Coronavirus, Rangoni (Ausl) spiega cos”è la guarigione “certificata” e come evitare di infettare i propri famigliari
Una domanda che molti si stanno ponendo e alla quale risponde Roberto Rangoni, responsabile Prevenzione malattie infettive dell”Ausl di Imola.
Qual è la differenza tra una persona clinicamente guarita e guarita «certificata»?
«Si è clinicamente guariti quando non si hanno più sintomi ma si può essere ancora contagiosi. Si è guariti “certificati” dopo due tamponi negativi successivi. Quando una persona non ha più sintomi facciamo un primo tampone, se è negativo ne facciamo un altro dopo due giorni e se sono tutti e due negativi è a posto. Se il primo risulta positivo attendiamo una settimana per fare il secondo, se è negativo siamo a posto altrimenti si ripete la procedura. C’è chi ha avuto tamponi positivi per settimane e altri che si sono negativizzati dopo pochi giorni».
Molti oggi hanno sintomi lievi e si curano a casa, quali sono le accortezze per non infettare i familiari? Molti non hanno due bagni…
«Bisogna disinfettare sempre maniglia, interruttore e rubinetti, le superfici che vengono toccate quando si va in bagno, poi ovviamente ognuno deve usare asciugamani e prodotti diversi. Occorre però avere una stanza dove il malato mangia, dorme e rimane per tutto il tempo. I famigliari devono lasciare il pasto sulla porta e non avere contatti a meno un metro. Se tossisco o starnutisco devo farlo nei fazzoletti di carta che vanno poi gettati in sacchetti di plastica, ed la persona convivente che, con guanti e mascherina, chiude il sacchetto e lo butta nel cassonetto in strada. Chi è in isolamento non deve uscire fino alla certificazione della guarigione. Se la situazione a domicilio è incompatibile si può essere ospitati nella struttura alberghiera convenzionata (Euro Hotel), così come fa chi viene dimesso dall’ospedale». (l.a.)
L”intervista completa sul “sabato sera” del 16 aprile.