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Imola 13 Dicembre 2022

Banca di Imola e Bcc ravennate forlivese e imolese continuano ad assumere giovani laureati

La Banca di Imola e la Bcc ravennate forlivese e imolese assumono giovani laureati. In particolare in materie economiche o giuridiche.

Il primo istituto di credito, che fa parte del gruppo La Cassa di Ravenna, ne ha già assunti otto a tempo indeterminato nell’ultimo triennio, provenienti da Imola, Castel San Pietro, Sant’Agata sul Santerno, Bologna, Ravenna e Faenza. «Con prevalente assegnazione alle attività delle filiali» annotano dalla Banca di Imola. In tutto il gruppo La Cassa (che comprende anche il Banco di Lucca e del Tirreno Spa, Italcredi Spa, Sifin Spa e Sorit Spa) le assunzioni sono state 47, di cui 26 nel solo 2022. E «continua la ricerca e selezione di neolaureati in economia, giurisprudenza e titoli equivalenti» concludono.

Per quanto riguarda la Bcc ravennate forlivese e imolese, invece, c’è stata la traformazione di 29 giovani collaboratori in contratti di lavoro in tempo indeterminato, si tratta di 21 ragazze e 8 ragazzi. «Continua nel corso del 2022 il progetto di rinnovamento generazionale» dicono dall’istituto cooperativo. «La stabilizzazione di 29 giovani collaboratori, del nostro territorio, che già lavoravano per la Banca sin dall’anno precedente, è il normale percorso di crescita e di riconoscimento del valore dato da questi ragazzi con il loro lavoro quotidiano» conclude il direttore delle Risorse umane, Maurizio Maldera. (r.cr.)

Nella foto in alto i neo-assunti della Bcc e una filiale della Banca di Imola

Banca di Imola e Bcc ravennate forlivese e imolese continuano ad assumere giovani laureati
Economia 29 Novembre 2022

Banca di Imola e il gruppo La Cassa: anniversario doppio ieri sera con Antonio Patuelli, Alberto Domenicali e Giovanni Tamburini

Doppio anniversario ieri sera: 120 candeline per la Banca cooperativa di Imola, 25 per celebrare il suo ingresso nel gruppo La Cassa di Ravenna. Al teatro Ebe Stignani di Imola il presidente del gruppo, Antonio Patuelli  (che è anche l’attuale presidente dell’Associazione bancaria italiana), il presidente della Banca di Imola, Giovanni Tamburini, e il presidente onorario della sigla bancaria imolese, Alberto Domenicali.

Patuelli, intervistato dal vice direttore del Resto del Carlino Valerio Baroncini, ha analizzato il percorso storico, sociale ed economico che portò a quella fusione, affrontando poi le prospettive del territorio nel quadro mondiale ed europeo.

La Banca di Imola nasce ufficialmente il 22 dicembre 1901 nello studio del notaio Luigi Alvisi. La nuova banca prendeva il testimone dalla Banca Popolare di Credito di Imola costituita nel 1871. Sessanta anni dopo la sua nascita, l’istituto di credito assumeva il nome di Banca Cooperativa di Imola, nel 1997 assunse la forma di società per azioni ed entrò a far parte del Gruppo della Cassa di Risparmio di Ravenna con il nome di Banca di Imola Spa. In un recente intervento il presidente Giovanni Tamburini ha sottolineato il ruolo «delle cosiddette banche del territorio, fra le quali Banca di Imola si inserisce a pieno titolo».

Nel circondario imolese, Banca di Imola conta dieci sportelli nel capoluogo, due ciascuno nei comuni di Castel San Pietro, Castel Guelfo e Mordano, oltre a quelli di Casalfiumanese e Toscanella, cui si aggiunge l’Atm di Dozza. (r.cr.)

Banca di Imola e il gruppo La Cassa: anniversario doppio ieri sera con Antonio Patuelli, Alberto Domenicali e Giovanni Tamburini
Economia 14 Luglio 2022

Antonio Patuelli confermato presidente dell’Abi per il biennio 2022-24

L’assemblea annuale dell’Associazione bancaria italiana (Abi), riunitasi lo scorso 8 luglio, ha rieletto per acclamazione Antonio Patuelli nel ruolo di presidente anche per il biennio 2022-24. Patuelli, che è anche presidente del gruppo bancario La Cassa di Ravenna (di cui fa parte Banca di Imola), guida l’Abi dal 2013. Per rendere possibile la rielezione per il quinto mandato, l’assemblea ha in precedenza completato le procedure di modifica dello statuto, che finora consentiva quattro mandati di due anni ciascuno.

«L’esplosione dei prezzi dell’energia e dell’inflazione (mitigata dall’euro, più forte della vecchia lira italiana) e i rischi di rallentamento economico – ha affermato Patuelli – impongono prolungate misure europee e nazionali di resilienza per la ripresa dello sviluppo sostenibile e dell’occupazione, indispensabili anche per la riduzione del debito pubblico. Dopo trent’anni di sperimentazione, occorre trasformare il vecchio patto europeo di stabilità e crescita in uno nuovo che ne inverta i fattori, puntando alla crescita e alla stabilità, per un’Europa più umana, con regole più semplici, con più civismo, solidarietà e sostenibilità. Le banche sono a fianco delle imprese nel sollecitare e applicare misure europee e nazionali di sostegno per i settori ed i fattori produttivi colpiti dalla pandemia e dagli effetti della guerra». (r.e.)

Nella foto: Antonio Patuelli

Antonio Patuelli confermato presidente dell’Abi per il biennio 2022-24
Economia 18 Novembre 2021

Banche, Antonio Patuelli verso il quinto mandato da presidente dell’Abi

Il Comitato esecutivo dell’Associazione bancaria italiana (Abi) ha proposto la conferma di Antonio Patuelli a presidente dell’Abi anche per il biennio 2022-2024. Il Comitato ha inoltre approvato all’unanimità la proposta di un pacchetto di modifiche statutarie, che comprendono anche «una alta soglia di maggioranza qualificata per la conferma del presidente» e l’introduzione della figura del presidente emerito.

Patuelli, che è anche presidente del gruppo bancario La Cassa di Ravenna (di cui fa parte anche Banca di Imola), guida l’Abi dal 2013. L’associazione riunisce la totalità delle aziende di credito italiane e la parte più significativa degli intermediari finanziari. Imprenditore agricolo, giornalista editorialista, dal 1998 fa parte del Consiglio e del Comitato esecutivo dell’Abi, di cui è stato anche vicepresidente e vicepresidente vicario. (lo.mi.)   

Nella foto: Antonio Patuelli

Banche, Antonio Patuelli verso il quinto mandato da presidente dell’Abi
Economia 2 Novembre 2021

Il Premio Confartigianato Cultura 2021 assegnato al presidente dell’Abi Antonio Patuelli

Il Premio Cultura 2021 di Confartigianato Emilia Romagna è andato ad Antonio Patuelli, presidente dell’Associazione bancaria italiana (Abi) e presidente del gruppo Cassa di risparmio di Ravenna, uomo di cultura, nonché stimato studioso del Risorgimento. La cerimonia si è svolta lo scorso 23 ottobre all’Archiginnasio di Bologna. «L’Artigianato – ha detto Patuelli – è una osmosi continua tra la futura capacità di realizzazione e la capacità di sviluppare imprese, ed è questo un mondo nel quale l’Italia eccelle».

«Sono oltre 40 mila gli artigiani emiliano romagnoli che si riconoscono in Confartigianato, con oltre 3 mila funzionari che coprono ogni realtà locale e hanno contribuito a tenere in moto il Paese durante questi mesi difficili» ha affermato Amilcare Renzi, segretario di Confartigianato Emilia Romagna. (r.cr.) 

L’opinione di Patuelli su ripresa economica, Pnrr e riforma fiscale, nell’intervista sul «sabato sera» del 4 novembre 

Nella foto: da sinistra, Davide Servadei, presidente di Confartigianato Emilia Romagna, Antonio Patuelli e Amilcare Renzi

Il Premio Confartigianato Cultura 2021 assegnato al presidente dell’Abi Antonio Patuelli
Economia 13 Febbraio 2021

Per il gruppo Cassa di Ravenna (Banca di Imola) risultati 2020 migliori delle aspettative

Tutte le società del gruppo Cassa di Ravenna, tra cui Banca di Imola, hanno chiuso il bilancio 2020 in utile. «I risultati conseguiti – spiega in una nota il gruppo bancario ravennate, presieduto da Antonio Patuelli – sono migliori delle aspettative, confermano la solida posizione della Cassa e ne dimostrano la resilienza in questo anno dominato dalla pandemia e dall’emergenza sanitaria».

La raccolta complessiva da sola clientela ha superato i 12.914 milioni di euro (+5,67%). Gli impieghi a famiglie e imprese crescono a 3.880 milioni di euro (+4,45%). L’utile netto è superiore ai 16,8 milioni di euro (-11,88% rispetto all’anno precedente).

I coefficienti patrimoniali di vigilanza al 31 dicembre 2020 confermano l’elevata patrimonializzazione del gruppo: il Cet 1 Ratio di gruppo è pari al 13,64% rispetto al 7,53% richiesto dalle autorità al gruppo Cassa, mentre il Total capital ratio di gruppo è pari al 15,42%, rispetto all’11,45% richiesto. (lo.mi.) 

Nella foto: il presidente del gruppo bancario Cassa di Ravenna, Antonio Patuelli

Per il gruppo Cassa di Ravenna (Banca di Imola) risultati 2020 migliori delle aspettative
Cronaca 27 Luglio 2020

Antonio Patuelli rieletto presidente Abi: «I fondi Bce e Ue decisivi contro la crisi»

Antonio Patuelli, 69 anni, ravennate nato a Bologna, imprenditore agricolo, giornalista, storico del Risorgimento, componente dell’Accademia nazionale di agricoltura e di altri organismi culturali, presidente emerito dell’Accademia degli Incamminati, Cavaliere del Lavoro, presidente del Gruppo bancario La Cassa di Ravenna (di cui fa parte anche la Banca di Imola), è stato rieletto per la quarta volta alla guida dell’Associazione bancaria italiana per il prossimo biennio.

(…) Come si è mossa l’Abi per il Covid?
«Come Abi ci siamo mossi fin da febbraio, prima del lockdown, per promuovere moratorie (cioè rinvii delle scadenze dei prestiti o mutui) in accordo con le confederazioni delle imprese e dei lavoratori. I risultati di questo lavoro sono imponenti: vi sono state oltre 2,6 milioni di moratorie per circa 290 miliardi di euro, una cifra colossale. Per ciò che riguarda i prestiti con garanzia pubblica, le richieste inviate dalle banche al fondo di garanzia crescono di giorno in giorno, anche nei giorni festivi, e sono arrivate a circa 830 mila con oltre 51 miliardi di euro di garanzie richieste. Sono anch’essi imponenti numeri, sempre in crescita finché vi saranno domande da parte dei clienti. Inoltre, sono in atto altre misure di carattere bancario, più utilizzate in Italia che nel resto dell’Unione europea, come gli scoperti di conto, detti anche conti correnti passivi, che hanno permesso da subito ai titolari una immediata liquidità alle condizioni precedentemente pattuite. Fin da fine aprile le autorità istituzionali della Repubblica hanno pubblicamente riconosciuto, anche in audizioni parlamentari, l’eccezionale lavoro svolto dalle banche proprio nella fase di emergenza: per questo ringrazio tutti coloro che lavorano nelle banche». (c.f.)

L’intervista completa nel numero del Sabato sera del 23 luglio

Antonio Patuelli rieletto presidente Abi: «I fondi Bce e Ue decisivi contro la crisi»
Cronaca 29 Aprile 2020

Le banche alla prova del post-Covid. Banca di Imola: «Moltissime richieste per i finanziamenti alle imprese»

Il sistema bancario è un tassello fondamentale dell’economia e lo sarà anche per la ripartenza dopo l’emergenza Covid-19. Lunedì 20 sono partiti i famosi prestiti sotto i 25 mila euro da erogare «in giornata» o quasi. E ci sono le misure del «Cura Italia» e quelle del «decreto liquidità», il Fondo di garanzia delle Pmi e le richieste di anticipo sulla cassa integrazione. Per capire qual è la situazione nel circondario imolese ci siamo rivolti a tre istituti radicati nel territorio. Concludiamo con la Banca di Imola.

Dopo il «cura Italia» e il «decreto liquidità», attendiamo ulteriori misure economiche del Governo per sostenere la ripresa o meglio la «ripartenza». Ma quali sono state le richieste più frequenti che vi sono arrivate in queste settimane da famiglie e imprese e quali interventi avete messo in campo? Ad esempio, quante richieste di moratoria di finanziamenti avete accolto finora e per quale importo complessivo?
«La tipologia di clientela più rappresentata in Banca di Imola sono proprio le famiglie e le piccole e medie imprese – precisa Giovanni Tamburini, presidente della Banca di Imola Spa, che fa parte del Gruppo bancario La Cassa di Ravenna -, che fin dall’emanazione dei primi decreti si sono rivolte a noi per poter accedere quanto prima alle varie misure previste. Immediate e numerose le richieste di moratoria sui mutui, sia da parte delle famiglie, in particolare per i mutui prima casa, sia da parte delle imprese, così come quelle per l’anticipazione della cassa integrazione. Moltissime richieste anche per i finanziamenti alle imprese, sia per importi fino a 25.000 euro, che superiori a tale soglia». (r.cr.)

L”intervista completa nel numero del Sabato sera del 23 aprile

Le banche alla prova del post-Covid. Banca di Imola: «Moltissime richieste per i finanziamenti alle imprese»
Cronaca 28 Aprile 2020

Le banche alla prova del post-Covid. Bcc ravennate, forlivese e imolese: «Prevedibili nuove aggregazioni»

Il sistema bancario è un tassello fondamentale dell’economia e lo sarà anche per la ripartenza dopo l’emergenza Covid-19. Lunedì 20 sono partiti i famosi prestiti sotto i 25 mila euro da erogare «in giornata» o quasi. E ci sono le misure del «Cura Italia» e quelle del «decreto liquidità», il Fondo di garanzia delle Pmi e le richieste di anticipo sulla cassa integrazione. Per capire qual è la situazione nel circondario imolese ci siamo rivolti a tre istituti radicati nel territorio. Continuiamo con la Banca di credito cooperativo ravennate, forlivese e imolese.

Dopo il «cura Italia» e il «decreto liquidità», attendiamo ulteriori misure economiche del Governo per sostenere la ripresa o meglio la «ripartenza». Ma quali sono state le richieste più frequenti che vi sono arrivate in queste settimane da famiglie e imprese e quali interventi avete messo in campo?
«Le richieste di moratoria sono state numerosissime, circa 5.000 per oltre 60 milioni di rate sospese – precisa Gianluca Ceroni, direttore generale del Credito Cooperativo ravennate, forlivese e imolese -. Considerato il numero di richieste che stanno ancora pervenendo ipotizziamo che circa il 50 per cento delle imprese ed un 15-20 per cento delle famiglie ricorra a tale possibilità, finendo per raddoppiare sostanzialmente i numeri suddetti». (r.cr.)

L”intervista completa nel numero del Sabato sera del 23 aprile

Le banche alla prova del post-Covid. Bcc ravennate, forlivese e imolese: «Prevedibili nuove aggregazioni»
Cronaca 28 Aprile 2020

Cig e finanziamenti, il Commissario ha incontrato Banca di Imola e le due Bcc del territorio

Il Commissario straordinario ha incontrato il presidente della Banca di Imola Giovanni Tamburini, il presidente della Banca di credito cooperativo della Romagna occidentale Luigi Cimatti e il direttore generale della Banca di credito cooperativo ravennate, forlivese e imolese.

«E’ emerso il pieno impegno da parte della Banca di Imola, della Bcc della Romagna occidentale e della Bcc ravennate, forlivese e imolese per velocizzare il più possibile l’erogazione dell’anticipo della cassa integrazione ai lavoratori che ne fanno richiesta – fa sapere il Comune –. Per l’erogazione dei finanziamenti fino a 25 mila euro alle imprese, si è ribadito che tale finanziamento prevede espressamente che l’inizio del rimborso non avvenga prima di 24 mesi dall’erogazione e che non può essere utilizzato per compensare alcun prestito preesistente, anche nella forma dello scoperto di conto corrente».
Inoltre, «nell’ottica di valorizzare appieno il ruolo di banche del territorio, i suddetti istituti di credito hanno espresso la totale disponibilità e volontà di procedere in modo congiunto con il Comune, attraverso questo tavolo di confronto – aggiungono da via Mazzini –, sia a sostegno dei lavoratori sia del sistema delle imprese, nell’interesse di tutta la comunità imolese». (r.cr.)

Cig e finanziamenti, il Commissario ha incontrato Banca di Imola e le due Bcc del territorio

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