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Cultura e Spettacoli 2 Agosto 2019

In piazza a Castel del Rio cena e concerto con l'«iBigBand» e la partecipazione del “Gallo' Claudio Golinelli

Quella dell’«iBigBand» è una storia lunga più di cinquant’anni, che ha visto un’evoluzione costante, che l’ha fatta entrare sempre di più nel cuore del pubblico, «il bruco che diventa una farfalla» come la definisce Pierluigi Bitti Ricci, che dirige la formazione musicale dal 1988, dopo esserci entrato come trombettista nel 1984. L’«iBigBand», formazione che nel corso del tempo ha cambiato nome e pelle diverse volte, si esibirà venerdì 2 agosto alle 21 in piazza della Repubblica a Castel del Rio, in un concerto che vedrà ospite anche «il Gallo» Claudio Golinelli e che prevede la cena a cura del ristorante Il Gallo (informazioni e prenotazioni al 338/5911452).

Nata nel 1967 come Santerno Jazz Band per un’idea del maestro Italo Ghini di Borgo Tossignano, che in origine trasforma la banda che dirige, aggiungendo alcuni strumenti come la batteria, il basso e la chitarra elettrica, più i cantanti. I musicisti erano gli stessi della banda, che all’occasione cambiavano strumento e repertorio. Poi nel 1988 alla guida della formazione subentra Bitti Ricci, forte di un diploma in tromba al Conservatorio e con l’idea di rinnovare il repertorio, con un occhio a brani più moderni e di respiro internazionale, puntando alla presenza di due cantanti fissi, una voce maschile ed una femminile. Nel 1999 la Band perde il pezzo Jazz nel nome e nel 2012 da Santerno si passa ad Imola Big Band, perché ormai la formazione ha perso l’impronta unica della Vallata da dove venivano inizialmente i musicisti.

Unico della formazione originale che vi milita tutt’oggi è il bassista Alberto Tinti, da tutti considerato una delle colonne portanti, curatore di tutta la parte tecnica. Ultimo salto verso il futuro l’ulteriore cambio di nome, che ora è «iBigBand». «Dovessi descrivere l’evoluzione della Big band la definirei un grafico in crescita, con un salto di qualità finale dovuto a tre fattori – spiega Pierluigi BittiRicci –: primo fattore un duo stabile di cantanti, Valentina Monti e Fabiano Naldini, un binomio che si completa meravigliosamente; secondo punto la scelta di un repertorio che utilizza tutti gli strumenti a fiato e la parte ritmica coesi a supportare i cantanti; terzo un service audio visivo professionale, che dà vita ad uno spettacolo completo, perché l’occhio e l’orecchio vogliono la loro parte. Tutti questi elementi hanno portato la formazione ad un livello semiprofessionistico, incontrando il favore del pubblico. Per capire l’evoluzione basta guardare i mezzi con cui ci spostiamo: all’inizio era un pullmino Fiat, ora occorrono due camion pieni…». (fa.vi.)

Un ampio servizio con interviste complete al direttore Pierluigi Bitti Ricci e ai cantanti Fabiano Naldini e Valentina Monti è su «sabato sera» dell”1 agosto in questi giorni in edicola

Nella foto la band con il “Gallo” Claudio Golinelli nel concerto di inizio luglio al Molino Rosso

In piazza a Castel del Rio cena e concerto con l'«iBigBand» e la partecipazione del “Gallo' Claudio Golinelli
Cultura e Spettacoli 22 Luglio 2019

Per la rassegna «Freschi di stampa» approda alla Bim «Fuoco al cielo», romanzo della scrittrice Viola Di Grado

Tamara e Vladimir vivono a Musljumovo, remoto villaggio al confine con la Siberia, tra caseggiati in rovina e fabbriche abbandonate, una città segreta, luogo sinistro da cui era vietato uscire e comunicare con l’esterno, al centro di tre catastrofi nucleari negli anni ‘50 e ‘60. Sono i protagonisti di «Fuoco al cielo», romanzo di Viola Di Grado edito da “La nave di Teseo”, che sarà presentato martedì 23 luglio alle 21 nel giardino della biblioteca di Imola nell’ambito di «Freschi di stampa». «Vladimir, infermiere di buona famiglia, è arrivato da Mosca, scegliendo di prendersi cura di chi non ha niente, delle persone dimenticate dal mondo – si legge nella presentazione della serata-. Tamara, insegnante, è invece nata e cresciuta nel villaggio, e abituata a pensare che ogni cosa sia destinata a contaminarsi e guastarsi velocemente. Incontrandosi, i due vengono sorpresi da una passione totalizzante che si appropria di ogni pensiero, e accende un bagliore salvifico persino liì, nel luogo più radioattivo del pianeta, in mezzo ai resti di una natura satura di veleno.

Questo sentimento così tenace, che sembra schermarli dalle insidie del reale, li rafforza e li divora al tempo stesso, finché un evento prodigioso arriverà a sconvolgere le loro vite e le loro certezze. Ispirato a un fatto di cronaca che ha disorientato il mondo, «Fuoco al cielo» racconta del male ubiquo che appartiene alla Storia ma che si rintana anche all’interno di ogni amore assoluto: perché la “città segreta” non è solo un luogo reale di distruzione e segregazione, ma anche il nodo più intimo e pericoloso di ogni relazione, dove i confini tra il sé e l’altro si confondon oe può bastare una parola, un gesto, un grumo di silenzio per far crollare ogni cosa o metterla per sempre in salvo». Viola Di Grado è l’autrice di «Settanta Acrilico Trenta Lana» (2011), vincitore del premio Campiello Opera Prima e del premio Rapallo Carige Opera Prima e finalista all’Impac Dublin Literary Award, e di «Cuore Cavo» (2013), finalista al Pen Literary Award. Ha vissuto a Kyoto, Leeds e Londra, dove si è laureata in Filosofia dell’Asia orientale. I suoi libri sono tradotti In otto Paesi. (r.c.)

Per la rassegna «Freschi di stampa» approda alla Bim «Fuoco al cielo», romanzo della scrittrice Viola Di Grado
Cronaca 25 Aprile 2018

Serata con il manager Sebastiano Zanolli su come «agire nel presente avendo in mente il futuro»

Il manager e formatore Sebastiano Zanolli nell’ambito dell’incontro pubblico Agire nel presente avendo in mente il futuro, ovvero il talento come possibilità, la costanza come cura, il lavoro come arte, sarà domani sera, con inizio alle ore 20, a palazzo Sersanti (piazza Matteotti).

L’incontro è organizzato dal Centro studi Luigi Einaudi e finanziato dalla Fondazione Cassa di risparmio di Imola. Per Zanolli si tratta di un ritorno nella città del Santerno. «Nella precedente occasione, dieci anni fa – racconta Pierangelo Raffini, del Centro studi Luigi Einaudi -, Zanolli parlò dell’incertezza a cui si stava andando incontro e diede diversi spunti di riflessione. Oggi ritorna ad Imola per dare una visione sul futuro». Laureato in Economia a Ca’ Foscari, Sebastiano Zanolli ha all’attivo esperienze in ambito commerciale e marketing, è stato manager in aziende come Adidas e Diesel e vanta un presente di formatore e scrittore con all’attivo la pubblicazione di parecchi libri.

Durante l’incontro proporrà alcune riflessioni per imparare a porsi obiettivi per i quali valga la pena impegnarsi davvero, per riscoprire la passione per le cose in cui si crede e per risvegliare la motivazione e l’intraprendenza. Il tutto partendo dal presupposto che innovare e sapersi innovare è qualità fondamentale per saper affrontare la quotidianità e che l’obiettivo da porsi è quello di riuscire ad utilizzare le risorse disponibili ed ottimizzarle al meglio. L’evento del Sersanti coinvolge anche «Noi giovani», associazione con forte propensione alla rigenerazione urbana e culturale, e Ilab, network etico di professionisti. «Al centro dell’incontro – anticipa Marco Panieri, per Noi giovani Ilab – ci sarà il lavoro, di oggi e di domani, e il come orientare lo sguardo verso il futuro». Quindi «un evento per “lanciare” riflessioni, istanze, richieste da parte di chi tutti i giorni è protagonista della quotidianità: dalla comunità alle professioni».

r.c.

Nella foto: Sebastiano Zanolli

Serata con il manager Sebastiano Zanolli su come «agire nel presente avendo in mente il futuro»

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