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Cronaca 16 Ottobre 2020

Il Comune di Medicina ha un piano per governare le antenne

Un «piano antenne» per gestire e governare la programmazione delle nuove installazioni nel territorio. A dotarsene è l’Amministrazione comunale di Medicina, che conta di giungere all’approvazione entro fine anno. Dopo averlo presentato in Consiglio comunale il 29 settembre e alla cittadinanza l’8 ottobre, infatti, la Giunta intende ora adottarlo ufficialmente con il prossimo Consiglio comunale di ottobre. Successivamente sarà necessario attendere i trenta giorni per le osservazioni, dopodiché il piano sarà a tutti gli effetti valido.

Il piano antenne di Medicina, redatto dal Comune in collaborazione con la società Polab (la stessa che nel 2014 ha redatto il piano del Comune di Imola), prevede dunque di normare lo sviluppo degli impianti esistenti e l’installazione dei nuovi.
Per l’Amministrazione comunale dotarsi di un piano non è un obbligo, ma una potenzialità per «consentire al territorio di sfruttare l’evoluzione della telefonia mobile e della tecnologia a banda larga, mantenendo un controllo del Comune sui luoghi da dedicare a queste finalità», come ha spiegato il sindaco Matteo Montanari.

Le amministrazioni comunali, infatti, non possono impedire l’installazione delle antenne (per norma, però, le antenne hanno limiti di emissioni e distanze da luoghi sensibili). «È stato un lavoro lungo e complesso, che ha subito rallentamenti a causa del Covid – spiega l’assessore all’Ambiente, Massimo Bonetti -, ma era importante dotarsi di questo piano che individua le aree idonee per i nuovi impiantii». (mi.mo.)

Nella foto: la presentazione pubblica del piano antenne di Medicina

Il Comune di Medicina ha un piano per governare le antenne
Cronaca 20 Febbraio 2020

A Medicina un piano delle antenne per conoscerle e governarle

Il Comune di Medicina ha deciso di dotarsi di un «piano antenne». Così ha stabilito l’atto di indirizzo approvato all’unanimità nel Consiglio comunale del 3 febbraio, che si pone l’obiettivo di gestire le nuove installazioni di antenne.

Un tema attuale visto l’imminente arrivo del 5G, la rete mobile di quinta generazione, che promette una connessione ultraveloce e una maggiore potenza di trasferimento dati.Lo scorso novembre in Città metropolitana è stato attivato un Tavolo di concertazione sull’argomento, ma alcuni enti locali, tra cui Dozza, hanno emanato delle ordinanze per vietare per sei mesi la sperimentazione e/o installazione della tecnologia 5G sul territorio comunale, «in attesa di risultanze scientifiche certe in merito agli effetti biologici della nuova tecnologia e all’impatto sulla salute pubblica».Ad oggi, «non abbiamo ricevuto richieste di riconfigurare delle antenne con il 5G – aggiorna l’assessore all’Ambiente, Massimo Bonetti -, ma pensiamo sia utile stilare un piano per assicurare il rispetto delle norme. Il 5G porterà una rete più capillare con un numero superiore di antenne. Il Comune non può impedirne l’installazione, ma vorremmo poter incidere sul- la loro collocazione, tutelando soprattutto i centri abitati». (gi.gi.)

L’articolo completo su «sabato sera» del 13 febbraio.

Nella foto: l’antenna di via Giovanni XXIII

A Medicina un piano delle antenne per conoscerle e governarle
Cronaca 24 Luglio 2019

Antenne per la telefonia mobile: via libera a un nuovo impianto e a quattordici aree di ricerca

Quattordici richieste di aree di ricerca e una richiesta di nuovo impianto in un’area già individuata. Sono i piani di sviluppo per l’installazione di antenne presentati dei gestori della telefonia mobile al Comune di Imola e approvati dal Consiglio comunale ieri sera.

Iliad Italia ha presentato undici richieste di aree di ricerca nelle vie Chiesa di San Prospero, dei Ciliegi, Sellustra, stazione di Ponticelli, Suore e Tenni, nel quartiere Campanella, e nelle zone Montanara, Ortignola, Saffi e dell’autostrada A14.
Wind ha presentato due richieste di aree di ricerca nelle frazioni di Ponticelli e di San Prospero.
Vodafone ha presentato una richiesta di area di ricerca nella zona della fornace.
Tim ha presentato una richiesta di nuovo impianto in via Coralli.

Non è detto che tutte le are di ricerca e le richieste di siti puntuali approvati portino poi all’installazione vera e propria delle antenne e che ciò avvenga nel corso del 2019.
L’approvazione data dal Comune è un primo via libera, al quale devono poi seguire altria dempimenti autorizzativi, compresa una relazione di impatto elettromagnetico da parte diArpae-Agenzia regionale per la prevenzione, l´ambiente e l’energia dell’Emilia-Romagna. (r.cr)

Antenne per la telefonia mobile: via libera a un nuovo impianto e a quattordici aree di ricerca
Cronaca 30 Giugno 2019

Antenne per la telefonia mobile, incontro con i cittadini, Iliad continua a chiedere nuovi impianti

Incontro pubblico domani, lunedì 1 luglio, alle ore 20.30 nella sala del Consiglio comunale, in municipio (ingresso da piazza Matteotti, 1° piano) per la presentazione del cosiddetto “piano antenne”, ovvero la mappatura aggiornata in base alle richieste pervenute durante l”anno da parte degli operatori per nuovi impianti di telefonia mobile. Richieste che vengono accolte o bocciate dal Comune in base al regolamento comunale, voluto dall’allora Giunta Manca nel 2014 e approvato all’unanimità dal Consiglio comunale.

All”incontro saranno presenti l’assessore allo Sviluppo economico, Patrik Cavina, e il consigliere delegato all’Innovazione tecnologica, Ermete Guerrini. Attualmente nel piano 2019 (per il quale è possibile presentare osservazioni entro il 5 luglio) ci sono 15 richieste di aree di ricerca di cui ben 11 da parte di Iliad Spa. La società francese arrivata l”anno scorso sul mercato nostrano propondo tariffe a basso costo grazie a servizi forniti solo online. Anche a Imola molti hanno già attivato delle connessioni. Iliad ha beneficiato di alcune frequenze e di una parte degli impianti di Wind e 3, ma sta realizzando anche una propria rete.

L’Amministrazione comunale, come prevede il regolamento, ha individuato le aree del territorio definite come maggiormente idonee per l’installazione degli impianti, finalizzate prevalentemente alla minimizzazione dell’esposizione della popolazione ai campi elettromagneticie ha valutato i programmi annuali presentati dai gestori, con il compitodi verificare il rispetto dei criteri di localizzazione, verificare la possibilità di coordinamento nelle localizzazioni richieste, prediligendo ove possibile il cositing, pianificare il monitoraggio dei campi elettromagnetici sulla base degli sviluppi proposti. Sulla base del regolamento e di queste valutazioni, il Comune ha proposto, ad esempio, per ben 7 nuove richieste il cositing (cioè la condivisione della localizzazione) e in tre casi spostamenti o modifiche. In particolare, c”è sempre pendente da anni il trasloco dell”antenna Vodafone dalla zona del Palagenius ad uno spazio più a ridosso della ferrovia.

Durante l”incontro verranno riproposte anche le risultanze dei controlli effettuati sugli impianti di telefonia mobile in tema di emissioni elettromagnetiche. L’Arpae monitora ogni anno gratuitamente tre siti cittadini sui quali sono installate una o più antenne. L”anno scorso, dopo l”analogo incontro pubblico organizzato dall”assessore Cavina appena insediatosi, fu chiesto di controllare viale Guerrazzi, via Saffi e via Aspromonte. Da notare che un anno fa i cittadini presenti furono appena cinque, segno evidente che in questi anni sembrano essersi dissolti molti dei timori in materia del pur serio problema dell”elettrosmog.

Il piano è consultabile nel sito del Comune http://www.comune.imola.bo.it/aree-tematiche/territorio/telefonia-mobile/materiali/piano-di-sviluppo-2019. (l.a.)

Antenne per la telefonia mobile, incontro con i cittadini, Iliad continua a chiedere nuovi impianti
Cronaca 4 Gennaio 2019

Antenne per la telefonia mobile, i controlli annuali dell'Arpae indicano valori nella norma a Imola

“I valori misurati nelle tre indagini strumentali effettuate risultano conformi ai limiti imposti dalla normativa vigente in materia di protezione della popolazione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici”. Lo scrive Arpae nella relazione inviata al Comune di Imola, nella quale vengono riportati gli esiti delle indagini strumentali dei livelli di campo elettrico ad alta frequenza effettuati, nel corso di una giornata, ad inizio ottobre, dal personale tecnico dell’Arpae stessa.

«Le indagini strumentali sono state effettuate sugli impianti di telefonia mobile posti in viale Amendola; viale Saffi e viale Guerrazzi su richiesta dell’Amministrazione stessa a seguito delle richieste ricevute dai presenti durante l”incontro pubblico de 23 luglio per la presentazione del Piano annuale della telefonia mobile» aggiungono dal Comune. Si tratta del Piano redatto con le nuove richieste dei gestori, come previsto dal Regolamento voluto dall’allora Giunta Manca quattro anni fa e approvato all’unanimità dal Consiglio comunale.

Alla riunione di luglio parteciparono appena cinque persone nonostante le richieste per ben nuove 14 aree di ricerca e 9 nuovi impianti veri e propri. Evidentemente i timori dell’inquinamento elettromagnetico nel tempo da parte dei cittadini sono diminuiti. Comunque sia, Arpae ogni anno monitora l’impatto elettromagnetico attraverso l’analisi di tre siti e «per quanto riguarda gli anni precedenti, le analisi hanno registrato situazioni sempre ben all’interno della norma» precisano dal Comune. 

Oltre che sui tre impianti, su richiesta del Comune l’Arpae ha effettuato indagini strumentali nel corso di una giornata anche nelle abitazioni private in via Anna Frank 9 e 21. Inoltre, in un’abitazione privata posta in via Anna Frank 9 è stata effettuata anche una campagna di monitoraggio in continuo, svoltasi dall’1 ottobre 2018 al 25 ottobre 2018, per un totale di 25 giorni, pari a 600 ore di acquisizione dati. In tutti i casi esaminati sono stati riscontrati valori posti all’interno dei limiti previsti dalle normative vigenti. (r.c.)

Foto d”archivio

Antenne per la telefonia mobile, i controlli annuali dell'Arpae indicano valori nella norma a Imola
Cronaca 25 Luglio 2018

Iliad sbarca a Imola, fioriscono le antenne: nove impianti e 14 aree di ricerca per il 2018

Quest’anno dai gestori di telefonia mobile sono arrivate richieste per ben 14 aree di ricerca e 9 nuovi impianti veri e propri. L’unica area di ricerca che è stata esclusa è quella ripresentata da Wind in via Garibaldi, bocciata come già avvenuto nel 2016 e nel 2017 perché «in centro storico e pertanto su immobili vincolati e classificati Beni culturali» quindi in violazione delle norme urbanistiche comunali. Sono state accolte, però, due aree di ricerca, sempre in centro storico, in via Emilia e in via Appia perché si tratta di microcelle, piccoli impianti a bassa emissione elettromagnetica per le quali occorre solo una comunicazione all’ente e nessuna autorizzazione. Alla luce del Regolamento comunale, voluto dall’allora Giunta Manca quattro anni fa e approvato all’unanimità dal Consiglio comunale, sono state anche proposte ai gestori alcune modifiche alle localizzazioni scelte, in sostanza proponendo l’accorpamento con antenne già esistenti o su siti di proprietà pubblica.

Nonostante il fiorir di antenne (o meglio di impianti) che ci aspetta sono lontani i giorni delle polemiche e dei timori per i rischi alla salute dati dall’inquinamento elettromagnetico. Lunedì 23 appena cinque persone hanno partecipato all’incontro organizzato dalla giunta sul tema. «Evidentemente il Regolamento funziona…» ha commentato l’assessore allo Sviluppo economico e vicesindaco Patrik Cavina.

Cinque anni fa, invece, la notizia di tredici domande di nuovi impianti portò ad una burrascosa e affollata assemblea con centinaia di cittadini. Era il momento del passaggio all’Internet veloce per smartphone e tablet, un passaggio tecnologico che richiedeva aggiustamenti nelle infrastrutture. L’assessore all’Ambiente Davide Tronconi propose il famoso Regolamento che venne condiviso da tutti i partiti. Già l’anno successivo, comunque, le richieste di nuove antenne scesero a cinque e solo tre si tradussero in pratica. Nel 2017 furono appena tre. Lo stesso Tronconi, però, nel luglio scorso avvertiva che la tregua sarebbe finita a breve. Alle porte c’era l’ennesimo cambiamento tecnologico per passare al 5G che promette una maggiore quantità di dati ma si correla ad una riduzione delle coperture, quindi reti più fitte di impianti a microcelle o small cells. Piccole antenne, meno invasive, che concorrono comunque ad aumentare l’inquinamento elettromagnetico in città.

A questo si aggiunge lo sbarco in Italia del quarto gestore telefonico Iliad Spa, che si affianca a Vodafone, Tim e Wind-3. La società francese propone tariffe a basso costo grazie a servizi forniti solo online. Anche a Imola molti hanno già attivato delle connessioni. Iliad ha beneficiato di alcune frequenze e di una parte degli impianti di Wind e 3, ma sta realizzando anche una propria rete. Su Imola chiede ben cinque aree di ricerca e nove nuovi impianti per il solo 2018. Federica Degli Esposti, responsabile Sie per il Comune di Imola, conferma: «Ci hanno detto che siamo uno dei territori più interessanti per lo sviluppo e sui quali investiranno di più».

Oggi nell’imolese abbiamo 54 impianti per telefonia mobile attivi su 37 pali più una microcella. Il Consiglio comunale oggi pomeriggio ha approvato la mappa delle localizzazioni. Ha votato a favore la maggioranza (M5s), contro il gruppo Imola guarda avanti-Cappello, astenuti Pd, Lega e il gruppo Patto per Imola-Palazzolo. (l.a.)  

Altri particolari e l’elenco completo delle nuove antenne con ogni singola specifica sul “sabato sera” in edicola dal 26 luglio. 

Nella foto il palo con le antenne per telefonia mobile in via Aspromonte  

Iliad sbarca a Imola, fioriscono le antenne: nove impianti e 14 aree di ricerca per il 2018

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