Posts by tag: welfare

Cronaca 6 Maggio 2023

A Medicina i 50 anni degli asili, la festa è cominciata al nido Chiccodrillo

Questa mattina, festa al nido Chiccodrillo della frazione medicinese di Sant’Antonio. È il primo dei tre appuntamenti organizzati dal comune per festeggiare il 50° anniversario degli asili comunali. I bambini hanno trascorso una giornata gioiosa tra laboratori, musica e nell’occasione sono state consegnate anche le magliette personalizzate per ricordare l’anniversario. Il secondo appuntamento è in calendario per sabato 13 maggio dalle ore 9.30 alle 11.30 nel nido Coccinelle e il terzo per sabato 20 dalle ore 9.30 alle 11.30 presso il nido Girasoli, entrambi nel capoluogo.

“Un traguardo meraviglioso per i nostri nidi che fin dalla loro fondazione hanno svolto un ruolo fondamentale offrendo – dichiara l’assessore all’Istruzione Dilva Fava – ai nostri piccoli un percorso di accompagnamento nella loro crescita”. (r.cr.)

A Medicina i 50 anni degli asili, la festa è cominciata al nido Chiccodrillo
Cronaca 14 Aprile 2023

Nella Cra di Medicina una «stanza morbida» per gli anziani, grazie agli operatori e alla donazione Chiarelli

Si chiama «stanza morbida». È uno spazio attrezzato dedicato alle attività delle persone con disturbi del comportamento o necessità di fisioterapia all’interno della Cra per anziani di Medicina. Un grande ambiente sui toni del blu, con poltrone avvolgenti e soffici che, insieme a sollecitazioni sonore ed olfattive, consentono di proporre uno spazio  rassicurante e rilassante. È utilizzabile sia dal fisioterapista che può svolgere a terra esercizi di stretching non praticabili su una normale poltrona, ma anche dalle animatrici e dall’equipe assistenziale. La «stanza morbida» è stata voluta e realizzata dagli operatori stessi della Cra, coordinati dalla responsabile Loredana Sonja Benvenuti.

Senza dimenticare il contributo di Liliana Chiarelli, in memoria della madre, grazie al quale è stato possibile rivestire pavimento e pareti di materiale morbido e lavabile, mettere in sicurezza il termosifone e realizzare un oblò nella porta per garantire la sicurezza e il monitoraggio degli ospiti.

In occasione dell’inaugurazione ufficiale, ieri, il sindaco di Medicina, Matteo Montanari ha dichiarato: «Questa struttura è un pezzo importante della nostra città ed è bello che i cittadini la sentano propria, contribuendo alla sua attività quotidiana con donazioni e volontariato». La Cra di Medicina è gestita dall’Asp del Circondario imolese. (r.cr.)

Nella foto l’inaugurazione della “stanza morbida” nella Cra per anziani di Medicina

Nella Cra di Medicina una «stanza morbida» per gli anziani, grazie agli operatori e alla donazione Chiarelli
Cronaca 13 Aprile 2023

Nuovo Cda per l’Asp del Circondario imolese: Gioiellieri presidente, Gardenghi vice, consigliera Vespignani

Novità al vertice dell’Asp del Circondario imolese. Nei giorni scorsi l’Assemblea dei soci, formata dai dieci Comuni, ha nominato il nuovo Consiglio di amministrazione e ieri l’avvocato Veronica Gioiellieri è stata eletta presidente. Il vice è Juri Gardenghi, medicinese, infermiere al Maggiore, mentre il terzo consigliere del Cda dell’Azienda Servizi alla Persona è Maria Giovanna Vespignani, medico anestesista dell’Ausl in pensione. Per entrambi è una riconferma.

Cambiata invece la presidente. Avvocato, con studio in centro a Imola, Veronica Gioiellieri, subentra a Renata Rossi Solferini, che ha ricoperto il ruolo di presidente Asp negli ultimi 5 anni.

“Le personalità individuate sono professionisti competenti e appassionati, conoscitori della materia e in grado di affrontare le delicate sfide che Asp ha di fronte” dichiarano Marco Panieri, presidente del Circondario e Daniela Spadoni, presidente dell’Assemblea dei soci. (r.cr.)

Nuovo Cda per l’Asp del Circondario imolese: Gioiellieri  presidente, Gardenghi vice, consigliera Vespignani
Cronaca 8 Aprile 2023

Covid, ritornano i volontari nelle strutture per anziani. Per l’Asp anche 3 lavoratori di pubblica utilità

Dal mese di aprile è consentito nuovamente il libero ingresso dei volontari nelle strutture per anziani e persone fragili. A comunicarlo è l’Asp, l’Azienda servizi alla persona del circondario imolese.  La decisione è arrivata dalla “Regione Emilia-Romagna, in considerazione del quadro epidemiologico attuale”. Era l’ultimo tassello rimasto delle restrizioni messe in atto in questi anni per contenere la pandemia e proteggere i più fragili.

Anna Ortolani, coordinatrice della Cra Cassiano Tozzoli (Casa Alzheimer) di Imola gestita dall’Asp, ha raccontato che i volontari che da tempo danno una mano nelle varie attività della struttura, e sono iscritti all’Albo della stessa Asp “sprizzano energia da tutti i pori”. Inoltre a breve verranno supportati anche da 3 Lpu, cioè persone con Reddito di cittadinanza per i quali sono attivati lavori di pubblica utilità, mentre da marzo c’è un ragazzo che svolge attività di volontariato nell’ambito di un progetto di messa alla prova del Tribunale per i Minorenni di Bologna.

“La Pandemia è stata insieme punto di arrivo, e ripartenza, – sottolinea Ortolani – e ora dobbiamo essere in grado di intercettare e stimolare la voglia di impegno di quei cittadini che hanno dato in modo spontaneo un contributo fondamentale alla tenuta della Comunità. Si deve favorire la cultura del volontariato attraverso campagne di sensibilizzazione con particolare attenzione al mondo giovanile e ricercare con determinazione la collaborazione fra organizzazioni e istituzioni pubbliche e private“. (r.cr)

Covid, ritornano i volontari nelle strutture per anziani. Per l’Asp anche 3 lavoratori di pubblica utilità
Cronaca 7 Aprile 2023

Una targa per Bruno Serrattini “anima' del Centro anziani Scardovi di Castello

Riconoscimento a Bruno Serrattini per l’attività svolta al Centro Scardovi, il centro sociale anziani castellano, e al servizio della città. È la “sorpresa” organizzata dal Consiglio comunale di Castel San Pietro “per la sua opera, dedizione, promozione delle attività culturali, ricreative e sociali a servizio del Centro Sociale Scardovi e della città”. Queste le parole del sindaco Fausto Tinti e le motivazioni che hanno portato alla piccola cerimonia con consegna di una targa in apertura della seduta di mercoledì 5 aprile alla quale erano presenti tanti volontari e la presidente attuale del Centro Scardovi, Teresa Grillini, che ha raccolto il testimone lasciato da Serrattini dopo 18 anni. «Questa è la seconda sorpresa che mi fa il sindaco» ha detto Bruno Serrattini ricordando la nomina a Castellano dell’anno.

Nella foto Teresa Grillini, Bruno Serrattini e il sindaco Tinti

Una targa per Bruno Serrattini “anima' del Centro anziani Scardovi di Castello
Cronaca 22 Marzo 2023

L’appello delle coop. sociali alla Regione: «Costi troppo alti, adeguare le tariffe o servizi a rischio»

Agci Imprese Sociali, Confcooperative Federsolidarietà e Legacoopsociali, le centrali di riferimento delle cooperative sociali, hanno lanciato ieri un allarme sulla continuità dei servizi diurni, residenziali e domiciliari rivolti a persone non autosufficienti (anziani e disabili) in Emilia Romagna. I servizi sono messi a rischio dall’aumento materie prime e energia a cui si sommano i costi del personale, sempre più difficile da trovare. «A fronte di un costo complessivo di circa 120 euro procapite per una giornata in Cra (Casa residenze anziani) – spiegano le centrali della cooperazione sociale emiliano-romagnola – riceviamo oggi 109 euro e le cooperative che gestiscono servizi in accreditamento, chiudono in perdita da anni. Pur non corrispondendo alle richieste che, come Associazioni cooperative avevamo presentato, il modesto adeguamento delle tariffe stabilito nei mesi passati ha fornito un po’ di ossigeno, purtroppo insufficiente per coprire la quasi totalità dei bilanci in rosso che saranno presentati alle prossime assemblee dei soci e delle socie del mese di maggio».

La Regione Emilia-Romagna, grazie al Fondo per la non autosufficienza, ha garantito dal 2009 le attività di 800 servizi diurni, residenziali, domiciliari, che per il 70% gestiti da enti del Terzo settore, in particolare le cooperative sociali. Ora il percorso di riforma dell’accreditamento appena avviato viene ritenuto importante ma, si legge nella nota delle coop, «non possiamo attendere l’esito dei lavori e ci aspettiamo dalla Regione un urgente adeguamento tariffario che permetta ai gestori di poter chiudere i bilanci del 2023 evitando la chiusura dei servizi». (r.cr.)

Nella foto i presidenti Emanuele Monaci, Agci Imprese Sociali Emilia-Romagna, Antonio Buzzi, Confcooperative Federsolidarietà Emilia Romagna, Alberto Alberani, Legacoopsociali Emilia-Romagna

L’appello delle coop. sociali alla Regione: «Costi troppo alti, adeguare le tariffe o servizi a rischio»
Cronaca 7 Febbraio 2023

I Centri diurni dell’Asp piacciono, a dirlo il sondaggio su ospiti e famigliari

Con una percentuale di soddisfazione intorno all’89%, con punte oltre il 90% per quanto riguarda il rapporto umano con il personale e le iniziative proposte, e il 93% dei familiari che si dichiara molto soddisfatto del servizio di trasporto effettuato, i Centri diurni dell’Asp Imolese vengono promossi a pieni voti. La ricerca è stata promossa dalla Città Metropolitana di Bologna su tutto il territorio. La ragione di questo sondaggio arriva dopo che la pandemia, ha reso necessario rivalutare e indagare le nuove esigenze dei fruitori o possibili fruitori per approfondire e valutare potenziali linee di sviluppo.

Nei mesi di giugno e luglio 2022 sono stati somministrati più di 400 questionari, suddivisi tra utenti dei Centri, familiari e persone non frequentanti. La modalità di somministrazione è stata sia cartacea che on line oltre ad interviste telefoniche per i non utenti dei CdA. La fascia di età coinvolta, parte dai 64 anni fino agli 85 e più, con un’età media di 82 anni.

Molti gli argomenti affrontati; dal rapporto con il personale all’organizzazione delle attività, dal trasporto al cibo, dalla pulizia ai rapporti con le famiglie e, in definitiva, un focus importante sull’esperienza in generale.

Parte della rilevazione è stata anche dedicata alle aree da migliorare. Dai dati emerge la necessità dell’aumento degli spazi esterni (30%) e dell’implementazione del personale (20%). Non sono poi mancate le richieste per servizi aggiuntivi come il podologo e il parrucchiere, una maggiore elasticità negli orari di apertura soprattutto in estate.   

A dimostrazione di questo alto grado di soddisfazione generale ci sono anche testimonianze dirette e personale

Per Mariarosa, ex Oss e moglie di Loris. «Da quando Loris frequenta il Centro “Cassiano Tozzoli” di Imola – commenta l’intervistata – si è stabilizzato e ho ritrovato il tempo per fare la nonna. Finalmente riesco a fare i tortellini per i miei nipoti perché, quando diventeranno grandi, avremo meno occasioni per stare insieme, ma sono tranquilla, perché so che Loris è in ottime mani». Luisa che frequenta il Centro «A m’arcord» a Imola racconta quanto «mi piace fare passeggiate, giocare a carte, leggere i giornali e mangiare le tagliatelle sono molto buone».

Un’altra testimonianza è quella di Giovanni, figlio di Luisa, che sottolinea come «c’è un bel legame con il personale del Cda perché anche il mio papà, che ora non c’è più, aveva frequentato le stesso centro e la continuità ha rappresentato per tutta la famiglia, un’esperienza più che positiva».

Infine Stefania Merli referente di Aspper i centri diurni anziani, commenta come «sono orgogliosa di questi risultati perché sono un segno tangibile di stima da parte delle famiglie e sono un sostegno importante per aiutare a migliorare sempre di più il nostro lavoro. Cerchiamo di leggere ogni giorno, i bisogni delle famiglie attraverso i bisogni degli anziani, cerchiamo di modulare sempre la flessibilità per alleggerire le problematiche quotidiane». (r.cr.)

Nella foto d’archivio l’interno di un centro anziani a Imola

I Centri diurni dell’Asp piacciono, a dirlo il sondaggio su ospiti e famigliari
Cronaca 6 Febbraio 2023

Con CiboAmico Hera nel 2022 ha donato 16 mila pasti ai bisognosi

Anche Hera in campo per dare una risposta al bisogno di cibo nel territorio di Imola per le persone meno abbienti. Questo è stato fatto con l’iniziativa, nata a dicembre 2009, che contribuisce a recuperare i pasti non consumati delle mense aziendali per donarli a persone bisognose, attraverso cinque enti non profit del territorio.

Più di 125 mila sono i pasti recuperati dall’inizio del progetto, per un valore di oltre 520 mila euro. Questa azione ha permesso di evitare la produzione di circa 55 tonnellate di rifiuti (corrispondenti a oltre 120 cassonetti). Senza contare l’emissione di anidride carbonica, i consumi di acqua, energia e terreno che sarebbero stati necessari per confezionare quei pasti. Questi i dati principali, che riguardano CiboAmico, nelle sei mense aziendali della multiutility.

Il cibo viene donato a cinque enti non profit che assistono e ospitano oltre 100 persone in condizioni di difficoltà.

Solo nel 2022, con CiboAmico sono stati recuperati quasi 7 mila pasti, pari a 3,2 tonnellate di cibo, evitando di riempire più di 7 cassonetti e risparmiando oltre 28 mila euro. Il progetto rappresenta un’azione concreta per favorire lo sviluppo dell’economia circolare, Nello specifico, dalla mensa Hera di Imola, nel 2022 è stato possibile recuperare circa 1.500 pasti (più di mezza tonnellata), per un valore di oltre 5 mila euro. Dal 2010, anno in cui CiboAmico è stato esteso alla mensa aziendale di via Casalegno, sono stati recuperati quasi 16 mila pasti, per un valore complessivo che supera i 60 mila euro. Questa produzione è stata messa a disposizione della Cooperativa Sociale Mano Tesa, che provvede al ritiro delle eccedenze alimentari e alla loro redistribuzione quotidiana agli enti beneficiari.

«Da anni con CiboAmico contribuiamo al contrasto dello spreco alimentare e solo nel 2022 abbiamo donato quasi 7 mila pasti. Risultati importanti che ci rendono orgogliosi e che dimostrano come la sinergia tra vari enti possa creare benefici ambientali e sociali per le comunità e i territori» commenta Filippo Bocchi, direttore valore condiviso e sostenibilità del Gruppo Hera. (r.cr.)

Nella foto di Hera un momento dell’iniziativa solidaristica e di recupero

Con CiboAmico Hera nel 2022 ha donato 16 mila pasti ai bisognosi
Cronaca 4 Febbraio 2023

Progetto «Non si butta via nulla», nel 2022 donate quasi 14 tonnellate di cibo. E nel 2023 si prosegue

Grandi risultati per il progetto «Un s’bota veja gnet – non si butta via niente» tenutosi l’anno scorso. In totale, infatti, oltre 13.800 kg prodotti alimentari, di cui più di 1.000 kg di pasti pronti. La lotta allo spreco alimentare va così a braccetto non solo al concetto di sostenibilità ma anche e soprattutto con quello della solidarietà.

Le aziende che hanno aderito, si parla di Interspar Imola, Mensa Hera Imola, Ecu Imola, Clai, Crai di Sesto imolese, TeaPack, Pasticceria Dulcis Cafè, Naturasì, e Autodromo, donano infatti le eccedenze alimentari sono: con le attività connesse.

Gli enti no-profit del territorio che al momento sono stati coinvolti sono la Coop. Soc. Mano Tesa e l’Associazione No Sprechi Odv, che provvedono alla distribuzione delle eccedenze alimentari a famiglie in difficoltà, persone invalide e anziani.

Il progetto, vincitore nell’anno appena concluso tra l’altro del premio «Vivere a Spreco Zero» edizione 2022, è frutto del lavoro dei tre assessorati: Ambiente, Politiche Sociali e Sviluppo Economico, in collaborazione con il Gruppo Hera e Last Minute Market, società spin off dell’Università di Bologna.

Se il 2022 ha fatto da apripista, nel cosro di quest’anno l’azione si rafforzerà tramite dotazioni all’Associazione No Sprechi Odv. Il Comune di Imola ha infatti vinto il Bando Atersir con il quale ha previsto l’acquisto di materiali utili alla distribuzione. In particolare si tratta di 1 abbattitore congelatore di temperatura professionale, di 30 contenitori isotermici per il mantenimento delle temperature e 360 buste termiche per trasporto surgelati.

L’abbattitore sarà utilizzato per mantenere il cibo, consentendo così di conservarlo più a lungo. I contenitori isotermici e le buste termiche sono funzionali al trasporto del cibo ai destinatari in maniera tale da mantenere i cibi alla corretta temperatura.

Infine sarà organizzato un corso di formazione per 20 volontari.

 «L’obiettivo è duplice: prevenire e ridurre la produzione di rifiuti alimentari e, allo stesso tempo, sostenere gli enti del territorio che assistono le fasce deboli della comunità» spiegano le assessore Elisa Spada (Ambiente e Mobilità Sostenibile) e Daniela Spadoni (Welfare) e l’assessore Pierangelo Raffini (Sviluppo economico). (r.cr.)

Nella foto d’archivio il momento della presentazione ufficiale del progetto

Progetto «Non si butta via nulla», nel 2022 donate quasi 14 tonnellate di cibo. E nel 2023 si prosegue
Cronaca 26 Gennaio 2023

Caro bollette, sono 239 le famiglie imolesi che hanno presentato domanda per gli aiuti

Continua l’impegno del Comune di Imola per dare risposte alle famiglie e persone in difficoltà economica per pagare le bollette. Sono, infatti, 239 le domande pervenute per il secondo bando pubblico che l’Asp del Circondario Imolese ha aperto a sostegno dei nuclei famigliari contro il caro bollette. Bando che ha stanziato 320 mila euro, in aggiunta agli altri 130 mila euro già stanziati con il primo. In totale, quindi, per soddisfarle tutte il Comune erogherà fino a 71.700 euro.

Da qui rimane un residuo non elargito di quasi 250 mila euro. «È ipotizzabile – ci tiene a spiegare Daniela Spadoni, assessora al Welfare del Comune di Imola – che, come stabilito dalla suddetta delibera di giunta, potrà essere utilizzato per il bando affitti». Un ulteriore monte economico che si va a sommare al totale della somma disponibile per il Circondario imolese, assegnata dalla Regione sul bando contributi affitti, di 1,2 milioni di euro.

Sulla piattaforma regionale sono state raccolte 2.088 domande di cui 1.220 per Imola, con una variazione rispetto all’anno precedente del 44% in più, a livello di intero Circondario. Nell’ultimo bando le risorse medie erogate a nucleo sono state pari a 1.233 euro per soddisfare tutte le domande. Da qui emerge come sarebbero necessari tra i 600.000 euro e i 927.000 euro in più a livello di Circondario, a seconda di quante domande saranno ammesse al bando. Se si conferma la percentuale di esclusione dell’anno scorso (circa il 15%), la cifra in più che i Comuni del Circondario dovrebbero stanziare si aggira sui 600 mila euro, che è più del doppio rispetto a quanto stanziato nel 2021. «Per questo motivo – conclude l’assessora Spadoni – come Amministrazione abbiamo stabilito che le risorse non spese per il caro bollette vadano sul bando contributi affitti che si potrebbe arricchire da parte di Imola della quota ulteriore di 248.300 euro, per dare un sostegno concreto a tutte le famiglie più in difficoltà». (r.cr.)

Nella foto di archivio l’assessora al Welfare Daniela Spadoni

Caro bollette, sono 239 le famiglie imolesi che hanno presentato domanda per gli aiuti

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