Calcio Promozione, Raffaele Franchini e il suo passaggio alla Valsanterno: «Ora una nuova sfida»
«Raffi è andato alla Valsanterno!» dice un tale. «No, non ci credo!», risponde l’altro. «Sì, te lo giuro», brusio di voci incredule a radio pallone. E’ venerdì, il fine settimana è appena cominciato e le porte girevoli del mercato si stanno chiudendo: la notizia del trasferimento di Raffaele Franchini dal Massa Lombarda alla Valsanterno inizia il suo tam tam. Il colpaccio che non ti aspetti ha tre protagonisti: oltre al calciatore, si muovono il vicepresidente bianconero, Giampiero Aresu, e il direttore sportivo della Valsanterno, Libero Vespignani. Il calcio è così: due mesi fa su queste colonne raccontavamo di Franchini fuoriclasse del Massa, del suo addio all’Imolese e dell’imminente sfida col Sanpaimola, e oggi eccoci qua, con lo stesso protagonista, a raccontare l’inizio di una nuova storia, d’amore? Si vedrà. «Col Massa Lombarda stava andando bene – spiega Franchini -. Squadra onesta, gruppo unito, partiti subito forte, eravamo in piena corsa per la salvezza, con l’allenatore Nannini c’era la massima stima. Ad ogni modo, martedì scorso il presidente Aresu mi ha comunicato che la nostra collaborazione finiva lì, non per demeriti miei, ma a causa di un problema economico imprevisto».
Come hai reagito?
«Ci sono rimasto male, subito ho chiamato il mister, che era all’oscuro della decisione e decisamente contrario, poi ho iniziato a guardarmi intorno. La Valsanterno è stata la società che mi ha contattato con maggiore entusiasmo, anche perché conosco Libero Vespignani fin dai tempi del Castel San Pietro, cioè da almeno 15 anni: per trovare l’accordo c’è voluto davvero poco. Da Massa mi hanno richiamato per comunicarmi che avevano cambiato idea, ma a quel punto ero già in parola con la Valsanterno, quindi ho rifiutato e tirato dritto per Borgo Tossignano».
Cosa ti aspetti da questa nuova avventura in Promozione?
«Di far bene. Scendere di categoria non è un dramma -. Sono in forma, domenica 16 dicembre non ho esordito perché squalificato, ma avevo una gran voglia di giocare, come da ragazzino. La società è ambiziosa, punta ai play-off, e io so quello che posso dare. Non sono Maradona, che dribbla tutti e fa due gol a partita: segno tanto se ci sono le condizioni per farlo, altrimenti servo l’ultimo passaggio, oppure dipende. Finora in Eccellenza avevo fatto 4 gol, tanti assist, però non faccio miracoli, e sicuramente non li faccio da solo. Spero di essere utile alla squadra, alla crescita del progetto, lavorerò perché si concretizzi al meglio».
Per centrare il vostro obiettivo non potete più sbagliare e già oggi, contro il Bentivoglio, ci si aspetta che tu e Gianluca Tumolo siate in sintonia. In cosa siete complementari?
«Credo nelle profondità e negli spazi che posso aprirgli. Tumolo lo conosco come giocatore: è forte fisicamente, dotato di un gran tiro, potrebbe nascere una bella collaborazione, da mettere a punto insieme ai tecnici Felice e Paterna. Con la giusta serenità usciremo dai bassifondi». (al.mar.)
L”articolo completo su «sabato sera» del 20 dicembre.
Nella foto: Raffaele Franchini con la maglia del Massa Lombarda