A Castel San Pietro riprendono i lavori di restauro al Cassero e all’ex Pretura
Lavori in corso, a partire da martedì 13 dicembre, per riportare a nuova luce i due edifici simbolo della storia e dell’immagine di Castel San Pietro Terme. Si tratta del Cassero, costruito nel 1199, anno di fondazione della città, e il palazzo dell’ex-Pretura, che, insieme al Municipio e al Santuario del Crocifisso, si affaccia su piazza XX Settembre.
Per il Palazzo dell’ex Pretura, prende il via il restauro della fiancata dell’edificio che dà su via Matteotti e quello dei soffitti e interni del portico, per un importo complessivo di 126.191,81 euro, di cui 60mila di contributo della Fondazione Carimola. La durata dei lavori sarà di 90 giorni, salvo imprevisti. La facciata era stata restaurata nella primavera del 2019. L’interno del palazzo, da tempo ristrutturato, attualmente ospita al piano terra la Sala espositiva d’Arte contemporanea e la sede Avis, e al piano superiore gli uffici amministrativi dell’Asp, le sedi dell’Osservatorio nazionale miele e del Consorzio terme Emilia Romagna e, da alcune settimane, anche l’Ufficio turismo del Comune.
Per il Cassero, gli altri due stralci da realizzare con il cantiere che partirà fra pochi giorni riguardano la messa in sicurezza con il restauro conservativo e consolidamento della scalinata esterna e delle merlature della terrazza, per un importo complessivo di 49.018,73 euro Iva compresa, di cui 20mila di contributo della Fondazione Carimola. La durata dei lavori sarà di 60 giorni, salvo imprevisti. All’inizio del 2019 erano stati restaurati il soffitto e le pareti del cosiddetto “voltone”, utilizzato come passaggio carrabile di accesso a via Matteotti. L’interno del Cassero ospita al primo piano il Teatro comunale e al piano terra le salette espositive.
«Queste opere di restauro fanno parte del progetto complessivo di riqualificazione del centro storico programmato da questa Amministrazione – sottolinea il sindaco Fausto Tinti – e sono particolarmente significative per la comunità, sia per il valore storico e artistico degli edifici, sia per l’entità delle risorse necessarie a realizzarle. I progetti hanno seguito un impegnativo iter autorizzativo che, insieme ad amministratori e tecnici comunali, ha coinvolto la Soprintendenza. Grazie ai determinanti contributi concessi dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Imola, nell’ambito del programma Art Bonus, nel 2019 entrambi gli edifici sono stati oggetto di una prima parte di interventi, e ora procediamo con il completamento degli interventi previsti». (r.cr.)
Nella foto dell’Ufficio Stampa di Castel San Pietro i due interventi