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Sport 11 Settembre 2021

Gianluca Galeati è un vero «ultra», il re delle Alpi è pronto per il suo 8° Tor des Geants

Dopo un anno di stop a causa del Covid torna in Valle d’Aosta il Tor des Geants, gara ultra-trail (corsa estrema in montagna) tra le più massacranti al mondo. E al via ci sarà ancora una volta Gianluca Galeati, imolese classe 1983, all’ottava partecipazione (la prima nel 2012) dopo un 2° posto nel 2015, quando sfiorò la vittoria in condizioni atmosferiche proibitive, un 7° nel 2014 e un 9° nel 2018.

Partenza da Courmayeur domani, domenica 12 settembre, alle ore 10, la gara prevede 330 km con oltre 24mila metri di dislivello positivo (considerando cioè solo la salita) attraverso il Parco Nazionale del Gran Paradiso e quello Regionale del Mont Avic, toccando i «giganti» delle Alpi: Monte Bianco, Gran Paradiso, Monte Rosa e Monte Cervino. Tempo limite entro 150 ore, ma i più forti chiudono in poco più di 70 ore, riposando per un paio di ore divise in «micro-sonni». «Arrivo bene: non è sufficiente per avere certezze, ma è una buona base di partenza. Inizio con una mentalità positiva e spero di mantenerla il più a lungo possibile. Alla partenza sai già che le ultime 30 ore saranno di pura sofferenza, speriamo di saper gestire le difficoltà, inevitabili in queste gare, e di non avere intoppi così grandi da precludere una buona prova». (ma.ma.)

Per seguire l’ultra runner imolese rimanete collegati sul sito del Tor des Geants o controllate gli aggiornamenti live sulla pagina Facebook di Gianluca Galeati.

L’intervista su «sabato sera» del 9 settembre.

Nella foto: Gianluca Galeati

Gianluca Galeati è un vero «ultra», il re delle Alpi è pronto per il suo 8° Tor des Geants
Sport 25 Settembre 2019

Tor des Geants 2019, il runner imolese Gianluca Galeati dopo il ritiro: «Peccato, potevo salire sul podio»

Sono passati più di 10 giorni dal via del Tor des Geants, la più massacrante gara al mondo di ultra-trail. A vincere quest’anno è stato il bergamasco Oliviero Bosatelli, al secondo successo, che ha completato in 72h37’13” il percorso di quasi 350 km e 27mila metri di dislivello positivo. Gianluca Galeati sta già iniziando a recuperare dalle fatiche incredibili a cui si è sottoposti durante una prova così impegnativa. Il 36enne imolese ha viaggiato per due giorni su ritmi che avrebbero potuto consentirgli di salire di nuovo sul podio del Tor, come nel 2015, ma nel corso della terza notte di gara, quando comunque si trovava ancora attorno alla quinta-sesta posizione (su circa 900 partecipanti), ha optato per il ritiro. «Sono andato molto bene fino a Gressoney, dopo circa 200 km di gara. Ero riuscito a rispettare le tabelle che mi ero posto come obiettivo, senza guardare le prestazioni degli altri concorrenti. Questa edizione è stata caratterizzata da temperature molto basse: già a metà della salita verso il primo colle abbiamo trovato la neve. Poi, mentre mangiavo alla base-vita, ho avuto un piccolo calo di pressione che mi ha obbligato a riposare un po’. Sono ripartito, ma faticando ad alimentarmi e a idratarmi: dopo le dovute considerazioni, ho deciso di ritirarmi. Peccato, anche perché quest’anno ho superato i problemi di respirazione che altre volte avevano influito sulla mia prestazione».

Hai già portato a termine il «Tor» tre volte: 7° nel 2014, 2° nel 2015, 9° nel 2018. Questo può averti condizionato?

«Forzando oltre i limiti, avrei potuto concludere la gara anche quest’anno, rallentando il ritmo. Se non fossi mai riuscito a completarla, avrei dato tutto. Ma l’obiettivo era un altro e fino a quando sono stato in gara ho dimostrato di poter ambire al podio, quindi sono soddisfatto. Ci sono atleti che vivono in montagna, come lo stesso Bosatelli che ha vinto, e per loro arrivare preparati a questo appuntamento è più facile: io che vivo in pianura e lavoro in azienda non parto alla pari».

Gli amici imolesi hanno dato il solito grande supporto?

«Assolutamente sì. Mauro Calzoni è stato sempre presente, Marco e Olly sono riusciti a raggiungermi per una parte del Tor, e poi c’era anche Giada (la compagna di Gianluca, nda) che ha fatto un’impresa che vale il Tor: oltre a fare assistenza a me in corsa, è riuscita a gestire anche le nostre due figlie».

Il prossimo anno?

«Prima si deve recuperare lo sforzo. Ne riparliamo più avanti». (ma.ma.)

Nella foto: Gianluca Galeati al Tor des Geants 2019

Tor des Geants 2019, il runner imolese Gianluca Galeati dopo il ritiro: «Peccato, potevo salire sul podio»
Sport 18 Settembre 2019

La gioia del runner Mauro Abbate per aver concluso l'edizione 2019 del Tor des Geants

Il medicinese Mauro Abbate, atleta della Leopodistica Faenza (società affiliatà all”Uisp Imola-Faenza), era tra i 957 partecipanti del Tor des Geants, la massacrante corsa di 338 km e 27mila metri di dislivello partita domenica 8 settembre da Courmayeur, in Val d”Aosta.

Il runner ha chiuso l”edizione 2019 al 117° posto con il tempo di quattro giorni, 23 ore, 29 minuti e 13 secondi. «Pura gioia, soddisfazione ed orgoglio, perché ce l’ho fatta – racconta Mauro –. Il Tor des Geants ha un potere di seduzione intenso, ma ormai tutto il mio corpo e le mie forze mentali avevano solo un obiettivo: raggiungere Courmayeur nel più breve tempo possibile». (d.b.)

Nella foto: Mauro Abbate al Tor des Geants

La gioia del runner Mauro Abbate per aver concluso l'edizione 2019 del Tor des Geants
Sport 11 Settembre 2019

Ultra trail, ritiro per Gianluca Galeati al Tor des Geants

Niente da fare. Dopo la nona posizione dello scorso anno Gianluca Galeati non è riuscito a concludere l”edizione 2019 del Tor des Geants, la massacrante gara di ultra trail lunga 350 km e partita domenica scorsa da Courmayeur.

Questa mattina l”atleta imolese, come comunicato dal suo team sulla pagina Facebook, «si è dovuto fermare ad Oyace a seguito di ore e ore molto difficili nel corso di quella che sarebbe stata l’ultima notte, in cui idratazione e alimentazione sono state fortemente compromesse. Inutile ma doveroso ricordare che prima di prendere questa scelta, unitamente al consulto medico, Gianluca abbia lottato con tutte le forze disponibili».

Un vero peccato, anche perché in quel momento Galeati occupava il quinto posto in classifica generale dopo due giorni, 16 ore e 24 minuti di gara. (d.b.)

Nella foto: Gianluca Galeati

Ultra trail, ritiro per Gianluca Galeati al Tor des Geants
Sport 7 Settembre 2019

L'imolese Gianluca Galeati è pronto per il suo 7° Tor des Geants

«Tante persone fanno il tifo per noi. E’ difficile dire di no, il richiamo del Tor si fa già sentire». Un anno fa Gianluca Galeati, 36enne imolese, aveva chiuso così la sua chiacchierata con sabato sera, dopo aver portato a termine il Tor des Geants, la più massacrante e prestigiosa gara ultra-trail (la corsa estrema in montagna). Facile spiegarla: circa 350 km effettivi, 27.000 metri di dislivello positivo (considerando, cioè, solo la salita), partenza domani, domenica 8 settembre, e 150 ore a disposizione (il tempo massimo) per completare il percorso sulle due Alte Vie della Valle d’Aosta (con i 4 Giganti delle Alpi, per intenderci: Monte Bianco, Gran Paradiso, Monte Rosa e Monte Cervino). Vince chi impiega meno tempo: i più forti, che chiudono in 70 ore o poco più, riposano circa un paio di ore. Galeati ritaglia il tempo per allenarsi tra il lavoro (controllo qualità in azienda) e la famiglia, che da pochi giorni si è allargata con la nascita della secondogenita Bianca (congratulazioni!). Ma l’esperienza non gli manca: sarà la sua settima partecipazione al «Tor», concluso nel 2014 (7° posto), nel 2015 (2°), quando sfiorò il successo nell’edizione con le peggiori condizioni climatiche di sempre, e nel 2018 (9° in 85 ore, 42 minuti e 6 secondi).

Gianluca, siamo pronti?

«Sì. Quest’anno ho passato meno tempo in Valle d’Aosta, anche perché stava per nascere mia figlia, ma in cinque giorni ho praticamente completato il percorso. Ad agosto ho fatto 30.000 metri di dislivello, ormai mi conosco, è la soglia che mi fa sentire pronto alla sfida». (m.m.)

L”articolo completo su «sabato sera» del 5 settembre.

Nella foto: Gianluca Galeati

L'imolese Gianluca Galeati è pronto per il suo 7° Tor des Geants
Sport 13 Settembre 2018

Un eroico Gianluca Galeati ha chiuso al nono posto il Tor des Geants

Questa notte, precisamente all”1.42, Gianluca Galeati ha fatto il suo ingresso a Courmayeur concludendo al nono posto (terzo italiano) il Tor de Geants con il tempo di 85 ore 42 minuti e 6 secondi. Missione compiuta quindi per il runner imolese che è riuscito ancora una volta a domare i 335 km del percorso e un dislivello positivo di circa 28 mila metri attraversando i 4 Giganti delle Alpi, ovvero Monte Bianco, Gran Paradiso, Monte Rosa e Monte Cervino.

Nella gara forse più difficile e massacrante del mondo, Galeati era partito anche bene rimanendo virtualmente sul podio nei primi giorni di gara. Nella seconda parte di corsa, però, una caduta prima e problemi intestinali dopo l”hanno rallentato facendogli perdere posizioni ma mai la determinazione di tagliare il traguardo, anche grazie al supporto del suo team personale al seguito. Per la cronaca la corsa è stata vinta dall”italiano Franco Colle in poco più di 74 ore.

r.s.

Nella foto: Gianluca Galeati

Un eroico Gianluca Galeati ha chiuso al nono posto il Tor des Geants
Sport 9 Settembre 2018

L'ultra-runner imolese Gianluca Galeati e il richiamo della montagna. Oggi inizia il suo sesto Tor des Geants

Oggi a mezzogiorno riparte l’avventura del Tor des Geants, il più impegnativo e prestigioso appuntamento ultra-trail (la corsa estrema in montagna). Ricomincia anche la sfida dell’imolese Gianluca Galeati a una gara che nel 2015 stava per vincere. Il Tor des Geants è un marchio registrato con 330 km da percorrere sulle due Alte Vie della Valle d’Aosta (ci sono i 4 Giganti delle Alpi, cioè Monte Bianco, Gran Paradiso, Monte Rosa e Monte Cervino), per un totale di 24.000 metri di dislivello positivo. In realtà, negli ultimi anni il percorso ha visto alcune piccole modifiche che hanno portato il totale a ben 355 km, con 28.000 metri di dislivello positivo.

Le regole sono semplici: si parte a mezzogiorno e ci sono 150 ore di tempo (una settimana) per riuscire a terminare la prova entro il tempo massimo. Gli atleti al via (quasi 900) possono fermarsi a mangiare e riposare nelle basi-vita distribuite lungo il percorso, ma chi lotta per la vittoria si ferma ogni volta solo per una manciata di minuti, concludendo la prova in 70-80 ore (comprese le 2-3 ore dormite, sommando tutti i micro-sonni). Galeati, 35 anni, è alla sesta partecipazione.

Gianluca, come ti sei preparato?

«A luglio ho partecipato all’Andorra Ultra Trail (170 km, 13.000 metri di dislivello positivo) chiudendo al secondo posto, nonostante un errore organizzativo nella segnalazione del percorso. Tre settimane dopo ho partecipato al Monte Rosa Walser Trail (114 km, 8.000 di dislivello): ero ancora affaticato dall’impegno precedente, ma ho vinto. Forse due gare così toste sono troppe, ma è più allenante per la testa. Poi ho continuato a correre con le ferie in montagna: ormai posso dire di sapere come ci si prepara e come si corre il Tor des Geants, ma quando ci si spinge al limite la sfiga è sempre dietro l’angolo».

Per dare qualche numero in più sulla preparazione fisica?

«Nel 2015 sono arrivato al Tor con 180.000 metri di dislivello positivo nelle gambe. Più di 30.000 al mese non riesco a farli, considerando che ho anche un lavoro e abito in pianura. Sono 1.85 di altezza e peso 68-70 kg quando sono tirato. A riposo il mio cuore ha circa 32 battiti: è un parametro importante, quando ne ho più di 40 vuol dire che sono stanco e devo recuperare».

Insomma, arrivi al Tor in grande forma.

«Meglio non dire niente, anche nel 2016 e 2017 mi sentivo bene… poi mi sono ritirato. Come sostengo sempre, è inutile parlare di pronostici o degli avversari più forti: in una gara così lunga e massacrante, riuscire a tagliare il traguardo è già un’impresa. Poi, quando lotti per le prime posizioni, tutti i dettagli fanno la differenza e sorgono mille complicazioni in più».

Ci sarà il tuo team di supporto?

«Ci saranno Giada (compagna di Gianluca, nda), Maurino, Olly e un nuovo ingresso, Andrea. Non ci sarà Marco, che negli anni precedenti ha coordinato il team, ma dopo il suo grande lavoro passato, il gruppo è collaudato».

Cosa ti spinge a provarci di nuovo?

«Per noi che corriamo in montagna è una specie di richiamo. Non ci vado per vincere, ma perché nella settimana del Tor si vive un’esperienza quasi mistica. Giornate intere da soli in mezzo alla montagna, in una sorta di dimensione parallela. E poi è bello anche prepararsi per un anno intero per un appuntamento così atteso. Due ritiri consecutivi oltre i 200 km lasciano l’amaro in bocca: è come una classica del ciclismo o il Tour de France, la gara è lunga ma le emozioni più intense si vivono solo nel finale. Non lo dico in giro, ma un po’ di voglia di arrivare in fondo di nuovo ce l’ho».

ma.ma.

L”articolo completo su «sabato sera» del 6 settembre.

Nella foto: Gianluca Galeati

L'ultra-runner imolese Gianluca Galeati e il richiamo della montagna. Oggi inizia il suo sesto Tor des Geants

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