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Cronaca 26 Novembre 2022

Vena del Gesso, istituzioni, ambientalisti, sindacati e i trattori degli agricoltori hanno accolto la commissaria dell’Unesco

Nella giornata di ieri si è chiuso il confronto tra la commissaria Unesco, Gordana Beltram e i soggetti del territorio faentino e imolese in merito alla candidatura Unesco del parco della Vena del Gesso. La Commissaria sta infatti visitando in questi giorni tutti i sette siti che compongono la candidatura dei fenomeni carsici nelle evaporiti e nelle grotte gessose dell’Emilia Romagna (unica candidatura italiana per il 2023), per verificarne l’idoneità. Quindi Beltram ha visto le aree nelle quattro province di Reggio Emilia, Bologna, Rimini e Ravenna dall’Alta Valle Secchia, Bassa Collina Reggiana, Gessi di Zola Predosa, Gessi Bolognesi, Vena del Gesso Romagnola, Evaporiti di San Leo, Gessi della Romagna Orientale.

L’ultimo incontro di ieri si è tenuto alla Rocca di Riolo Terme dove parti sociali, come i commercianti, gli agricoltori e i sindacati sono stati ascoltati dalla commissaria sul dossier, sull’iter e sulle posizioni relative alla candidatura Unesco. Tre ore di confronto in cui sono emersi i punti di forza e situazioni in chiaroscuro su una candidatura che sta dividendo le comunità del Senio, soprattutto in merito alla questione della cava di Monte Tondo.

La Beltram ha avuto modo di conoscere le posizioni del mondo degli ambientalisti, degli speleologi, il Cai e le varie associazioni che in modi differenti sono legate al Parco della Vena del Gesso romagnola. A cui si sono aggiunte quelle del mondo istituzionale e amministrativo. Le associazioni ecologiste e ambientaliste hanno appoggiato incondizionatamente la candidatura, mentre per quanto riguarda la dimensione amministrativa, diverse perplessità sono state espresse dal sindaco di Brisighella, Massimiliano Pederzoli soprattutto per il mancato coinvolgimento sociale nell’intero iter. Preoccupazioni più pacate dal primo cittadino di Casola Valsenio, Giorgio Sagrini in questo caso relative alla questione legata alla continuità estrattiva a Monte Tondo.

Fortemente critici i lavoratori della cava di gesso e dello stabilimento Saint-Gobain ma anche gli agricoltori. A preoccupare sono i confini legati al perimetro della cava e quindi alla possibile sopravvivenza dell’attività estrattiva del gesso. Una cinquantina di agricoltori con trattori e dipendenti della Saint Gobain si sono appostati nella piazzetta antistante la Rocca di Riolo con bandiere e cartelli, anche in lingua inglese, chiedendo tutele per il lavoro e per il futuro e maggiore trasparenza e coinvolgimento nelle decisioni che riguardano una superficie tutelata che per il 90% è su proprietà private. La Beltram si è fermata al presidio per ascoltare le motivazioni dei presenti poi ufficializzate dai rappresentanti durante le tre ore a porte chiuse.

La commissiaria prosegue il suo viaggio e al termine della visita, prevista per domenica, redigerà le sue considerazioni sulla candidatura. Una “fotografia” che sarà sottoposta alla Commissione vera e propria a Parigi, che nei primi mesi del prossimo anno dovrà dare il via libera o negare il riconoscimento di Patrimonio dell’Umanità ai nostri Gessi. (Riccardo Isola)

Nella foto alcuni momenti degli incontri con la commissaria Beltram

Vena del Gesso, istituzioni, ambientalisti, sindacati e i trattori degli agricoltori hanno accolto la commissaria dell’Unesco
Cronaca 18 Novembre 2022

Vena del Gesso romagnola, attesa per la visita della commissaria per la candidatura Unesco

Dovremmo finalmente esserci. La visita annunciata è slittata di qualche giorno, ma da lunedì 21 a domenica 28 novembre la commissaria slovena Gordana Beltram, chiamata a valutare l’iter e il procedimento per la candidatura a patrimonio mondiale dell’umanità della Vena del gesso, sarà sul territorio. Una settimana di incontri e confronti con le comunità locali che hanno portato all’attenzione mondiale questa emergenza geologica, naturalistica e speleologica unica nel suo genere.

La situazione, soprattutto sul territorio riolese e casolano, ma anche in altre realtà del reggiano e bolognese, sembra ci siano malumori tra i portatori d’interesse locali, rimane comunque tesa. Da una parte, infatti, ci sono i promotori, funzionari del Parco, speleologi, alcuni rappresentanti dell’università e qualche funzionario regionale, che fanno parte del comitato tecnico scientifico che ha avuto il compito di redigere il dossier di candidatura, che a seguito di cambiamenti e procedure in chiaroscuro tenute nell’iter approvativo del documento ufficiale, si sono trovati di fronte a un fuoco incrociato proveniente dai sindacati dei lavoratori dello stabilimento della Saint-Gobain, dall’amministrazione comunale casolana e, in ultimo, dagli agricoltori. Questi infatti a più riprese hanno evidenziano anomalie, un mancato e trasparente confronto con loro nel metodo adottato. La commissaria, quindi, potrebbe trovarsi in un ambiente che se dal punto di vista paesaggistico e naturalistico trasmette serenità, dal punto di vista umano, produttivo e quindi sociale potrebbe riservare qualche effervescenza dialettica. Basti riprendere alcuni passaggi di un comunicato ufficiale rilasciato dalla Coldiretti per comprenderne la portata. «Saremo chiamati ad esprimerci su una proposta di istituzione di cui non conosciamo contenuti, obbiettivi e perimetrazione. A fronte di ciò – scrivono gli agricoltori – una domanda sorge spontanea: a titolo preventivo non c’è stato nessun tipo di consultazione, non è stato fatto nessun confronto, non abbiamo ricevuto lo studio di proposta, come potremo fornire quel parere che dovrebbe nascere da una attenta disamina della proposta stessa?».

Le premesse battagliere ci sono tutte, visto che il parco della Vena del Gesso, ricompreso all’interno della candidatura Unesco, si sviluppa per il 90% del suo spazio in proprietà private.

Gli incontri che la commissaria terrà sul territorio, con amministratori, non sono però resi pubblici per quanto concerne orari e luoghi. Quello che si sa è che oltre agli ecologisti e ambientalisti, la Beltram dovrebbe incontrare nel suo soggiorno perlustrativo, anche gli amministratori e soprattutto i portatori di interesse, quindi sindacati, associazioni di categoria, agricoltori, che sul futuro della tenuta socio-economica del territorio non mancheranno di far sentire la loro voce. (r.cr.)

Nella foto di venadelgesso.it la cava di Monte Tondo

Vena del Gesso romagnola, attesa per la visita della commissaria per la candidatura Unesco
Cronaca 23 Settembre 2022

Tossignano festeggia i 400 anni dei polentari, aperto in anteprima il Museo della Vena del Gesso nel palazzo Baronale

Si presenta per la prima volta al pubblico, anche se l’apertura vero e propria è prevista ad ottobre, il Museo geologico della Vena del Gesso Romagnola nel Palazzo Baronale di Tossignano (piazza Andrea Costa 9).

In occasione della giornata dedicata ai 400 anni della Festa della polenta di Tossignano, sabato 24 settembre, il complesso vedrà un’apertura straordinaria con diversi eventi gratuiti: tre visite guidate al Museo (9.30, 11 e 14.30), un laboratorio ludico-scientifico e letture animate per bambini dai 4 anni alle 15.30, e una visita guidata al Museo diffuso (dal borgo di Tossignano al punto panoramico sulla Rocca) alle 16.45. Inoltre, dalle 12.30 saranno aperti gli stand gastronomici con distribuzione della polenta condita.

Il Museo geologico della Vena del Gesso Romagnola ripercorre nel dettaglio la storia geologica che ha
portato alla loro formazione, le caratteristiche mineralogiche dei gessi e il loro utilizzo a partire dall’epoca romana sino ai giorni nostri. Un viaggio nel tempo e nei siti di rilevanza geologica del Parco. (r.cr.)

Nella foto d’archivio l’esterno del palazzo Baronale

Tossignano festeggia i 400 anni dei polentari, aperto in anteprima il Museo della Vena del Gesso nel palazzo Baronale
Cronaca 13 Luglio 2020

Furto di trenta cristalli di gesso della collezione «Luciano Bentini» dal Palazzo baronale di Tossignano

Furto al Palazzo baronale di Tossignano. A denunciare l’accaduto, oltre un mese dopo (il fatto è successo il 12 giugno), sono la Pro loco di Tossignano, il primo cittadino di Borgo Tossignano Mauro Ghini, il direttore dell’Ente di gestione per i parchi e la biodiversità-Romagna Fabio Ghirelli, il presidente della Federazione speleologica regionale dell”Emilia-Romagna Massimo Ercolani e il professore dell’università di Modena e Reggio-Emilia Stefano Lugli.

«E” con grande disappunto e rincrescimento che comunichiamo il furto di circa trenta diversi tipi di cristalli di gesso, tra cui alcuni di lapis specularis, di rilevante importanza scientifica e testimoniale, destinati al realizzando Museo geologico della Vena del Gesso romagnola – dichiara il gruppo, che ha presentato denuncia ai Carabinieri il 25 giugno –. I cristalli appartenevano alla “Collezione Luciano Bentini”, ceduta in comodato d”uso gratuito al Parco regionale legato alla vena del gesso dell”Ente di gestione per i parchi e la biodiversità-Romagna e dovevano rappresentare il fulcro del percorso espositivo del nuovo museo». (r.cr.)

Furto di trenta cristalli di gesso della collezione «Luciano Bentini» dal Palazzo baronale di Tossignano
Cultura e Spettacoli 17 Giugno 2020

Entro un anno il Museo geologico dedicato al gesso a Tossignano

I prossimi saranno mesi di grandi lavori per il Parco della Vena del gesso romagnola. A cominciare da Tossignano e dal Palazzo baronale, in cui, a seguito del trasferimento del centro visita alla Casa del fiume di Borgo Tossignano, troverà sede il primo museo geologico al mondo dedicato al gesso.

«Il progetto esecutivo, a cura di un gruppo di lavoro interno all’Ente Parco, dello studio Arklab di Imola e del Dipartimento di Scienze chimiche e geologiche dell’Università di Modena e Reggio Emilia, non è ancora terminato – spiega Massimilano Costa, direttore del Parco –. Anche perché continua il confronto costante con la Sovrintendenza ai beni culturali, in quanto si tratta di un immobile sottoposto a vincoli».
Con la ripartenza dopo il lockdown, «confidiamo che il progetto sarà pronto nella prima metà dell’estate – aggiunge Costa –, in modo da andare a gara a settembre».
In qualsiasi caso, «il cantiere dovrà terminare entro il giugno 2021 – ricorda il direttore –, che è la condizione imprescindibile per beneficiare dei finanziamenti previsti dal Por Fesr (Programma operativo del Fondo europeo di sviluppo regionale, nda) della Regione Emilia-Romagna, che coprono questo e altri interventi in programma». (lu.ba.)

Ulteriori particolari nel numero del Sabato sera dell”11 giugno

Entro un anno il Museo geologico dedicato al gesso a Tossignano
Cronaca 30 Marzo 2018

Telefoni Telecom isolati da venti giorni a Gesso, “disagi per i cittadini, la Regione intervenga'

I disagi provocati dalle continue interruzioni telefoniche nella rete fissa  Telecom a Sassoleone arrivano in Regione. I consiglieri Roberto Poli e Francesca Marchetti (Pd) hanno presentato alla Giunta un”interrrogazione urgente per chiedere una risposta in merito ad un problema che sta di fatto isolando i residenti della frazione del comune di Casalfiumanese.

“Da molti mesi, in particolare nella zona denominata Gesso, si verificano continue interruzioni telefoniche che hanno impedito l’utilizzo della linea telefonica fissa creando enormi disagi ai cittadini e pesanti perdite economiche alle attività del territorio – scrivono Poli e Marchetti in una nota –. Nella zona sono insediate imprese agricole, agriturismi, e cosa ancor più grave, residenti anziani, per cui tale mancanza di servizio, che perdura in modo continuativo da oltre 20 giorni, genera non poche problematiche. Tutto questo si aggrava se si pensa che la zona registra insufficienti livelli di copertura della telefonia mobile”. In pratica i telefoni collegati alla rete fissa Telecom sono muti e i cellulari non prendono bene.

“Nonostante le ripetute segnalazioni, il problema persiste e risulta evidente una mancanza di attenzione da parte di Telecom. Per questo abbiamo chiesto alla Giunta regionale di intervenire nei confronti della società per risolvere in modo definitivo il problema evitando l’isolamento di un territorio».

“Non sono molte le utenze della zona, lo so, ma ci sono anziani e pure la farmacia, se dovesse succedere qualcosa chi ne risponde? – aggiunge Poli -. I guasti possono capitare ma la soluzione non può avere una tempistica del genere”.

Telefoni Telecom isolati da venti giorni a Gesso, “disagi per i cittadini, la Regione intervenga'

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