Cordoglio per la morte di Gimondi, il ricordo del giornalista Massimo Marani
Tra i tanti che ricordano Felice Gimondi, il campione di ciclismo morto per un malore mentre stava facendo il bagno nel mare della Sicilia, anche Massimo Marani. Il giornalista e ciclista mordanese, collaboratore di “Sabato sera”, ha affidato alla sua pagina Facebook un lungo post che parla di storia del ciclismo, di Imola, di Dozza e dei legami tra Gimondi e la nostra zona.
«Nelle ultime 24 ore i miei social sono un susseguirsi di immagini e ricordi di Felice Gimondi. Non è solo sport. C”è dentro un po” di storia d”Italia, della nostra cultura, come Mauro Biani è riuscito a spiegare senza parole nella sua vignetta. Così tanti ricordi sui social, che alla fine mi sono convinto a scrivere qualche riga anche io», esordisce Marani.
«Un po” perché sento parlare di Gimondi fin da quando ero bambino. Un po” perché nei miei primi anni di ciclismo “scritto”, era il 2009, con Paolo Bernardi e Paolo Zanelli ho partecipato alla stesura di “La bicicletta sul muro”. Un libro che racconta il ciclismo a Dozza, e Gimondi aveva tanto a che fare con Dozza (Luciano Pezzi è il ds che lo portò a sorpresa al Tour de France 1965, vinto al primo anno da professionista). Ne uscì anche uno spettacolo teatrale: Paolo Bernardi ha vestito in scena la storica maglia Salvarani indossata da Gimondi, così come l”avevo già vestita io nello shooting per il libro grazie a Fausto Pezzi (e rivedendola oggi, forse la ricostruzione storica lascia a desiderare, con quelle bretelle!).
Poi, nel 2012, a ridosso del Giro delle Pesche Nettarine, una delle giornate che ricordo con più piacere. Insieme a Carlo Lucarelli e Iriano Campagnoli, grazie a Marco Selleri e a supporto di Fausto Riquadri, per andare a intervistare il grande Gimondi a casa sua, a Bergamo. Quante volte ho raccontato in giro di quella giornata incredibile (l”ultima volta, proprio due giorni fa, a Ferragosto!).
Arriviamo a ottobre 2018: a Imola si ricordano i 50 anni dalla vittoria iridata di Vittorio Adorni. E” stato un onore intervistare (insieme a Nino Villa) tutta la straordinaria Nazionale italiana di quel giorno, di nuovo riunita all”Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola. Pur avendo perso un po” di smalto negli ultimi anni, Gimondi era stato anche in quella occasione brillante, divertente e per niente scontato.
L”ultimo incrocio al Giro d”Italia di quest”anno, alla partenza della tappa di Lovere, di nuovo “quasi” a casa sua. I colleghi al mio fianco gli hanno chiesto alcune foto e lui, con grande disponibilità, si è fermato anche a chiacchierare.
Ciao Gimondi». (r.cr.)
Nella fotografia di Massimo Marani, Felice Gimondi con Marani e Carlo Lucarelli