I «bimbi di Chernobyl» ricevuti in Comune a Imola: «Forte segnale di speranza»
I ragazzi ospiti bielorussi dell’associazione «Insieme per un futuro migliore» sono stati ricevuti ieri mattina in municipio ad Imola, nella Sala del Consiglio comunale, dal sindaco Marco Panieri e dal vice sindaco Fabrizio Castellari. Con loro, hanno partecipato all’incontro le famiglie che li accolgono, la presidente dell’associazione, Arena Ricchi e membri del consiglio, oltre a famiglie ospitanti in passato ed ai ragazzi che hanno deciso di stabilirsi nel nostro territorio. Con la loro presenza, questi ultimi hanno voluto testimoniare la vicinanza all’Amministrazione Comunale, che ha sempre appoggiato i progetti e si è adoperata per loro in ogni necessità.
I bambini e tutti gli ospiti sono poi stati accompagnati dal sindaco in visita al palazzo comunale.
«Il 2022 era partito sotto i migliori auspici per la realizzazione dei progetti rivolti ai “bimbi di Chernobyl”, ma la guerra tra Russia e Ucraina ha parzialmente bloccato la possibilità di ripresa. Per l”estate è stato possibile far arrivare solo bambini con inviti privati da famiglia a famiglia. In questo modo, sono arrivati nel circondario imolese 8 ragazzi per trascorrere 1 o 2 mesi con la loro famiglia italiana – ha spiegato Arena Ricchi, presidente dell’associazione «Insieme per un futuro migliore -. L”arrivo di questi bambini deve rappresentare un forte segnale di speranza per tutti i bambini bielorussi e per le loro famiglie di origine. Fiore all”occhiello di questo 2022 è stato il dono di 99 buoni spesa a famiglie di “nostri” bambini che sono già diventati genitori, per un importo complessivo di 10 mila euro e l’organizzazione della gita per gli ospiti del Centro diurno disabili di Korma, che ha avuto grande risalto sulla stampa nazionale in quanto realizzatrice di nuove idee circa l’educazione dei disabili».
«La solidarietà – ha commentato il sindaco Panieri – è uno dei valori fondanti della nostra comunità, che avete l’occasione di vivere nei giorni del vostro soggiorno e che vive tutti i giorni chi sta crescendo qui, integrandosi perfettamente. L’augurio, a chi di voi dovrà fare poi rientro a casa, è di poterci rivedere presto».