La canzone di Branduardi che racconta della Fiera dell’est può, oggi, far sorridere all’idea che un padre possa comprarci un topolino per il figlio. Eppure le fiere sono sempre state così: una raccolta di cose sorprendenti, talvolta esotiche, a volte dimenticate, spesso inventate, magari anche male…
Oggi invece siamo abituati a spazi eleganti, disposizioni precise, fini chiari. Ad esempio alla fiera della moto uno si aspetta solo moto e, al massimo, cose affini al mondo moto, abbigliamento, accessori, pezzi di ricambio e poco altro.
In questo il Motor Bike Expo di Verona è (sempre) sorprendente: un sacco di moto (tre padiglioni dedicati al mondo custom, uno per le caffè racer, due per lo sport racing e uno tutto off-road & touring), accessori introvabili e impensabili (ad esempio il nuovissimo marchio Mupo Custom nato dall’esperienza dell’azienda già di successo nel mondo delle due ruote veloci), abbigliamento per tutte le tasche. Ma alla fiera del nord-est c’è di più.
Innanzitutto la grande festa di settore, con eventi live, show e vere e proprie experience (come quella per i bambini a cura della Nannelli Academy Fmi), ma anche musica live o pompata da dj e birra a fiumi. Di tutto per tutti i gusti, anche quello che non ti aspettati, tipo il toro meccanico rivestito in chiave moto per fare a gara a chi cavalca meglio i cavalli meccanici di una super sportiva grintosa.
E poi c’è l’impensabile, quello che non ti aspettavi di trovare e che nemmeno sapevi potesse esistere. Dal portachiavi che ti avvisa quando in moto ti avvicini a un autovelox all’antifurto da garage che affumica i malintenzionati; dai Motociclisti Cristiani alla Biker Bible da portare a casa. Solo per citarne un paio, perchè solo chi cerca trova, ed è giusto così.
Il Motor Bike Expo è una vera fiera da vivere alla maniera di una volta.
mi.mo
Lascia un commento