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Cronaca 6 Agosto 2023

Fontanelice, Salvini chiede approfondimenti sulla Casolana. I sindaci: «Campagna elettorale sulla pelle delle persone»

Dopo che il video sulla provinciale 33 Casolana, ancora interrotta da una serie di frane a tre mesi dall’alluvione di maggio, è diventato virale, anche Matteo Salvini è intervenuto sulla vicenda.

«Ho chiesto ai miei uffici di approfondire immediatamente la vicenda – ha scritto il ministro dei Trasporti in un post su Facebook -: anche se si tratta di un collegamento provinciale su cui il mio Ministero non ha poteri di intervento diretto, saranno fatti tutti i controlli e gli interventi possibili per reperire fondi». Un intervento al quale si accoda, subito dopo, Galeazzo Bignami, viceministro con delega alle Infrastrutture e ai Trasporti: «Sono stato a Fontanelice su richiesta di alcuni degli amici del video, che ho sentito anche ieri, nei giorni immediatamente successivi l’alluvione ed abbiamo segnalato assieme la criticità a Vigili del Fuoco, Esercito, Enti Locali», scrive sempre sui social.

Interventi che non sono passati inosservati: subito è arrivata la risposta dei sindaci della Valle del Santerno, in replica a Salvini e Bignami. «Oggi il Ministro Salvini si sente coinvolto, scopre l’esistenza della Valle del Santerno e di “Fontanafelice”, si prende a cuore le sorti della SP33 e dei suoi problemi», scrivono in sindaci, Beatrice Poli di Casalfiumanese, Mauro Ghini di Borgo Tossignano e Gabriele Meluzzi di Fontanelice. «Oggi, a seguito di un video diventato virale, e non dopo un confronto con i sindaci del territorio, mai incontrati in questi tre mesi, il Viceministro Bignami ritiene di intervenire. È così che funzionano le istituzioni?», si chiedono. E chiudono: «La polemica politica sull’emergenza e la campagna elettorale permanente sulla pelle delle persone non fa onore alle istituzioni. Sui territori ci siamo noi, fisicamente non virtualmente, e chiediamo risposte chiare». (so.na.)

In foto: i danni alla provinciale Casolana e Matteo Salvini (foto da Facebook)

Fontanelice, Salvini chiede approfondimenti sulla Casolana. I sindaci: «Campagna elettorale sulla pelle delle persone»
Cronaca 22 Agosto 2020

Molino Rosso al centro della vita politica italiana, dopo Salvini ecco Bonaccini al bar dell'hotel imolese

Hotel Molino Rosso al centro della vita politica italiana. Oggi, infatti, nell’hotel imolese sono passati prima l’ex premier Matteo Salvini che ha presenziato alla presentazione della lista della Lega che appoggerà il candidato sindaco a Imola Daniele Marchetti. 

Qualche ora dopo nel bar del Molino Rosso ha fatto la sua comparsa anche il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini che ha postato il momento sulla sua pagina Facebook. «E ora una breve sosta. Rapida lettura ai quotidiani, una coca zero e si riparte! Buon weekend a tutti voi» si legge nel post. (da.be.)

Nella foto (entrambe scattate al Molino Rosso): da sinistra Matteo Salvini (Isolapress), Stefano Bonaccini nel bar dell’hotel (dalla sua pagina Facebook personale)

Molino Rosso al centro della vita politica italiana, dopo Salvini ecco Bonaccini al bar dell'hotel imolese
Cronaca 23 Gennaio 2020

Bufera sulla citofonata di Salvini, il ragazzo coinvolto era nell'Imolese. L'avvocato: “Non spaccia, studia e gioca a calcio”

«Lei è uno spacciatore?». Sono queste le parole che, due sere fa, hanno fatto finire nella bufera il leader del Carroccio Matteo Salvini, pronunciate suonando ad un citofono di un edificio nel quartiere Pilastro di Bologna e pubblicate in diretta sulla sua pagina Facebook. Bufera che è arrivata anche a Imola. Il motivo? Il ragazzo a cui Salvini si riferiva si chiama Yassin, Iaia per gli amici, ha 17 anni, è uno studente figlio di padre tunisino e madre italiana, con la passione del calcio nelle giovanili dell’Imolese.

Avvocato del ragazzo sarà l”agguerrita avvocato bolognese Cathy La Torre (nel luglio scorso ha difeso un giovane gay aggredito ad Ozzano). Sulla sua pagina Facebook, ha pubblicato un video-testimonianza al suo assistito ripreso di spalle, in quanto minorenne, non dimentichiamolo, ed ha poi affidato il suo pensiero ad un lungo post. «Posso dire il nome perché qualcun altro, in diretta sulla sua pagina, seguita da milioni di persone e ripreso da tutti gli organi di informazione, lo ha detto a microfoni unificati – sottolinea -. Nome, cognome, persino il cognome della madre e il piano dove vive. Lo ha detto citofonando a casa sua e chiedendo “Lei è uno spacciatore?”. Così. Perché una signora glielo ha detto. E lui, a favor di telecamera, non ha perso l’occasione per gettare un altro po’ di odio contro gli stranieri. Perché questo è il punto: far passare lo straniero, in questo caso un “tunisino”, per uno spacciatore».

Ma Yassin «è italiano, figlio di un matrimonio misto – continua l”avvocato -. Nella vita gioca a calcio e lo fa pure discretamente bene (convocato tre volte dalla nazionale giovanile a Coverciano, ha giocato nel Sassuolo, nel Modena) e no non spaccia. Non ha precedenti penali, di nessun tipo. Vuole solo vivere la sua vita, giocare a calcio, studiare per ottenere la stessa patente del padre (che è un autista della Bartolini) e fare lo stesso lavoro. Perché tra 5 mesi diventa papà anche lui. Ma ora, per tanti, è solo “Yassin lo spacciatore”. Perché serviva dare in pasto ai suoi fan l’immigrato delinquente». Proprio il fatto che sta per diventare padre avrebbe spinto  mesi fa Yassin ad abbandonare gli allenamenti della Beretti dell‘Imolese. 

La Torre, sempre con un post su Facebook, ha commentato l’intervista alla radio della donna che, l’altra sera, ha invitato Salvini a citofonare proprio in quell’appartamento, accusando Yassin di spacciare: «Alla domanda, signora, ma lei che prove ha? Sapete cosa ha risposto? Che si veste troppo bene e quindi di sicuro spaccia. Perciò se hai delle adidas e uno zaino alla moda sei uno spacciatore» conclude l”avvocata. (da.be.)

Nella foto: a sinistra il leader della Lega Salvini davanti al citofono, a destra l’avvocato Cathy La Torre intervista il ragazzo 17enne apparso di spalle in quanto minorenne 

Bufera sulla citofonata di Salvini, il ragazzo coinvolto era nell'Imolese. L'avvocato: “Non spaccia, studia e gioca a calcio”

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