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Cultura e Spettacoli 10 Novembre 2023

Vini, prodotti agroalimentari e olio all’autodromo: l’ultimo weekend del Baccanale è pieno di sapori

L’ultimo weekend del Baccanale coincide anche quest’anno con il Banco d’assaggio dei vini e dei prodotti agroalimentari dell’Imolese, giunto alla sua XXIX edizione, e con la XIII edizione di Olimola. Oggi e domani dalle 18 alle 23, e domenica dalle 16 alle 22, l’Autodromo ospiterà le due manifestazioni.

«Anche quest’anno il Baccanale è un’occasione per mettere in risalto l’importanza della nostra agricoltura che, pur duramente colpita da alluvione e frane, cerca di resistere e dimostra come l’eccellenza della nostra cucina dipenda anche dall’eccellenza dei prodotti utilizzati. Durante le domeniche del Baccanale i nostri agricoltori sono in piazza con i loro prodotti. Per la 29ª edizione del “Banco d’assaggio” mettiamo in mostra più di 100 etichette di qualità della nostra viticoltura e con la 13ª edizione di Olimola, che si svolge nello stesso prestigioso luogo: l’Autodromo, sosteniamo e diamo visibilità a una filiera relativamente recente nel Circondario Imolese, ma che sta crescendo a ritmi elevati; per questo motivo porteremo in Consiglio Comunale a breve la proposta per aderire all’Associazione Città dell’Olio a sottolinearne l’importanza» evidenzia Pierangelo Raffini, assessore all’Agricoltura e allo Sviluppo Economico di Imola.

Per il Banco d’assaggio sono state selezionate oltre cento etichette presentate dalle aziende produttrici della zonazione Doc Colli d’Imola e di Albana dalle varie sottozone della Romagna. Insieme alla possibilità di degustare oltre 100 etichette di qualità, espressione di 18 aziende produttrici del nostro territorio, vi sono una serie di appuntamenti speciali dedicati all’Albana, che proprio nel territorio imolese sta dando vita a produzioni di altissima qualità.

Olimola proporrà presentazioni e degustazioni guidate durante il fine settimana.

Ingresso a pagamento: 15 euro, ridotto 12. Info su www.baccanaleimola.it

Vini, prodotti agroalimentari e olio all’autodromo: l’ultimo weekend del Baccanale è pieno di sapori
Cronaca 10 Agosto 2023

Fontanelice, la notte di San Lorenzo con “Calici di stelle'

Da anni a Fontanelice la notte di San Lorenzo si festeggia con la tradizione di guardare il cielo alzando i calici. Un appuntamento che torna anche quest’anno, giovedì 10 agosto, con «Calici di Stelle».

Una serata che passerà tra degustazioni di vino presso i produttori locali dislocati lungo i caratteristici vicoli del centro storico, assaggio di prodotti tipici come pasta artigianale, formaggi, piadina romagnola e salumi, piè fritta, marmellate. E ovviamente si potranno ammirare le stelle, con l’aiuto dell’Associazione Astrofili Imolesi.

Nell’Archivio Museo Mengoni sarà allestita la mostra: «Cielo e terra» dedicata ai paesaggi della Valle del Santerno. Inoltre si potrà salire sulla torre civica ed ammirare le stelle ed il panorama in notturna del centro storico. Ad allietare la serata ci sarà lo spettacolo musicale di Fabiano Naldini e del suo trio.

In foto: la scorsa edizione di “Calici di stelle”

Fontanelice, la notte di San Lorenzo con “Calici di stelle'
Dozza 1 Agosto 2023

“Vino del tribuno', tra le migliori aziende produttrici anche quelle del crcondario di Imola

Ventidue aziende produttrici romagnole premiate, con attestati di Merito e di Gran Merito per i vini che hanno ottenuto il punteggio più alto nelle rispettive categorie: si è conclusa così l’edizione del 2023 del “Vino del Tribuno”. Tra i vini che hanno ottenuto il punteggio più alto nello storico premio (la prima edizione è del 1967) anche quelli di aziende del Circondario, premiate il 26 luglio scorso alla Ca’ de Bè di Bertinoro: attestati di Gran Merito sono andati a Fondo Ca’ Vecja di Imola (nella categoria Vini bianchi tranquilli Romagna Doc/Colli Doc) e alla Assirelli Cantina da Vittorio di Dozza (nella categoria vini spumanti Doc/Igt dolci). La Franzona e Tenuta Ca’ Lunga di Imola e Poderi delle Rocche di Dozza hanno invece ricevuto attestati di Merito. 

In totale erano settantasette i vini in concorso nel premio riservato a vini Dop e Igp della Romagna, organizzato dal Tribunato di Romagna con la collaborazione del Consorzio Vini di Romagna.

Foto: la premiazione dei migliori “Vino del Tribuno”

“Vino del tribuno', tra le migliori aziende produttrici anche quelle del crcondario di Imola
Cultura e Spettacoli 15 Febbraio 2023

Monticino Rosso, Tre Monti e Merlotta: i vini imolesi tra gli «Dèi» dell’Albana

Sette vini Albana finalisti valutati alla cieca da una giuria tecnica e, poi, votati da 370 appassionati. Lunedì 13 a Imola la proclamazione dei vincitori della 10^ Selezione enologica Albana Dèi, organizzata dal Consorzio Vini di Romagna per valorizzare e promuovere il vitigno più identitario del territorio. Come da tradizione, due i riconoscimenti assegnati: «Albana Dèi» ai migliori Romagna Albana Docg di tipologia secco, e «L’Indigeno del Cuore – premio Valter Dal Pane» ai migliori vini di tipologia secco ottenuti da sole uve Albana. Ad aggiudicarsi la prima posizione in entrambe le categorie è stata l’imolese Tre Monti con il Vitalba 2021, che nella categoria «Albana Dèi» condivide il primo gradino del podio ex aequo con il Codronchio 2020 di Fattoria Monticino Rosso, anch’essa di Imola, che occupa anche la seconda posizione nella categoria «L’indigeno del Cuore».

Completano i podi: Tenuta Massellina di Castel Bolognese con Massellina 2021 e Tenuta Colombarda di San Vittore di Cesena con Albana secco 2021, rispettivi secondo e terzo nella categoria «Albana Dèi», quest’ultimo terzo anche ne «L’Indigeno del Cuore» ex aequo con Fondatori GP 2021 dell’imolese Merlotta. Per la cronaca, gli altri finalisti erano G.G.G. 2020 dell’azienda Giovannini, imolese anche lei, e Montemar 2021 di Spal- letti Colonna di Paliano, di Savignano sul Rubicone. (r.c.)

Foto della premiazione

Monticino Rosso, Tre Monti e Merlotta: i vini imolesi tra gli «Dèi» dell’Albana
Economia 16 Dicembre 2022

Terre Cevico cresce, l’export a più 40% e più valore per i soci

Cresce la coop. vitivinicola guidata dall’imolese Marco Nannetti. Le vendite all’estero, aumentate del 40%, rappresentano il 43% del totale; investimenti per 7,4 milioni di euro. Grande spinta sulla sostenibilità, +7% nel biologico. (r.e.)

Approfondimenti su «sabato sera» del 15 dicembre.

Nella foto: Marco Nannetti

Terre Cevico cresce, l’export a più 40% e più valore per i soci
Cronaca 22 Ottobre 2022

Il Baccanale è servito: tre settimane di eventi, cene e degustazioni. Oggi l’inaugurazione

Tutto è pronto per imbandire le tavole della città e del circondario con un menù sfizioso e pantagruelico in cui le portate saranno: cultura, enogastronomia, arte e approfondimento. Stiamo parlando del Baccanale, kermesse che da sabato 22 ottobre al 13 novembre attraverserà le giornate autunnali del territorio all’insegna del buon cibo, vino e cultura. Il programma di quest’anno sarà dedicato a un tema centrale della gastronomia, i Ripieni.

Si parte sabato 22 alle 17.30 al Teatro comunale Stignani con la cerimonia di inaugurazione si svolgerà alla presenza di Andrea Corsini, assessore al Turismo della Regione Emilia Romagna, del sindaco di Imola, Marco Panieri e degli assessore Pierangelo Raffini e Giacomo Gambi con la partecipazione dello storico dell’alimentazione Massimo Montanari (Università di Bologna) che introdurrà il tema di quest’anno. L’introduzione musicale sarà affidata ai Canterini e Danzerini Romagnoli.

Un momento della cerimonia inaugurale sarà la Premiazione del Garganello d’oro (sabato 22, ore 17.30, Teatro Stignani). Il tradizionale riconoscimento del Baccanale sarà conferito all’attore bolognese Stefano Accorsi per il contributo dato alla promozione della cultura enogastronomica emiliano-romagnola. L’attore, a causa di impegni di lavoro, non sarà presente. A Imola lo si vedrà a gennaio per lo spettacolo in cartellone allo Stignani.

«Siamo pronti per inaugurare l’edizione 2022 del Baccanale – commentano dall’amministrazione comunale imolese – , tradizionale evento autunnale tra i più attesi nel panorama culturale della città. Unisce la cultura e il nostro patrimonio con il gusto delle nostre eccellenze, creando un’atmosfera di sapori e prelibatezze nelle strade della città».

Per Massimo Montanari «guardare dentro le cose è un modo non ovvio di approfondire le questioni. Prendersi il tempo di capire è un lusso che non sempre ci permettiamo. Ecco perché la proposta del Baccanale 2022 ha un valore che eccede la dimensione strettamente gastronomica».

Tante le iniziative in partenza. Come ogni anno il Baccanale è un momento privilegiato per promuovere la cultura enogastronomica anche attraverso la riproposizione delle mostre-mercato, occasione per i produttori locali di presentare i frutti del proprio lavoro. Piazza Matteotti tutti i fine settimana ospiterà eventi, mostre-mercato e intrattenimenti musicali. Si comincia sabato 22 ottobre con Ripieni in piazza, dalle 17 alle 23 e domenica dalle 10 alle 19 con i vini di Romagna Dop e Igp e cibo di strada Sabato 22 ottobre alle 19 The Moon Glasses in concerto.

Nei locali del Bar Bacchilega torna il Caffè del Baccanale. Per tutto il periodo della manifestazione, fino al 13 novembre, sarà un punto informativo, ospiterà laboratori per adulti e bambini, incontri culturali, spettacoli per i più piccoli e una mostra di ceramica I ripieni… di Ermes Ricci. Il Caffè del Baccanale sarà aperto martedì-giovedì-sabato-domenica dalle 9 alle 12.30 e venerdì-sabato-domenica dalle 15 alle 19.30.

Tornano anche nel 2022 i Palchi del Gusto. Vere e proprie vetrine temporanee dei prodotti delle imprese del territorio, nelle principali piazze cittadine (Piazza Caduti per la libertà, Piazza Medaglie d’oro e Piazza della Conciliazione) il martedì e giovedì dalle 9.30 alle 12.30, venerdì dalle15 alle19, sabato e domenica 10-13 e 15-19.

I ristoratori e i pubblici esercizi proporranno le proprie ricette nei tradizionali menu a tema. Confermati i Fuorimenu, che comprendono 6 proposte originali di colazioni, brunch, aperitivi e tante altre specialità realizzate appositamente in occasione della manifestazione.

Nei sabato del Baccanale i parcheggi Mercato ortofrutticolo, piazzale Ragazzi ’99, Cavina e Aspromonte dalle 15 alle 19 saranno gratuiti.

Tutti gli appuntamenti e i menù dei ristoranti sono consultabili sull’app AppU Imola.

Per maggiori dettagli e informazioni – www.baccanaleimola.it (r.cr.)

Nella foto la presentazione del Baccanale 2022 e la visita dell’attore Stefano Accorsi in città

Il Baccanale è servito: tre settimane di eventi, cene e degustazioni. Oggi l’inaugurazione
Cronaca 6 Ottobre 2022

La sesta edizione del Master dell’Albana dedicato alla memoria dell’imolese Sergio Navacchia

Ricordare l’uomo, il vignaiolo e un grande e attento conoscitore del mondo della vitivinicoltura. Nella fattispecie a Sergio Navacchia, scomparso nell’aprile scorso, pietra miliare per la Romagna del vino per il suo entusiasmo, le idee innovative e lo sguardo volto a un orizzonte lontano concretizzato attorno al progetto aziendale Tre Monti. Questo è stato fatto nell’ultimo Master dedicato al Romagna Albana Docg, tenutosi a Bertonoro nei giorni scorsi, arrivato quest’anno alla sua sesta edizione. In occasione del Master il presidente di Ais Romagna, Adolfo Treggiari, ha consegnato una targa al figlio Vittorio Navacchia.

«Sergio Navacchia sin dagli anni ’70 è stato uno dei fondatori della Romagna vitivinicola moderna, quando insieme alla moglie Thea decise di fondare Tre Monti – spiega Treggiari – Una azienda agricola che perdura tutt’oggi, considerata una delle eccellenze vinicole della nostra terra. La scomparsa di Sergio ci ha lasciato un grande vuoto e nel contempo un grande insegnamento. La dedica alla sua memoria del Master Romagna Albana Docg è stato il giusto tributo a un grande personaggio che ha scritto la storia della Romagna del vino».

Queste invece le parole di Vittorio Navacchia in occasione della consegna della targa al Master: «Il babbo (Sergio, nda) viveva in azienda. Sino all’ultimo ci è stato vicino, voleva sapere tutto a partire dalla vendemmia. Quello che ci ha trasmesso è stata la sua passione per il vino e l’attività in vigna, senza dubbio il lavoro più bello del mondo. Per noi è stata una grande fortuna». (r.cr.)

Nella foto dell’Ufficio Stampa la consegna della targa a Vittorio Navacchia

La sesta edizione del Master dell’Albana dedicato alla memoria dell’imolese Sergio Navacchia
Cronaca 19 Settembre 2022

Nasce «Rocche di Romagna», marchio collettivo del Consorzio Vini di Romagna per il Sangiovese

La punta della piramide qualitativa della produzione della Dop del Sangiovese, in Romagna, è quella rappresentata dalle Sottozone. Una nicchia, in termini di quantità d’imbottigliato, si parla di meno di mezzo milione di bottiglie su un rivendicato toitale Doc di quasi 11 milioni di bottiglie (fonte Consorzio Vini di Romagna anno 2021). Di fatto stiamo parlando della fotografia in micro dell’estrema qualità prodotta a sud della via Emilia dall’Imolese al Riminese attraversando la via Emilia da est verso ovest. Un terroir fatto di vitigno, geologia, clima e, non da ultimo mano del vigneron, che sa esaltare le peculairità di ogni singola parte di territorio in cui questo principe della vitivinicoltura romagnola d’Appennino, il Sangiovese appunto, viene coltivato. È un focus in micro in cui ogni sorso è figlio di quella specifica area. Qualcuno le ha chiamate sfumatura, altri interpretazioni noi le chiamiamo anime d’identità. Sono sorsi che parlano la linga del territorio da cui provengono. Piccole produzioni ma dal grandissimo potere evocativo e persuasivo su cosa significhi oggi fare buon vino.

In totale si parla di 16 sottozone: Imola (nuova entrata di quest’anno), Serra, Brisighella, Marzeno e Modigliana per l’area più occidentale. Oriolo, Castrocaro (prima era definita Castrocaro-Terra del Sole), Predappio, Meldola, Bertinoro e Mercato Saraceno (prima identificata con San Vicinio) per l’area centrale fino ad arrivare a quella più orientale e meridionale composta da Cesena, Longiano, Verucchio, Coriano e San Clemente (queste ultime tre di nuovissima istituzione).

Da qui il Consorzio Vini di Romagna ha voluto partire per un nuovo racconto, collettivo, racchiuso sotto l’egida del concetto di «Rocche di Romagna». «Si tratta di una strategia di promozione di questo patrimonio vitivinicolo – sottolinea Ruenza Santandrea, presidente del Consorzio Vini di Romagna – che identifica appunto questa produzione di sottozona, compresa quella delle cosiddette Riserva. Visto che in ogni territorio di riferimento insiste una Rocca, baluardo del passato che ha caratterizzato la storia di questa Romagna che vogliamo tornare a raccontare con incisività, abbiamo deciso di prenderlo come collante per quesi produttori, adesso una trentina ma sappiamo che cresceranno con il tempo, che ne rivendicheranno sulle proprie bottiglie l’appartenenza».

Una freccia in più nell’arco della promozione della qualità vitivinicola, territoriale, turistica e quindi economica che per l’assessore all’Agricoltura dell’Emilia Romagna, Alessio Mammi presente al lancio ufficiale del marchio avvenuto nella cornice della Rocca delle Caminate di Meldola «è un esempio virtuoso, che sosteniamo, di valorizzazione a tutto tondo. La Romagna del vino la qualità la persegue da anni, adesso servono stategie efficiaci di promozione. Come Regione – sottolinea – siamo e saremo in campo per aiutare la ricerca delle aziende, investimenti delle stesse e promozione, sia italiana che all’estero. Il vino – conclude – è un racconto culturale del nostro patrimonio in cui le rocche ne fanno parte in modo molto simbiotico. Servono progetti che puntino quindi sulla distintività e sull’autenticità della proposta e la Romagna del vino questo lo può e la sa fare molto bene, così come il progetto del marchio collettivo appena presentato».

Il marchio «Rocche di Romagna» dal punto di vista grafico parte e ripropone, reinterpretandolo, un fregio della volta del mosaico di Galla Palcidia a Ravenna.

Per ora le cantine aderenti sono: Assirelli, Podere dal Nespoli, Berti, Bissoni, Cab, Ca’ di Sopra, Celli, Colombina, Condè, Condello, Conti-Guarini-Matteucci, De Stefanelli, Drei Donà, Enoica, Fiorentini, Galassi, Madonia, Insia, La collina del Tesoro, La pandolfa, Mirabello, Podere Palazzo, Poderi Morini, Ramilli, Tenuta Casali, Tenuta Masselina, Tenuta Santa Lucia, Terra dei Gessi, Villa Papiano e Fattoria Zerbina. (r.cr.)

Maggiori informazioni sul progetto qui

Nella foto il nuovo marchio e un momento della presentazione ufficiale

Nasce «Rocche di Romagna», marchio collettivo del Consorzio Vini di Romagna per il Sangiovese
Cronaca 31 Agosto 2022

In alto i calici, l’Ais Imola ha nominato i vertici della nuova delegazione territoriale

I sommelier imolesi dell’Ais hanno il nuovo direttivo. A guidarla sarà il professionista della narrazione enologica Stefano Luppi che è stato nominato come neo delegato passando dalla delegazione di Bologna a quella imolese. Gli altri membri sono: Kristian Cantaboni (vice delegato), Libero Chiarini (responsabile servizi e formazione), Lorena Zanotti (coordinatrice operativa eventi e servizi), Elisa Balsarin (referente incontri di avvicinamento al vino e degustazioni), Chiara Gaddoni (coordinatrice comunicazione e Social), Lorenzo Zavaglia (responsabile delle degustazioni e coordinatore negli eventi e Gianluca Martini (responsabile eventi sociali). «Il nostro obiettivo – spiega il neo delegato Stefano Luppi – è valorizzare il territorio, ambito d’incontro di due culture regionali vitivinicole molto diversificate e qualitative. Un altro nostro obiettivo è quello di riuscire a creare un clima inclusivo per raccogliere appassionati, professionisti e neofiti del mondo del vino negli eventi, degustazioni e visite in cantina che organizzeremo». Altra importante caratteristica del nuovo corso dei professionisti della narrazione enoica c’è quella di non fermarsi al solo vino, anche se rimarrà, ovviamente al centro di tutto l’operato della delegazione Ais imolese. «Vogliamo – conferma Luppi – esaltare i vari produttori locali creando coesione e un effetto sinergico che possa dar valore ai loro diversi punti di forza. Verrà così dedicata particolare attenzione alla comunicazione e al racconto della Denominazione di origine “Colli di Imola” e dell’Albana di Imola, un vitigno autoctono che può realmente farsi portavoce della zona». Per farlo una prima data con un evento importante è già stata segnalata: si tratta – illustra Luppi – di “Vagando Degusto”, che si terrà alla tenuta al Palazzo di Varignana, sabato 24 settembre 2022, dalle 10, durante il quale si svolgerà una visita con degustazione di olio e vino. L’evento è organizzato da Ais Romagna, delegazioni di Imola e Faenza, in collaborazione con Ais Bologna e si sta in queste settimane delineando nella sua conformazione definitiva».

Nella foto (Ais Imola) la nuova delegazione dei sommelier

In alto i calici, l’Ais Imola ha nominato i vertici della nuova delegazione territoriale
Economia 7 Agosto 2022

«Legàmi di Vite»: il vino è più green e aumenta il lavoro. 95 milioni per il comparto regionale

Presentato lo scorso anno, è notizia di questi giorni che l’importante contratto di sviluppo “green” nel comparto vitivinicolo, “Legàmi di Vite”, ha concluso il suo iter d’approvazione ottenendo l’ok dal Ministero dello Sviluppo Economico per il tramite di Invitalia.

Si tratta di un programma di investimenti per 95 milioni di euro che ha il supporto della Regione Emilia-Romagna e il coordinamento di Enoteca Regionale con sede a Dozza. Vi hanno aderito le più importanti realtà regionali cooperative, rappresentative

di 12 mila imprese agricole socie, per un totale di 470 mila tonnellate di uva lavora- ta (il 61% della produzione dell’Emilia Romagna, dato 2019), di circa 3 milioni e mezzo di ettolitri di vino imbottigliato all’anno, con circa 2.800 unità di lavoro impiegate nelle cantine. Fra le aziende aderenti al progetto sono: Caviro, Agrintesa e Terre Cevico.

Obiettivo del progetto è lo sviluppo di una filiera sostenibile e circolare, anche con la messa a punto di un protocollo ambientale che prevede, fra l’altro, la trasformazione di prodotti agricoli del settore vitivinicolo e loro sottoprodotti (circa 67 mila tonnellate all’anno derivanti dai processi di vinificazione) in acido tartarico naturale e biocarburanti avanzati, l’efficientamento energetico nei processi produttivi, la riduzione dei gas effetto serra e dell’impatto ambientale dei processi, la realizzazione e potenziamento di sistemi di depurazione delle acque reflue in uscita dagli stabilimenti, il miglioramento dei sistemi di confezionamento e di stoccaggio. Oltre ovviamente a un ampliamento della capacità produttiva.

Il nuovo modello virtuoso di integrazione e aggregazione servirà anche per valorizzare l’immagine del vino regionale con il supporto dalla Regione. Le cantine hanno lavorato a questo progetto di filiera internazionale sostenibile dalle caratteristiche innovative, che si tradurrà anche in un aumento occupazionale stimato in circa 70 nuove assunzioni. (r.e.)

«Legàmi di Vite»: il vino è più green e aumenta il lavoro. 95 milioni per il comparto regionale

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