Da ragazzo è stato a Imola, nel convento dell’Osservanza, mentre come giovane frate studiava teologia a Bologna. Oggi, trent’anni dopo, monsignor Pierbattista Pizzaballa è il neo patriarca della Gerusalemme latina, carica che per la Chiesa orientale equivale a quella di arcivescovo cattolico della città santa. Lui che vive in Israele appunto da tre decenni e per dodici anni è stato Custode di Terrasanta. Tra l”altro proprio a dicembre è stato colpito dal Covid, lui come altri nel Patriarcato, e l”ha superato.
È un filo sottile che lega la cittadina giudea protagonista dei Vangeli e Imola, dove monsignor Pizzaballa fu mandato a svolgere servizio estivo nel convento di via Venturini. «A quei tempi – ricorda – c’erano padre Flavio Medaglia e padre Stefano come cappellano. E c’erano ancora i malati nell’ospedale psichiatrico». Tuttora mantiene rapporti di amicizia, ad esempio con don Fabio Gennai, attuale parroco di Casola Canina, e ogni tanto capita da queste parti, come due anni fa, quando ebbe modo di visitare anche il convento e il parco dell’Osservanza. (mi.ta.)
Ulteriori approfondimenti su «sabato sera» del 24 dicembre.
Nella foto: monsignor Pizzaballa durante durante la sua visita a Imola di due anni fa nel parco dell’Osservanza (Pizzaballa è il primo a sinistra, a fianco dell’attuale vicesindaco Fabrizio Castellari e di don Gennai, e dietro ci sono Maurizio Barelli e Danilo Grilli).