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Cronaca 18 Novembre 2022

Nuove regole e divieti per il verde pubblico e privato a Casalfiumanese

Il Comune di Casalfiumanese ha pubblicato il nuovo regolamento comunale del verde pubblico e privato. Norme e indicazioni che disciplinano le modalità di impianto e manutenzione del patrimonio arboreo del paese e delle sue frazioni. L’esigenza di questo adeguamento si sposa anche con la promozione di una educazione e tutela ambientale.

I capitoli spaziano dalla regolamentazione e dalle procedure degli abbattimenti, che per le piante oggetto di salvaguardia sono possibili soltanto nei casi di morte dell’albero, al processo di loro sostituzione entro 1 anno solare. Tra le novità messe nero su bianco ci sono: l’avvenuto reimpianto, sarà rendicontato tramite apposita relazione da inoltrare al municipio per verifiche, le piante abbattute che hanno circonferenza fino ai 200 cm verranno compensate da 2 nuovi impianti mentre saliranno a 3 nel caso di esemplari con circonferenza superiore. Con sostituzione in loco non possibile, si passerà alla messa a dimora di un’alberatura compensativa da impiantare in un’area concordata preventivamente con l’amministrazione. Stessa cosa per le siepi. Ma anche le potature dovranno essere effettuate secondo un preciso calendario stagionale. Massima attenzione alla recisione delle radici, soprattutto in corso di lavorazioni con scavi ravvicinati agli alberi.

Altre norme sono stabilite per gli interventi edilizi, la scelta delle nuove specie botaniche da sistemare e l’importante fase di prevenzione fitosanitaria per contrastare la diffusione di parassiti e malattie.

Capitolo a parte le specie e i giardini di pregio e le modalità di comportamento nell’utilizzo delle aree a verde pubblico e privato, le aree sgambamento e gli orti urbani. Chiosa finale riservata alla comprensione degli organi di vigilanza sulla materia e al sistema sanzionatorio in caso di violazioni.

«Un regolamento – spiega l’assessore all’Ambiente Silvano Casella – anche con norme comportamentali, che chiariscono l’operatività legata al comparto. L’obiettivo è quello di alimentare una ritrovata sensibilità all’indirizzo del tema e non di fare cassa attraverso le sanzioni, come evidenziano peraltro le cifre minime applicate alle violazioni» (r.cr.)

Nella foto d’archivio una veduta di Casalfiumanese

Nuove regole e divieti per il verde pubblico e privato a Casalfiumanese
Cronaca 2 Aprile 2022

Il Comune di Casalfiumanese ha approvato il regolamento per le aree di sgambamento cani

A Casalfiumanese entra in vigore il regolamento per la gestione e fruizione delle aree di sgambamento per i cani. Si tratta di una serie di specifiche norme che disciplinano i comportamenti da tenere all’interno di quelle zone verdi comunali, recintate, segnalate e aperte tutti i giorni senza limiti di orari, dove è consentito l’accesso agli amici a quattro zampe anche non tenuti al guinzaglio e senza museruola. Spazi ampi, riservati e protetti finalizzati al miglioramento del benessere dei cani attraverso la pratica della libera attività motoria. Sul territorio casalese è presente un’area sgambatura cani (vicino all’area cross) e due invece sono di prossima realizzazione.

Vincolante la costante sorveglianza degli animali, regolarmente iscritti all’anagrafe canina, assicurati e vaccinati con particolare attenzione alla profilassi veterinaria della rabbia, da parte dei loro proprietari/conduttori garanti del rispetto delle regole in virtù di quelle responsabilità civili e penali legate all’affidamento anche temporaneo. Nell’area è vietato lo svolgimento dell’attività di addestramento e gli utilizzatori devono verificare la corretta chiusura dei cancelli, tanto in ingresso quanto in uscita. L’accesso contemporaneo alla location prevede un massimo di 8 cani complessivi ad eccezione delle attività svolte per il processo di socializzazione uomo/cane con il coordinamento di un istruttore qualificato. In caso di utenti in attesa, l’utilizzo è consentito per un massimo continuativo di 30 minuti in modo da preservare il diritto di accesso a tutti i cittadini. In caso di difficoltà di convivenza tra i cani presenti e quelli introdotti successivamente, i proprietari di questi ultimi sono tenuti all’abbandono dell’area con l’animale in propria custodia fermo restando il vincolo orario di permanenza specificato.

Importante anche l’opera di valutazione preventiva rispetto alla fase di accesso che contempla sesso, dimensioni e caratteristiche comportamentali dei segugi al fine di non inficiare la funzione dell”area stessa. Il cane femmina in periodo riproduttivo, pertanto, non può accedere all”interno degli spazi così come gli esemplari maschi particolarmente eccitabili protagonisti di ripetute molestie e con effusioni non limitate ai primi approcci iniziali. È vietata la somministrazione di cibo e, a garanzia dell’igiene e a tutela del decoro, è obbligatorio il possesso dell’attrezzatura idonea alla raccolta delle deiezioni che verranno poi depositate negli appositi contenitori presenti nell’area. L’igiene degli appezzamenti è affidata prioritariamente all’educazione dei proprietari/conduttori mentre il municipio si occuperà della pulizia periodica e dello sfalcio dell”erba nonché della disinfestazione, disinfezione e dello svuotamento dei cestini.

L’amministrazione comunale, a suo insindacabile giudizio, si riserva la chiusura (anche temporanea) delle aree di sgambamento cani in caso di problemi inerenti al comportamento dei fruitori, di ordine igienico sanitario o di incolumità dei cittadini nonché, in generale, per motivi di pubblico interesse. La funzione di vigilanza sul corretto utilizzo degli spazi è svolta dagli agenti e ufficiali di polizia locale e delle altre forze dell’ordine, dalle Guardie ambientali metropolitane e dalle Guardie ecologiche volontarie. Le violazioni alle disposizioni previste dal regolamento saranno punite con multe che vanno dai 25 ai 500 euro. (r.cr.)

Foto d’archivio

Il Comune di Casalfiumanese ha approvato il regolamento per le aree di sgambamento cani
Cronaca 8 Novembre 2018

Deroga al Regolamento, a Imola via libera al circo con tigri ed animali esotici

Il circo Millennium potrà far esibire tutti i suoi animali, comprese le tigri. L’ha deciso il Consiglio comunale il 29 ottobre scorso approvando la delibera proposta dalla Giunta Sangiorgi che consente la deroga all’articolo 17 del Regolamento per la tutela e il benessere degli animali che vieta di utilizzare o di esporre in attività di spettacolo elefanti, grandi felini, orsi, lupi, primati, rinoceronti, ippopotami, giraffe, foche, otarie e leoni marini, cetacei e rettili. A favore ha votato la maggioranza 5Stelle, contrari Imola Guarda avanti e Pd, astenuti Lega e Patto per Imola.

A motivare la scelta il timore che, come paventato nella richiesta arrivata il 12 settembre, il circo potesse trascinare il Comune di fronte al Tar e al rischio di dover pagare eventuali spese come parte perdente. «Tutta la giurisprudenza amministrativa è allineata ad annullare i regolamenti che pongono questi divieti – ha spiegato Valeria Tarroni, del settore Ambiente, durante la presentazione alla Commissione consigliare – significa dover pagare le spese, e per fortuna finora sono state respinte le eventuali richieste di risarcimento danni per aver impedito l’attività imprenditoriale». Neppure l’aver escluso dal divieto alcune specie (zebre, bisonti ed altri bovidi, struzzi e camelidi) metterebbe al riparo dai guai. La logica dei Tar è che il divieto sarebbe in contrasto con la legge 377 del 1968 nella quale  «lo  Stato riconosce la funzione sociale dei circhi equestri e dello spettacolo viaggiante e ne incoraggia il consolidamento e lo sviluppo».

E’ ben vero che esistono le linee guida regionali, basate sulle indicazioni della Commissione scientifica Cites, che indicano «come indirizzo a cui tendere di smettere di utilizzare gli animali esotici ma non c’è un divieto esplicito o una data precisa per farlo», ha concluso Tarroni. Non solo è stata approvata la deroga, ma l’intenzione della Giunta è «riallineare» il regolamento comunale «all’attuale quadro normativo nazionale e regionale». Ergo, è probabile che i divieti scompariranno. Il legislatore appare attardato rispetto ad una sensibilità crescente dei cittadini su temi che, comunque, dividono. La scelta difensiva non convince Giacomo Gambi del Pd: «La sindaca da una parte dice che le dispiace di dover accettare il circo e dall’altra che le è imposto dalla legge, ma ciò non è vero. La precedente Amministrazione, ad esempio, ha continuato a combattere contro il gioco d’azzardo con regolamenti e ordinanze benché molti Tar annullassero analoghi atti di altri Comuni. Per fare l’amministratore ci vuole coraggio».

Comunque sia, è decisamente un passo indietro rispetto a sei anni fa quando, sull’onda delle proteste e dell’indignazione generale per la morte della giraffa Aleksandre del circo Martini, lo stesso Movimento5Stelle presentò una risoluzione per impegnare la Giunta regionale a contrastare l’utilizzo di varie specie animali nei circhi e nelle mostre viaggianti. Due mesi fa il tribunale di Bologna ha assolto in primo grado dall’accusa di maltrattamento di animali aggravato dall’averne provocato la morte sia Martini, sia il trasportatore romano che aveva portato in Italia la giraffa dallo zoo in cui era nata in Repubblica Ceca. La Lav, che si era costituita parte civile, ha annunciato di voler ricorrere in appello. Da ricordare che, da quando esiste il Regolamento restrittivo, Imola non ha mai concesso deroghe, perché non sono arrivate richieste di circhi o spettacoli con animali «vietati» oppure sono state poi ritirate. Quella del circo Millennium, che fa capo a Domenico Sole di Lugo, come detto, è arrivata a settembre, l’arrivo della carovana è previsto per il 13, gli spettacoli dal 16 al 26 novembre. (l.a. d.b.)   

Nella foto: la sedazione della giraffa Aleksandre bel settembre 2012

Deroga al Regolamento, a Imola via libera al circo con tigri ed animali esotici
Cronaca 29 Ottobre 2018

Castel San Pietro disciplina il gioco d'azzardo, presto anche orari comuni per le slot con Imola e Medicina

Il Consiglio comunale di Castel San Pietro la scorsa settimana ha approvato all’unanimità il regolamento per la prevenzione e il contrasto delle patologie e delle problematiche legate al gioco d’azzardo. Di fatto, dopo Imola e Medicina, anche Castel San Pietro sceglie di disciplinare il gioco legale di slot machine e videolottery (comunemente slot e vlt), anche se per il momento preferisce non sbilanciarsi nel definire degli orari di funzionamento per le cosiddette «macchinette», come invece hanno fatto a suo tempo i due vicini, rispettivamente nel 2014 e 2016.

Ma è solo questione di tempo ha assicurato l’assessore alla Legalità Fabrizio Dondi: «Approvare il regolamento che disciplina il gioco d’azzardo è un’azione importante per il contrasto alle ludopatie. Al regolamento seguirà, nei prossimi mesi, un’ordinanza del sindaco con gli orari di stop alle macchinette, ma prima vogliamo confrontarci con Imola e Medicina per creare un documento uniforme ed evitare che si crei un “turismo del gioco”».

Sia il gruppo di maggioranza sia le minoranze del Consiglio comunale castellano (Lega e 5Stelle) hanno chiesto con forza che il lavoro della Giunta giunga celermente ad un obiettivo concreto in tema di orari; già due anni fa, infatti, il gruppo consiliare 5Stelle aveva proposto di limitare l’utilizzo di slot e vlt alle fasce orarie dalle 10 alle 13.30 e dalle 17 alle 22.30 poi tutto si è fermato nella speranza di una condivisione territoriale.

L’ordinanza in vigore ad Imola, infatti, prevede che le vlt e slot non possano funzionare nella fascia notturna dall’1 alle 8 del mattino, quella medicinese, invece, ne permette il funzionamento solo tra le 10.30 e le 21.30. Ciò che si vorrebbe evitare, e sul quale è stato interessato da tempo il Circondario, è che per giocare le persone si spostino da un paese all’altro, perlomeno nei territori dei dieci comuni, e che questo finisca anche per danneggiare impropriamente le attività economiche, bar e locali.

Un tema, condiviso da tempo da tutte le forze politiche, che è tornato in auge a livello nazionale con l’approvazione da parte del Consiglio dei ministri del «decreto dignità» che, oltre a voler combattere il lavoro precario, contiene alcune norme sul gioco d’azzardo, in particolare il divieto di nuovi contratti pubblicitari. Per il ministro Di Maio «un passo storico di grande valore culturale», che ricalca quanto fatto lo scorso anno dal Comune di Imola che nel nuovo regolamento comunale sulle pubblicità aveva dichiarato guerra alle pubblicità sessiste e relative al gioco d’azzardo. (mi.mo.)

L”articolo completo è su «sabato sera»  del 25 ottobre

Castel San Pietro disciplina il gioco d'azzardo, presto anche orari comuni per le slot con Imola e Medicina

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