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Cronaca 14 Maggio 2021

Imola ha ricordato le vittime del primo bombardamento aereo avvenuto il 13 maggio 1944

Nel 77° anniversario del primo bombardamento aereo su Imola, avvenuto il 13 maggio 1944, il sindaco Marco Panieri ha deposto una corona al monumento nella pineta del Macello (via Baviera Maghinardo) a ricordo delle vittime, 53 civili tra donne, bambini e anziani. Presenti fra gli altri anche il presidente dell’Anpi, Gabrio Salieri, la staffetta partigiana Virginia Manaresi e il vicesindaco Fabrizio Castellari.

Il 13 maggio 1944 le cosiddette «fortezze volanti» alleate sganciarono sulla città circa 300 bombe da 240 chili, da un’altezza di circa 6.800 metri. Nell’ambito della cerimonia, nel rispetto delle normative anti Covid in vigore, alcuni studenti della classe 3ªB della scuola media Innocenzo da Imola, con la docente Alessia Resce, hanno rievocato quei momenti terribili nell’ambito del progetto «Quando un posto diventa un luogo – Vedere voci 2021». (lo.mi.) 

Nella foto (di Isolapress): un momento della commemorazione  

Imola ha ricordato le vittime del primo bombardamento aereo avvenuto il 13 maggio 1944
Cronaca 23 Aprile 2020

A Imola un sobrio 25 Aprile, con la corona al Monumento al Partigiano e il tricolore sulla facciata del municipio

Non mancherà in questo anomalo 25 aprile, 75° anniversario della Liberazione nazionale, la deposizione della tradizionale corona al Monumento al Partigiano che si trova in piazzale Leonardo da Vinci (la rotonda di viale Dante, per intenderci) a Imola. Ma a portargliela non sarà il solito corteo di persone provenienti dalla piazza dopo avere ascoltato il concerto della banda cittadina e i discorsi ufficiali delle autorità. Sabato 25 aprile, alle 11, la sobria cerimonia davanti al Monumento vedrà la presenza soltanto del Commissario straordinario al Comune, Nicola Izzo, accompagnato dal presidente dell’Anpi Imola, Gabrio Salieri, da Virginia Manaresi, la partigiana “Gina”, da Franco Camaggi, presidente del Coordinamento Associazioni d’Arma Imolesi e da Fabrizia Fiumi, presidente della Croce Rossa Italiana–Comitato di Imola. Saranno inoltre esposti il gonfalone della Città di Imola, con la Medaglia d’Oro al valor militare per attività partigiana e la bandiera dell’Anpi.

Sempre sabato, in mattinata, saranno posizionate corone da personale incaricato posizionerà anche all’esterno della sede dell’Anpi, dove si trova la lapide dei partigiani ed antifascisti caduti e fucilati a Bologna, nell’androne del municipio davanti alla lapide dei caduti in guerra e all’interno della Rocca sforzesca, ove è posta la lapide a ricordo dei partigiani e antifascisti detenuti e torturati in Rocca. Ma non è tutto: dalla sera del 24 aprile fino al 2 giugno, al calare del sole la parte della facciata del municipio sopra l’ingresso di piazza Matteotti sarà illuminata con il tricolore. «La sobrietà della celebrazione del 25 aprile – si legge nella nota dell”Amministrazione comunale – farà risuonare ancora più forte la memoria del sacrificio di quanti, uomini e donne, civili, militari e religiosi si adoperarono e combatteremo per conquistare quella libertà e democrazia in cui oggi possiamo vivere, mettendo in luce, ancora una volta, l’attualità di quei valori di pace, democrazia, libertà, giustizia sociale, che sono alla base della Resistenza e della lotta Liberazione e sono stati sanciti poi dalla nostra Costituzione». 

Per quanto riguarda invece l”anniversario dell”uccisione di Livia Venturini e Maria Zanotti, avvenuta nel 1944 durante una manifestazione di donne in piazza Matteotti, sarà celebrato il 29 aprile con un mazzo di fiori, la corona ed il ritratto delle due donne che saranno deposti ai piedi della lapide a ricordo del lor sacrificio affissa sul muro del municipio che dà sulla piazza, all”angolo con via Emilia. (r.cr.)

Nella foto d”archivio la piazza Gramsci piena di gente in occasione di un 25 Aprile

A Imola un sobrio 25 Aprile, con la corona al Monumento al Partigiano e il tricolore sulla facciata del municipio
Cronaca 16 Aprile 2020

Castel San Pietro celebra il 75° anniversario della Liberazione all'insegna del motto #unitimadistanti

Il 17 aprile 2020 ricorre il 75° anniversario della Liberazione di Castel San Pietro Terme. Nell’occasione, all’insegna del motto #unitimadistanti ispirato all’emergenza Coronavirus, tutta la cittadinanza è invitata ad unirsi idealmente al sindaco Fausto Tinti che domani, venerdì 17 aprile, onorerà l’importante ricorrenza recandosi alle 9 al torrione in piazza Garibaldi per deporre una corona alla Lapide dedicata al Secondo Corpo d’Armata Polacco, accompagnato dai rappresentanti della polizia locale, dei carabinieri, dell’Anpi, degli Alpini, dell’associazione nazionale Carabinieri e della Croce Rossa di Castel San Pietro Terme. Contestualmente, un trombettiere del Corpo bandistico castellano suonerà il “Silenzio”.

Intanto sulla pagina Facebook della Proloco castellana sarà pubblicato un video realizzato in collaborazione con Terra Storia Memoria e Anpi, nel quale si potrà effettuare una passeggiata virtuale sui luoghi della memoria del 17 aprile, con le immagini delle commemorazioni degli anni passati. L’itinerario parte dal torrione, passa per piazza XX Settembre dove è posta una targa dedicata alle vittime civili della seconda guerra mondiale, prosegue per i giardini della Montagnola alla formella dedicata alle donne della Resistenza, nel parco Lungo Sillaro al monumento al sacrificio degli Alpini, fino alla passerella sul Sillaro, dove attraversarono il guado i liberatori italiani della Maiella. Ricordiamo poi che il sindaco celebrerà anche il 25 Aprile, giornata della Liberazione nazionale (anche in questo caso si tratta ovviamente del 75° anniversario), un momento di commemorazione, deponendo una corona ai caduti, sempre nel rispetto delle disposizioni anti Covid-19.«L’Amministrazione e la comunità di Castel San Pietro non rinunciano a celebrare degnamente il 75° anniversario della Liberazione – commenta Tinti – proponendo alla cittadinanza un programma alternativo, innovativo e non meno coinvolgente di quello più tradizionale, che era già stato definito da tempo, per celebrare i valori della Resistenza e della Liberazione, valori fortemente radicati nei cuori, nelle menti e nell’agire quotidiano dei cittadini castellani. Ringrazio quanti hanno dato una mano a realizzare questo nuovo programma che ci consente celebrare una delle pagine più importanti della nostra storia».

Tra le iniziative proposte e patrocinate dal Comune in occasione dell’anniversario della Liberazione, ce n’è inoltre una promossa dall’assessorato alla Cultura, che propone una serie di letture a tema curate dal Servizio biblioteche comunali e dalla libreria Atlantide, pubblicate nel sito web www.cspietro.it e nella pagina facebook dell’Amministrazione. «Le condizioni attuali, che impediscono di realizzare manifestazioni collettive all”aperto, suggeriscono di impiegare questo tempo in approfondimenti individuali, anche attraverso la lettura – sottolinea l’assessore alla Cultura, Fabrizio Dondi -. Per questa ragione abbiamo voluto pubblicare queste proposte, coinvolgendo anche la libreria Atlantide, preziosa animatrice culturale presente sul territorio da oltre 25 anni e riconosciuta ed apprezzata realtà locale, che ha attivato un servizio di consegna a domicilio». La bibliografia fa riferimento in particolare al portale EmiLib (che aderisce a MediaLibraryOnLine-MLOL, la rete italiana di biblioteche pubbliche per il prestito digitale), al quale è possibile richiedere l’accesso gratuito. Per farlo è sufficiente essere iscritti ad una delle due biblioteche comunali e inviare la richiesta all’indirizzo email biblioteca@cspietro.it. (r.cr.)

Nella foto l”assessore Fabrizio Dondi durante una cerimonia delle celebrazioni 2019

Castel San Pietro celebra il 75° anniversario della Liberazione all'insegna del motto #unitimadistanti
Cronaca 11 Dicembre 2019

Si inaugura l'anno accademico della sede universitaria di Imola con la premiazione dei migliori studenti

Si terrà domani, nell”aula magna di palazzo Vespignani, l”inaugurazione dell”anno accademico 2019-2020 della sede di Imola dell”Università di Bologna. La cerimonia rappresenta l”apertura ufficiale dei corsi di studio e del 35° ciclo del dottorato di ricerca in «Salute, sicurezza e sistemi del verde». Alla presenza del rettore dell”Ala Mater Francesco Ubertini, del presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola Fabio Bacchilega, del vescovo Giovanni Mosciatti e in generale delle autorità civili, militari, religiose e accademiche, si svolgerà anche la premiazione delle studentesse e degli studenti più brillanti.

Nell”occasione, prima della premiazione Marco Faimali, responsabile della sede di Genova del Cnr-Ias, terrà la lectio magistralis sul tema «Uomo & Ambiente: equilibrio possibile o utopia?», nella quale si ripercorrerà il viaggio dell”uomo sulla terra, dalla comparsa dei primati all”Antropocene, come viene definita dagli scienziati l”era attuale, nella quale l”uomo e le sue attività sono i principali artefici delle modifiche ambientali e climatiche. 

L”università a Imola è presente da 22 anni, voluta fortemente dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Imola che ha sempre garantito un grande impegno per consolidarla e farla crescere. La sede principale, palazzo Vespignani (in via Garibaldi) è stata inaugurata undici anni fa, mentre il taglio del nastro di palazzo Dal Pero, adiacente al primo, è di un anno fa, come pure l”apertura delle serre didattico-sperimentali operative all”istituto Scarabelli. Di otto anni fa è, invece, l”inaugurazione dei laboratori del Lolli. Si tratta di tasselli che, sempre grazie agli investimenti della Fondazione, in sinergia con l”Università di Bologna, nel corso del tempo hanno ampliato l”offerta formativa imolese, arricchendola di nuove dotazioni.

Per quanto riguarda i corsi di laurea, laurea magistrale e master, fanno capo attualmente alle aree di Agraria, Farmacia, Medicina e Chirurgia, con corsi post laurea (master di primo e secondo livello e corsi di alta formazione) delle aree di Ingegneria e Veterinaria. Venendo nel dettaglio al dottorato interdisciplinare in «Salute, sicurezza e sistemi del verde», ha ricevuto dal Ministero il riconoscimento di dottorato innovativo e, al suo secondo anno di attivazione, registra un incremento del 50% dei giovani ricercatori e attrae persone molto qualificate anche dall”estero. (r.cr.)

L”immagine è tratta dall”invito ufficiale all”inaugurazione dell”anno accademico

Si inaugura l'anno accademico della sede universitaria di Imola con la premiazione dei migliori studenti
Cronaca 3 Dicembre 2019

Festa in municipio a Medicina per le coppie che hanno raggiunto il traguardo delle «Nozze di Diamante»

Ben 19 coppie medicinesi sono state ricevute nei giorni scorsi dal sindaco Matteo Montanari e dal vicesindaco Dilva Fava nella sala del Palazzo Comunale, in occasione della cerimonia per le «Nozze di Diamante». Le 19 coppie, tutte arrivate all”invidiabile traguardo dei 60 anni di matrimonio, hanno ricevuto dal primo cittadino le pergamene preparate apposta per la ricorrenza. Alla cerimonia erano presenti anche figli e nipoti dei festeggiati, che hanno detto il loro sì nel 1959. Oltre all”attestato ufficiale del Comune dichiarante il traguardo raggiunto, consegnato dal sindaco, le longeve coppie hanno ricevuto anche una gerbera bianca dalle mani di Dilva Fava. 

Le coppie invitate alla cerimonia erano, in tutto, 28. Ecco i loro nomi: Rino Mondini e Natalina Cattani, Francesco Gherardi e Evelina Spiga, Angelo Guarino e Gerardina Rosamilia, Nazario Brini e Gianpaola Piancastelli, Luisa Tinti e Giancarlo Monti, Giovanna Ventura e Rino Bolognesi, Franca Piretti e Olindo Cere”, Maria Luisa Bertolini e Cesare Sgarzi, Enzo Amorati e Antonia Di Bella, Luigi Dall”Olio e Laura Pantaleoni, Ferruccio Avoni e Maria Rosa Martelli, Giuseppe e Maria Maddalena Paduano, Giuseppe Ferrisi e Francesca Roccaforte, Arrigo Mirri e Maria Sabattini, Medardo Nulli e Lucia Baldisserri, Silvio Maurizi e Franca Cheli, Carlo Stagni e Alma Guerra, Franco Rangoni e Maria Tinti, Icilio Randi e Lina Torri, Olindo Errani e Gigliola Albertazzi, Ebe Dall”Olio e Luigi Torselli, Anna Maria Dall”Olio e Augusto Mimmi, Paolo Masetti e Orlanda Parmeggiani, Angelo Cesari e Maria Martin, Giacomo Cenci e Giovanna Capellari, Aimone Rubbini e Cesarina Casadio. Ida Toschi e Damiano Gabaldo, Tiziano Filippini e Maria Teresa Bonetti. 

Alle coppie non presenti alla cerimonia l”Amministrazione comunale di Medicina spedirà la pergamena a casa, mentre a coloro che hanno partecipato alla cerimonia  (allietata anche dal buffet offerto dall”associazione I Portici di Medicina, con il contributo di Coop Reno) sarà inviata sempre a domicilio la foto scattata al momento della consegna. (r.cr.)

Festa in municipio a Medicina per le coppie che hanno raggiunto il traguardo delle «Nozze di Diamante»
Cronaca 21 Novembre 2019

Il sindaco di Bologna ha consegnato il «Nettuno d'Oro» ad Adriana Lodi, la «mamma» degli asili nido

«A Bologna cinquant’anni fa apriva il primo asilo nido comunale. Era il nido Patini alla Bolognina. Lo rese possibile la lungimiranza dell’assessore Adriana Lodi che, mettendo il bambino al centro, attuò una rivoluzione educativa che tutti ci invidiano grazie alla qualità dei nostri servizi e alla competenza del nostro personale» con queste parole il sindaco Virginio Merola ha motivato la consegna del prestigioso Nettuno d’Oro avvenuta sabato 9 novembre.

Adriana Lodi, 86 anni, e da tempo residente a Ozzano Emilia, fu prima sindacalista della Cgil, poi assessore nelle giunte dei sindaci bolognesi Dozza e Fanti. Nel 1969 entrò in Parlamento tra le fila del Pci e, tra le altre cose, si impegnò per la costruzione di una rete di asili nido comunali, che porterà ad inaugurare il primo nido bolognese nel 1969, in anticipo rispetto alla legge nazionale del 1971, di cui lei stessa sarà fautrice. La sua attività come onorevole si concluse nel 1992. (gi.gi.)

Nella foto il sindaco di Bologna Virginio Merola consegna il Nettuno d”Oro ad Adriana Lodi

Il sindaco di Bologna ha consegnato il «Nettuno d'Oro» ad Adriana Lodi, la «mamma» degli asili nido
Cronaca 4 Ottobre 2019

L'Anpi e i Comuni di Imola e Riolo Terme ricordano i partigiani caduti a Ca' Genasia al monumento di via Sabbioni

Presso il monumento di Ca’ Genasia, all’incrocio tra via Sabbioni e via Caduti di Toranello, domani sabato 5 ottobre, alle ore 11, avrà luogo una cerimonia per ricordare i partigiani caduti, Rino Ruscello, Marino Dalmonte ed Elisa Gambassi, appartenenti al Sap Montano. La commemorazione è organizzata dai Comuni e dalle sezioni Anpi di Imola e Riolo Terme. Parleranno, per il Comune di Riolo Terme, la vice sindaco Francesca Merlini, per il Comune di Imola, l’assessore Claudio Frati, per l’Anpi di Imola, Fabrizia Fiumi. Saranno presenti gli studenti di due classi terze dell’Istituto comprensivo 7 di Imola e alcune classi dell’Istituto comprensivo di Riolo Terme.

Il Battaglione Sap Montano fu istituito quando gli sviluppi della guerra di liberazione suggerirono la necessità di affrontare la nuova situazione derivata dall’avanzata degli Alleati e la conseguente ritirata delle forze tedesche e si decise, perciò, di costituire una unità partigiana omogenea di media entità nelle colline alla sinistra le località di Torano, Montecatone, Monte della Valle, Casalfiumanese; e sulle colline della destra, le località di Ghiandolino, Goccianello, Bergullo, Pediano, Toranello, Codrignano, Montemeldola.

La vicenda di Ca’ Genasia ebbe origine dall’assalto che alcuni partigiani mossero a un carro tedesco, durante il quale un soldato rimase ucciso e il carico fu abbandonato nelle mani dei partigiani. La reazione tedesca fu rapida e sul posto giunsero una quarantina di tedeschi con due autoblindo che, a causa del terreno fangoso non riuscirono ad agganciare i partigiani in ritirata. Ruscello e Dalmonte restarono di vedetta a Ca’ Genasia per la notte ma, poco prima del mattino, furono sorpresi da truppe tedesche e uomini della Brigata nera nel fienile dove stavano dormendo e ingaggiarono un aspro combattimento, terminato con l’incendio del fienile e la morte dei due partigiani. Nelle fasi precedenti dello scontro aveva perso la vita anche la staffetta Elisa Gambassi che si trovava nella casa. (r.cr.)

L'Anpi e i Comuni di Imola e Riolo Terme ricordano i partigiani caduti a Ca' Genasia al monumento di via Sabbioni
Cronaca 19 Luglio 2019

A Castel del Rio inaugura il giardino “Enrico Berlinguer' con il sindaco, Raffaello De Brasi e Vasco Errani

Sarà inaugurato domani, sabato 20 luglio a Castel del Rio, in via della Resistenza, il giardino intitolato a Enrico Berlinguer. La cerimonia avrà inizio alle 10.30 e vi interverranno il sindaco di Castel del Rio Alberto Baldazzi, l”onorevole Raffallo De Brasi e il senatore Vasco Errani. Seguirà un rinfresco.

Di seguito il racconto degli ultimi momenti di vita di Enrico Berlinguer, che fu segretario del Partito Comunista Italiano dal 1972 alla morte, avvenuta 12 anni dopo e della quale quest”anno si è celebrato il 35° anniversario.

«E” il 7 giugno 1984. Di lì a poco si terranno le elezioni europee e il segretario del Pci, Enrico Berlinguer, è sul palco allestito in piazza della Frutta, a Padova, per un comizio. Mentre sta parlando accusa un malore. «Compagni, lavorate tutti, casa per casa…». La voce si incrina, si porta un fazzoletto alla bocca. Fa fatica, ma continua, mentre la folla, accortasi della sua sofferenza, gli urla «Basta Enrico».Finito il comizio rientra in albergo, dove si addormenta sul letto entrando in coma. Le sue condizioni appaiono subito drammatiche; viene trasferito in ospedale, dove morirà quattro giorni dopo, alle ore 12.45 dell’11 giugno, a causa dell’emorragia cerebrale. Il presidente della Repubblica, Sandro Pertini, che già si trovava a Padova per ragioni di Stato, andrà a trovarlo in ospedale. Farà in tempo a vederlo e baciarlo sulla fronte. Poche ore dopo il decesso imporrà che la salma venga caricata sull’aereo presidenziale per portarla lui stesso nella capitale. “Lo porto via – disse – come un amico fraterno,come un figlio, come un compagno di lotta”».

Questa invece è una parte del ricordo affidato a «sabato sera» dall”onorevole Massimo Marchignoli, tra gli artefici dell”iniziativa di intitolazione: «Enrico Berlinguer viene eletto segretario del Pci nel marzo 1972. Avevo poco meno di quattordici anni e mi iscrissi, per la prima volta, alla Federazione giovanile comunista italiana. Per la mia generazione era impossibile crescere “filosovietici”. Volevamo cambiare il mondo. Chiedevamo un profondo rinnovamento economico, sociale, culturale. Eravamo contro l’equilibrio del terrore che vedeva le due grandi potenze impegnate in una folle corsa nel dotarsi di nuovi armamenti nucleari. Volevamo il disarmo unilaterale e la pace planetaria. «Per noi la guida di tutto ciò era Enrico Berlinguer».

«Un grandissimo e coraggioso innovatore, una persona perbene e coerente, gentile nei comportamenti e nel linguaggio – conclude l”ex sindaco di Castel del Rio e di Imola -. Una figura di statista, l’aggettivo che troverete scritto nella targa commemorativa che scopriremo sabato 20 luglio a Castel del Rio». (r.cr.)

L”intero racconto della scomparsa di Berlinguer e la testimonianza completa di Massimo Marchignoli sono su «sabato sera» del 18 luglio

A Castel del Rio inaugura il giardino “Enrico Berlinguer' con il sindaco, Raffaello De Brasi e Vasco Errani
Cronaca 22 Giugno 2019

Commendatori e cavalieri, le onorificenze del 2 Giugno che hanno interessato personaggi di Imola e Ozzano

Il 2 giugno è stata la giornata di celebrazione nazionale della nascita della Repubblica italiana. Giornata in cui si sono svolte cerimonie ufficiali organizzate dalle prefetture un po’ su tutto il territorio nazionale, con parate militari passate in rassegna dai prefetti nelle veste di più alta autorità governativa in provincia. E nell’occasione si sono svolte anche le cerimonie di consegna delle onorificenze al merito della Repubblica italiana. Ebbene tra i 64 neoinsigniti che hanno partecipato alla cerimonia solenne svoltasi a palazzo Caprara Montpensier, sede della prefettura di Bologna, c”erano gli imolesi Stefano Domenicali (presidente e amministratore delegato della Lamborghini) e Libero Calamosca (impegnato nel sindacato degli agenti immobiliari), il primario dell”Oncologia di Imola, ma conselicese d”origine Antonio Maestri e l”ozzanese Gianluca Migliozzi, tenente colonnello dei carabinieri. 

Stefano Domenicali. Attuale presidente e amministratore delegato della Lamborghini, la casa automobilistica di Sant’Agata Bolognese produttrice di auto di lusso, di proprietà della tedesca Audi, è stato insignito del titolo di Commendatore della Repubblica, onorificenza che va ad aggiungersi al titolo di Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italiana assegnatogli nel 2002. «Sono molto orgoglioso di ricevere questo riconoscimento in questo giorno di festa nazionale – ha commentato il neocommendatore – perché, da italiano, sento molto certi valori e certe responsabilità». Prima del passaggio al gruppo Audi, Domenicali ha avuto un ruolo di primo piano nei successi della scuderia Ferrari nei campionati di Formula 1 degli anni 2000, divenendo direttore della gestione sportiva della casa di Maranello in sostituzione di Jean Todt dal 2008 al 2014.

Libero Calamosca. Personaggio noto a Imola per via dell’attività di agente immobiliare, lo scorso 2 giugno è stato insignito invece del titolo di Cavaliere al merito della Repubblica italiana. «E’ stata una grande emozione, che ancora porto dentro nonostante i giorni già trascorsi dalla cerimonia in prefettura – commenta -. Alla mia età ricevere un simile riconoscimento per ciò che si è fatto durante la vita è sicuramente motivo di orgoglio e di grande soddisfazione». I meriti di Calamosca non si limitano alla lunga attività libero professionale ma anche all’impegno profuso in ambito sindacale nella categoria degli agenti e dei consulenti immobiliari.

Antonio Maestri. E” un nome noto della sanità imolese, dal dicembre 2010 direttore del dipartimento dell’Azienda Usl di Imola comprendente il reparto di oncologia dell’ospedale Santa Maria della Scaletta, il day hospital oncologico e l’hospice di Castel San Pietro.

Gianluca Migliozzi. E” stato nominato Cavaliere al merito della Repubblica italiana, riconoscimento proposto dal sindaco di Ozzano, Luca Lelli, per il servizio prestato dall’ufficiale, con il grado di capitano, tra il 2005 e il 2009, alla guida della compagnia di San Lazzaro di Savena. «Ricordo molto bene l’esperienza e la grande disponibilità del capitano Migliozzi ed i rapporti continui e costanti che riusciva a tenere con gli amministratori del territorio – ha raccontato il sindaco di Ozzano dell’Emilia -. Fu grazie al suo prezioso apporto che si riuscì ad intensificare i servizi di controllo, riuscendo a disarticolare sodalizi criminali dediti allo sfruttamento della prostituzione e al traffico internazionale di droga». (r.cr.)

L”articolo completo è su «sabato sera» del 20 giugno

Nella foto sopra il prefetto di Bologna Patrizia Impresa con Stefano Domenicali e il sindaco metropolitano Virginio Merola. Sotto, a sinistra Libero Calamosca con il prefetto e a destra Gianluca Migliozzi con il prefetto e il sindaco di Ozzano Luca Lelli

Commendatori e cavalieri, le onorificenze del 2 Giugno che hanno interessato personaggi di Imola e Ozzano
Cronaca 12 Giugno 2019

Il 13 luglio in San Cassiano l'ordinazione episcopale di don Giovanni Mosciatti, nuovo vescovo di Imola

Tempi brevi per l’ordinazione episcopale del vescovo eletto di Imola don Giovanni Mosciatti. La cerimonia avverrà infatti sabato 13 luglio 2019 alle 17 nella cattedrale di San Cassiano, quindi (come già anticipato) direttamente a Imola e non nella diocesi d”origine del sacerdote.

Tre i vescovi consacranti: l”arcivescovo metropolita di Bologna monsignor Matteo Zuppi, il vescovo uscente monsignor Tommaso Ghirelli, che attualmente ricopre la carica di amministratore apostolico della Diocesi di Imola e monsignor Stefano Russo, amministratore apostolico della Diocesi di Fabriano-Matelica (dalla quale don Mosciatti proviene) e segretario generale della Conferenza episcopale italiana.

Dopo il rito religioso ci sarà un momento di festa e di musica. Il giorno successivo poi, domenica 14 luglio, alle 19, il nuovo vescovo presiederà una concelebrazione eucaristica nella chiesa della Collegiata a Lugo, seconda città per dimensioni della diocesi. (r.cr.)

Il 13 luglio in San Cassiano l'ordinazione episcopale di don Giovanni Mosciatti, nuovo vescovo di Imola

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