Posts by tag: olio

Economia 2 Novembre 2021

Meno olive da spremere, ma olio più buono nel 2021

Quest’anno gelate primaverili e caldo estivo molto prolungato hanno determinato un calo importante delle quantità anche delle olive, a fronte di una qualità dei frutti e del prodotto finito che è ottima per rese medio-alte. «In Emilia Romagna – precisa Sabrina Paolizzi, tecnico dell’Arpo, l’Associazione regionale tra i produttori olivicoli dell’Emilia Romagna – si stima che la produzione di olio nel 2021 segni un meno 50 per cento rispetto al 2020».

E nel circondario imolese? «Assistiamo a una produzione a macchia di leopardo – precisa Valter Marcolini, presidente del Frantoio Valsanterno a Imola – con zone che hanno registrato cali importanti, e altre zone che, invece, hanno confermato le quantità dell’anno precedente. In molti casi la presenza di un impianto d’irrigazione ha fatto la differenza, garantendo il nomale sviluppo del frutto, anche con una stagione calda e siccitosa. La minore produzione e il minor carico di frutti per gli olivi hanno avuto un effetto positivo sull’aspetto organolettico, da questo punto di vista ci aspettiamo che gli aromi e i sapori dell’olio del 2021 siano migliori di quello dell’anno passato». (r.cr.)  

Le voci degli olivicoltori sul «sabato sera» del 28 ottobre 

Nella foto (Agrivar): raccolta delle olive

Meno olive da spremere, ma olio più buono nel 2021
Economia 5 Ottobre 2021

Lode di eccellenza per l’olio extravergine d’oliva dell’azienda agricola Assirelli di Dozza

Punteggio massimo, cinque gocce d’oro e lode di eccellenza, per l’olio extravergine di oliva dell’azienda agricola Assirelli – Cantina da Vittorio di Dozza, nella categoria «Multivarietale blend fruttato medio». Il prestigioso riconoscimento è arrivato al concorso internazionale l’Oro del Mediterraneo e al concorso nazionale l’Oro d’Italia, organizzati a Fano dall’associazione Olea.

In gara circa 600 oli extravergini di oliva provenienti da tutta Italia, ma anche da Croazia, Spagna e Turchia, suddivisi per origine Monovarietale e Multivarietale. «I risultati ottenuti in queste rassegne – commentano Matteo e Vittorio Assirelli – rappresentano un riconoscimento importante, che attesta la crescita della qualità dell’Oro del Mediterraneo e d’Italia, anche in zone geografiche poco conosciute per la produzione dell’olio come la nostra provincia». (lo.mi.)  

Nella foto: Vittorio Assirelli con il figlio Matteo 

Lode di eccellenza per l’olio extravergine d’oliva dell’azienda agricola Assirelli di Dozza
Sport 30 Luglio 2021

«Brisighella ti sorprende» con «If», escursione con la guida lungo «Il sentiero dell’olio»

Oggi, venerdì 30 luglio, c’è una delle tante iniziative per grandi e piccini proposte da «If – ImolaFaenza». Nell’ambito di «Brisighella ti sorprende», stavolta c’è «Il sentiero dell’olio, Brisighella e il Brisighello», escursione guidata al sentiero dell’olio, dal frantoio Cab ai punti più rilevanti della storia di Brisighella e del suo olio.

Chiuderà il programma la degustazione dell’olio extravergine di Brisighella Dop accompagnato da un calice di vino.

Per informazioni e prenotazioni, tel. 0546-81166 o visitare il sito di If. (r.s.) 

«Brisighella ti sorprende» con «If», escursione con la guida lungo «Il sentiero dell’olio»
Economia 17 Novembre 2020

A Varignana l’oliveto più grande dell’Emilia Romagna

«Possiamo dire con certezza che è l’oliveto più grande dell’Emilia Romagna». Ad affermarlo con orgoglio è Chiara Del Vecchio, alla direzione delle Risorse umane di Palazzo di Varignana e del coordinamento generale di Agrivar, l’Azienda agricola di proprietà di Palazzo di Varignana (a sua volta controllata dal colosso dei servizi informativi bancari Crif ). Oggi, dei 300 ettari a disposizione, 150 sono dedicati ad oliveto. «Nel 2020 sono state messe a dimora 65.000 piante. In totale seguiamo oltre 100.000 olivi» precisa Del Vecchio.

Altri ettari sono destinati a vigneto, circa 42, altri a frutteto e orto, circa 40. Si producono e crescono uve prevalentemente autoctone, mele, pere, albicocche, ciliegie, fragole, mandorle ma anche zafferano, goji e 42 diverse erbe aromatiche. Tutti prodotti, anche trasformati, che sono poi utilizzati nella ristorazione del resort o destinati alla vendita. Palazzo di Varignana ha deciso di puntare in modo consistente sull’olio extravergine. «È un vero amore quello che abbiamo per l’oro verde, il re dei condimenti – precisa Del Vecchio -, un prodotto importante anche per la nostra salute. Grazie al supporto della scienza medica, si è giunti alla consapevolezza delle sue qualità salutistiche e viene sempre più utilizzato da popolazioni al di fuori dell’area mediterranea». (al.gi.)

Ulteriori approfondimenti su «sabato sera» del 12 novembre.

Nella foto: suggestivo scorcio degli olivi sui colli di Varignana

A Varignana l’oliveto più grande dell’Emilia Romagna
Economia 14 Novembre 2020

Non solo miele, Castel San Pietro ora è anche Città dell’olio

Dopo il miele, l’olio. La Giunta di Castel San Pietro ha infatti deciso di aderire all’associazione nazionale Città dell’olio. Ora, assieme al comune di Brisighella e alla Camera di Commercio di Parma, fa parte dei 327 enti pubblici italiani uniti nella salvaguardia dell’olio extravergine d’oliva.

Ma come mai l’idea di aggiungere la propria adesione per questo prodotto? «L’olivo – ci risponde il sindaco, Fausto Tinti – è una coltivazione di pregio, l’olivicoltura e la produzione di olio sono un sistema economico che non solo porta ricchezza dal punto di vista economico, ma hanno un grande valore culturale, turistico e paesaggistico. La scelta di aderire all’as- sociazione nazionale Città dell’olio nasce dall’evidenza che la coltura olivicola, tradizionalmente presente nel nostro territorio, negli ultimi anni sta registrando un notevole sviluppo. Abbiamo aziende agricole con un’imponente produzione olearia che ha ricevuto anche importanti premi e riconoscimenti e con un potenziale che si svilupperà anche nei prossimi anni, e anche molti altri agricoltori locali di diverse dimensioni che hanno scelto l’olivicoltura e tutti producono olio di ottima qualità per la vendita o per consumo proprio».

Una realtà, dunque, sempre più presente anche in questo territorio. «Le associazioni di categoria agricole – prosegue Tinti -, in base a quanto risulta dai piani colturali, ci hanno segnalato otto aziende olivicole nel nostro territorio e abbiamo informazione dell’esistenza anche di altre coltivazioni con centinaia o migliaia di piante». (al.gio.)

Ulteriori approfondimenti su «sabato sera» del 12 novembre.

Nella foto: la camminata tra gli olivi dello scorso 25 ottobre a Varignana

Non solo miele, Castel San Pietro ora è anche Città dell’olio
Cronaca 19 Novembre 2019

Nel nord Italia crolla la produzione di olive

Mentre si prevede un calo mediamente del 9% della produzione di olio d’oliva in Europa, nel 2019 rispetto al 2018, in Italia si stima un raddoppio della produzione (da 175 mila tonnellate a 350 mila). Lo mette in evidenza il report sul comparto olivicolo del Centro studi di Confagricoltura, sulla base delle previsioni dell’Unione europea, presentate a Bruxelles.
Ottima la qualità per la Cia-Agricoltori italiani, il Consorzio nazionale Italia olivicola e per l’Associazione italiana frantoiani oleari (Aifo), che però mettono l’accento sui dati negativi relativi alla quantità dell’olio prodotto in Emilia Romagna (-50%) dovuti alla ciclicità che caratterizza la produzione olivicola e al ritardo della fioritura causata dalle basse temperature di inizio primavera.
Un segno ulteriormente peggiorativo se ci si limita poi al solo territorio coperto dalle nove aziende aderenti alla Rete olio extravergine felsineo. «Un meno 60, 70 per cento», quantifica Ermanno Rocca, produttore e presidente della rete di imprese che a breve cambierà il proprio nome in Rete olio extravergine olio di oliva Colli di Bologna.

Ma se la quantità è poca, almeno la qualità è elevata. Raccolta del prodotto a parte, questa è l’occasione per parlare di un olio territoriale dal sapore amaro e piccante, fruttato medio intenso, che raccoglie in particolare, in circa 170 ettari di terreno, le cultivar regionali Nostrana, Leccino, Correggiolo e Frantoio.
«Anche nelle colline bolognesi ci sono gli ulivi – ricorda Rocca – e danno un  ottimo prodotto». Anzi, le piante di ulivo ci sono sempre state e a documentarlo si possono consultare carte che risalgono al XIII secolo. Poi, la miniglaciazione di inizio Settecento ha fatto seccare gli alberi e si è passati ad altre coltivazioni. (al. gi.)

Ulteriori particolari sul numero del Sabato sera del 14 novembre

Nel nord Italia crolla la produzione di olive
Cultura e Spettacoli 10 Maggio 2019

Il Touring club porta a cena con Leonardo Da Vinci… e c'è anche la «sua» acquarosa

Nei Quaderni d’anatomia ora conservati alla Royal Library di Windsor Leonardo scrive: «…se realmente sei, come ti descrivi, il re degli animali – direi piuttosto re delle bestie, essendo tu stesso la più grande! – perché non eviti di prenderti i loro figli per soddisfare il tuo palato, per amor del quale ti sei trasformato in una tomba per tutti gli animali?». Un Leonardo amante degli animali, quindi. Anche vegetariano? «Non credo – commenta Fabrizia Fiumi, ex insegnante e attuale console del Club di territorio di Imola del Touring club italiano -, ma è certo che uno degli aspetti che intriga riguardo al genio vinciano è proprio la cucina».

E per discuterne assieme, cosa di meglio di una cena? La organizza proprio il Club imolese del Tci venerdì 17 maggio alle 20.30 all’Osteria del Piolo in via Appia 80 a Imola. «L’argomento è interessante. Per l’Expo a Milano vennero proposte le merende di Leonardo bambino nella casa del nonno, con pane e olio e ricette di marmellate. Poi c’è stata la pubblicazione del Codex Romanoff, attribuito a Leonardo, che si dice sia stato ritrovato presso il museo dell’Hermitage. Museo che, però, nega la presenza di un simile reperto nei propri archivi. Qui si racconta di Leonardo e Botticelli, entrambi allievi del Verrocchio, che aprono insieme un’osteria chiamata Le tre rane di Sandro e Leonardo, la quale non riscuote successo per via degli insoliti abbinamenti proposti. Io credo che sia una bufala. Così come ci sono tante ipotesi e speculazioni su Leonardo vegetariano, a cominciare dagli episodi descritti dal Vasari relativi alla liberazione degli uccellini dalle gabbie, ma non è detto che lo fosse. Dai suoi appunti, sappiamo che gli acquisti per la cucina a Milano comprendevano di tutto».

Mangiava anche lui carne e pesce? O erano per i suoi ospiti? La cena che propone il Touring club è onnicomprensiva e varia. «Proponiamo un menù preso dalla Cucina Italiana che ha il nostro stesso approccio – continua Fabrizia -: poche certezze inquadrate nella cucina del tempo, che aveva cuochi importanti come Maestro Martino da Como e Bartolomeo Scappi».
All’Osteria del Piolo saranno così serviti  pane e olio di nonna Lucia, zanzarelli in brodo di carne, involtini di vitello, insalata di Leonardo, Biancomangiare, acquarosa, acqua e malvasia.
«Nonna Lucia era la nonna di Leonardo – spiega la Fiumi -. Il grande frantoio Montalbano a Vinci ha fatto una produzione speciale di extravergine nominata Il Genio, e siamo andati a comprarlo appositamente: lo serviremo quella sera. Poi ci sono le uova (negli zanzarelli che uniscono uova, formaggio e pangrattato, Nda), che oltretutto erano anche usate come legante per i colori, e l’insalata, perché le erbe spontanee erano fondamentali e anche Leonardo ne parla. Il Biancomangiare è un dolce classico della cucina medievale, e l’Acquarosa è un liquore a base di petali di rosa, la cui ricetta è stata scritta da Leonardo nel Codice Atlantico (è composta da acqua, zucchero, estratto di rosa, limone, alcool). A Vinitaly la Fattoria Dianella ha presentata la propria riedizione e l’abbiamo comprata per portarla in tavola venerdì sera. Ogni portata sarà poi accompagnata e introdotta da storie e aneddoti». (s.f.)

Quota di partecipazione alla cena: 40 euro (38 per soci Tci).
Prenotazione obbligatoria entro il 13 maggio al 331/7877662 oppure 335/5856303 (i posti sono limitati).

Nella foto, di Fabrizia Fiumi: l’acquarosa Dianella, che sarà sulla tavola della cena del 17 maggio a Imola

Il Touring club porta a cena con Leonardo Da Vinci… e c'è anche la «sua» acquarosa
Cultura e Spettacoli 16 Novembre 2018

Al Baccanale arriva Olimola, un weekend con l'olio del territorio

Olio protagonista durante il terzo fine settimana del Baccanale a Imola: sabato 17 e domenica 18 novembre, infatti, dalle ore 9 alle 19 nella Galleria del centro cittadino si svolgerà la nona edizione della mostra mercato «Olimola», che presenta la filiera olivicola del territorio imolese con cenni storici, ambientazioni, realtà produttive, tecnologia, ricerca e innovazione. Si potrà degustare e acquistare la nuova produzione 2018 di olio extravergine d’oliva presentato da sette aziende agricole del territorio: Rossi Frantoio Imolese di Imola, Podere Pratale di Bettini Giovanni di Borgo Tossignano, Società Agricola Franchini di Imola, Società Agricola Le Spinaie di Dozza, Azienda Agricola Bonazza – Sapori del Podere di San Lazzaro e Azienda  Agricola Donna Livia di Brisighella. I produttori faranno degustare sul pane l’olio appena spremuto di diverse cultivar. Verrà presentata la nuova produzione di olio extravergine d’oliva con il marchio di «Qualità controllata».

A conclusione della seconda giornata, domenica 18 novembre alle ore 17.30 al Caffè Roma bistrot si svolgerà «Olii extravergine d’oliva a confronto», una degustazione guidata di olii extravergine di oliva del territorio con Franco Spada, degustatore ufficiale. La degustazione è gratuita, fino ad esaurimento posti (circa 35 persone).

Al Baccanale arriva Olimola, un weekend con l'olio del territorio

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