A Castel Guelfo i primi risultati del progetto di agricoltura sostenibile «Riduci»
Negli ultimi anni, il cambiamento climatico e l’emergere di nuove fitopatie hanno messo a dura prova la frutticoltura emiliano-romagnola, spingendo verso un uso crescente di prodotti chimici. Per invertire la rotta e adeguarsi alle direttive europee, è nato «Riduci», progetto coordinato da Astra Innovazione e Sviluppo con Ri.Nova e altri partner del territorio.
«Serve un nuovo approccio, basato sull’impiego razionale di input chimici e tecniche innovative», spiega Maria Grazia Tommasini, responsabile organizzativa del progetto. Il risultato è una frutticoltura più sostenibile, che tuteli aria, acqua e suolo, senza perdere in produttività.
Avviato a luglio e in corso fino al 2027, il progetto ha già fornito i primi risultati incoraggianti: in un meleto biologico a Castel Guelfo, l’uso di insetticidi ammessi in agricoltura biologica ha portato a una significativa riduzione degli afidi, i cosiddetti pidocchi delle piante, senza compromettere l’ambiente. «Ora è in corso la valutazione della persistenza degli effetti nel tempo e l’impatto sulla fauna ausiliaria», aggiunge Federica Manucci del Consorzio Agrario di Ravenna.
r.cr.