Posts by tag: truffe

Economia 8 Agosto 2022

Crescono le frodi online anche per piccoli importi, i consigli anti-truffe di Crif

Crescono le frodi creditizie, realizzate tramite furto d’identità e il successivo utilizzo illecito dei dati personali e finanziari, per ottenere credito o acquisire beni online. Stando agli ultimi dati registrati dall’Osservatorio sulle frodi creditizie e i furti di identità, realizzato dalla linea Mister Credit di Crif (società tra i principali fornitori mondiali di servizi per istituti di credito e società finanziarie, con sede anche a Varignana), nel 2021 i casi rilevati in Italia sono stati oltre 28.600 (più 31,1% rispetto al 2020), con un danno stimato di circa 124,6 milioni di euro.

Per questo motivo, Crif ha dispensato consigli utili nel tentativo di cercare di arginare il fenomeno. Eccone alcuni: aggiorna i software e installa sempre gli aggiornamenti del sistema operativo e dei programmi in modo da correggere quelle vulnerabilità che i criminali informatici potrebbero sfruttare per fare breccia nei dispositivi; installa un antivirus; fai il backup dei dati e, in aggiunta, fai una copia dei tuoi documenti, almeno di quelli più importanti o più utilizzati, in modo che siano sempre recuperabili via internet. (r.e.)

Approfondimenti e altri consigli utili di Crif su «sabato sera» del 4 agosto.

Crescono le frodi online anche per piccoli importi, i consigli anti-truffe di Crif
Cronaca 9 Novembre 2021

Controlli audiometrici, l’Ausl di Imola mette in guardia da telefonate non autorizzate

«Nessuno è autorizzato chiamare i cittadini per invitarli a controlli audiometrici, facendo riferimento a sedicenti accordi con l’Ausl di Imola». È l’avviso diramato dall’Azienda Usl di Imola che motiva: «Nei giorni scorsi il nostro ufficio Relazioni con il pubblico ha ricevuto alcune segnalazioni da cittadini che riferiscono di aver ricevuto una chiamata telefonica da parte di un centro privato che li invitava a un controllo audiometrico, facendo riferimento ad un sedicente accordo con l’Ausl di Imola. L’Azienda Usl di Imola non ha rapporti con centri privati per l’erogazione di questa tipologia prestazioni. Nessuno è in alcun modo autorizzato a millantarne il credito per attrarre i cittadini verso i propri servizi privati».

Chi avesse ricevuto telefonate di questo tipo è invitato a segnalarlo all’indirizzo email urp@ausl.imola.bo.it oppure al numero 0542 604121. L’Ausl si riserva a sua volta di segnalare i fatti all’autorità giudiziaria. (lo.mi.) 

Nella foto (darchivio): l’ospedale di Imola

Controlli audiometrici, l’Ausl di Imola mette in guardia da telefonate non autorizzate
Cronaca 12 Ottobre 2021

Tentano di truffare un‘anziana, malviventi inseguiti dai carabinieri

Si sono finti tecnici dell’acqua per entrare in casa di una 82enne e rubargli quanto più possibile, ma il loro piano è fallito grazie all’intervento dei carabinieri. L’episodio è avvenuto nella frazione medicinese di Villa Fontana. 

Alla vista dei militari che stavano pattugliando la zona, un automobilista alla guida di una Fiat Punto si è allontanato velocemente da un’area abitativa. Inseguito dai carabinieri e invitato a fermarsi, il conducente ha accelerato dirigendosi a forte velocità in direzione di Budrio. Tallonato, l’automobilista ha abbandonato il veicolo in via Olmo e si è dileguato per i terreni adiacenti. Ispezionando il mezzo, gli agenti dell’Arma hanno scoperto che le targhe affisse sulla parte anteriore e posteriore dell’auto erano state alterate, mentre il colore della carrozzeria non era più quello originale perché era stato sostituito per nascondere la vera natura del mezzo di fatto cancellato dal Pra. All’interno un piede di porco, alcuni berretti, un porta tesserino e una giacca ad alta visibilità, un modello di quelle che i finti tecnici indossano per far credere alle vittime di essere quello che non sono.

I carabinieri hanno poi avuto la conferma di avere sventato un reato quando hanno scoperto che poco prima dell’inseguimento, l’automobilista alla guida della Fiat Punto aveva fatto visita, assieme a un complice, ad un’anziana, facendole credere di essere un tecnico addetto al controllo dei contatori dell’acqua al fine di carpirne la fiducia ed entrale in casa. «Disturbati» dai militari, per fortuna, i due malviventi hanno abbandonato il colpo, allontanandosi. (r.cr.)

Foto concessa dai carabinieri

Tentano di truffare un‘anziana, malviventi inseguiti dai carabinieri
Cronaca 14 Luglio 2020

Hera mette in guardia contro tentativi di truffa

A seguito di alcune segnalazioni pervenute in questi giorni, che descrivono situazioni anomale riconducibili a potenziali truffe, Hera desidera mettere in guardia i propri clienti e ricordare alcune informazioni utili a tutela della loro sicurezza.

«Innanzitutto, il Gruppo Hera precisa che i suoi operatori sono sempre identificabili dalla divisa e dal tesserino di riconoscimento – spiega la multiutility – e non sono incaricati a intervenire sugli impianti privati, tranne nei casi di sostituzione, manutenzione o lettura dei contatori quando posizionati all’interno dell’abitazione. Questo vale anche per le società terze che svolgono tale servizio per conto di Hera».
Inoltre, «nel caso in cui venga richiesto di visionare le bollette, si precisa che questi documenti contengono dati personali che, in quanto tali, il cliente non è tenuto a mostrare a nessuno – aggiunge Hera –, a meno che questo non rappresenti una sua libera scelta».

Hera invita in ogni caso a segnalare direttamente i casi sospetti al proprio Servizio clienti (800.999.500 per le utenze domestiche, 800.999.700 per le utenze non domestiche, entrambi gratuiti sia da fisso che da cellulare), attivo dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 22 e al sabato dalle 8 alle 18, e alle autorità competenti chiamando il 112 o il 113. (r.cr.)

Hera mette in guardia contro tentativi di truffa
Cronaca 30 Giugno 2019

Le regole d'oro della Polizia postale per scegliere la propria casa vacanze su internet in sicurezza

Scegliere online la casa in cui trascorrere le vacanze è un’operazione che può comportare rischi. Proprio per prevenire le truffe online, pertanto, la Polizia postale e delle Comunicazioni, l’Unione nazionale consumatori e la piattaforma Subito (numero uno in Italia in fatto di annunci di compravendita, con oltre 11 milioni di utenti unici mensili) hanno messo a punto un’azione di “sicurezza partecipata” al fine di informare e mettere in guardia i cittadini che, sempre più di frequente, ricorrono proprio a internet per programmare le loro ferie. Basti dare un’occhiata ai dati forniti dal Politecnico di Milano, infatti, per scoprire che solo il 2% degli italiani tra i 18 e i 75 anni, nel 2018, non ha usato la rete per organizzare l’ultima vacanza.

Ecco allora le otto regole d’oro suggerite da Polizia postale Subito e Unione nazionale consumatori per programmare un soggiorno in tutta sicurezza. Innanzitutto, è importante verificare che le immagini a corredo di un annuncio corrispondano effettivamente alla realtà, che siano realistiche, complete e non troppo “patinate”. Si può dunque usare un motore di ricerca web per immagini sul quale caricare le foto dell’annuncio per escludere che si tratti di una foto di repertorio, ma corrisponda a una casa reale. Seconda regola: verificare tramite le mappe satellitari se l’immobile scelto e la zona indicata dall’annuncio corrispondono alla descrizione fornita. Inoltre è buona norma, questo è il terzo consiglio, contattare via chat l’inserzionista, al fine di chiedere informazioni e foto aggiuntive sull’alloggio.

Andando avanti nella lista dei consigli utili, al quarto posto troviamo la voce “prezzo”: per capire se è troppo alto, basso o se è giusto, meglio fare una ricerca nella zona per capire se è in linea con la località in cui si trova e con le altre case della stessa tipologia. Ed ecco la quinta regola: se possibile, incontrare l’inserzionista per visitare la casa e consegnare di persona la cifra pattuita. Restando in tema di soldi, al sesto posto troviamo un’indicazione sul valore della caparra eventualmente richiesta, che è legittima, ma non deve superare il 20% del totale. Le ultime due regole, infine, riguardano documenti e modalità di pagamento: mai inviare documenti personali (patente, passaporto, carta d’identità) che possono essere usati per fini illeciti ed effettuare i pagamenti sempre su Iban (verificando tramite strumenti tipo Iban calculator se il conto corrente è italiano) o in ogni caso con metodi tracciati.

A questi consigli sarà data massima diffusione mediante pubblicazione sulle piattaforme di Polizia postale, Subito e Unc, sui social network e attraverso un video che le sintetizza ed è disponibile sul canale Youtube della Polizia di Stato. (r.cr.)

Le regole d'oro della Polizia postale per scegliere la propria casa vacanze su internet in sicurezza
Cronaca 29 Gennaio 2019

Truffe ai danni di anziani, i consigli della polizia per combattere il fenomeno

Anche nelle ultime settimane non accenna a placarsi, purtroppo, il triste fenomeno delle truffe, soprattutto ai danni di persone anziane che, come accade spesso in questi casi, sono il bersaglio preferito di chi vive di espedienti per mettere le mani su somme di denaro, gioielli e non solo.

Per combattere questo reato, quindi, la Polizia sta continuando a insistere sul prestare la massima attenzione ed evitare di aprire la porta di casa a sconosciuti. Nella maggior parte dei casi, infatti, le vittime descrivono gli autori come persone distinte o di bell”aspetto, individui in uniforme, soggetti che lavorano per qualche servizio di pubblica utilità, impiegati di banca, Poste Italiane, Enel o altri Enti o ditte o addirittura liberi professionisti come avvocati o medici.

Le casistiche sono le più varie e ormai note un po” a tutti. Si passa dall’avvocato che telefona alla vittima richiedendo con urgenza una somma di denaro in cambio della immediata liberazione di un qualsiasi familiare, fino all’amico del figlio o di un parente che chiede un aiuto economico. Senza dimenticare poi il falso postino che suona alla porta e chiede alla vittima di scendere mentre un complice approfitta della situazione per intrufolarsi in casa o dei «classici» addetti al controllo di utenze che si presentano alla porta con la richiesta di dover saldare alcune fatture o bollette in sospeso o di dover installare apparecchi di vario tipo obbligatori per legge. E non è finita qui: capita anche che i malviventi con la scusa di dover controllare se il denaro o i monili in possesso della vittima siano falsi o contaminati, si introducono in casa e portino via tutto o casi nei quali semplicemente si presenta alla porta un falso medico per controllare lo stato di salute del padrone di casa ma che in realtà si introduce in casa esclusivamente per rubare, spesso approfittando della distrazione del malcapitato.

Tante situazioni ma, visto l”unico pretesto di entrare nelle abitazioni, possibilmente evitabili se si presta attenzione e si diffida sempre di chi bussa alla porta. E” fondamentale, infatti, ricordare che nessun Ente manda personale a casa per il pagamento di bollette, rimborsi o verifica e sostituisce eventuali banconote false. Se dovessero presentarsi casi come quelli descritti sopra o analoghi è consigliato rivolgersi immediatamente ad un familiare o vicino di casa oppure semplicemente telefonare all”Ente, alla ditta o al 113 per accertamenti. Infine, meglio dubitare sempre anche di chi appare distinto e dai modi gentili, di non accettare passaggi da sconosciuti e di chiamare il 113 se il soggetto insiste nelle sue richieste. (re.cro.)

Foto d”archivio

Truffe ai danni di anziani, i consigli della polizia per combattere il fenomeno
Cronaca 4 Ottobre 2018

Truffe ai commercianti della Vallata, denunciati tre giovani

Tre giovani, di età compresa tra i 20 e i 34 anni tutti disoccupati e senza fissa dimora, sono stati denunciati dai carabinieri di Fontanelice con l”accusa di aver truffato diversi negozianti della Vallata. 

I tre, infatti, li avrebbero ingannati e raggirati al momento del pagamento della merce da loro acquistata, riuscendo a confonderli nell”attimo di corrispondere il resto. Una truffa resa celebre anche nei film anni ”70 per farsi beffe, ad esempio, di una cassiera distratta o un barista indaffarato e per incassare piccole somme in contanti. Spesso si lascia intravedere al negoziante una banconota di grosso taglio, con la quale pagare una consumazione o una spesa minima. Così il negoziante inizia a cercare la cifra da restituire al cliente che, a un certo punto, si ricorda di avere forse un’altra banconota e inizia a contare le monetine in tasca. Poi il truffatore ritorna sui suoi passi dicendo che non riuscirà a pagare se non con la prima banconota, che lui assicura di aver consegnato al cassiere quando invece l’ha velocemente reintascata e pretende il resto dal negoziante. Nella concitazione di quei secondi è facile che l”esercente finisca per credergli e consegnargli la cifra richiesta, anche perché, di solito, arriva qualche complice a ingrossare la fila dei clienti, mettendo così ulteriore pressione al proprietario.

Secondo la ricostruzione degli investigatori molti commercianti sarebbero finiti nella trappola dei malviventi e, per chi non l”avesse ancora fatto, la raccomandazione dei militari è di recarsi in caserma per aiutare agli inquirenti ad assicurare alla giustizia i tre uomini. Nel frattempo per loro è già stata richiesta la misura del foglio di via da parte dei comuni interessati.

r.c.

Nella foto: la caserma di Fontanelice

Truffe ai commercianti della Vallata, denunciati tre giovani
Cronaca 24 Settembre 2018

Truffe ai danni delle persone anziane, i consigli della polizia per combattere il fenomeno

Non accenna a placarsi, purtroppo, ìl triste fenomeno delle truffe, soprattutto ai danni di persone anziane che, come accade spesso in questi casi, sono il bersaglio preferito di chi vive di espedienti per mettere le mani su somme di denaro, gioielli e non solo.

Per combattere questo reato, quindi, la Polizia sta continuando a insistere sul prestare la massima attenzione e di non aprire la porta di casa a sconosciuti. Nella maggior parte dei casi, infatti, le vittime descrivono gli autori come persone distinte o di bell”aspetto, persone in uniforme, persone che lavorano per qualche servizio di pubblica utilità, impiegati di banca, Poste Italiane, Enel o altri Enti o ditte o addirittura liberi professionisti come avvocati o medici.

Le casistiche sono le più varie e ormai note un pò a tutti. Si passa dall’avvocato che telefona alla vittima richiedendo con urgenza una somma di denaro in cambio della immediata liberazione di un qualsiasi familiare, fino all’amico del figlio o di un parente che chiede un aiuto economico. Senza dimenticare poi il falso postino che suona alla porta e chiede alla vittima di scendere mentre un complice approfitta della situazione per intrufolarsi in casa o dei «classici» addetti al controllo di utenze che si presentano alla porta con la richiesta di dover saldare alcune fatture o bollette in sospeso o di dover installare apparecchi di vario tipo obbligatori per legge. E non è finita qui: capita anche che i malviventi con la scusa di dover controllare se il denaro o i monili in possesso della vittima siano falsi o contaminati, si introducono in casa e portino via tutto o casi nei quali semplicemente si presenta alla porta un falso medico per controllare lo stato di salute del padrone di casa ma che in realtà si introduce in casa esclusivamente per rubare, spesso approfittando della distrazione del malcapitato.

Tante situazioni ma, visto l”unico pretesto di entrare nelle abitazioni, possibilmente evitabili se si presta attenzione e si diffida sempre di chi bussa alla porta. E” fondamentale, infatti, ricordare che nessun Ente manda personale a casa per il pagamento di bollette, rimborsi o verifica e sostituisce eventuali banconote false. Se dovessero presentarsi casi come quelli descritti sopra o analoghi è consigliato rivolgersi immediatamente ad un familiare o vicino di casa oppure semplicemente telefonare all”Ente, alla ditta o al 113 per accertamenti. Infine, meglio dubitare sempre anche di chi appare distinto e dai modi gentili, di non accettare passaggi da sconosciuti e di chiamare il 113 se il soggetto insiste nelle sue richieste.

r.c.

Foto d”archivio

Truffe ai danni delle persone anziane, i consigli della polizia per combattere il fenomeno
Cronaca 2 Agosto 2018

Pensava di comprare un trattore sul web da un imolese, invece era una truffa. Tre denunciati

Brutta disavventura per un 74enne faentino, che si era mostrato interessato all’acquisto di un trattore messo in vendita su un noto sito di annunci. I carabinieri, però, sono riusciti a individuare e denunciare gli autori delll’ennesima truffa online che vede gli ignari acquirenti pagare per l’acquisto di beni che poi, di fatto, non vengono mai consegnati.  In questo caso il 74enne aveva deciso di cercare sul web un trattore da utilizzare nel suo podere.

Scandagliando vari siti ne aveva trovato uno che sembrava fare al caso suo: era in vendita a 3500 euro. Contattato telefonicamente il venditore, questi gli aveva riferito di essere residente a Imola, però il mezzo non era visionabile in quanto si trovava a Torino. A quel punto il faentino si era fatto descrivere le caratteristiche del trattore e alla fine si era convinto all’acquisto dato che la voce al telefono gli aveva consigliato anche di affrettarsi visto che altri erano interessati. Così, pensando di fare un buon affare, aveva “bloccato” il mezzo agricolo versando una caparra di 1750 euro su una carta ricaricabile indicatagli dall’inserzionista. 

In un primo tempo tutto era sembrato filare liscio, il 74enne aveva anche ricevuto una telefonata da un uomo che, presentatosi come il camionista incaricato della consegna, gli aveva chiesto l’indirizzo esatto dove portare il trattore il giorno successivo. Il mezzo però non è mai arrivato, nessuno ha più risposto ai numeri di telefono utilizzati durante la trattativa e l’inserzione è sparita dal sito di annunci.  

A quel punto l’anziano si è recato dai carabinieri di Faenza per denunciare il fatto, fornendo gli estremi della carta su cui aveva versato la caparra e i numeri di telefono delle persone con cui aveva parlato. Le indagini dei militari hanno permesso di risalire all’intestatario delle utenze telefoniche che è risultato essere un 23enne residente in provincia di Reggio Calabria, nell’arco degli ultimi mesi denunciato dalle forze dell’ordine di tutta Italia sempre per la stessa tipologia di reato.

Insieme a lui, è stato denunciato anche un pregiudicato 25enne di Siracusa, intestatario della carta ricaricabile. “Come spesso accade per questa tipologia di reati, alcuni personaggi senza scrupoli, fanno  da prestanome per l’intestazione di numeri di telefono o di conti correnti in uso ai truffatori” spiegano i carabinieri.  

Inoltre, è finita nei guai anche una terza complice, la sorella 25enne del calabrese, perché come accertato dai carabinieri, aveva messo a disposizione del fratello una seconda carta ricaricabile. Su quella stessa carta risultavano numerose transazioni di denaro sospette, è plausibile  ritenere che quell’espediente servisse a ripulire il denaro proveniente dalle truffe, oltre che per impedire alle forze dell’ordine di risalire alla sua provenienza illecita.  Per questo motivo, oltre la denuncia per truffa in concorso, è stato ipotizzato a carico dei tre anche il reato di riciclaggio.  

I carabinieri consigliano di “non fidarsi mai troppo delle trattative a distanza, ma di cercare delle buone opportunità in zona. Il venditore disonesto che ha qualcosa da nascondere evita sempre di concludere l’affare di persona e soprattutto mette pressione all’acquirente con la scusa di avere altri contatti già in lista d’attesa. In quei casi bisogna diffidare e lasciar perdere”. (r.c.)

Foto fornita dai carabinieri di Faenza

Pensava di comprare un trattore sul web da un imolese, invece era una truffa. Tre denunciati
Cronaca 31 Luglio 2018

Colpi con la tecnica dell’abbraccio, divulgata la foto della ladra, una vittima anche a Castel San Pietro

C’è anche un castellano di 76 anni tra le vittime della ventinovenne, domiciliata a Bologna ma residente in Romania, finita agli arresti domiciliari nei giorni scorsi per essersi resa responsabile di vari colpi avvenuti con la tecnica dell’abbraccio.

Tecnicamente si parla di furti con destrezza. Solitamente a metterla in atto sono delle ragazze che avvicinano alla vittima prescelta (di solito una persona anziana, uomo o donna) e, con la scusa di chiedere l’orario o delle indicazioni stradali, l”abbracciano per ringraziarla, sfilandole nel contempo orologio, anelli o collanine. Per chi la subisce si tratta non solo di un furto ma di uno sgradevole raggiro.

Per quanto riguarda il castellano, era stato derubato del suo orologio nei pressi della stazione ferroviaria lo scorso 25 giugno, ma ha riconosciuto la ladruncola soltanto pochi giorni fa quando i carabinieri di Casalecchio di Reno ne hanno divulgato la fotografia (ma non il nome) dopo averla arrestata mentre stava cercando di mettere a segno l’ennesimo colpo all’uscita di una chiesa.

Da quel momento, ai militari sono arrivate decine di telefonate di persone che sostenevano di averla riconosciuta come la donna che li aveva derubati con la tecnica dell’abbraccio. Finora, sono sette le denunce formalizzate, tra cui quella del castellano, ma per i carabinieri i casi potrebbero essere molti di più e invitano a mettersi in contatto con la stazione di Casalecchio di Reno (tel. 051/570199) per avere ulteriori dettagli.

Nella foto grande un”immagine d”archivio, l”altra è la ventenne arrestata

Colpi con la tecnica dell’abbraccio, divulgata la foto della ladra, una vittima anche a Castel San Pietro

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