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Imola 17 Ottobre 2023

Riscaldamento a Imola: accensione fino a 10 ore al giorno e con la riduzione di un grado

Le temperatura sono più alte rispetto alla media stagionale e cambiano così anche le regole per l’utilizzo del riscaldamento. Dal 15 ottobre scorso e fino al 30 novembre è possibile accendere gli impianti termici per il riscaldamento per un massimo di 10 ore nella singola giornata, tra le ore 5 e le ore 23 (rispetto ad un orario massimo di funzionamento di 14 ore giornaliere). L’accensione deve inoltre avvenire con la riduzione di 1°C dei valori di temperatura per tutti gli edifici: con una massima, quindi, di 17° (con 2° di tolleranza) per gli edifici adibiti ad attività industriale e artigianali e di 19° (sempre con 2° di tolleranza) per tutti gli altri edifici.

A stabilirlo l’ordinanza firmata dal sindaco Marco Panieri, decisa sulla base del fatto che le temperature registrate a Imola dalle stazioni meteorologiche di Arpa Emilia-Romagna, negli ultimi giorni, sono state ancora superiori ai livelli di media stagionali e, in base alle previsioni, si presume che le temperature si manterranno al di sopra della media stagionale. Ordinanza in vigore salvo un’anomalia termica negativa significativa che comporti un adeguamento della misura con l’adozione di un nuovo provvedimento.

red. cr.

Riscaldamento a Imola: accensione fino a 10 ore al giorno e con la riduzione di un grado
Cronaca 18 Agosto 2023

Ondata di calore, allerta nel fine settimana. I consigli dell’Ausl di Imola

In arrivo la seconda ondata di calore di questa estate 2023, con temperature che potrebbero raggiungere i 36° gradi domenica 20 agosto (fonte www.arpae.it), con particolare disagio per Bologna e nei comuni limitrofi. Da lunedì l’ondata di calore si estenderà nei comuni della pianura. Secondo le previsioni, il caldo torrido persisterà almeno fino a martedì 22 agosto.

L’Azienda usl di Imola ricorda le raccomandazioni basilari in questi casi: bere molto e spesso, almeno 2 litri di acqua (8 grandi bicchieri) al giorno, anche quando non si ha sete, evitando bibite gassate, zuccherate e ghiacciate. La bevanda migliore è sempre l’acqua, a temperatura ambiente o fresca. Evitare gli alcolici e limitare the, caffè e altre bevande che contengono caffeina: agiscono come diuretici e favoriscono la disidratazione.

Mangiare molta frutta e verdura, preferibilmente cruda e di stagione, anche frullata o centrifugata. Vietati i cibi pesanti: fritti, umidi ed intingoli. Pesce e carni bianche vanno preferite a formaggi, insaccati e carni rosse. Sì a pasta, riso e patate, ma in modica quantità e con condimenti leggeri. Bene latte, yogurt e gelati o sorbetti alla frutta.

Aumentare la frequenza dei bagni o delle docce, con acqua tiepida, che abbassa la temperatura corporea. Cambiare frequentemente la biancheria intima. Per chi è immobilizzato a letto, cambiare spesso posizione. Per chi ha problemi di incontinenza, cambiare spesso i presidi igienici (pannoloni). Dopo il bagno è anche bene idratare la pelle con prodotti adeguati (crema all’amido di riso, crema base). 

Vestire abiti leggeri, chiari e non aderenti; in fibre naturali (cotone, lino.) che favoriscono la traspirazione. Indossare cappello ed occhiali da sole quando si esce. Uscire di casa preferibilmente al mattino presto e dopo il tramonto, quando l’aria si è rinfrescata. Evitare di uscire di casa tra le 11 e le 17. In queste ore sole, calore, umidità ed ozono rendono pericolosa qualsiasi attività all’aperto.

Per una casa più fresca, aprire le finestre al mattino presto, alla sera e alla notte. Chiudere finestre, tapparelle e tende (molto utili quelle esterne) nelle ore più calde. Cercare di stare nei locali meno esposti al sole e più freschi.

Rinfrescare gli ambienti con condizionatori, ma facendo attenzione che la temperatura dentro casa non sia mai più bassa di 6-7 gradi rispetto all’esterno, per evitare sbalzi termici pericolosi per la salute. Se si utilizzano condizionatori mobili, fare attenzione anche agli sbalzi tra le stanze rinfrescate e quelle più calde. Il getto d’aria di condizionatori e ventilatori non deve essere troppo forte, e mai orientato verso le persone. 

red.cro.

Ondata di calore, allerta nel fine settimana. I consigli dell’Ausl di Imola
Cronaca 17 Luglio 2023

Caldo record, emergenza sui luoghi di lavoro. Cgil Imola: «In una fonderia adottata la Cig per eventi climatici»

Il caldo estremo di questi giorni, con temperature che superano i 40°, comportano rischi elevatissimi per le lavoratrici e i lavoratori, soprattutto nei settori più esposti, quali edilizia, agricoltura e fonderie. Oltre al colpo di calore, l’esposizione prolungata ad alte temperature durante l’attività lavorativa può causare una perdita di attenzione ed una minore capacità di reagire agli eventi imprevisti, determinando un maggiore rischio di infortunio. Va ricordato che gli episodi di malore, avvenuti sul luogo di lavoro dovuti a condizioni di elevata temperatura, possono essere riconosciuti come infortuni: è pertanto necessario richiedere al pronto soccorso il certificato di infortunio e non di malattia comune.

«Stiamo monitorando la situazione nelle aziende e nei cantieri del nostro territorio – afferma Morena Visani, della segreteria Cgil Imola, con delega alla sicurezza sul lavoro – per chiedere e verificare, grazie a Rsu e Rls, che siano adottate tutte le misure necessarie per preservare la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro. Stiamo informando da settimane le lavoratrici e i lavoratori su come prevenire i rischi da stress termico e contrattando con le parti datoriali strumenti per affrontare questa emergenza caldo. Abbiamo sollecitato la rimodulazione dei turni e degli orari di lavoro, dove possibile, così da consentire di lavorare nelle ore meno calde, di mettere a disposizione gratuitamente acqua fresca e sali minerali, prevedere pause aggiuntive, predisporre aree di ristoro ombreggiate all’aperto o sistemi di areazione nelle fabbriche e rilevatori di temperatura e umidità. È inoltre possibile fare ricorso alla Cassa integrazione per eventi climatici, nei casi di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa a causa delle temperature oltre i 35°, misura che è stata adottata al momento solo in una fonderia, ma che stiamo continuando a sollecitare viste le temperature previste nei prossimi giorni». 

Nella foto: Daniele Lucchi della Fillea Cgil Imola che distribuisce nei cantieri edili materiale informativo multilingue «Caldo estremo, doppio rischio».

Caldo record, emergenza sui luoghi di lavoro. Cgil Imola: «In una fonderia adottata la Cig per eventi climatici»
Cronaca 11 Agosto 2022

Troppo caldo negli studi medici, il Comune porta i condizionatori a Sesto Imolese e Sasso Morelli

La situazione di grave disagio per il caldo negli ambulatori medici del centro civico di Sesto Imolese, era stata raccontata da una lettera «sabato sera» del 4 agosto. Il lettore in sostanza lanciava un appello al Comune. Appello raccolto nei giorni scorsi con il posizionamento di un paio di condizionatori portatili per ovviare al problema.

Un analogo condizionatore è stato messo anche nella vicina frazione di Sasso Morelli. «Quando è arrivata la segnalazione tramite “sabato sera” – dettaglia l”assessore ai Lavori pubblici di Imola, Pierangelo Raffini – abbiamo fatto una verifica, per scrupolo, e deciso di metterli anche a Sasso. Capisco il disagio dei cittadini. Tra l’altro abbiamo già in mano i preventivi per un impianto fisso a Sesto, si tratta di un costo di 15 mila euro che avevamo programmato per l’anno prossimo. Poi c’è stato quest”anno, speriamo eccezionale, ma la volontà di fare il lavoro nel 2023 rimane». (l.a.) 

Nella foto: i condizionatori installati 

Troppo caldo negli studi medici, il Comune porta i condizionatori a Sesto Imolese e Sasso Morelli
Cronaca 3 Agosto 2022

Siccità: pioggia scarsa e caldo sopra la media, è un’estate da «grave deficit idrico»

La siccità non allenta la sua morsa in questa estate che, a precipitazioni inferiori alle attese, sta sommando temperature superiori alla media. Arpae Emilia Romagna conferma che «in gran parte della regione si assiste a un deficit idrico gravissimo».

A luglio, spiega l’ente «si sono verificati solo locali fenomeni temporaleschi che hanno portato quantitativi inferiori a 10 millimetri medi regionali rispetto ai circa 27 millimetri attesi, proseguendo una tendenza già evidenziata a giugno con valori di precipitazione di circa il 65% inferiori rispetto al clima».

Una situazione aggravata dalle alte temperature registrate nelle prime decadi di luglio, molto superiori alla norma (circa 3 gradi in più per le massime giornaliere), che posiziona il 2022 tra gli anni più caldi dal 1961 a oggi, dopo il 2003 e poco dopo il 2015. Intanto da metà luglio su gran parte del nostro territorio vige il divieto di prelievo idrico poiché anche Santerno, Sillaro e Idice hanno superato la soglia del deflusso minimo vitale, mentre Cia Imola chiede ad Arpae tempi più veloci per la concessione delle deroghe che permetterebbero agli agricoltori di continuare a irrigare. E c’è chi, come Asp Valsanterno pensa a mettere in salvo i pesci che rischiano di non avere più acqua in cui nuotare. (lo.mi.)

Approfondimenti su «sabato sera» in edicola dal 4 giugno.

Nella foto: Luana Tampieri, presidente di Cia Imola, il recupero dei pesci a Imola a cura dei volontari dell’Asp Valsanterno e fiumi in secca

Siccità: pioggia scarsa e caldo sopra la media, è un’estate da «grave deficit idrico»
Cronaca 14 Luglio 2022

Nuova ordinanza del sindaco di Imola per prevenire gli incendi nei boschi e nelle aree verdi

In vista del periodo di massima pericolosità per gli incendi boschivi, e a fronte di temperature che si mantengono elevate, il sindaco di Imola Marco Panieri ha firmato un”ordinanza che prevede precisi obblighi e misure di prevenzione.

E’ vietato accendere fuochi di ogni genere e gettare fiammiferi, sigarette o sigari accesi nelle zone boschive, accendere fuochi d’artificio e lanciare razzi di qualsiasi tipo, utilizzare motori, fornelli o inceneritori che producano faville o braci, e utilizzare apparecchi a fiamma o elettrici per tagliare metalli. E una volta terminate le operazioni di mietitrebbiatura o sfalcio, i proprietari o gli affittuari di campi a coltura cerealicola e foraggera dovranno realizzare una fascia protettiva sgombra da ogni residuo di vegetazione all’interno e lungo il perimetro della della superficie coltivata tale da assicurare che il fuoco non si propaghi nelle aree confinanti e circostanti.

Già nel marzo scorso, il sindaco aveva emanato un’ordinanza che ricordava gli obblighi di tagliare la vegetazione incolta, tagliare gli arbusti, i rovi, le sterpaglie e il materiale secco di qualsiasi natura dalle aree anche di cantiere limitrofe a strade pubbliche, o prospicienti spazi e aree pubbliche, e di pulire i terreni incolti mediante rimozione di ogni elemento o condizione che possa rappresentare pericolo per l’incolumità e l’igiene pubblica o che possa essere veicolo o accrescere il pericolo di incendio. (r.cr.)

Immagine di archivio

Nuova ordinanza del sindaco di Imola per prevenire gli incendi nei boschi e nelle aree verdi
Cronaca 29 Giugno 2022

Caldo e siccità, la Regione Emilia Romagna presenta al Governo la richiesta di stato di emergenza nazionale

Il perdurare del caldo e l’aggravarsi della crisi idrica ha costretto la Regione Emilia Romagna a presentare al Governo la richiesta dello Stato di emergenza nazionale. La richiesta ufficiale è stata firmata e inviata questa mattina dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, al presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi e al Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio. «Considerate le caratteristiche, la natura e l’estensione degli eventi, anche con prevedibili aggravamenti nei prossimi mesi, si richiede- scrive il presidente Bonaccini- la delibera dello stato di emergenza nazionale per la grave crisi idrica in atto sull’intero territorio della Regione Emilia-Romagna. Prendendo in considerazione le proposte di intervento arrivate anche nelle ultime ore, sale a 36 milioni e 700 mila euro la stima delle risorse necessarie per fronteggiare le criticità: una cifra comprensiva degli interventi più urgenti da mettere in campo con immediatezza e delle opere da attuare nel medio termine».

Nei giorni scorsi si è svolto un importante lavoro di coordinamento tra Regione, Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile, Atersir, gestori del servizio idrico integrato, Consorzi di bonifica e Anbi per censire tutte le azioni necessarie nell’immediato per affrontare l’emergenza. Come previsto dal Codice di protezione civile, si tratta delle misure di assistenza alla popolazione, ad esempio l’eventuale fornitura di acqua attraverso autobotti e gli interventi urgenti per ripristinare la funzionalità dei servizi pubblici e delle reti, per salvaguardare la riserva idropotabile e proteggere gli habitat, specie la fauna ittica. Dalla ricognizione, emerge un fabbisogno di oltre 36,7 milioni di euro per rispondere alle criticità, comprese le proposte di intervento formulate nelle ultime ore da Consorzi di Bonifica, Comuni e servizi tecnici regionali. Le opere più urgenti e le misure di assistenza alla popolazione, per quanto riguarda l’idropotabile, ammontano a 11 milioni, con più di 4 milioni e 200 mila euro di già in corso o di prossimo avvio tra fornitura di acqua con autobotti, scavo di pozzi, posa di nuove condotte e di sistemi di pompaggio. Altri 2 milioni e 700 mila euro circa afferiscono all’irriguo e, per oltre 1 milione, fanno riferimento a progettualità già in atto o in partenza: impianti di pompaggio, installazione di elettropompe e dragaggi della sezione di presa degli impianti, per fare qualche esempio. Va aggiunta poi una quota di quasi 23 milioni di euro – la maggior parte (16 milioni e mezzo) sull’idropotabile – per interventi di riduzione del rischio residuo, da attuare nel medio termine e dunque non finanziabili con la prima fase dello stato di emergenza. Si tratta comunque di opere non previste, a oggi, in altri percorsi di finanziamento attivi e strettamente legate alla risoluzione delle criticità. Lo scorso 21 giugno, il presidente Bonaccini aveva dichiarato lo stato di crisi regionale per la criticità idrica sull’intero territorio emiliano-romagnolo disponendo che gli enti competenti attuino gli interventi necessari a contenere e ridurre le conseguenze della crisi in atto, compresa l’attivazione, ove possibile, di fonti alternative di approvvigionamento idrico.

Richiesta arrivata dopo qualche giorno dalle ordinanze emesse in primis dal Comune di Castello, poi anche da Imola, Medicina, Dozza, Casale, Borgo, Fontanelice, Castel del Rio e Ozzano per risparmiare l’acqua. (r.cr.)

Foto d’archivio

Caldo e siccità, la Regione Emilia Romagna presenta al Governo la richiesta di stato di emergenza nazionale
Cronaca 23 Giugno 2022

Piano Caldo, aiuto e sostegno alla popolazione anziana e fragile del circondario

Come ogni anno, con l”inizio dell”estate, è stato attivato il “Piano Caldo” nel Circondario Imolese per contrastare le ondate di calore in modo da tutelare la popolazione anziana e fragile del nostro territorio. 

La mappa dei soggetti a rischio, definita da Asp, Ausl di Imola, Comuni, Associazioni di volontariato, Protezione Civile e Medici di Medicina Generale, comprende i cittadini con più di 75 anni in condizione di solitudine e non conosciute dai servizi territoriali. Per chi entra a far parte di questa mappa, oltre ai soggetti già utenti della rete dei servizi, vengono valutati interventi di sostegno e monitoraggio attraverso contatti telefonici o visite domiciliari.

Per segnalazioni di disagio o informazioni è possibile contattare: l”Ufficio relazioni con il pubblico dell” Ausl di Imola tel. 0542 604121 (lunedì-venerdì 8.30-12.30), oppure l”Asp tel. 0542 606720 (lunedì-venerdì 8.30-12.30) o perfino il Numero verde del Servizio sanitario regionale 800 033 033 (lunedì-venerdì 8.30-18; sabato 8.30-13).

Immagine tratta dal sito del ministero della Salute

Piano Caldo, aiuto e sostegno alla popolazione anziana e fragile del circondario
Cronaca 20 Giugno 2022

Settimana di alte temperature e umidità, i consigli dell'Ausl per evitare rischi per la salute

Di fronte a una settimana che sembra caratterizzata da temperature alte e discreta umidità dell’aria., l’Azienda usl rilancia alcuni suggerimenti per ridurre i rischi di salute legati alle ondate di calore, soprattutto per anziani e bambini.

1) Bere molto e spesso, almeno 2 litri di acqua (8 grandi bicchieri) al giorno, anche quando non si ha sete, evitando bibite gassate, zuccherate e ghiacciate. La bevanda migliore è sempre l’acqua, a temperatura ambiente o fresca. Evitare gli alcolici e limitare the, caffè e altre bevande che contengono caffeina: agiscono come diuretici e favoriscono la disidratazione

2) Mangiare molta frutta e verdura, preferibilmente cruda e di stagione, anche frullata o centrifugata. Vietati i cibi pesanti: fritti, umidi ed intingoli. Pesce e carni bianche vanno preferite a formaggi, insaccati e carni rosse. Sì a pasta, riso e patate, ma in modica quantità e con condimenti leggeri. Bene latte, yogurt e gelati o sorbetti alla frutta

3) Aumentare la frequenza dei bagni o delle docce, con acqua tiepida, che abbassa la temperatura corporea. Per chi è immobilizzato a letto, cambiare spesso posizione. Per chi ha problemi di incontinenza, cambiare spesso i presidi igienici (pannoloni)

4) Vestire abiti leggeri, chiari e non aderenti, in fibre naturali che favoriscono la traspirazione. Indossare cappello ed occhiali da sole quando si esce

5) Uscire di casa preferibilmente al mattino presto e dopo il tramonto, quando l’aria si è rinfrescata. Evitare di uscire di casa tra le 11 e le 17

6) Per una casa più fresca, aprire le finestre al mattino presto, alla sera e alla notte. Chiudere finestre, tapparelle e tende (molto utili quelle esterne) nelle ore più calde. Cercare di stare nei locali meno esposti al sole e più freschi. Rinfrescare gli ambienti con condizionatori, ma facendo attenzione che la temperatura dentro casa non sia mai più bassa di 6-7 gradi rispetto all’esterno, per evitare sbalzi termici pericolosi per la salute

Settimana di alte temperature e umidità, i consigli dell'Ausl per evitare rischi per la salute
Cronaca 30 Luglio 2021

Ondata di calore, domani previsto caldo intenso. I consigli dell’Ausl di Imola

Le previsioni Arpae per la provincia di Bologna indicano per i prossimi giorni, soprattutto per domani (sabato 31 luglio), condizioni di disagio bioclimatico per quanto riguarda le zone di pianura.

Quando la temperatura e l’umidità dell”aria aumentano, le capacità dell’organismo di raffreddarsi diminuiscono considerevolmente, aumentano traspirazione e sudorazione ed il rischio è incorrere nella disidratazione. Per questo è importante ricordare alcuni suggerimenti per ridurre i rischi di salute legati alle ondate di calore, soprattutto per anziani e bambini. 

Bere molto e spesso. Almeno 2 litri di acqua (8 grandi bicchieri) al giorno, anche quando non si ha sete, evitando bibite gassate, zuccherate e ghiacciate. La bevanda migliore è sempre l’acqua, a temperatura ambiente o fresca. Evitare gli alcolici e limitare the, caffè e altre bevande che contengono caffeina: agiscono come diuretici e favoriscono la disidratazione. La sete è un segnale di allarme del nostro corpo che negli anziani spesso non funziona a dovere. Per questo si deve bere anche quando non si ha sete.

Mangiare molta frutta e verdura. Preferibilmente cruda e di stagione, anche frullata o centrifugata. Questi cibi sono una fonte di vitamine e sali minerali, oltre che di acqua. Vietati i cibi pesanti: fritti, umidi ed intingoli. Pesce e carni bianche vanno preferite a formaggi, insaccati e carni rosse. Sì a pasta, riso e patate, ma in modica quantità e con condimenti leggeri. Bene latte, yogurt e gelati o sorbetti alla frutta. 

Aumentare la frequenza dei bagni o delle docce. Con acqua tiepida, che abbassa la temperatura corporea. Cambiare frequentemente la biancheria intima. Per chi è immobilizzato a letto, cambiare spesso posizione. Per chi ha problemi di incontinenza, cambiare spesso i presidi igienici (pannoloni). Dopo il bagno è anche bene idratare la pelle con prodotti adeguati (crema all”amido di riso, crema base, ecc.) 

Vestire abiti leggeri, chiari e non aderenti. In fibre naturali (cotone, lino, ecc..) che favoriscono la traspirazione. Indossare cappello ed occhiali da sole quando si esce.

Uscire di casa. Solo al mattino presto e dopo il tramonto, e solo se l”aria si è rinfrescata. Evitare assolutamente di uscire tra le 11 e le 17. In queste ore sole, calore, umidità ed ozono rendono pericolosa qualsiasi attività all”aperto. Per una casa più fresca, aprire le finestre al mattino presto, alla sera e alla notte. Chiudere finestre, tapparelle e tende (molto utili quelle esterne) nelle ore più calde. Cercare di stare nei locali meno esposti al sole e più freschi. Rinfrescare gli ambienti con condizionatori, ma facendo attenzione che la temperatura dentro casa non sia mai più bassa di 6-7 gradi rispetto all”esterno, per evitare sbalzi termici pericolosi per la salute. Se si utilizzano condizionatori mobili, fare attenzione anche agli sbalzi tra le stanze rinfrescate e quelle più calde. Il getto d”aria di condizionatori e ventilatori non deve essere troppo forte, e mai orientato verso le persone. 

Sintomi disidratrazione. Lingua e mucose orali secche, occhi infossati, aumento della temperatura corporea, nausea, aumento del battito cardiaco (tachicardia), abbassamento della pressione, aumento della respirazione, confusione mentale, torpore e debolezza, sono alcuni tra i sintomi provocati dalla disidratazione e presenti nel colpo di calore. In presenza di tali sintomi è bene chiamare subito il proprio medico (o la continuità assistenziale nei prefestivi e festivi e la notte 800 040 050) e nel frattempo stendersi con le gambe sollevate, posandosi una pezzuola bagnata o una borsa del ghiaccio sulla fronte. Bere acqua. (r.cr.)

Ondata di calore, domani previsto caldo intenso. I consigli dell’Ausl di Imola

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