzarlo «grazie alla generosità di alcuni imprenditori» e ha aggiunto «Montecatone continua a investire con fondi propri per migliorare i servizi e ci piacerebbe proseguire anche se gli orizzonti non appaiono così sereni come nel recente passato». (r.cr.)

Foto Isolapress

Un «Life bridge» per ritornare a casa, l’assessore regionale Donini: «Montecatone non smette mai di stupirci»
Cronaca 2 Novembre 2022

In Regione presentato un progetto di legge per tutelare i cimiteri monumentali come il Piratello di Imola

«Nei giorni scorsi abbiamo presentato in Regione il progetto di legge sui cimiteri monumentali e storici, che spesso sono veri e propri musei a cielo aperto presenti nei nostri territori. Penso ad esempio al Piratello di Imola o alla Certosa di Bologna». A parlare è la consigliera regionale Pd Francesca Marchetti dopo la seduta della Commissione Cultura di cui è presidente a cui ha preso parte anche l’assessore regionale alla Cultura Mauro Felicori. «Con questo provvedimento, importante in quanto a sostegno del nostro patrimonio culturale – continua Marchetti – l’Emilia Romagna sarà la prima regione italiana ad avere una legge specifica sul tema». (r.cr.)

Approfondimenti su «sabato sera» del 3 novembre.

Foto del Piratello di Imola e Francesca Marchetti

In Regione presentato un progetto di legge per tutelare i cimiteri monumentali come il Piratello di Imola
Cronaca 30 Ottobre 2022

Completate le nuove briglie sul Sillaro in località Molino Nuovo di Castel San Pietro

Torna in sicurezza il torrente Sillaro in località Molino nuovo, a pochi minuti da Castel San Pietro. Si sono  conclusi i lavori avviati nel maggio scorso per sistemare le briglie e il tratto dell’asta fluviale danneggiata dal maltempo. L’intervento ha visto il consolidamento di quattro soglie e la costruzione, a sinistra del corso d’acqua, di una nuova scogliera che si estende dalla prima soglia fino a 30 metri a valle della seconda.

“Le opere sono state finanziate dalla Regione con 100mila euro – spiega la stessa Irene Priolo vicepresidente regionale con delega alla Difesa del suolo -. I lavori svolti vanno nella direzione di accrescere la sicurezza del territorio e delle popolazioni che lo vivono”.

Ora Molino Nuovo attende solo il nuovo ponte, il progetto definitivo è stato approvato in primavera dalla Giunta castellana. Il vicesindaco Bondi ha dichiarato recentemente: «Aumentato il prezzo dei materiali. Ma gara entro l’anno e lavori in primavera» (r.cr)

Completate le nuove briglie sul Sillaro in località Molino Nuovo di Castel San Pietro
Cronaca 5 Ottobre 2022

La Regione conferma Andrea Rossi come direttore generale dell’Ausl di Imola

Andrea Rossi confermato al vertice dell’Azienda usl di Imola. La Regione la scorsa settimana ha confermato i vertici delle aziende sanitarie dell’Emilia Romagna, tra questi Andrea Rossi per un altro mandato di quattro anni a capo dell’Ausl imolese. La nomina ha trasformato l’incarico di commissario che ha ricoperto fino ad ora, scelta fatta a fine 2020 dalla precedente Giunta regionale per non procedere alle nomine in periodo pre-elettorale e confermata alla luce dell’emergenza Coronavirus. (r.cr.)

Nella foto: Andrea Rossi

La Regione conferma Andrea Rossi come direttore generale dell’Ausl di Imola
Cronaca 23 Settembre 2022

Tavolo di crisi in Regione con sindacati e imprese contro il caro energia, a ottobre via a tre bandi da 45 milioni di euro

La Regione scende in campo per una strategia comune con le parti sociali per far fronte all’emergenza del caro-energia, ai pesanti rincari delle materie prime, alle esigenze di aziende e famiglie e promuovere un rapido rinnovamento sulle energie rinnovabili.
Per far questo è stato istituito un tavolo operativo sull’impatto dei costi dell’energia sul sistema delle imprese e del lavoro che si è riunito in viale Aldo Moro e al quale hanno partecipato il presidente Stefano Bonaccini, il sottosegretario alla Presidenza della Giunta, Davide Baruffi, l’assessore alle Attività Produttive, Vincenzo Colla, e i rappresentanti di sindacati e associazioni imprenditoriali.
Tra i primi provvedimenti previsti dalla Regione, presentati al Tavolo permanente di lavoro, anche incentivi per l’efficientamento energetico.

Diverse le proposte avanzate, tra cui:
In Regione verrà istituita una task force dedicata alle fonti rinnovabili, che sarà messa al servizio degli enti locali e dei territori. L’obiettivo che si è posta la Regione è la produzione 2.500 Mega Watt da rinnovabili in Emilia-Romagna in più entro il 2026.

Saranno promossi tre bandi regionali per un totale di 45 milioni di euro per contributi per la riqualificazione energetica e l’introduzione di rinnovabili: 15 milioni saranno destinati a fondo perduto per le piccole e medie imprese emiliano-romagnole e alla costituzione di Comunità energetiche rinnovabili, un altro da 30 milioni dedicato ad enti pubblici per la riqualificazione del proprio patrimonio edilizio.

Entro ottobre, si concluderà l’iter di approvazione del Piano triennale di attuazione 2022-2024 del Piano energetico regionale 2030 che prevede altri 190 milioni di euro di investimento.

«Di fronte al rischio di una crisi sociale senza precedenti, sentiamo l’urgenza di accelerare e decidere subito provvedimenti e risorse per far fronte a questa emergenza – ha sottolineato Bonaccini -. Come sempre, seguendo il metodo di lavoro che ci siamo dati con il Patto per il Lavoro e per il Clima, lo facciamo insieme, unendo i rappresentanti di parti sociali e datoriali, convinti che un messaggio di unità e condivisione sia il più efficace possibile anche per rilanciare le nostre richieste al Governo nazionale e alla Commissione europea. Ma l’Emilia-Romagna è pronta a fare la propria parte – ha proseguito – ci siamo impegnati a finanziare in tempi brevi un piano senza precedenti di installazione di impianti a energia pulita, che coinvolga il mondo produttivo e il sistema degli enti locali».

Tavolo di crisi in Regione con sindacati e imprese contro il caro energia, a ottobre via a tre bandi da 45 milioni di euro

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