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Economia 19 Aprile 2020

Code ai supermercati per la spesa, nel carrello soprattutto pasta, farina, passata, lievito e legumi in scatola

Che l’emergenza Coronavirus abbia stravolto le nostre abitudini è oramai sotto gli occhi di tutti. A partire dalle lunghe code per accedere ai punti vendita, uno fra i riscontri più evidenti arriva dal carrello della spesa. «Le persone acquistano prevalentemente i beni di prima necessità, come la pasta, la farina e la passata – spiegano dall’ufficio stampa di Coop Alleanza 3.0, a cui fanno capo i due supermercati di Imola (l’Ipercoop presso il centro commerciale Leonardo e l’Incoop in piazza Matteotti), quello in viale Roma a Castel San Pietro e quello di Ozzano – e i prodotti in scatola, come i legumi». «Sono esplose le vendite di lievito di birra o carta da forno – afferma dal canto suo Andrea Mascherini, presidente di Coop Reno, che gestisce i supermercati di Casalfiumanese, Osteria Grande, Castel Guelfo e Medicina –, che rappresentano bene il nuovo stile alimentare fatto di tante preparazioni realizzate in casa».

Da notare, per contro, che alcuni reparti che vendono prodotti non essenziali (abbigliamento, casalinghi e così via) sono stati transennati in modo da cercare di diminuire la durata della presenza di ciascuno all’interno dei punti vendita. Come conseguenza diretta dei decreti e delle ordinanze per il contenimento del virus adottati a tutti i livelli, inoltre, «gli accessi nei supermercati sono diminuiti (gli scontrini nel mese di marzo in media sono calati del 33%, Ndr), però le persone comprano più cose e spendono di più (in media la spesa è cresciuta del 56%, Ndr) osservano da Coop Allenza3.0, pur senza fornire dati sul fatturato. (lu.ba.)

L”articolo completo è su «sabato sera» del 16 aprile

Nella foto la coda per la spesa nella galleria del Centro Leonardo di Imola

Code ai supermercati per la spesa, nel carrello soprattutto pasta, farina, passata, lievito e legumi in scatola
Cronaca 1 Aprile 2020

Al posto degli ex capannoni della Ceramica sorgerà un Interspar

Lo spazio lasciato vuoto dopo l’abbattimento degli ex capannoni ormai vuoti della Cooperativa ceramica d’Imola tra viale Marconi e i binari del treno verrà riempito da un grande supermercato del gruppo Aspiag Service Srl, concessionaria del marchio Despar Nordest. Un iter che sta procedendo anche in piena emergenza Coronavirus. «È in corso la demolizione dei capannoni e stiamo predisponendo le planimetrie per presentare il progetto e la richiesta di permesso di costruire al Comune – conferma Alessandro Urban, coordinatore Emilia Romagna di Aspiag Service –. In questo momento, teniamo i contatti tramite teleconferenze».

Nell’area liberata da 22 mila metri quadri complessivi, troverà spazio un grande supermercato a insegna Interspar. «Complessivamente, avrà una superficie di vendita di 2.500 metri quadri più mille di magazzino e servizi – dettaglia Urban –. Inoltre, è prevista anche una struttura attigua più piccola che potrà ospitare un punto per bar e ristorazione a servizio soprattutto dei pendolari e un esercizio commerciale non alimentare. Il supermercato sarà un negozio green, in classe energetica A4 e con grandi vetrate luminose». (gi.gi.)

Ulteriori particolari nel numero del Sabato sera del 26 marzo

Fotografia di Marco Isola(Isolapress)

Al posto degli ex capannoni della Ceramica sorgerà un Interspar
Economia 6 Dicembre 2019

Mercatone Uno, la preoccupazione della Regione per la sede amministrativa di Imola

«Ci sono segnali positivi, ma preoccupa la situazione della sede amministrativa di Imola, esclusa dalle manifestazioni di interesse, sulla quale avremo tutti un”attenzione particolare». Queste le parole dell”assessore alle Attività produttive della Regione Emilia-Romagna Palma Costi, che nei giorni scorsi ha tenuto a Bologna un incontro di coordinamento sulla vertenza del Mercatone Uno. L”assessore motiva il cauto ottimismo con le «manifestazioni di interesse per tutti i punti vendita in Emilia-Romagna», assicurando la disponibilità della Regione e dei Comuni «a essere a fianco dei commissari per la verifica e l’insediamento dei nuovi acquirenti».

Come detto, tuttavia, la preoccupazione è legata in particolare alla sede di Imola, per la quale non è giunta alcuna manifestazione d”interesse, oltre che alla «sede logistica di San Giorgio di Piano, anch”essa esclusa dalla procedura», aggiunge la Costi. La riunione del tavolo di coordinamento regionale ha visto presente la Città metropolitana e i sindaci delle città sede dei punti vendita, sindacati e associazioni dei consumatori, al fine di «condividere quanto emerso in settimana dal tavolo nazionale e affrontare i problemi ancora aperti», come si legge nella nota inviata dalla Regione.

L”assessore precisa inoltre che occorre avere un aggiornamento sul numero effettivo dei lavoratori attualmente coinvolti sul territorio «per poter agire al meglio rispetto alle possibilità che verranno a crearsi con l’effettiva vendita o meno dei negozi». Infine, la Regione comunica l”invio di una lettera ai commissari del gruppo Mercatone Uno nella quale saranno formalizzate le indicazioni uscite dal tavolo regionale e la disponibilità delle istituzioni a collaborare per la soluzione della vertenza. (r.cr.)

Mercatone Uno, la preoccupazione della Regione per la sede amministrativa di Imola
Economia 10 Settembre 2019

I prodotti biologici piacciono sempre di più agli italiani, anche nei supermercati spazi appositi per ciò che è «bio»

Il 52% degli italiani sarebbe disposto a comprare sempre cibo biologico per favorire un’agricoltura sempre più ecosostenibile e rispettosa dell’ambiente. E’ quanto emerge da una ricerca Swg. Una tendenza comportamentale confermata dai dati presentati in occasione della conferenza stampa di presentazione della 31ª edizione del Sana, il Salone internazionale del biologico e del naturale che si è tenuta nel quartiere fieristico di Bologna dal 6 al 9 settembre (un migliaio gli espositori, su una superficie espositiva di 60 mila metri quadri suddivisi in 6 padiglioni).

I dati forniti alla stampa dicono che è in aumento la superficie agricola nazionale destinata alla coltivazione biologica e che sono in aumento le vendite dei prodotti bio in Italia. «Per il biologico non parliamo più di moda passeggera da almeno trent’anni – conferma Fabrizio Piva, amministratore delegato del Ccpb, l’organismo di certificazione e controllo di prodotti biologici -. Anzi, siamo di fronte ad una produzione ormai matura, tant’è che il consumatore dà per scontato che si può trovare di tutto con il marchio bio». Insomma, una affermazione di cui si sono accorti anche iper e supermercati. «Tutta la grande distribuzione organizzata sta puntando sul biologico per attrarre consumatori – conferma ancora Piva -. Espone i prodotti bio sugli scaffali riservandogli spazi appositi. E più lo propone, più ne incentiva la sua diffusione e quindi il consumo». Ma è veramente tutto oro quello che luccica? «Niente affatto – ammette l’amministratore delegato del Ccpb -. Il modello produttivo e le tecniche di produzione sono ferme a trent’anni fa. Così come c’è molto da fare per migliorare la divulgazione e l’assistenza tecnica. Ci sono aspetti agronomici mai risolti, mai affrontati. Bisogna fare un salto di qualità».

Ma vediamo cosa pensano alcuni nostri produttori che si sono convertiti. Carlo Morini conduce circa 45 ettari di terreno coltivato a vite, cereali e frutta estiva. Dal 1999 l’Azienda agricola Polenghe di Imola, di cui Carlo è titolare, è certificata per l’agricoltura biologica e dal 2015 è condotta secondo l’agricoltura biodinamica. Modalità quest’ultima che condivide con quella biologica i medesimi principi base, cioè il rifiuto di utilizzare sostanze chimiche, l’attenzione all’ambiente, la rotazione delle colture, ma diversa perché regolamentata in modo differente. «Non basta più essere biologici, occorre fare un passo ulteriore – dichiara con fermezza Morini- perché è nostro dovere di produttori agricoli impattare il meno possibile sull’ambiente ed essere ecosostenibili al massimo». Il biologico, quindi, come punto di partenza e non di arrivo. «E’ l’unica possibilità per l’agricoltura del domani -dice ancora Morini -. Lo chiede anche il mercato europeo e i cittadini premiano questa scelta, come dimostra l’aumento dei consumi di questo settore. Certo, è un processo lungo e complesso, dobbiamo sottostare agli umori della natura più di altri, ma il premio è grande. E’ poi è una scelta che dobbiamo fare anche peri nostri figli, perché dobbiamo lasciare loro in eredità un ambiente migliore, più vivibile. Ecco perché il biologico dovrà diventare quello che oggi è il convenzionale». (ale.gio.)

L”articolo completo è su «sabato sera» del 5 settembre

Nella foto Fabrizio Piva, amministratore delegato del Ccpb, l’organismo di certificazione e controllo di prodotti biologici 

I prodotti biologici piacciono sempre di più agli italiani, anche nei supermercati spazi appositi per ciò che è «bio»
Cronaca 6 Settembre 2019

Inaugurato a Castel San Pietro il nuovo supermercato Pam all'interno di un edificio completamente ristrutturato

E” stato inaugurato ieri a Castel San Pietro Terme il nuovo supermercato Pam in via Emilia Ponente, che dispone di una superficie di 1.220 metri quadri e impiega 40 persone tra addetti alle vendite, specialisti dei reparti freschi e ausiliari di cassa. La particolarità del nuovo punto vendita sta nel fatto che è stato allestito recuperando un edificio già esistente, attuando un piano di riconversione che, afferma il direttore vendite di Pam Panorama Lorenzo Seccafien, «testimonia come Pam sia in prima linea nello sviluppo dei territori, nel supporto all’economia locale e, non ultimo, anche all’occupazione».

Il sindaco di Castel San Pietro Terme, Fausto Tinti, ha invece ringraziato Pam «per avere creduto nel territorio e per il fatto di dare ai cittadini e alle famiglie di Castel San Pietro Terme maggiori possibilità di scelta negli acquisti della categoria commerciale delle piccole-medie strutture di vendita». Nello store sarà infatti possibile acquistare, oltre ai prodotti del marchio Pam, anche quelli di qualità provenienti dal territorio circostante, grazie agli stretti legami che Pam Panorama instaura con i produttori, investendo in micro attività a sostegno delle diverse realtà locali. Da segnalare, in particolare, più di 200 referenze d’origine 100% italiana e oltre 100 a denominazione Dop, Igp e Docg, prodotti biologici, articoli Veg&Veg per vegetariani e vegani e una linea speciale composta da alimenti senza glutine, ricchi di fibre, con meno grassi, senza zuccheri aggiunti e per chi ha esigenze nutritive specifiche, prodotti per la pulizia della casa Eco, con tensioattivi di origine vegetale e completamente biodegradabili.

«La nostra previsione, per il prossimo triennio, è di investire circa 100 milioni di euro l’anno. L’apertura oggi di questo punto vendita, del nuovo supermercato a Padova e nuovo Pam Local, testimoniano l’attenzione posta dalla nostra azienda allo sviluppo e riammodernamento della rete», conclude Lorenzo Seccafien. In concomitanza con l”apertura, il supermercato propone in questi giorni diversi eventi, con attrazioni per bambini e cooking show. (r.cr.)

Inaugurato a Castel San Pietro il nuovo supermercato Pam all'interno di un edificio completamente ristrutturato
Economia 27 Maggio 2019

Fallimento Shernon Holding, il comunicato integrale dei commissari straordinari del gruppo Mercatone Uno

Shernon Holding, intervengono i commissari straordinari. All”indomani della dichiarazione di fallimento della società che aveva acquisito meno di un anno fa i 55 punti vendita della Mercatone Uno, i commissari hanno emesso una nota per chiarire alcuni punti della vicenda riguardante la società (1.800 dipendenti in tutta Italia, tra cui poco meno di cento impiegati nel centro direzionale di Imola) e le circostanze che hanno portato alla dichiarazione di fallimento e della chiusura dei punti vendita del marchio.

Di seguito la nota integrale:«I Commissari Straordinari delle società del gruppo Mercatone Uno in amministrazione straordinaria, preso atto del provvedimento del Tribunale di Milano che ha disposto il fallimento di Shernon Holding, acquirente di 55 punti di vendita a marchio Mercatone Uno, stanno valutando, congiuntamente agli altri organi delle procedure coinvolte, le migliori soluzioni possibili per la salvaguardia occupazionale ed il ricorso agli ammortizzatori sociali previsti dalla vigente normativa in materia.

Nonostante le oltre 50 manifestazioni di interesse ricevute nel 2015, in apertura di Procedura, l’unico soggetto che ha proposto la continuità aziendale del core business di Mercatone Uno, a seguito di tre esperimenti di gara pubblica, è risultato Shernon Holding. La cessione dei punti di vendita a Shernon è stata quindi completata ad agosto 2018 dopo un lungo periodo di gestione commissariale in un contesto di mercato non favorevole ma che ha consentito, comunque, il sostanziale mantenimento della market share.

Contestualmente al processo di cessione dei complessi aziendali, i Commissari hanno avviato azioni legali nei confronti dei soggetti responsabili del dissesto, finalizzate anche al recupero di importanti attivi immobiliari, per un importo superiore a euro 350 milioni. Inoltre, a seguito della cessione dei rami d’azienda relativi ai punti di vendita, che hanno già generato un incasso di circa Euro 35 milioni, i Commissari hanno anche avviato il processo – tutt’ora in corso – di dismissione dei beni immobili delle società del gruppo, che ad oggi ammontano ad un valore complessivo di circa Euro 100 milioni, come da perizie depositate presso il MISE.

La gestione aziendale dei Commissari si è conclusa con un indebitamento prededucibile, accertato dal Tribunale di Bologna di circa euro 80 milioni. I Commissari evidenziano in ogni caso che, nonostante il fallimento di Shernon Holding, la consistenza patrimoniale del gruppo Mercatone Uno non è stata pregiudicata. (r.cr.)

Fallimento Shernon Holding, il comunicato integrale dei commissari straordinari del gruppo Mercatone Uno
Cronaca 5 Aprile 2019

Partiti a Castel San Pietro i lavori per la costruzione del nuovo supermercato Pam al posto della concessionaria Fiat

Sono iniziati i lavori di costruzione del nuovo supermercato Pam Panorama. L’immobile che un tempo ospitava la Fiat, affacciato sulla via Emilia Ponente a 200 metri dall’incrocio con viale Roma, è stato demolito per far spazio ad un punto vendita di 1220 metri quadrati con parcheggio a raso. L’intenzione è completare il tutto ed aprire nella seconda metà del 2019, «abbiamo avuto dei ritardi, ma il cantiere dovrebbe finire entro l’estate» dice Giovanni Zordan, direttore immobiliare del Gruppo Pam.

L’accordo urbanistico raggiunto tra quest’ultimo, l’Amministrazione castellana e la Raggi Costruzioni rientra nei progetti di riqualificazione del Piano operativo comunale: «Gli accordi raggiunti ci stanno permettendo di mettere in atto tre anni di progetti per la città» dichiara il sindaco Fausto Tinti. «Vogliamo ampliare l’offerta commerciale e creare una fonte di occupazione, tutelando allo stesso tempo le realtà commerciali del centro storico attraverso azioni di mitigazione e sostegno» precisa. I posti di lavoro ipotizzati sono una trentina tra addetti alle vendite e ausiliari di cassa.

«Inoltre – afferma il direttore del customer engagement di Pam, Fulvio Faletra – verranno stretti legami con le attività del territorio, per portare le eccellenze locali sui nostri scaffali». E assicura: «Non ci saranno sovrapposizioni con il mercato dei commercianti del centro storico».

«Il cantiere utilizza le vie retrostanti la via Emilia per evitare di intralciare il traffico – aggiunge Zordan -, con l’impegno verso i residenti di ripristinare le condizioni delle strade a lavori terminati». Il nuovo supermercato verrà a trovarsi a ridosso di quella che sarà la rotatoria d’ingresso della città all’incrocio di viale Roma, collocandosi nell’ambito di un più ampio intervento urbanistico per la zona. Non a caso è prevista «una parte residenziale sul retro del supermercato – conclude Zordan. Questo ulteriore progetto è contenuto nella scheda normativa approvata nell’ambito del Poc, ma sarà costruito successivamente». (ri.ra.)

Nella foto Fulvio Faletra, Fausto Tinti e Giovanni Zordan

Partiti a Castel San Pietro i lavori per la costruzione del nuovo supermercato Pam al posto della concessionaria Fiat
Cronaca 23 Ottobre 2018

In arrivo un nuovo Lidl a Imola lungo la Selice, troverà posto nell'ex sede della concessionaria Mz Auto

Chi nelle scorse settimane ha percorso la via Selice non ha potuto non notare la demolizione del fabbricato che fino all’estate ospitava la concessionaria Opel, all’altezza dell’incrocio con via Turati. Demolizione che procede a ritmi serrati per far spazio a un nuovo discount a marchio Lidl che, con ogni probabilità, potrebbe già aprire nel corso del 2019.

Quei locali, come è noto, erano stati affittati alla concessionaria Mz Auto, che di recente ha traslocato nella nuova sede all’altezza del casello dell’autostrada, sempre lungo la Selice. Lasciati vuoti quegli spazi, Lidl Italia Spa, società con base logistica nel veronese, ha acquistato l’area per realizzare un nuovo punto vendita.

Pur confermando la notizia, dall’azienda per il momento preferiscono non far trapelare troppi dettagli sul nuovo discount. Vista l’ampiezza dell’area, tuttavia, non è escluso che possa trattarsi di un supermercato del tutto simile a quello inaugurato lo scorso 7 giugno a Faenza dove c’era l’ex Cisa di via Oberdan, nei pressi del parco Bucci, che ha una superficie di vendita di oltre mille metri quadrati più magazzino e un grande parcheggio.

Lidl Italia, che nel 2017 ha sfiorato i 4 miliardi di euro di fatturato, fa capo al colosso tedesco fondato dalla famiglia Schwarz nel 1930. In Italia il marchio è sbarcato nel 1992, aprendo il primo discount ad Arzignano, in provincia di Vicenza. Complessivamente, il gruppo oggi in Italia conta su 14 mila collaboratori e 600 punti vendita, mantenendo in media una nuova apertura ogni 15 giorni. Da sempre specializzato in prodotti alimentari, per la casa e l’igiene della persona anche a marchio proprio, di recente ha introdotto anche nuovi reparti (vedi la panetteria) e la vendita di articoli delle cosiddette «grandi marche», che di norma si trovano nei supermercati e non nei discount. Per Lidl si tratta del secondo di-scount in città dopo quello aperto da tempo in via Pola, vicino all’ospedale nuovo. Cosa succederà al vecchio punto vendita, peraltro oggetto di un recente ampliamen-to? «E’ una scelta commerciale che valuteremo più avanti – dicono senza sbilanciarsi dall’azienda -. In alcune città abbiamo anche due punti vendita diversi che convivono». (gi.gi.)

L’articolo completo è su «sabato sera» del 18 ottobre

Nella foto il Lidl inaugurato di recente a Faenza

In arrivo un nuovo Lidl a Imola lungo la Selice, troverà posto nell'ex sede della concessionaria Mz Auto

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