Posts by tag: infanzia

Cronaca 4 Agosto 2020

Servizi educativi per l’infanzia (0-6 anni) pronti a riaprire a settembre, ecco le linee guida nazionali

La Conferenza Unificata ha approvato le Linee Guida nazionali per la riapertura dei servizi educativi per l’infanzia che consentirà così l’avvio delle attività a settembre per i bimbi e le bimbe tra i 0 e i 6 anni di età. «Abbiamo lavorato molto in queste settimane, con il sistema regionale, con la Conferenza delle Regioni e con il Governo per far uscire indicazioni chiare su come organizzare le riaperture di nidi e materne a inizio settembre» – ha commentato la vicepresidente e assessora al Welfare, Elly Schlein -. Un ringraziamento particolare alla viceministra Anna Ascani con cui abbiamo collaborato per la stesura delle Linee Guida 0-6 e per far sì che, come promesso, gli enti gestori pubblici e privati avessero indicazioni chiare per organizzarsi e consentire la ripartenza dei servizi educativi, ma anche per dare alle famiglie certezza che i loro figli possano essere riaccolti nei nidi e nelle materne, a partire da inizio settembre. A questo obiettivo abbiamo sempre lavorato e continueremo a lavorare coi Comuni, i gestori e l’Ufficio scolastico regionale, perché i più piccoli possano rientrare nei loro percorsi educativi in sicurezza, ritrovando il sorriso e la socialità».

LE LINEE GUIDA PER I SERVIZI EDUCATIVI PER L’INFANZIA

Servizi educativi per l’infanzia (0-6 anni) pronti a riaprire a settembre, ecco le linee guida nazionali
Cronaca 29 Maggio 2020

Quattro video della Città metropolitana per aiutare le famiglie a gestire la quotidianità dei bimbi in tempo di Coronavirus

Come aiutare i bambini a gestire una quotidianità così diversa da prima dell”emergenza Coronavirus? Dare una mano alle famiglie per dare risposta a questa domanda è l”obiettivo di quattro video prodotti in italiano dalla Città metropolitana di Bologna e tradotti in quattro lingue (inglese, francese, arabo e urdu) in cui il pedagogista Roberto Maffeo fornisce appunto consigli e accorgimenti. L”iniziativa prende le mosse dal fatto che, pur essendo le misure di contenimento del contagio da Covid-19 abbastanza allentate con l”avvio della cosiddetta «fase 2», la situazione per i più piccoli non è tornata alla situazione pre coronavirus, dal momento che nidi e scuole materne sono ancora chiusi, occorre rispettare il distanziamento fisico e molti adulti lavorano ancora da casa. I quattro video saranno pubblicati sul canale YouTube della Città metropolitana e sul sito trameducative.it.

Scendendo nel dettaglio, il primo video, che è già fruibile,  affronta il tema delle “routine”, l’importanza  di costruire una diversa normalità della giornata mantenendo le abitudini indispensabili per lo sviluppo di autonomie e abilità. Nei prossimi giorni, invece, saranno pubblicate le clip successive, con i suggerimenti su come gestire i conflitti, i consigli sull’utilizzo dei dispositivi digitali da parte dei più piccoli e, per ultimo, sul come essere efficaci nello spiegare il distanziamento ai bambini. Realizzati dalla Città metropolitana di Bologna e dall”Istituzione Gian Franco Minguzzi, i quattro video fanno parte del progetto “Trame educative per nuove comunità” rivolto ai bambini e alle bambine della fascia d’età 0-6 anni e ai loro genitori, residenti nel territorio metropolitano bolognese.

Il progetto è stato selezionato da «Con i Bambini» nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile con capofila Cooperativa Quadrifoglio Onlus. Il Fondo nasce da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo e sostiene interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori. Proprio per realizzare i programmi del Fondo è stata costituita, a giugno 2016, l’impresa sociale «Con i Bambini», organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione «Con il Sud». (r.cr.)

Nella foto il pedagogista Roberto Maffeo nel primo video

Quattro video della Città metropolitana per aiutare le famiglie a gestire la quotidianità dei bimbi in tempo di Coronavirus
Cronaca 21 Maggio 2020

La consigliera regionale Francesca Marchetti parla dei centri estivi: «Si faranno, ma solo a piccoli gruppi»

Uno dei punti imprescindibili della nuova fase 2, di complicata convivenza con il Coronavirus, è quello dei centri estivi per i bambini o meglio le attività ludico-ricreative dedicate ai minori di età superiore ai tre anni. Nelle linee guida approvate dal Governo si parla di una generica ripartenza a giugno; il presidente Stefano Bonaccini nel successivo decreto regionale dell’Emilia Romagna ha fissato come data lunedì 8 (l’anno scolastico terminerà il 6), mancano solo i protocolli definitivi attesi in questi giorni. Il documento del Governo ricalca molte delle proposte presentate proprio dall’Emilia Romagna a fine aprile.

La consigliera regionale Francesca Marchetti è presidente della V Commissione che si occupa di Cultura e scuola, Lavoro, sport e legalità, quali sono le novità per i centri estivi 2020?
«I campi estivi hanno un valore educativo significativo soprattutto in questa fase post-Covid non solo per dare sostegno alle famiglie e conciliare i tempi di vita e lavoro, ma per il diritto del bambino a riprendere la socialità, la dimensione del gioco con i propri pari, fondamentali per uno sviluppo armonico e cognitivo, soprattutto con la pandemia che ha rarefatto le relazioni. Le novità? Per prima cosa abbiamo l’invito ad utilizzare il più possibile e in via prioritaria gli spazi all’aria aperta per organizzare le attività. E un rapporto tra personale e bambini che prevede piccoli gruppi divisi per fasce d’età: da 3 a 5 anni un adulto ogni 5 bambini, da 6 ad 11 anni un adulto ogni 7, infine per gli adolescenti (da 12 a 17 anni) un adulto ogni 10. Poi, sono previsti un triage ogni giorno all’ingresso, dato che i bambini si ammalano spesso, e la sanificazione di spazi e giocattoli come accorgimenti quotidiani. Inoltre occorrerà garantire continuità tra educatori e gruppi. Misure che non potranno prescindere dalla formazione del personale e dalla sensibilizzazione dei genitori e dei bambini stessi sulle nuove regole». (l.a.)

L”intervista completa è su «sabato sera» del 21 maggio

La consigliera regionale Francesca Marchetti parla dei centri estivi: «Si faranno, ma solo a piccoli gruppi»
Cronaca 9 Maggio 2020

Oltre 40 disegni fatti dai bambini della materna di Bubano per dire grazie agli «eroi» dell'emergenza Covid-19

Ci sono occasioni in cui le parole da sole non sono sufficienti per esprimere i sentimenti che proviamo. Ancora di più quando vogliamo ringraziare qualcuno che si sta impegnando per salvare la vita a noi e alle persone che ci sono più vicine, come sta succedendo durante l’emergenza Coronavirus. A questa «mancanza», i bambini e le maestre della scuola dell’infanzia paritaria Sacra famiglia di Bubano hanno risposto con i disegni. E gli oltre quaranta lavori prodotti sono stati raccolti ne «Il libro del Grazie», che la scuola ha deciso di consegnare a delle persone molto speciali.

Ma andiamo con ordine: «C’era una volta un Paese lungo la Selice, costruito su una terra molto buona – comincia la storia –. Infatti, con essa si potevano fabbricare mattoni, tegole, piastrelle. La vita scorreva tranquilla quando un giorno, durante un inverno, all’improvviso arrivò un “mostriciattolo cattivo cattivo” che si appiccicava alle persone e le faceva anche morire. Però arrivarono subito in quel paese piccoli elfi che, essendo tanto numerosi, riuscirono a combattere e ad annientare il mostriciattolo». «L’idea è nata come gesto di riconoscenza nei confronti delle persone che stanno lavorando per rendere migliore questo momento così brutto e negativo – spiega Carmen Falconi, direttrice della scuola –. Ci sembrava giusto ringraziare i bubanesi e i mordanesi che nelle situazioni più diverse si sono presi cura di tutti noi e hanno alleviato le nostre sofferenze». (lu.ba.)

L”articolo completo è su «sabato sera» del 7 maggio

Nella foto, le infermiere di Villa Azzurra con il libro

Oltre 40 disegni fatti dai bambini della materna di Bubano per dire grazie agli «eroi» dell'emergenza Covid-19
Cultura e Spettacoli 30 Aprile 2020

Radio Magica ha messo in video con la lingua dei segni il libro di Bacchilega Junior «Lupo Luca ha il naso rosso»

Proprio come avviene per qualsiasi altra lingua, tutto può essere tradotto in Lis. La Fondazione Radio Magica onlus, che dal 2010 si occupa di musica e storie per bambini e ragazzi dalla propria sede all’interno dell’Università di Udine, traduce nella lingua dei segni una parte della propria programmazione radiofonica all’insegna di una radio più inclusiva. Fra i libri in Lis della collezione di Radio Magica c’è anche, da qualche settimana, «Lupo Luca ha il naso rosso», libro di Elisa Mazzoli edito da Bacchilega Junior nel 2016, con le illustrazioni di Febe Sillani. L’editore imolese ha infatti accettato la richiesta di collaborazione da parte della Fondazione dimettere a disposizione un titolo per la propria biblioteca multimediale in Lis «Ascolta e guarda».

Così Lupo Luca, già protagonista di Lupo Luca aveva i denti, racconta in lingua dei segni la propria avventura fra le corsie di un ospedale dove è chiamato a fare il clown di corsia, fra non poche divertenti disavventure. Il video è stato realizzato dalla Fondazione Radio Magica. A leggere «Lupo Luca ha il naso rosso» sono le interpreti Livia De Paolis e Carmelina Di Bella, entrambe di Padova, udente la prima e non udente la seconda. A differenza dei video Lis tradizionali, con l’interprete relegato in un angolo, nei video di Radio Magica le segnanti interagiscono con i personaggi dei libri tradotti. (mi.mo.)

L”articolo completo è su «sabato sera» del 30 aprile

Nella foto un”immagine tratta dal video di Radio Magica

Radio Magica ha messo in video con la lingua dei segni il libro di Bacchilega Junior «Lupo Luca ha il naso rosso»
Cronaca 20 Marzo 2020

Coronavirus, i servizi per gli alunni disabili tra didattica a distanza e interventi a domicilio

Il sostegno scolastico per i bambini e i ragazzi con disabilità si riorganizza a fronte dell’emergenza Coronavirus. A Imola nell’anno scolastico 2019-2020, per ora interrotto fino a venerdì 3 aprile, sono 355 i bambini e i ragazzi con disabilità che frequentano le scuole di ogni ordine e grado, di cui 266 a carico del servizio Diritto allo Studio del Comune, cui se ne aggiungono altri 17 che frequentano scuole in altri comuni, ma sono a carico del Servizio del Comune di residenza. Gli interventi in loro favore normalmente sono di diversi tipi, ma la situazione straordinaria che ha portato alla chiusura delle scuole e all’interruzione delle lezioni, però, ha cambiato le carte in tavola, a cominciare dalla didattica: «Per tutti gli studenti per cui le scuole hanno fatto richiesta – sottolinea Licia Martini, responsabile del servizio Diritto allo Studio del Comune di Imola – il personale educativo ha attivato interventi con le modalità rese possibili dalla formazione a distanza».

Un esempio arriva da Seacoop, che segue 150 fra bambini e ragazzi, grazie all’impegno di 90 educatori. «Abbiamo e stiamo organizzando – fa il punto Roberta Tattini, presidente della cooperativa sociale imolese – modalità di lavoro a distanza per l’intervento delle figure educative scolastiche e impegnate in attività educative con minori in carico alla neuropsichiatria dell’Azienda Usl o per altri servizi territoriali».

A Castel San Pietro, l”assessora alla Scuola e al Welfare, Giulia Naldi, comunica la decisione del suo Comune di «istituire un servizio a domicilio a richiesta per i bambini e i ragazzi certificati con gravi disabilità». In pratica, gli educatori Seacoop che normalmente vengono utilizzati per le ore di integrazione scolastica coperte dal Comune, hanno dato la disponibilità a proseguire l’attività a domicilio. I potenziali utenti sono una trentina, iscritti alle scuole pubbliche e paritarie castellane. (lu.ba. r.cr.)

Gli articoli completi sono su «sabato sera» del 19 marzo

Coronavirus, i servizi per gli alunni disabili tra didattica a distanza e interventi a domicilio
Cronaca 20 Marzo 2020

Una fiaba per scacciare la paura, l'idea di un'insegnante dell'Ic7 rivolta a bambini e ragazzi imolesi

Un libro di fiabe scritto da bambini e ragazzi imolesi per beneficenza e per sconfiggere insieme il Covid-19. L”idea, nata all”Istituto comprensivo 7 di Imola, è quella di realizzare una raccolta di racconti scritti dagli alunni imolesi delle scuole primaria e secondaria (di primo e secondo grado), da pubblicare in formato e-book su Amazon e di utilizzare poi il ricavato per dare una mano a vincere il Coronavirus. Ideatrice e curatrice dell”iniziativa, identificata dall”hashtag #unafiabaperscacciarelapaura, è Lisa Laffi, insegnante di scuola secondaria e scrittrice imolese: a lei le piccole scrittrici e i piccoli scrittori dovranno inviare i loro testi.

«L”idea è avere a disposizione racconti coerenti per contenuto e, nell”ottica di coinvolgere quanti più bambini e ragazzi possibile, avevo pensato che potrebbe essere una raccolta di fiabe – spiega la professoressa imolese -. Mi piacerebbe che i ragazzi mettessero le loro energie in un”attività che è soprattutto meritoria e capissero che con la scrittura non si prende solo un voto ma si può anche fare del bene».Laffi si occuperà della costruzione dell”e-book, che sarà poi pubblicato su Amazon in self publishing e venduto a un prezzo simbolico. Il ricavato, come detto, andrà in beneficenza. Un bel modo, insomma, sottolinea l”insegnante, per «unire i giovani di Imola per una buona causa nel nome della scrittura».

L”invito è rivolto, come detto, alle alunne e agli alunni delle scuole primaria, secondaria di primo grado e secondaria di secondo grado, che dovranno cimentarsi nella composizione di una fiaba della lunghezza di una pagina Word in formato A4, da inviare entro il 4 aprile a lisalaffi@libero.it. Per il libro saranno scelte, sottolinea il comunicato stampa, «le fiabe più curate per originalità e correttezza stilistica, anche se, sicuramente, chi si metterà in gioco per questa buona causa lo farà perché davvero motivato».

Per ulteriori informazioni: Lisa Laffi, tel. 349 4359214, email lisalaffi@libero.it (r.cr.)

Una fiaba per scacciare la paura, l'idea di un'insegnante dell'Ic7 rivolta a bambini e ragazzi imolesi
Cronaca 19 Marzo 2020

Coronavirus, la lettera di una bambina che dalla A alla Z propone tante attività per passare il tempo in casa

Abbiamo ricevuto da «Lo Spunk», il giornale delle bambine e dei bambini della nostra casa editrice, una segnalazione a proposito di una lettera inviata al giornale da una bambina. Il servizio pubblico cui è chiamato il giornalismo è, nel suo piccolo, applicato anche da «Lo Spunk», il giornale delle bambine e dei bambini che la cooperativa di giornalisti Corso Bacchilega pubblica dallo scorso anno.

Così segnaliamo la bellissima letterina che una giovane lettrice ha inviato a «Lo Spunk» per «ricordarsi e ricordarci – scrive il direttore del giornale, Milena Monti – che nonostante questo periodo difficile in cui è necessario stare a casa, alla fine andrà tutto bene se saremo capaci di far andare bene ogni singolo giorno, uno alla volta. «Ciao, mi chiamo Lucy e ho 10 anni. In questi giorni rimaniamo a casa, ma non vuole dire che dobbiamo annoiarci! Ho scritto A-Z di attività per passare il tempo a casa. #iorestoacasa, Lucy». (r.cr.)

L”articolo completo è su «sabato sera» del 19 marzo

La foto riproduce una parte della lettera inviata a «Lo Spunk» dalla piccola Lucy

Coronavirus, la lettera di una bambina che dalla A alla Z propone tante attività per passare il tempo in casa
Cultura e Spettacoli 13 Febbraio 2020

Lo Spunk, un vero giornale che la Cooperativa Bacchilega pubblica per le bambine e i bambini

Allegato al numero di «sabato sera» che state sfogliando avete trovato il primo numero del 2020 de «Lo Spunk», il giornale delle bambine e dei bambini che la Coop. Corso Bacchilega pubblica dallo scorso anno come progetto di promozione della lettura. Avete tra le mani un regalo da parte dell’editore che da quasi sessant’anni pubblica il «sabato sera» e che da quasi una decina si occupa anche, e con successo, di letteratura per l’infanzia. «Sfogliatelo, prima di darlo ai piccoli di casa – invita il direttore Milena Monti, giornalista (anche collaboratrice di «sabato sera»), ed appassionata di letteratura per l’infanzia -. «Lo Spunk» è un giornale dedicato ai giovani lettori dai 5 agli 11 anni ma, come scriveva Antoine de Saint-Exupéry, tutti i grandi sono stati bambini una volta. Leggendolo, poi, potrete magari scoprire qualcosa che non sapevate, dopotutto «Lo Spunk» è un vero e proprio giornale (stampato in formato A4 per le piccole mani, con colori atossici e senza punti metallici così da poter essere letto in maniera indipendente e in totale sicurezza). Ad esempio «Lo Spunk» è stato uno fra i primi organi di stampa nazionali a raccontare dell’attivista Greta Thunberg poi nominata person of the year 2019 dalla rivista Time».

Quali sono gli ingredienti de Lo Spunk?
«Tecnicamente, sedici pagine di carta uso mano riciclata e stampata con una bicromia di volta in volta diversa. All’interno ci sono tutti gli ingredienti di cui è tradizionalmente composto un giornale, scritti e illustrati in maniera sempre originale: l’editoriale e la posta dei lettori, le notizie e le curiosità, la rubrica di cucina e quella di viaggio, l’approfondimento storico e quello artistico, la colonna scientifica e le recensioni, i fumetti e i giochi. Un po’come Il Corriere dei Piccoli uscito in edicola per 88 anni fino al 1996, ma un po’ anche come le fanzine che da qualche anno a questa parte hanno preso nuovamente piede in diversi Paesi con la crescita di attenzione nei confronti della letteratura per bambini e ragazzi».

L’unica maniera per continuare a leggere «Lo Spunk» è sottoscrivere l’abbonamento, recandosi presso gli uffici di «sabato sera» o scrivendo una mail a ordini@bacchilegaeditore.it. (r.c.)

L”articolo completo è su «sabato sera» del 13 febbraio

Milena Monti alla libreria Valmirtilla nel veronese durante un laboratorio per piccoli giornalisti

Lo Spunk, un vero giornale che la Cooperativa Bacchilega pubblica per le bambine e i bambini
Cultura e Spettacoli 7 Febbraio 2020

Un weekend di letture e teatro per bambini a Medicina, in scena «Cappuccetto rosso» e «Il ragazzo volante»

Tre appuntamenti attendono i bambini e i ragazzi al Magazzino Verde di Medicina per la stagione curata da La Baracca – Testoni Ragazzi. Si comincia sabato 8 febbraio alle 10.30 con una lettura gratuita per chi ha dai 3 ai 7 anni, a cura delle ragazze e dei ragazzi del Gruppo Laboratorio Icaro, e si continua domenica 9 febbraio alle 16.30 quando andrà in scena «Cappuccetto rosso», uno spettacolo consigliato dai 4 ai 10 anni. Prodotto da La Baracca, vede due attori in scena raccontare la celebre fiaba, giocando a interpretare i personaggi e litigandosi il ruolo più ambito, quello del lupo, intrecciando le versioni raccontate dai fratelli Grimm e da Perrault. Con «C’era una volta una piccola, dolce bimba di campagna…» inizia un gioco di narrazione nel quale i protagonisti diventano lupo o lupa, bambino o bambina, entrando e uscendo dalla fiaba più volte, ricostruendo il percorso nel bosco tra corse, rincorse e umorismo, con il coraggio, la paura e il gioco che corrono di pari passo.

Il terzo appuntamento è dedicato ai più grandi (ragazzi dagli 11 anni) ed è in programma giovedì 13 febbraio alle 21 quando sul palco si terrà «Il ragazzo volante», sempre de La Baracca – Testoni Ragazzi, uno spettacolo che vuole parlare dell’idea di normalità, in famiglia e a scuola, tra gli anni dell’infanzia e della preadolescenza, ed è patrocinato dall’Associazione italiana per bambini con malformazioni agli arti onlus. (r.c.)

Nella foto di Matteo Chiura un momento de «Il ragazzo volante»

Un weekend di letture e teatro per bambini a Medicina, in scena «Cappuccetto rosso» e «Il ragazzo volante»

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