C’era attesa oggi per la sentenza del processo per la morte di Fabio Cappai, il 23enne ucciso a coltellate a Castel del Rio nella notte tra il 15 e 16 luglio scorso. E invece è arrivato il rinvio al 27 marzo. A stabilirlo il gup del tribunale per i minori di Bologna Francesca Salvatore dopo la concessione del termine a difesa richiesto dai nuovi avvocati Giovanni Marchi e Giovanna Cappello. I due legali che, soltanto pochi giorni fa, hanno preso il posto dei colleghi Bassano e Rossi nella difesa dei due giovani, all’epoca minorenni, accusati di concorso anomalo in omicidio e lesioni personali e per i quali è stato accolto il rito abbreviato. In pratica, per intenderci, ai nuovi legali è stata concessa la possibilità di studiarsi tutte le carte del processo. «L’intenzione è anche di riproporre una nuova domanda di messa alla prova per il mio assistito (misura respinta a gennaio dal giudice, ndr)» fa sapere Cappello.
Il 27 marzo, quindi, salvo altre sorprese, oltre che per i due imputati, arriverà anche la sentenza per il 17enne reo confesso ed accusato di omicidio volontario, difeso dall’avvocato Alberto Padovani. Stralciata, invece, la posizione dell’altro giovane coinvolto per il quale è stata definitivamente accolta la messa alla prova già accettata nell’udienza del 16 gennaio. «Il progetto, elaborato dai servizi sociali e che comprende anche attività di volontariato ha una durata di tre anni, ovvero la misura massima – ha spiegato il suo avvocato Vittorio Mazza -. Siamo però soddisfatti, soprattutto perché il tribunale ha recepito la personalità e l’atteggiamento processuale del ragazzo. Si tratta di una strada lunga che richiede impegno, ma il ragazzo si è reso disponibile a percorrerla». (r.cr.)
Nella foto: Fabio Cappai
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