Il cedro del Libano del cimitero del Piratello e gli altri giganti verdi del circondario imolese
Sono 106 i giganti verdi dell’Emilia Romagna inseriti nel primo elenco ufficiale nazionale, approvato di recente dal ministero delle Politiche agricole, alimentari, forestali, e ora anche del Turismo. Si tratta di alberi particolarmente maestosi e longevi, singoli o in gruppi o filari, ai quali è riconosciuto un particolare valore culturale e storico, oltre al valore strettamente scientifico o ambientale. Alberi che proprio in considerazione di queste molteplici caratteristiche godono di una particolare tutela da parte della legislazione nazionale e regionale.
A livello nazionale se ne occupa la legge numero 10 del 2013, ma molte Amministrazioni regionali da ben più tempo hanno a cuore la tutela di esemplari arborei di notevole pregio scientifico o monumentale. E’ il caso appunto dell’Emilia Romagna, prima Regione italiana ad approvare (nel 1977) una norma in materia di tutela degli alberi monumentali e a dare il la al primo censimento regionale che, ad oggi, conta appunto 106 esemplari monumentali che si distinguono per età, dimensioni e per l’originale pregio naturalistico e botanico.
Mentre, complessivamente, sono 646 gli alberi singoli, in gruppo, in filare e in boschetto posti sotto tutela, anche se non ancora considerati monumentali. «In Emilia Romagna – sottolinea l’assessore regionale all’Ambiente, Paola Gazzolo – i boschi si estendono su una superficie di oltre 540 mila ettari e in totale si arriva a più di 610 mila conteggiando anche le altre aree a vegetazione legnosa come arbusteti, castagneti da frutto, pioppeti e arboricoltura da legno. Di fatto circa il 25 per cento del territorio regionale è coperto da foreste. Questa espansione è un fatto positivo, perché contribuisce al miglioramento dell’ambiente e favorisce la biodiversità, soprattutto nelle aree montane. E in questa prospettiva – prosegue l’assessore – si inserisce anche la salvaguardia degli alberi monumentali, autentici serbatoi di biodiversità di alto pregio naturalistico e paesaggistico, oltre a rappresentare spesso un patrimonio di grande valore storico, culturale e religioso per particolari episodi o vicende che li hanno visti salire alla ribalta nel passato».
Il circondario imolese vanta 16 alberi monumentali: 7 si trovano a Imola, 4 a Dozza, 2 a Castello, 1 a Castel Guelfo, 1 a Fontanelice e 1 a Borgo Tossignano. A questi si è appena aggiunto un cedro del libano posto all’interno del cimitero del Piratello, il cui sviluppo è perfettamente integrato con le pareti del giardino interno che lo ospitano, in maniera appunto monumentale. Questo cedro è l’ultimo nuovo inserimento nella lista degli alberi monumentali del nostro circondario grazie ad un censimento cui hanno collaborato anche le Gam, che a vario titolo monitorano il territorio e fanno rispettare i regolamenti in materia di ambiente di enti come Comuni, Città metropolitana e parchi naturali. (mi.mo.)
L”articolo completo è su «sabato sera» del 4 ottobre
Nella foto il cedro del Libano all”interno del cimitero del Piratello di Imola