Poste italiane e il «sabato sera» in ritardo a casa degli abbonati
Nel Cinquecento la famiglia Thurm und Taxis, in parte di origine italiana da parte del ramo Tasso, tra i cui discendenti si annovera anche il celebre poeta Torquato, gestiva un sistema postale pubblico, per conto di imperatori e altri regnanti, che congiungeva le principali città d’Europa e giungeva anche in Turchia. Una lettera trasportata da corrieri a cavallo, da Bruxelles a Bolzano impiegava circa sei giorni, in due settimane si andava da un capo all’altro del continente. Il 29 ottobre 2021 a Castel San Pietro è stata consegnata a Poste italiane (come si desume dal timbro) una lettera indirizzata alla nostra redazione. La lettera ci è stata consegnata giovedì 11 novembre, ossia 13 giorni dopo il suo invio. Dal centro di Castel San Pietro al centro di Imola ci sono meno di 13 chilometri; in media, questa lettera ha percorso meno di un chilometro al giorno.
I tempi di consegna di Poste italiane non sono soddisfacenti e, per quel che ci riguarda, penalizzano anche la distribuzione di sabato sera nelle zone del circondario che non sono servite da un gestore privato da noi incaricato che al momento si occupa solamente dei centri urbani di Imola e Castel San Pietro. Le proteste degli abbonati al nostro settimanale sono diventate sempre più numerose e alcuni dei nostri più fedeli lettori hanno disdetto l’abbonamento o minacciano di farlo perché non ricevono il sabato sera in tempo utile, a volte addirittura con settimane di ritardo.
Nonostante i nostri solleciti e le nostre proteste, inoltrate già da tempo, non si sono notati miglioramenti e, nelle ultime settimane, da quanto apprendiamo dalle numerosissime lettere che ci hanno inviato i nostri abbonati, la situazione è ulteriormente degenerata, creando per noi una situazione insostenibile. Pare che questa situazione, definita da Poste italiane transitoria, stia diventando la regola. Per il rispetto che dobbiamo portare a voi, lettori abbonati che avete dato fiducia al nostro settimanale e siete la ragione per la quale esistiamo e possiamo fare informazione, faremo tutto il possibile perché questa situazione, al limite dell’assurdo, abbia termine. Non ci sono scuse per il grave ritardo con cui viene consegnato il sabato sera in gran parte del nostro circondario. Si tratta di un problema serio, che danneggia allo stesso tempo voi abbonati e la nostra cooperativa e mette a rischio l’esistenza stessa del giornale, in quanto voi, che ci leggete con regolarità, siete quella grandissima maggioranza di lettori che ci tiene in vita.
Fortunatamente esiste anche la versione digitale del Sabato Sera, capisco benissimo non sia “compatibile” con tutti ma è una ottima soluzione per chi è più tecnologico!
Parlo a nome della mia anziana mamma, e come avete già detto voi nell’articolo, da mesi ormai non riceve più puntualmente il vostro settimanale, quando arriva il lunedì della settimana successiva è una fortuna, martedì o mercoledì sono i giorni che di solito arriva il vostro settimanale, anche se a volte è addirittura arrivato con più di una settimana di ritardo. Mi auguro che questo disservizio finisca al più presto, e non vorrei mai arrivare a dare disdetta dell’abbonamento, ma capirete bene che così non si può durare, e di certo non dobbiamo essere noi abbonati a lamentarci con le Poste Italiane