Loris Capirossi e le moto che rischiano di restare spente: «Conseguenze pesanti se saltasse il Mondiale»
In una Montecarlo orfana della sua sfarzosa mondanità, dove gli abitanti, vip compresi, vivono blindati in casa, a Loris Capirossi non rimane che adeguarsi. «Anche qua, come in Italia e in Francia, c’è il coprifuoco – ci ha raccontato -. Da giorni non incontro nessuno. Passo il tempo con mia moglie Ingrid e mio figlio Riccardo. Fra l’altro per uscire è necessaria una motivazione autocertificata. Le regole sono molto severe. Ma è giusto così, e dobbiamo essere bravi a rispettarle».
In prospettiva, che tipo di riflessioni si fanno dentro la Dorna, della quale fai parte come responsabile della sicurezza?
«Il futuro non dipende dalla Dorna. A deciderlo devono essere le autorità. Noi saremmo pronti a correre anche domani. Ma deve esserci massima sicurezza per tutti per ricominciare a girare il mondo. Rischio che anche il motomondiale salti È una eventualità possibile. Anche se spero non si arrivi a tanto. In quel caso le conseguenze sarebbero pesantissime. Se si ferma una macchina così, è un danno enorme per tutti. A cominciare dalle squadre che hanno investito e per le persone che ci lavorano. E a livello economico si ripercuoterebbe anche sugli anni a venire. Nessuno poteva neanche lontanamente immaginare una situazione del genere. Ma a me piace pensare positivo e quindi sono convinto che le cose si risolveranno in tempo per correre questo Mondiale. Comunque in questo momento i problemi legati allo sport passano in secondo piano rispetto all’incubo che stiamo vivendo». (a.d.p.)
L’articolo completo su «sabato sera» del 9 aprile.
Nella foto: Loris Capirossi