Lotta alla mafia, 300 ragazzi incontrano Margherita Asta: «Cosa fare a 10 anni? Scegliere da che parte stare e informarsi»
Oltre 300 ragazzi hanno partecipato ieri all’incontro organizzato nell’ambito delle attività programmate dall’Amministrazione di Castel San Pietro per la promozione e diffusione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile tra i giovani. Protagonista dell’evento è stata Margherita Asta, sorella dei gemellini Salvatore e Giuseppe e figlia di Barbara Izzo, morti per l’esplosione di un’autobomba che era destinata al giudice Carlo Palermo il 2 aprile 1985 a Pizzolungo in provincia di Trapani.
«Le mafie non guardano in faccia nessuno – ha sottolineato rivolgendosi ai ragazzi -, siamo tutti coinvolti. Io avevo la vostra età al momento dell’attentato. Cosa possiamo fare a 10 o 11 anni? Scegliere da che parte stare, studiare, informarci. Le mafie agiscono ovunque, anche al nord, uccidendo e negando dei diritti a tutta la comunità».
Nel corso della mattinata si sono alternati in platea due gruppi di studenti: nella prima parte gli alunni di 7 classi quinte delle scuole primarie, di cui 5 della Direzione Didattica Statale (Sassatelli, Albertazzi, Don Milani di Poggio) e 2 dell’Istituto Comprensivo (Serotti di Osteria Grande), mentre nella seconda parte della mattinata erano presenti 7 classi prime della scuola media Fratelli Pizzigotti dell’Istituto Comprensivo; con i ragazzi, tra gli altri, presenti Giulia Naldi, assessora alla Scuola e alla Legalità e Diritti dei cittadini del Comune di Castello, la consigliera Francesca Marchetti, in rappresentanza della Regione, Giovanna Chianelli della Direzione Didattica e Silvia Palladini dell’Istituto Comprensivo, Anna Venturini vicesindaca di Castel Guelfo che partecipa ai progetti sulla legalità del Circondario.
Il Comune di Castel San Pietro è capofila del progetto «A ruota libera verso il 21 marzo» che realizzato in collaborazione con i comuni dei Circondario nell’ambito dell’Accordo di Programma con la Regione Emilia-Romagna.
red.cr.