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Cronaca 31 Dicembre 2022

Morte Papa emerito Benedetto XVI, il cordoglio della Diocesi di Imola. Stasera il Te Deum in San Cassiano

Dopo una lunga malattia è morto questa mattina a Roma, nel Monastero Mater Ecclesiae in Vaticano, all’età di 95 anni Joseph Ratzinger, il Papa emerito Benedetto XVI. Nominato Pontefice il 19 aprile 2005, quale successore di Papa Giovanni Paolo II, nel concistoro ordinario dell’11 febbraio 2013 annunciò la rinuncia al ministero di vescovo di Roma con decorrenza dal 28 dello stesso mese. Dalla mattina di lunedì 2 gennaio 2023, il corpo del Papa emerito Benedetto XVI sarà nella Basilica di San Pietro in Vaticano per il saluto dei fedeli, mentre i funerali si svolgeranno giovedì 5 gennaio.

Tra i tanti messaggi di cordoglio anche quello della Diocesi di Imola. «Subito dopo aver appreso la notizia, il nostro vescovo monsignor Giovanni Mosciatti si è raccolto in preghiera e invita i fedeli a partecipare al Te Deum in cattedrale questa sera alle ore 18 dove il pontefice emerito verrà ricordato con preghiere in suffragio. Lo vogliamo ricordare con una frase pronunciata in occasione del 150° anniversario delle apparizioni Lourdes. “Il segno della Croce è in qualche modo la sintesi della nostra fede, perché ci dice quanto Dio ci ha amati; ci dice che, nel mondo, c’è un amore più forte della morte, più forte delle nostre debolezze e dei nostri peccati”». (r.cr.)

Nella foto (dal sito e dalla pagina Facebook della Diocesi di Roma): il Papa emerito Benedetto XVI, Joseph Ratzinger

Morte Papa emerito Benedetto XVI, il cordoglio della Diocesi di Imola. Stasera il Te Deum in San Cassiano
Cronaca 7 Ottobre 2022

Imola, i lavori di restauro alla cattedrale di San Cassiano finiranno entro il 22 ottobre

Per un cantiere che si chiude (quello dei lavori alla basilica di San Cassiano a Imola), un altro si apre in senso figurato. La Diocesi di Imola si appresta a terminare l’anno giubilare per i 750 anni dalla dedicazione della Basilica cattedrale di San Cassiano martire. Per l’occasione sarà anche ultimato il cantiere per i lavori di restauro della basilica, avviato a ottobre 2021. La celebrazione eucaristica, in programma il sabato 22 ottobre in cattedrale (ore 20), sarà presieduta dal cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo metropolita di Bologna e presidente della Conferenza episcopale italiana. A seguire, sul sagrato, ci sarà un momento di festa con i polentari di Tossignano, il vin brulé distribuito dal gruppo Alpini imolesi, i biscotti di mosto marchigiani originari di Matelica e offerti dal vescovo, la banda e gli sciucarèn di Dozza.

Quello del 22 ottobre è il primo di una serie di eventi pubblici, aperti anche al mondo non ecclesiale, volti ad aprire un dialogo e un confronto con l’intera comunità e a raccogliere le istanze del territorio. «Sarà un “cantiere” per la città – così lo definisce il vescovo di Imola, Giovanni Mosciatti e, citando Papa Francesco aggiunge – il nostro intento non è occupare uno spazio, ma cominciare un processo, facendo nascere un dialogo costruttivo e utile». (lo.mi.)

Nella foto: il vescovo Giovanni Mosciatti con la locandina dell’evento del 22 ottobre

Imola, i lavori di restauro alla cattedrale di San Cassiano finiranno entro il 22 ottobre
Cronaca 1 Giugno 2021

Cambio al vertice della Caritas diocesana, da oggi Luca Gabbi non è più direttore

Cambio al vertice della Caritas diocesana. Dopo oltre sedici anni, infatti, da oggi, 1° giugno, Luca Gabbi non sarà più direttore.

Entrato in Caritas nel 2006, per cinque anni aveva ricoperto il ruolo di vice direttore, per poi diventare direttore dal 2011, incarico che ha mantenuto per dieci anni.

Al posto di Gabbi il vescovo ha nominato Alessandro Zanoni, già referente del centro d’ascolto; come delegato vescovile lo affiancherà don Walter Giberti, parroco di San Prospero e Chiusura. (r.cr.)

Nella foto: Luca Gabbi

Cambio al vertice della Caritas diocesana, da oggi Luca Gabbi non è più direttore
Cronaca 6 Marzo 2021

Coronavirus, 143 nuovi casi, picco di ricoveri e 5 vittime a Imola. Grave focolaio tra le suore di Santa Teresa

Cresce ancora il numero dei casi di Coronavirus nel circondario imolese e in ospedale si registra un aumento rilevante di ricoveri oggi e si registrano cinque decessi, avvenuti nei giorni scorsi, si tratta di anziani cinque donne, due residenti a Castel San Pietro di 93 e 82 anni, una di Dozza di 89 anni, una di Mordano di 80 anni e una di Imola di 72 anni.

I nuovi casi registrati dall”Ausl di Imola sono 143 su circa 1700 tamponi tra molecolari e antigenici rapidi refertati. Le guarigioni sono 77, quindi i casi attivi (malati/positivi) sono a quota 2082. I pazienti con Covid sono 103 (+21) nell’ospedale di Imola (di cui 8 in Ecu) e 24 (+3) quelli in terapia intensiva (di cui 8 ad Imola). “La direzione sanitaria sta monitorando costantemente la situazione per attivare le misure di flessibilità organizzativa necessarie a garantire i ricoveri” sottolineano dall’Azienda usl. Frase che indica la possibilità di ampliare ancora le aree destinate al Covid come già accaduto nel picco dell’epidemia nella primavera scorsa.

Dei nuovi casi di oggi, 69 sono asintomatici, 66 positività emerse tramite tracciamento, 75 persone erano già isolate e 6 riferibili a focolai già noti; per quanto riguarda le fasce d’età 28 hanno meno di 14 anni, 25 da 15 a 24 anni, 35 da 25 a 44 anni, 38 da 45 a 64 anni, 17 dai 65 anni in su. 

Oggi è arrivata, con una nota della Diocesi, anche la conferma da parte della congregazione Piccole Suore di Santa Teresa di Gesù Bambino di Imola, del grave focolaio registratosi nei giorni scorsi. “In seguito all”accertata positività al Covid-19 nelle comunità di Casa madre – in via Emilia 233 – e Casa Famiglia – in via Paolini 4 -, tredici consorelle hanno avuto bisogno di ricorrere alle cure ospedaliere – spiegano. La situazione è costantemente monitorata e da subito sono stati applicati i protocolli di sicurezza per evitare la diffusione del contagio. Tutte le persone coinvolte sono state poste in isolamento e sottoposte ai controlli sanitari previsti dall”Ausl”. Purtroppo si registra anche il decesso per tre delle anziane suore coinvolte, tra cui due delle ricoverate. “Una consorella è stata invece dimessa. Rimangono quindi ricoverate dieci religiose, per le quali preghiamo e chiediamo preghiere di una pronta guarigione” concludono dalla congregazione religiosa. 

Per l’Emilia Romagna nel suo complesso ancora una giornata complicata con i nuovi contagi a quota 3.232  sulla base di 36.607 tamponi. Di questi solo 1.369 sono asintomatici, 657 individuati grazie all’attività di contact tracing, 860 individuati all’interno di focolai già noti. A livello provinciale ancora la provincia di Bologna è in testa con 995 nuovi casi (852 a cui vanno aggiunti i 143 di Imola), seguita da Modena (610), Reggio Emilia (334), Rimini (246), Cesena (243), Ravenna (219), Parma (203), Ferrara (201), Forlì (112) e Piacenza (69).

Sul fronte dei guariti, se ne registrano 1.073, quindi i casi attivi, cioè i malati effettivi/positivi, a oggi sono 52.442. Di questi, si conferma un 94-95% di persone in isolamento a casa, con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o del tutto prive di sintomi, ma nel contempo i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono oggi 275 (+9) e 2.753 (+91) negli altri reparti Covid. Nelle ultime 24 ore si registrano anche 25 decessi, tutti anziani. (l.a.)

Coronavirus, 143 nuovi casi, picco di ricoveri e 5 vittime a Imola. Grave focolaio tra le suore di Santa Teresa
Cronaca 12 Agosto 2020

Due giorni di celebrazioni a Imola, il 12 e 13 agosto, in onore del patrono san Cassiano

Due giorni di celebrazioni per la festa di san Cassiano, patrono di Imola, che ricorre il 13 agosto. Oggi, mercoledì 12, alle 18, è prevista una visita agli scavi della prima basilica, in via Villa Clelia, seguita dalla preghiera e benedizione al cippo dedicato al patrono. «A causa dell’emergenza sanitaria e per rispetto delle norme sul distanziamento sociale, si è deciso di rinunciare alla biciclettata», precisano sul sito della Diocesi di Imola. Pertanto ci si ritroverà direttamente sul posto. Stasera alle 20.30 nella basilica cattedrale di San Cassiano sono in programma la recita dei vespri e la visita alla tomba, custodita nella cripta della chiesa.

Domani, 13 agosto, giorno della festa, l”appuntamento più importante è con la messa solenne delle 10.30, celebrata dal vescovo Giovanni Mosciatti e concelebrata dal clero diocesano alla presenza delle autorità civili e militari. Altre messe in cattedrale saranno officiate alle 7, 8, 9, 18 e 21, mentre alle 17.15 è prevista la recita dei secondi vespri.

Come per tutte le occasioni pubbliche, anche in questo caso si osserveranno le norme dettate per evitare il diffondersi del Coronavirus. All”interno della basilica è obbligatorio l”uso della mascherina e l”accesso, in ottemperanza al decreto regionale 151 del 24 luglio, è consentito fino ad un massimo di 350 persone. Un servizio di accoglienza, infine, regolerà la visita alla tomba di San Cassiano. (r.cr.)

Due giorni di celebrazioni a Imola, il 12 e 13 agosto, in onore del patrono san Cassiano
Cronaca 5 Luglio 2020

La Diocesi di Imola valorizza il centro storico con uno spazio gratuito destinato a chi vuole organizzare eventi

Bella iniziativa della Diocesi di Imola che, per valorizzare il centro storico, ha deciso di allestire uno spazio per eventi sociali e culturali nel cortile d”onore di palazzo Monsignani, in via Emilia 69.

Lo spazio sarà quindi messo disposizione gratuitamente a coloro che ne faranno richiesta, da venerdì 3 luglio a domenica 16 agosto.L”allestimento include un palco 6 x 4 metri, due piantane con fari a Led, 120 sedie, un quadro elettrico certificato per l”allaccio alla corrente elettrica. Per utilizzare gli spazi occorre farne richiesta alla Diocesi di Imola inviando una mail a amministrazione@imola.chiesacattolica.it, indicando date, orari e presentando il programma. La Diocesi si riserva di valutare le richieste e lo spazio è concesso previa sottoscrizione del regolamento d”uso dell”area e della presa in carico delle responsabilità per quanto concerne l”adempimento di tutte le norme e gli oneri connessi all”organizzazione di eventi (ad esempio Legge “Gabrielli” e ordinanze in materia di contenimento dal contagio Covid-19). (da.be.)

Nella foto: il cortile di palazzo Monsignani

La Diocesi di Imola valorizza il centro storico con uno spazio gratuito destinato a chi vuole organizzare eventi
Cronaca 27 Febbraio 2020

Coronavirus, la Diocesi detta nuove direttive. Intanto i parroci sperimentano riti all'aperto e in diretta Facebook

Messe sospese a causa dell”emergenza coronavirus? E io ti invento la distribuzione delle «sacre ceneri» sul sagrato della chiesa. Mentre la Diocesi di Imola detta nuove direttive per le celebrazioni che sostituiscono quelle emanate lunedì 24 febbraio in ottemperanza all”ordinanza della Regione Emilia-Romagna d”intesa con il Ministero della Salute (leggi l”articolo), alcuni sacerdoti imolesi si sono ingegnati a trovare soluzioni per non privare i fedeli di un rito molto sentito come quello del Mercoledì delle Ceneri. Se la parrocchia di San Francesco ha trasmesso la messa serale in diretta Facebook, il parroco di Santo Spirito, don Marco Renzi, ha deciso invece di piazzarsi dalle 8.30 di ieri mattina davanti al portone della sua chiesa, in via Pisacane, per distribuire le ceneri a chiunque lo desiderasse.

«Ho mandato un messaggio al vescovo e al vicario della Diocesi per sapere che ne pensavano – precisa don Marco -. Il vescovo mi ha detto che era una bella idea, raccomandandosi di non creare assembramenti. A parte un”affluenza maggiore tra le 18 e le 18.20, all”uscita dal lavoro, i fedeli sono arrivati a due, tre, quattro per volta». Il parroco di Santo Spirito confessa che non si aspettava di vedere tante persone. «Alle 8.30 c”era già gente – prosegue don Renzi -. Nell”arco della giornata si sono presentati in 350-400, non solo da Imola, ma anche da Castel Bolognese e Massa Lombarda. A tutti ho distribuito il discorso del vescovo e la parola di Dio». Don Marco in settimana ha applicato scrupolosamente le norme dettate dalla Diocesi: «Abbiamo sospeso gli incontri e le benedizioni pasquali, chiuso l”asilo, il doposcuola e la palestra – conferma -. La messa feriale l”ho celebrata nella chiesa grande e non nella cappella, facendo entrare solo 15-16 persone. Niente scambio della pace e ho tolto l”acqua dalle acquasantiere come da prescrizioni».

Intanto, come detto, la Diocesi annuncia in un comunicato le nuove norme in vigore da oggi, che ripristinano le celebrazioni religiose, ma con l”indicazione di evitare l”eccessivo affollamento. Da piazza Duomo si precisa che le chiese restano aperte per la preghiera individuale, ma è «sospeso il precetto festivo (vale a dire l”obbligo di assistere alla messa domenicale, Ndr)», pur essendo consentita «la celebrazione delle sante messe festive e prefestive, evitando processioni e assembramenti». Concesse anche le «celebrazioni liturgiche feriali che non comportano un afflusso significativo di fedeli». Restano sospese invece le benedizioni pasquali, le sagre e le feste parrocchiali, gli incontri di catechismo e doposcuola che «riprenderanno alla riapertura delle attività scolastiche» e tutte le manifestazioni che prevedono presenza di pubblico. Confermate le indicazioni sullo svuotamento delle acquasantiere, sulla distribuzione della Comunione soltanto sulla mano e sulla sospensione del segno di pace durante la messa, mentre si precisa che funerali dovranno essere celebrati alla presenza dei soli familiari. Consentite, infine, le visite ai malati e l”Unzione degli infermi. (mi.ta.)

Nella foto Isolapress: il parroco di Santo Spirito, don Marco Renzi, distribuisce le ceneri sul sagrato della chiesa

Imola

Coronavirus, la Diocesi detta nuove direttive. Intanto i parroci sperimentano riti all'aperto e in diretta Facebook
Cronaca 24 Febbraio 2020

Il coronavirus ferma anche le attività della Chiesa: messe e benedizioni pasquali sospese fino al 1° marzo

Anche la Diocesi di Imola si adegua all”ordinanza emessa dal Ministero della Salute, d”intesa con il presidente della Regione, sull”emergenza coronavirus. Fino a domenica 1° marzo sono infatti sospese tutte le celebrazioni e le benedizioni pasquali. In un comunicato firmato dal vescovo Giovanni Mosciatti si chiede ai sacerdoti di celebrare la messa quotidiana a porte chiuse e, in caso di funerali, optare per il rito nella forma più breve in caso di presenza di molti partecipanti, omettere il segno della pace e distribuire la Comunione soltanto sulla mano. Nelle chiese, inoltre, si raccomanda di togliere l”acqua benedetta dalle acquasantiere. 

La direttiva non prevede eccezioni e tocca dunque anche un giorno molto significativo del calendario liturgico cattolico, il Mercoledì delle Ceneri, che cade quest”anno il 26 febbraio ed è il giorno di inizio della Quaresima. Anche per quella giornata sono sospese le celebrazioni, come sono sospesi – sempre fino a domenica prossima – incontri di catechismo e gruppi parrocchiali, doposcuola, attività di oratorio, sportive, teatrali, cinematografiche ed ogni genere di aggregazione. 

Altre particolari disposizioni riguardano i Centri d”ascolto della Caritas diocesana e parrocchiale, che continueranno il loro servizio ma facendo entrare una persona alla volta, facendo igienizzare le mani di chi si presenta, mentre gli operatori dell’accoglienza dovranno indossare guanti monouso e, in caso di difese immunitarie fragili comprovate, anche la mascherina. Sono sospese le distribuzioni di vestiti e quelle alimentari devono avvenire per appuntamento singolo. Quanto alle mense parrocchiali, devono predisporre la fornitura di pasti in porzioni singole e da asporto.

«Siamo tutti interessati ad affrontare con determinazione, senza panico né leggerezza, una situazione che chiede vigilanza e senso del bene comune – sottolinea il documento a firma del vescovo Mosciatti -. Sperimentiamo tutti la nostra debolezza e fragilità. Proviamo paura e come sempre questa chiede risposte serie e unitarie, per trovare le soluzioni più efficaci per tutti, con la massima attenzione ma senza allarmismi. Molte riunioni sono state cancellate. Questo ci aiuterà a comprenderne il valore con maggiore profondità e ad avere più tempo per la riflessione e la preghiera personale». (r.cr.)

Il coronavirus ferma anche le attività della Chiesa: messe e benedizioni pasquali sospese fino al 1° marzo
Cronaca 24 Dicembre 2019

Il vescovo Giovanni Mosciatti: «Imola? Una ricchezza di partecipazione e volontariato che mi ha stupito»

L’ordinazione e l’ingresso in città risalgono al 13 luglio. A cinque mesi da quella data incontriamo il vescovo di Imola, Giovanni Mosciatti, originario della diocesi marchigiana di Fabriano e Matelica. Iniziamo l’intervista col chiedergli un primo bilancio, ma lui se la cava con una battuta: «Quando si fanno i bilanci esce sempre qualcosa che non entra, lasciamoli fare agli altri».

Quali sono state allora le prime impressioni sulla diocesi di Imola?
«Ho visto una realtà grandissima e più che positiva – risponde pronto-. C’è una ricchezza incredibile, che mi ha colpito fin dall’inizio, forse perché vengo da una realtà dove c’è meno partecipazione, da una diocesi più piccola, dell’entroterra, con grandissime difficoltà anche di tipo economico. Qui c’è una ricchezza di partecipazione e volontariato che fa veramente impressione. Ho avuto un’accoglienza grande, mi ha davvero stupito».

Una delle domande che avevamo pensato di farle è proprio questa: come ha trovato il tessuto sociale e culturale, le iniziative, l’associazionismo?
«Impressionante. Anzi, credo che dobbiate riscoprirlo anche voi. Tante volte lo date per scontato, ma ad uno che viene da fuori fa impressione. Dopo cinque mesi ancora devo finire il giro delle associazioni, delle realtà di tipo culturale e sportivo. Ricevo tutti e vado da tutti. Ovviamente quando mi invitano in quattro contemporaneamente devo fare delle scelte, ma cerco di andare dappertutto e spero di poter dare l’aiuto che serve».

Facciamo un passo indietro: lei non ha mai nascosto di avere accolto la sua nomina con grande stupore. Da quali esperienze veniva nella sua diocesi?
«Avevo una parrocchia, insegnavo e poi seguivo gli studenti universitaria Perugia da trent’anni, un’occasione per condividere la loro esperienza di studio e di vita. Adesso ho a che fare con una realtà complessa, con piani diversi, a tutti i livelli: questioni burocratiche, difficoltà delle persone, decisioni sulle cose da fare, su come dare prospettive alle opere. Ci sono tante opere che hanno origine da una santità grande, come Santa Caterina, le opere del Carmine, tutto quello che c’è a Lugo, la realtà della bassa. E ancora non ho finito di incontrare tutti». (mi.ta.)

L”intervista integrale è su «sabato sera» del 19 dicembre

Il vescovo Giovanni Mosciatti: «Imola? Una ricchezza di partecipazione e volontariato che mi ha stupito»
Cultura e Spettacoli 22 Settembre 2019

Si amplia ancora il Museo diocesano di Imola con l'inaugurazione della «Wunderkammer» restaurata

Si amplia ulteriormente il Museo diocesano di Imola. Dopo l’inaugurazione del Museo delle carrozze avvenuta lo scorso anno e dopo l’apertura della sala V e della sala VI dell’appartamento verde nel 2016, un’altra sala va ad aggiungersi agli spazi espositivi: oggi domenica 22 settembre alle 17.30 saranno infatti ufficialmente inaugurati i restauri della VII sala dell’appartamento verde (detta Wunderkammer) e dell’annesso terrazzo/giardino pensile. Adibita un tempo a cucina e, più recentemente, a magazzino, la stanza è stata oggetto di un approfondito lavoro di sistemazione. «Il suo stato di conservazione era pessimo – conferma Marco Violi, vicedirettore del museo – per cui è stato necessario un lavoro molto impegnativo. La stanza, adibita a servizio, era divisa in due ambienti, corridoio e cucina: ora è un unico ambiente. Ha una vista mozzafiato, con affaccio sul giardino interno, un grande balcone da cui si vede il giardino con le antiche serre e, guardando in alto, si può ammirare il cielo con inquadrati il campanile e metà frontone della cattedrale. In questa particolare occasione c’è stato un concorso di sponsor e di ditte che hanno lavorato mettendoci anche del loro a livello economico, e devo fare loro i miei ringraziamenti».

La stanza fa parte del nucleo dell’appartamento del cardinale Giacomo Giustiniani (vescovo di Imola dal 1826 al 1832). A differenza delle altre sei, tra cui le due restaurate nel 2016, ha dimensioni ridotte e non presenta decorazioni sul soffitto in arellato, poiché originariamente nata con funzione di servizio. Gli attuali restauri la doteranno di vetrine per l’esposizione fatte ad hoc, così come l’illuminazione. Con la sua apertura diventeranno così sedici i locali allestiti e aperti al pubblico al piano nobile del Palazzo vescovile occupati dal Museo diocesano. Proprio perché piccola, è stata nominata «Wunderkammer» ovvero «camera delle meraviglie»: così vengono indicati particolari ambienti, di dimensioni perlopiù raccolte, in cui i collezionisti a partire dal Cinquecento erano soliti conservare raccolte di oggetti straordinari.

L’inaugurazione della nuova sala si terrà oggi alle 17.30 nella Sala grande del Museo diocesano. Parteciperanno il vescovo Giovanni Mosciatti, il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola Fabio Bacchilega, il presidente dell’Istituto per i Beni Culturali della Regione Emilia Romagna Fabio Balzani, lo storico dell’arte Lorenzo Lorenzini (Museo civico d’arte di Modena) e il vicedirettore del Museo diocesano di Imola Marco Violi. (ste.f.)

L”articolo completo è su «sabato sera» del 20 settembre

Nella foto monsignor Giovanni Signani e Marco Violi

Si amplia ancora il Museo diocesano di Imola con l'inaugurazione della «Wunderkammer» restaurata

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