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Cronaca 18 Dicembre 2020

«Un salto in edicola», l’attività di Roberto Strada a Piancaldoli: «Romagna o Toscana? Dipende dal Marzocco…»

Non è un’edicola usuale. Ma è l’ultimo «presidio» prima dell’Appennino venendo dalla pianura. Da sempre passaggio prediletto di imolesi e castellani che vogliono raggiungere i passi di Futa e Raticosa fino alla Toscana, l’edicola di Piancaldoli, frazione di Firenzuola, è ricavata in un angolo dell’Alimentari & Tabacchi di Roberto Strada.

L’edificio con negozio esiste dal 1960, quando Pietro Strada detto «Pierin», padre dell’attuale titolare, aprì per primo l’attività. La vendita di quotidiani e periodici è iniziata una ventina d’anni dopo. Altri tempi, altra Italia. Che vista dalle colline imolesi mantiene però quell’atmosfera sospesa, estranea alla modernità per certi aspetti. Ad essere mutata radicalmente è stata – ahinoi – per prima cosa la vendita dei giornali, trattandosi di un’edicola. «Negli anni Ottanta si vendevano fino a seicento copie al giorno dei quotidiani provenienti dall’Emilia Romagna e almeno duecento copie del quotidiano fiorentino La Nazione» racconta Marzia Tattini, moglie del titolare Roberto Strada, rispettivamente 54 e 55 anni. Numeri di vendite lontani anni luce dalle copie di oggi. Dalla Toscana i giornali venivano consegnati con il servizio di posta, l’allora Pt. Dall’Emilia Romagna con la corriera, il Resto del Carlino e il Corriere dello sport – Stadio, i due che andavano per la maggiore.

Piancaldoli congiunge due regioni e l’accento dei residenti comincia ad assumere qualche sfumatura della lingua di Dante. Ma c’è un dato singolare. «In rapporto al numero di abitanti, la nostra edicola fa registrare vendite maggiori rispetto ad altri centri abitati, un dato comunicatoci dai nostri due attuali distributori» confida Marzia. Vuoi perché l’edicola successiva è dodici chilometri più in su, mentre per trovarne una andando verso la pianura bisogna arrivare a Castel del Rio e percorrerne altrettanti. Nella frazione vivono circa 200 anime. Ma in estate, coi villeggianti in vacanza e possessori di seconde case, Piancaldoli assume una dimensione più ampia. Ma per tutti quelli che passano dalla frazione aleggia una domanda costante, la stessa da secoli: siamo in Romagna o Toscana? «Dipende». Da cosa? «Da come è girato il Marzocco», scherza Marzia.

Ulteriori approfondimenti su «sabato sera» del 17 dicembre.

Nella foto: Roberto Strada con la moglie Marzia Tattini

«Un salto in edicola», l’attività di Roberto Strada a Piancaldoli: «Romagna o Toscana? Dipende dal Marzocco…»
Cronaca 11 Dicembre 2020

«Un salto in edicola», le sorelle Civolani e il chiosco al «centro» della galleria

Maria Elena Civolani gestisce da 13 anni l’edicola all’interno del centro commerciale in via Di Vittorio a Imola. Ad aiutarla c’è la sorella Maria Angela. L’attività è stata però avviata a inizio anni ’90 da Cesare Montanari e Oriana Tampieri, una gestione durata 17 anni. «Il chiosco nacque poco dopo il centro commerciale – ricorda Elena -. Allora non c’era ancora la Comet, c’erano solo un supermercato e un negozio di elettrodomestici. Quando io e mia sorella abbiamo acquistato l’edicola, avevamo timore che avremmo fatto fatica a integrarci. Ancor prima che arrivassimo noi la maggior parte delle persone che si presentava qui era molto abitudinaria. In realtà la clientela già fedele ci ha aiutato molto. Siamo riuscite in poco tempo a raggiungere un pubblico fedele e collaborativo, abbiamo introdotto subito anche altre tipologie di merci che ci garantissero un rientro economico in grado di supportare i quotidiani cartacei».

Riguardo alla vostra posizione strategica, lavorare dentro a un centro commerciale ha sicuramente pregi e difetti…

«Certamente, il chiosco è al centro del passaggio tra le due entrate, passano tante famiglie che si sono fermate a fare la spesa, sono state al bar oppure hanno acquistato elettrodomestici alla Comet. Il bacino di affluenza, però, non è sufficiente a sostenere i costi. È necessario avere comunque una clientela “tua”. Non è molto diversa da una edicola fuori da un centro commerciale, è sempre importante fare due “chiacchiere” con il cliente e intrattenere una relazione umana; ti può capitare quello che viene una volta l’anno o le coppie più anziane che si presentano regolarmente». (r.f.)

Ulteriori approfondimenti su «sabato sera» del 10 dicembre.

Nella foto: Maria Elena Civolani (a destra) con la sorella Maria Angela

«Un salto in edicola», le sorelle Civolani e il chiosco al «centro» della galleria
Cronaca 4 Dicembre 2020

«Un salto in edicola», il titolare del chiosco di viale Marconi Wainer Poletti e le passioni per Zoff e Maradona

Se a Imola esiste un’edicola che può definirsi storica è certamente l’edicola Poletti in viale Marconi, gestita da quasi 19 anni da Wainer Poletti. Entusiasta e pieno di energia positiva, il 47enne Wainer ci dice che questo lavoro lo voleva perché il mestiere di edicolante lo ha sempre incuriosito e così, quando nel lontano dicembre del 2001 vide l’annuncio di vendita dell’edicola su Genius, non esitò un attimo e se la comprò: «Il 14 gennaio 2002 ho inaugurato» dice.

Idee chiare e carattere volitivo caratterizzano Wainer, con questo nome originale, che ricorda i nomi tipici della Romagna, ma con quel qualcosa di mai sentito. «Era il nome del figlio di un amico di famiglia, ma con la V, la W è stata un vezzo di mio babbo», padre che purtroppo perse all’età di 10 anni e che «ora veglia su di me». Come tanti suoi colleghi prima di arrivare al mestiere di edicolante, anche Wainer ha fatto un’infinità di lavori, operaio, fornaio, barista. «Lavoro da quando avevo 14 anni, volevo essere libero e indipendente». Ed eccolo dietro al banco della sua edicola 6 giorni su 7 (l’edicola è aperta dalle 5.30 alle 13 e dalle 16 alle 19, sabato pomeriggio chiuso), se non 7 su 7, quando tiene aperto la domenica di turno, felicissimo, «è un lavoro favoloso a parte le levatacce, ma tanto non metto nemmeno più la sveglia!».

La chiacchierata con Wainer sta per finire malinconicamente, quando mi dice che il momento più bello in edicola l’ha vissuto quando sulla soglia si presentò Dino Zoff: «Quando l’ho visto mi sono quasi messo a piangere, perché lui è il mio idolo sportivo. Quando gliel’ho spiegato Zoff ha fatto un sorriso bellissimo che non dimenticherò mai». La curiosità è troppa, Dino Zoff, che è stato sicuramente un grande sportivo è una strana scelta. «Quando vidi il Mondiale del 1982 – spiega – decisi di diventare un portiere e Zoff era il migliore. Poi ho cominciato a seguire Castellini che giocava nel Napoli e quindi sono diventato un tifoso del Napoli, addirittura il mio soprannome da ragazzo era Garella, altro portiere azzurro». La domanda sorge spontanea, e Maradona? «È morto il più grande di tutti. Gli amici mi hanno telefonato per farmi le condoglianze, è passato perfino il mio primo datore di lavoro per farmi un saluto». (m.o.)

Ulteriori approfondimenti su «sabato sera» del 3 dicembre.

Nella foto: Wainer Poletti nel suo chiosco in viale Marconi a Imola

«Un salto in edicola», il titolare del chiosco di viale Marconi Wainer Poletti e le passioni per Zoff e Maradona
Cronaca 27 Novembre 2020

«Un salto in edicola», giornali a ritmo di «rock» nel chiosco Franzoni di Mercatale

Si considera un’edicola «rock». In più, è anche storica. E si potrebbe aggiungere «collinare». Ciascuno di questi aggettivi definisce le peculiarità del chiosco dei giornali di Mercatale, frazione di Ozzano lungo la via Idice. Partiamo dal paesaggio. Siamo già nel pieno della dorsale appenninica che, per chi vive nella zona, proprio da lì inizia e attraversa l’intera penisola.

Non ci sono altre edicole a coprire la vallata fino a Monterenzio e così quella di Mercatale è diventata nel corso degli anni un punto di riferimento per diverse frazioni. Tra Mercatale, Cavaliera e altre località più piccole si arriva a duemila abitanti mal contati. Il flusso veicolare però c’è, con tanto di turismo. «Da qui transitano molti lavoratori che si recano in pianura. Oppure in direzione opposta passano di qui i possessori di seconde case in collina, così come i cercatori di funghi, castagne o marroni di questo periodo», ci racconta Fabrizio Franzoni, padre della titolare Brenda, 31 anni, che con lei si alterna per coprire un turno giornaliero che inizia alle cinque del mattino.

Per gli amanti del rock, e della musica in generale, l’edicola di Mercatale offre chicche imperdibili e rare. «Mio marito è un mancato musicista – scherza mamma Cristina -. Ma è ancora un patito, a sessant’anni, di metal e hard rock. Si definisce metallaro convinto. È sempre alla ricerca di riviste che si fa arrivare anche dall’estero e qui ha fatto l’angolo dei giornali musicali, che ovviamente legge solo lui». (ti.fu.)

Ulteriori approfondimenti su «sabato sera» del 26 novembre.

Nella foto: da sinistra, Fabrizio Franzoni, la moglie Cristina con la figlia Brenda

«Un salto in edicola», giornali a ritmo di «rock» nel chiosco Franzoni di Mercatale
Cronaca 20 Novembre 2020

«Un salto in edicola», sosta al chiosco di Monia Monducci in via Vittorio Veneto a Imola

Su via Vittorio Veneto, quasi all’incrocio con viale Marconi, a Imola, esiste da tempo una storica edicola, uno degli ultimi chioschi adibiti allo scopo. La titolare è Monia Monducci, vulcano di parole e allegria, «a febbraio del prossimo anno sono dieci anni che faccio questa vita», piuttosto dura viste le consuete levatacce del mestiere dell’edicolante, condite dal freddo invernale e dalla calura estiva, «ma non lo cambierei con niente al mondo, a me piace proprio questo lavoro», dice con un entusiasmo cristallino e coinvolgente.

Prima di trovare il lavoro della vita, Monia ha fatto un po’ di tutto, commessa, operaia, persino la contadina, ma dopo dieci anni di lavoro in ceramica e stanca dei turni ha deciso di tuffarsi nell’avventura più bella. «Ho sempre avuto una particolare attrazione verso questo lavoro, così quando l’occasione si è presentata non ho tentennato e ho comprato la mia edicola». Certo le prospettive di guadagno dieci anni fa erano senz’altro migliori, «le vendite erano molto alte, poi piano piano ma inesorabilmente sono calate e continuano a calare», ma non perde l’entusiasmo, Monia, che mi dice ridendo «non mi sono mai appassionata a niente, allo sport, a un hobby, nemmeno a un uomo, ma al mio lavoro sì!». (mo.or.)

Ulteriori approfondimenti su «sabato sera» del 19 novembre.

Nella foto: Monia Monducci nel suo chiosco in via Vittorio Veneto a Imola

«Un salto in edicola», sosta al chiosco di Monia Monducci in via Vittorio Veneto a Imola
Cronaca 13 Novembre 2020

«Un salto in edicola», in via Matteotti a Castel San Pietro notizie fresche di giornata anche in punta di coltello

Giornali, giocattoli, ricariche telefoniche, bollettini, ma da tre mesi anche arrotino. È il nuovo ruolo che si è «ritagliato» giustappunto l’edicola di via Matteotti a Castel San Pietro. Come molte delle restanti 15 mila edicole su tutto il territorio nazionale, anche qui il titolare si è inventato qualcosa di nuovo che non fosse solo vendita al pubblico di quotidiani e periodici. «L’idea è nata assieme al nostro distributore e a un artigiano di Bologna – racconta Andrea Poggiali, 49 anni, proprietario dell’edicola -. I clienti portano qui coltelli, forbici, cesoie da affilare, il mattino seguente partono verso Bologna, dove avviene la molatura e nel giro di due, al massimo tre giorni, gli oggetti ritornano qui dove il cliente passa a ritirarli».

Un’offerta ancora poco conosciuta ai castellani, ma che già sta riscuotendo un certo interesse. Il trasporto avviene in tutta sicurezza. «Imbustiamo il coltello in un pluriball che viene poi arrotolato con giornali invenduti, dato che siamo un’edicola. E con cosa sennò?», scherza Poggiali. Per il resto si punta tutto sulla vendita di giornali e sull’ubicazione in una zona transitoria. «Siamo abbastanza centrali e Castello è un bel posto per passeggiare». Nel 2003 Andrea rileva una licenza, dopo aver lavorato diversi anni alle ceramiche di Imola. Ora lavora con la moglie, Katia Zaffagnini, 46 anni. Dapprima l’edicola si trovava in via Mazzini, poi si è trasferita per un breve intermezzo in via Cavour. Infine è giunta, nel giugno 2019, nel punto dove si trova oggi in via Matteotti. «Negli ultimi tempi Castello è cambiata molto, alcuni negozi sono chiusi, tra cui il bar Corona e da allora il flusso dei castellani è mutato. Ci siamo dovuti adattare». (ti.fu.)

Ulteriori approfondimenti su «sabato sera» del 12 novembre.

Nella foto: Andrea Poggiali, dell’edicola del Borgo a Castel San Pietro

«Un salto in edicola», in via Matteotti a Castel San Pietro notizie fresche di giornata anche in punta di coltello
Cronaca 6 Novembre 2020

«Un salto in edicola» e la scelta di Marco Gulmanelli del negozio in via Selice a Imola

«La mia giornata inizia alle 5 con il giro dei bar, poi apro l’edicola alle 6 fino a mezzogiorno, torno alle 15 e chiudo alle sette di sera. Questo per sei giorni, poi faccio una domenica sì e una domenica no aperto». È questa la vita che conduce da 7 anni Marco Gulmanelli, titolare dell’omonima edicola tabaccheria di via Selice, un bel salto rispetto al lavoro di tecnico di cantiere che faceva prima. «Decisi definitivamente di cambiare vita nel 2010, perché le condizioni di lavoro faticavano a essere dignitose e la crisi del mattone stava colpendo particolarmente duro» e visto che le crisi non vengono mai sole, fu anche l’anno del divorzio dalla moglie.

Ma come si dice, si chiude una porta e si apre un portone. Marco prese un appartamento in zona, diventando cliente del chiosco edicola all’angolo fra via Coraglia e via Selice; quando poi lo storico proprietario decise di vendere l’attività tutte le caselle del puzzle andarono al loro posto. (m.o.)

Ulteriori approfondimenti su «sabato sera» del 5 novembre.

Nella foto (Isolapress): Marco Gulmanelli nel suo negozio in via Selice a Imola

«Un salto in edicola» e la scelta di Marco Gulmanelli del negozio in via Selice a Imola
Cronaca 30 Ottobre 2020

«Un salto in edicola» raggiunge l’attività di Lorella Cavini a Toscanella

Quando ero piccola, segnavo sul diario di scuola la data di uscita in edicola delle mie riviste preferite per non perderne neanche una: prima Topolino e Pk, la saga di Paperinik di cui ricordo la nascita, poi Cioè e Focus quando frequentavo già le medie. La mia edicola era l’edicola Cavini a Toscanella, dove ho vissuto fino alla terza media. Da allora la mia passione per giornali e riviste è cresciuta con me, ne leggo molte, diverse fra loro, e sono diventata anche giornalista. A Toscanella, al civico 59 di via Emilia, l’edicola c’è da decenni. Lorella Cavini ne ha preso la gestione nel 1989: prima come sola edicola, mentre la precedente gestione continuava con l’attività di cartoleria nel locale accanto, poi trasformandola nell’attuale edicola cartoleria, dopo aver riunito i due locali quando la vicina cartoleria ha chiuso.

Oggi nell’edicola cartoleria Cavini si trovano giornali per tutti i gusti e tutto l’occorrente per la scuola, compresi i libri scolastici. «Aggiungere l’attività di cartoleria è stato importante sia come servizio per il paese sia per contrastare il costante calo delle vendite dei giornali dagli anni Novanta – spiega Cavini -. La gente oggi legge poco un po’ per mancanza di abitudine e un po’ per mancanza di tempo. Durante il lockdown abbiamo venduto tantissimi giornali, riviste e soprattutto enigmistiche; poi quando la vita è tornata alla normalità anche il tempo destinato alla lettura è rientrato e le vendite sono nuovamente calate. È giusto che le nuove generazioni siano improntate alla tecnologia che sta già cambiando il mondo, ma è altrettanto giusto non perdere la manualità della lettura e il gusto di un libro o di un giornale fra le mani». (mi.mo.)

L’articolo completo su «sabato sera» del 29 ottobre.

Nella foto: Lorella Cavini e Marica Spoglianti, dell’edicola cartoleria di Toscanella

«Un salto in edicola» raggiunge l’attività di Lorella Cavini a Toscanella
Cronaca 23 Ottobre 2020

«Un salto in edicola» si sposta in via Galvani ad Ozzano: «Anche Alberto Tomba comprava il giornale qui»

L’edicola di via Galvani, angolo 2 Giugno, a Ozzano, ha quasi tutto per definirsi una libreria. Ne sono convinti i tre soci titolari che, come quasi tutti gli edicolanti, diversificano le attività puntando su nuovi prodotti. Il chiosco è composto da pannelli gialli che lo rendono visibile da lontano, dentro lo spazio è quello che è, niente di più, niente di meno delle dimensioni standard. I giornali sono messi in ordine per testata, sul lato esterno fanno bella mostra di sé riviste, settimanali di gossip, gadget e giocattoli. Una normale edicola. Come ce ne sono tante, ma non nel capoluogo dove, eccetto la rivendita all’interno di un bar in piazza Allende, l’Edicola Ozzano è l’ultimo avamposto delle notizie veicolate su carta.

Di libri se ne trova una discreta quantità, specie i titoli più di grido e del momento. «Ma se un cliente vuole un autore specifico, lo può ordinare dalla nostra pagina Facebook o qui di persona e nel giro di due o tre giorni arriva in edicola», specifica Paolo Fabbri, 33 anni, dal 2013 socio dell’attività assieme a Cristina Brugnatti e Marco Biondi. Questi ultimi hanno alle spalle più di trent’anni presso la stessa rivendita. «Avendo loro maturato quasi l’età per la pensione, sette anni fa decisero di farsi affiancare da un novizio com’ero io», racconta. Fresco di laurea in Storia contemporanea, Paolo Fabbri ha optato per un lavoro in proprio, vicino casa, che ha il sapore di una scommessa: far rivivere il più possibile l’edicola e metterla al centro, non solo fisico, del benamato Ozzano. Pur essendo nel centro del paese, ultimamente latita un po’ l’unico vip che frequentava l’edicola. «Alberto Tomba – sorride Paolo -. Anni fa, raccontavano i miei soci, veniva a comprare il giornale quando per allenarsi veniva a correre lungo viale 2 Giugno. Ultimamente l’ho incrociato nel vicino pub». Deve anche lui aver fatto un abbonamento on line… (ti.fu.)

L’articolo completo su «sabato sera» del 22 ottobre.

Nella foto: Paolo Fabbri nell’edicola di via Galvani a Ozzano Emilia

«Un salto in edicola» si sposta in via Galvani ad Ozzano: «Anche Alberto Tomba comprava il giornale qui»

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