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Cronaca
20 Settembre 2025

Post alluvione: avanti con le opere di messa in sicurezza del Sillaro, a ottobre assemblea pubblica a Imola sul Santerno

Ad un anno di distanza dal ciclone Boris che colpì con particolare violenza la Romagna e il bolognese è in corso la fase di elaborazione delle osservazioni relative al progetto per il torrente Sillaro, a protezione dei territori del Circondario. La prima ipotesi prevede l’attuazione delle opere strutturali di laminazione e ulteriori risezionamenti e interventi strutturali, come previsto dagli strumenti di pianificazione in vigore, tra Castel San Pietro e la confluenza con il torrente Sellustra. Intanto, è partito il percorso di confronto sul Santerno e in tal senso è già in programma per ottobre un’assemblea pubblica il 21 a Imola.

Oltre alla pulizia dal fango, alla rimozione dei detriti, al rifacimento delle sedi stradali e alla riattivazione della funzionalità idraulica dei corsi d’acqua, tra gli interventi più significativi finanziati e terminati, in capo all’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile, ci sono i lavori di somma urgenza per il ripristino dei danneggiamenti della Chiavica Accursi a Medicina (700mila euro) e i lavori di somma urgenza nel bacino del Quaderna (ripristino argine destro collassato in prossimità della località Fiorentina), cui sono stati assegnati 1 milione 200mila euro.

«Abbiamo detto da subito con chiarezza che non siamo soddisfatti di come gli eventi alluvionali sono stati affrontati – ha detto il presidente della Regione Michele de Pascale-. È l’opinione della stragrande maggioranza dei cittadini che attribuiscono, legittimamente, responsabilità ai diversi livelli di governo, da Roma al territorio. Da gennaio abbiamo segnato una fase nuova che sta portando tutte le istituzioni e il commissario a lavorare insieme per cambiare passo. Intanto, come Regione abbiamo raddoppiato le risorse per le manutenzioni, ora dobbiamo aumentare la nostra capacità di farle. Con il commissario lavoriamo per sbloccare i lavori affidati alle agenzie di Stato e proseguiremo gli incontri sui territori: per ogni bacino presentiamo le opere strategiche, in grado di ridurre il rischio. Dal governo abbiamo ottenuto un miliardo per opere di questo tipo, un fatto nuovo e non scontato. I tempi previsti sono lunghi, li vogliamo accelerare. Entro dicembre presenteremo il piano di interventi relativo ai primi 500 milioni, le risorse dovrebbero arrivare nel 2027 ma come Regione siamo pronti ad anticiparle dal 2026».

«I 2,8 miliardi della contabilità speciale dell’ex commissario Figliuolo hanno oggi tutte destinazioni condivise con i territori- ha aggiunto la sottosegretaria con delega alla Protezione civile, Manuela Rontini -. Restano da assegnare “solo” gli ultimi 75 milioni di quel pacchetto, a cui si aggiungono altri 100 milioni da un altro provvedimento per il 2024. Sono state raddoppiate le risorse per la manutenzione, portandole a 50 milioni l’anno, che daremo all’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile: abbiamo dunque messo più fondi stiamo lavorando, in piena sinergia con i territori e la struttura commissariale».

r.cr.

 

Foto Isolapress

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