Ordinanza del giudice nei confronti di un 35enne residente a Imola che lo obbliga così ad allontanarsi dalla casa familiare e gli vieta di avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla compagna e dalla figlia. Il provvedimento, emesso dal giudice, nasce da un’indagine dei militari iniziata il 13 novembre scorso quando una donna, di 28 anni, telefonò al 112 dicendo che il compagno, dopo averla picchiata a bordo di un’auto su cui stavano viaggiando, l’aveva fatta scendere dal veicolo, in un tratto stradale poco illuminato e trafficato e si era allontanato alla guida del mezzo insieme alla figlia di entrambi, una bambina di soli quattro mesi gridando: «Ti uccido, non la vedrai mai tua figlia».
Soccorsa dai passanti e dai sanitari del 118, la donna fu medicata e dimessa con una prognosi di tre giorni per «lesioni ossee post traumatiche». Rintracciato a casa dai carabinieri, l’uomo sminuì la vicenda cercando di giustificarsi. La neonata, in buone condizioni di salute, fu riaffidata alla madre. I fatti accaduti a novembre rappresentano per l’epilogo di una serie di minacce, ingiurie e aggressioni fisiche, iniziate qualche anno fa e proseguite nel corso del 2022, anche quando la donna era in stato di gravidanza. Dalla ricostruzione dei Carabinieri è emerso che proprio in quel periodo, quando la donna non aveva ancora partorito, il 35enne non esitò a schiaffeggiarla e a mandarla fuori di casa, senza preoccuparsi dello stato interessante della compagna. Per questo motivo l’uomo è stato denunciato con l’accusa di maltrattamenti contro familiari o conviventi e lesione personale aggravata. (r.cr.)
Foto d’archivio
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