Coronavirus, un positivo e 6 guariti a Imola. Dimissioni anticipate per Venturi: “Epidemia sotto controllo”. Bonaccini: “Non abbassiamo la guardia”
Si conferma anche oggi il trend di deciso contenimento del Covid-19 nel circondario: 6 nuovi guariti (5 a Medicina e 1 Imola) e un solo caso positivo (a Imola). Le persone guarite (264) sono ormai ampiamente più del doppio di quelle ancora malate (85 casi attivi o ancora positivi).
Su 387 positivi refertati dall’inizio dell’epidemia dall’Ausl di Imola, 219 sono maschi e 168 femmine; 24 con 85 e più anni, 70 tra i 75 e gli 84 anni, 81 tra 65 e i 74 anni, 204 tra 14 e 64 anni (e più precisamente 58 nella classe d’età 14-39 e 146 tra i 40 e i 64) e 8 al di sotto dei 14 anni. Nel dettaglio, ancora positivi sono 85 (19 a Medicina, 41 a Imola, 4 a Castel San Pietro, 4 a Castel Guelfo, 2 a Mordano, 1 a Dozza, 1 a Borgo Tossignano, 13 fuori dal circondario). Mentre 264 sono i guariti: 127 a Medicina, 91 a Imola, 27 a Castel San Pietro, 5 a Dozza, 4 a Mordano, 3 a Borgo Tossignano, 3 a Casalfiumanese, 3 a Castel Guelfo, 1 fuori dal circondario. Infine, non vanno dimenticati i decessi: 38 in tutto ad oggi (28 a Medicina, 5 a Imola, 3 a Castel San Pietro Terme, 1 a Dozza, 1 residente fuori dal circondario).
La riorganizzazione della sanità
Pressoché svuotate le aree Covid dell’ospedale di Imola (rimangono solo 4 persone in terapia intensiva e 3 in reparto), anche l’Osco di Castel San Pietro da domani è pronto per ospitare nuovamente pazienti noCovid. Il maggior numero di persone, 12 ad oggi, sono all’Eurohotel, convalescenti, in attesa che un doppio tampone negativo ne certifichi l’effettiva guarigione.
A fronte di ciò, la sanità continua a riorganizzarsi per riattivare i servizi «normali». A partire da domani il numero telefonico dell’Igiene pubblica per le informazioni sull’emergenza Covid 0542 604959, sarà attivo solo dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 13. In compenso riprendono le prenotazioni (solo tramite Cup telefonico 800 040 606) per le vaccinazioni adulti (ad esclusione dell’antitetanica-antidifterica) e le visite medico legali (idoneità alla guida, contrassegno auto per invalidi, esonero uso cinture di sicurezza e mascherine, patente nautica, porto d’armi); per le donne in gravidanza sono attive le agende per vaccinazioni contro pertosse, tetano e difterite. Restano interdetti gli accessi diretti agli ambulatori, quindi anche a quelli vaccinali, e all’Urp (chiamare il tel. 0542604121 oppure inviare una mail urp@ausl.imola.bo.it).
La decisione di Venturi
«Ieri abbiamo trovato meno di 1 positivo ogni 50 tamponi che è la situazione ideale per gli epidemiologi, l’epidemia è sotto controllo» ha dichiarato oggi Sergio Venturi, il medico, già assessore regionale alla Salute, che ha gestito questi due mesi di lotta contro il Coronavirus in Emilia Romagna, prima di annunciare le sue dimissioni dal ruolo di commissario ad acta a decorrere dal 9 maggio. Un addio anticipato (inizialmente era previsto a fine luglio).
“Si è chiusa una fase, quella dell”emergenza – ha motivato Venturi – e se ne apre un”altra che guarda al ritorno alla normalità. Certo, una normalità diversa – ha precisato -: dovremo abituarci al distanziamento personale per ripartire in sicurezza. Ma proprio per questo ritengo siano venute meno le ragioni di una gestione commissariale e torna l”esigenza primaria che siano le istituzioni preposte a programmare e gestire questa nuova fase” ha concluso rimettendo le responsabilità nelle mani dell’assessore regionale Raffaele Donini (che si era ammalato anch’egli di Covid all’inizio dell’epidemia).
“Sergio è una persona eccezionale, prima ancora che un professionista e un amministratore pubblico serio e preparato – ha commentato il presidente della Regione Stefano Bonaccini -. Nonostante scelte personali prese da tempo, ha accettato di rimanere a darci una mano non appena scoppiata l’emergenza sanitaria, diventando un punto di riferimento per l’intera comunità regionale e per tutti i cittadini, ai quali si è rivolto ogni giorno quasi prendendoli per mano e portandoli fuori da un periodo durissimo. Alle competenze tecniche e scientifiche spese nel coordinamento della gestione dell’emergenza, e al dovere di informare con trasparenza, ha aggiunto quel tratto di umanità che ha fatto sentire tutti meno soli. A Sergio va davvero il mio grazie, a nome di tutti gli emiliano-romagnoli”.
L”avvertimento di Bonaccini
Anche nel resto dell’Emilia Romagna l’allentamento del lockdown sembra cominciare più che bene. “ Siamo la prima regione d’Italia per numero di guariti rispetto ai casi attivi e dobbiamo continuare così. Molte province stanno arrivando quasi a zero di crescita. Sono dati che ci danno una grande speranza” ha precisato Venturi.
Però, non mancano gli inviti all’attenzione. «Non possiamo abbassare la guardia – ha concluso lo stesso il presidente della Regione Stefano Bonaccini -. Alcune restrizioni ci sono e rimarranno, ma sono servite e serviranno ancora, ad esempio il distanziamento, perché non abbiamo ancora l’arma per uccidere il virus, il vaccino. Se la curva epidemiologica si manterrà con quei numeri confortanti potremo anticipare le riaperture di chi è ancora è chiuso, penso ad esempio a ristoratori, parrucchieri, chi lavora nel turismo, ma se la curva dovesse risalilre, rimbalzare in modo drammatico, ci troveremo a dover anche a richiudere ciò che è stato riaperto». (l.a.)
Nella foto Sergio Venturi e Stefano Bonaccini