Ambiente, l”anno scorso le Gam hanno fatto 345 multe per lo più in materie di rifiuti e cani
Trecentoquarantacinque sanzioni amministrative, quelle che più comunemente vengono definite multe. E’ questo il report del Corpo delle Guardie ambientali metropolitane (Gam) per l’anno 2017. Un report che però, spiegano, reputano «una sconfitta».
«Significa che il nostro scopo di educazione ambientale non è stato raggiunto – precisa Ivano Cobalto, guardia ecologica, tesoriere dell’associazione e neo-eletto membro del direttivo della Consulta provinciale di volontariato della Protezione civile di Bologna -. Significa che c’è ancora bisogno di promuovere la cultura ambientale».
Le Gam nascono quattro anni fa da una scissione dal gruppo delle Gev (Guardie ecologiche volontarie) al fine di creare un nucleo prettamente operativo sul territorio della ex provincia; oggi conta un centinaio di soci, di cui 57 volontari per il territorio circondariale fra guardie (ecologiche e zoofile) ed assistenti collaboratori, alcuni dei quali in attesa di sostenere l’esame per l’abilitazione pratica (il prossimo corso è previsto per fine estate). Cinquantadue soci operano invece a Bologna e nei vicini comuni di pianura.
Fra le tante competenze del gruppo rientrano innanzitutto la vigilanza delle aree protette (nel circondario il bosco della Frattona e il parco della Vena del gesso) ma anche la vigilanza boschiva e venatoria, la tutela delle acque e in generale l’applicazione di tutte le leggi poste a tutela dell’ambiente. Eppure l’attività preponderante del gruppo è quella di far rispettare i regolamenti comunali, «per la maggior parte in materia di rifiuti e cani», precisano.
Rifiuti. Stando al report delle Gam, l’80% delle sanzioni fatte lo scorso anno riguarda i rifiuti. «Si tratta comunque di un dato non in crescita bensì in linea con gli anni passati e con il resto della provincia – precisa Gianfranco Monducci, referente per le problematiche sui rifiuti -. Non c’è miglioramento ma nemmeno una situazione che degenera. I verbali effettuati, poi, non si riferiscono solo ad un non corretto conferimento dei rifiuti nelle stazioni; parte delle sanzioni comminate si riferiscono all’abbandono dei rifiuti fuori dai cassonetti o addirittura gettati fuori dal finestrino dell’auto in corsa. Un comportamento non frequente ma che purtroppo ancora qualcuno tiene». Ove la maleducazione regna, a pagarne le conseguenze sono, come sempre, i cittadini che non butterebbero mai una busta di plastica nell’aiuola. O, peggio, una busta di plastica con le feci del cane appena raccolte, sempre nell’aiuola. Un’altra sanzione che è capitato di compilare alle Gam.
Cani. La vigilanza in materia di raccolta delle deiezioni canine è la seconda attività più richiesta alle Gam, non solo dalle Amministrazioni comunali ma anche da parte di comuni cittadini che subiscono la maleducazione di certi padroni di cani. «Raccogliamo molte lamentele e riceviamo spesso richieste d’intervento – spiega il presidente Aldo Gardi -. L’anno scorso abbiamo fatto una decina di sanzioni; purtroppo non è facile cogliere in flagranza chi non raccoglie gli escrementi del proprio cane. E purtroppo questa brutta abitudine di alcuni fa aumentare la probabilità di bocconi avvelenati, comportamento brutto e pericoloso». Sempre in tema di cani le Gam si occupano anche del controllo dei microchip, dell’utilizzo della museruola ove richiesta e della tutela del benessere degli animali. «Sono tante le norme che deve conoscere e seguire chi possiede un cane – conclude Gardi -. Non tutti i padroni le conoscono, alcuni invece le ignorano, come per le feci del cane e in misura minore per il microchip. Ma si tratta di accorgimenti importanti, così importanti che dovrebbe esistere un corso obbligatorio per diventare dei buoni padroni». Per capire quanto è importante la buona educazione al riguardo basti pensare che solo ad Imola l’anagrafe canina conta 13.832 cani, circa uno ogni cinque abitanti.
mi.mo
Nella foto: un intervento delle Gam per rifiuti abbandonati
Bravi, molto più efficaci di altre organizzazioni volontarie…..
Non è una novità che gli italiani siano in larga parte incivili: purtroppo l’unica educazione ambientale che capiscono sono le sanzioni.