Si parte dalla sagrestia per riqualificare il Carmine a Medicina
La ristrutturazione della sacrestia dell’ex chiesa del Carmine di Medicina è stato uno fra i primissimi lavori pubblici a ripartire dopo il lockdown. Con il desiderio di restituire il prima possibile ai medicinesi uno spazio pubblico che contribuisca a ricostruire la socialità messa a dura prova da due mesi di pandemia.
«Il cantiere della sagrestia è solo un anticipo del più ampio progetto che vede il restauro e risanamento strutturale della chiesa – ricorda Matteo Montanari, primo cittadino di Medicina –. I lavori avranno una durata di circa quattro mesi (i tempi sono slittati anche per la sospensione dei cantieri causa coronavirus) e quindi si conta di terminare entro settembre».
Quali sono gli interventi previsti?
«I lavori interessano principalmente il rifacimento della pavimentazione, il consolidamento di parti murarie, il ripristino degli intonaci e la realizzazione di impianti. Si stanno svolgendo sotto l’attenta supervisione della Soprintendenza dei Beni culturali dell’Emilia-Romagna. La ditta è specializzata in cantieri di restauro architettonico».
L’associazione I portici, la corale Quadrivium e la Pro loco, che utilizzano la chiesa per le proprie attività, hanno confermato la loro disponibilità a contribuire (20.000 euro l’importo complessivo) alle spese?
«Tutte le associazioni hanno confermato il loro impegno e cercheranno di garantire il contributo previsto. Certo, la sospensione delle attività è un problema per tutti, in particolare per l’associazione i Portici, che al momento non può organizzare il mensile mercatino dell’antiquariato. Anche per Pro loco e Quadrivium le attività sono sospese: pensiamo al rinvio del Barbarossa al 2021 e di tutti i concerti previsti. Tuttavia, la cosa più importante è la loro voglia di continuare a far parte di questo progetto di recupero per dare nuova vita al Carmine». (lu.ba.)
L”intervista completa nel numero del Sabato sera del 18 giugno