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Cronaca 10 Ottobre 2022

In montagna si possono bruciare i residui agricoli e forestali, il divieto rimane in pianura (con alcune deroghe)

Dal primo ottobre 2022 fino al 30 aprile 2023 è sospeso il divieto di abbrucciamento di residui agricoli e forestali nei comuni dell’ambito Appennino, a meno di 100 metri dai boschi, dai terreni saldi e dai terreni saldi arbustati o cespugliati, dai castagneti da frutto, dalle tartufaie controllate e coltivate, dagli impianti di arboricoltura da legno e dai pioppeti.

L’attività di abbruciamento deve avvenire in piccoli cumuli non superiori a tre metri steri per ettaro al giorno, in assenza di vento e deve terminare entro 48 ore dalla comunicazione. Le comunicazioni verranno automaticamente trasmesse ai Vigili del Fuoco, al Comune e ai Carabinieri Forestali per gli eventuali controlli.

In questo stesso periodo rimane in vigore invece il divieto di abbruciamento nei Comuni della Pianura ovest e agglomerato di Bologna. Qui è ammessa una deroga per soli due giorni per ogni proprietario o possessore del terreno, valida nelle zone non raggiungibili dalla viabilità ordinaria. Tale deroga è consentita solo nei giorni in cui non siano scattate le misure emergenziali per le polveri sottili. Chi intende procedere in deroga deve necessariamente comunicare preventivamente l’attività di abbruciamento al Numero Verde regionale 800 841 051, tramite la nuova Web App, oppure inviando una e-mail indicando sempre le proprie generalità, un numero telefonico di reperibilità, Comune e località in cui si effettuerà la combustione.

Per le comunicazioni di abbruciamento per motivi fitosanitari non vanno utilizzate queste modalità: bisogna fare riferimento unicamente alle procedure e utilizzare la modulistica predisposte dal Servizio Fitosanitario regionale, disponibili qui 

Ulteriori informazioni e dettagli circa le corrette modalità di abbruciamento sono disponibili qui (r.cr.)

In montagna si possono bruciare i residui agricoli e forestali, il divieto rimane in pianura (con alcune deroghe)
Cronaca 14 Luglio 2022

Nuova ordinanza del sindaco di Imola per prevenire gli incendi nei boschi e nelle aree verdi

In vista del periodo di massima pericolosità per gli incendi boschivi, e a fronte di temperature che si mantengono elevate, il sindaco di Imola Marco Panieri ha firmato un”ordinanza che prevede precisi obblighi e misure di prevenzione.

E’ vietato accendere fuochi di ogni genere e gettare fiammiferi, sigarette o sigari accesi nelle zone boschive, accendere fuochi d’artificio e lanciare razzi di qualsiasi tipo, utilizzare motori, fornelli o inceneritori che producano faville o braci, e utilizzare apparecchi a fiamma o elettrici per tagliare metalli. E una volta terminate le operazioni di mietitrebbiatura o sfalcio, i proprietari o gli affittuari di campi a coltura cerealicola e foraggera dovranno realizzare una fascia protettiva sgombra da ogni residuo di vegetazione all’interno e lungo il perimetro della della superficie coltivata tale da assicurare che il fuoco non si propaghi nelle aree confinanti e circostanti.

Già nel marzo scorso, il sindaco aveva emanato un’ordinanza che ricordava gli obblighi di tagliare la vegetazione incolta, tagliare gli arbusti, i rovi, le sterpaglie e il materiale secco di qualsiasi natura dalle aree anche di cantiere limitrofe a strade pubbliche, o prospicienti spazi e aree pubbliche, e di pulire i terreni incolti mediante rimozione di ogni elemento o condizione che possa rappresentare pericolo per l’incolumità e l’igiene pubblica o che possa essere veicolo o accrescere il pericolo di incendio. (r.cr.)

Immagine di archivio

Nuova ordinanza del sindaco di Imola per prevenire gli incendi nei boschi e nelle aree verdi
Cronaca 29 Agosto 2021

Rischio incendi, in Emilia Romagna prorogato lo stato di pericolosità fino al 5 settembre

Nuova proroga dello «stato di grave pericolosità» per il rischio di incendi boschivi che prosegue quindi da domani, lunedì 30 agosto, fino a domenica 3 settembre su tutto il territorio regionale. Il precedente provvedimento, infatti, si è concluso oggi, domenica 29 agosto.

Proroga approvata dall’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile, d’intesa con la Direzione regionale dei Vigili del fuoco e il Comando regionale Carabinieri forestali, a seguito della situazione climatica a medio termine analizzata da Arpae e del numero di incendi censiti dai Carabinieri forestali e dai vigili del fuoco nell’ultima settimana.

Viene quindi confermato il divieto assoluto di accendere fuochi o utilizzare strumenti che producano fiamme, scintille o braci all’interno delle aree forestali. Vietati anche gli abbruciamenti di residui vegetali e stoppie. Per chi viola le prescrizioni o adotta comportamenti pericolosi sono previste sanzioni fino a 10mila euro. Sotto il profilo penale, se l’incendio è provocato volontariamente, è prevista la reclusione da 4 a 10 anni. Si può essere condannati a risarcire i danni anche se l’incendio è causato in maniera involontaria, per negligenza, imprudenza o imperizia. (r.cr.)

Rischio incendi, in Emilia Romagna prorogato lo stato di pericolosità fino al 5 settembre
Cronaca 8 Agosto 2021

Rischio incendi, in Emilia Romagna prorogato lo stato di pericolosità fino al 29 agosto

Nuova proroga dello «stato di grave pericolosità» per il rischio di incendi boschivi che prosegue quindi da domani, lunedì 9, fino a domenica 29 agosto su tutto il territorio regionale. Il precedente provvedimento, infatti, si è concluso oggi, domenica 8 agosto.

Proroga approvata dall’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile, d’intesa con la Direzione regionale dei Vigili del fuoco e il Comando regionale Carabinieri forestali, a seguito della situazione climatica a medio termine analizzata da Arpae e del numero di incendi censiti dai Carabinieri forestali e dai vigili del fuoco nell’ultima settimana. Con un quadro meteo-climatico che prevede piogge poco significative, temperature massime in pianura tra i 31 e i 36 gradi, poca acqua nel terreno concentrata sui crinali appenninici, l’indice di suscettibilità degli incendi è destinato a estendersi significativamente su ampie zone della regione. 
Inoltre, negli ultimi sette giorni, sono 77 gli incendi sul territorio con che hanno spesso richiesto l’intervento degli elicotteri dei Vigili del fuoco e dei volontari.

Viene quindi confermato il divieto assoluto di accendere fuochi o utilizzare strumenti che producano fiamme, scintille o braci all’interno delle aree forestali. Vietati anche gli abbruciamenti di residui vegetali e stoppie. Per chi viola le prescrizioni o adotta comportamenti pericolosi sono previste sanzioni fino a 10mila euro. Sotto il profilo penale, se l’incendio è provocato volontariamente, è prevista la reclusione da 4 a 10 anni. Si può essere condannati a risarcire i danni anche se l’incendio è causato in maniera involontaria, per negligenza, imprudenza o imperizia. (r.cr.)

Foto Isolapress

 

Rischio incendi, in Emilia Romagna prorogato lo stato di pericolosità fino al 29 agosto
Cronaca 19 Luglio 2021

Rischio incendi, in Emilia Romagna prorogato lo stato di pericolosità fino all’8 agosto

Nonostante le piogge dei giorni scorsi l’Agenzia per la sicurezza territoriale e protezione civile dell’Emilia-Romagna,  ha deciso di prorogare il periodo di rischio incendi, in accordo con Arpae, viste le condizioni di aridità del terreno ed il numero di incendi censiti dai carabinieri forestali e dai vigili del fuoco nelle ultime settimane (ben 71, uno dei più gravi a Riolo Terme). Il provvedimento è terminato ieri, domenica 18 luglio, ma è stato esteso per altre tre settimane, a partire da oggi e fino alla mezzanotte dell”8 agosto.

Confermato, quindi, il divieto assoluto di accendere fuochi o utilizzare strumenti che producano fiamme, scintille o braci all”interno delle aree forestali. Vietato anche bruciare vegetali e sterpaglie.

LE SANZIONI PREVISTE

 

Rischio incendi, in Emilia Romagna prorogato lo stato di pericolosità fino all’8 agosto
Cronaca 9 Luglio 2021

Terreno in fiamme, paura per un deposito di fuochi d’artificio

Un incendio è divampato nei giorni scorsi in via Bergullo a Imola. In fiamme a tarda sera un campo di grano appena mietuto, ma il rogo ha coinvolto anche un deposito di fuochi d”artificio. Da quanto trapela qualche «botto» ci sarebbe stato, ma senza per fortuna causare feriti o danni.

Sul posto i vigili del fuoco che hanno circoscritto l”incendio ed evitato il peggio visto che nelle vicinanze era presente anche un”abitazione. Le operazioni si sono concluse dopo qualche ora. Sulle cause del rogo indagano i carabinieri. (r.cr.)

Foto Isolapress

Terreno in fiamme, paura per un deposito di fuochi d’artificio
Cronaca 5 Luglio 2021

Da oggi vietato accendere fuochi e bruciare sterpaglie, per i trasgressori sanzioni più severe

Da oggi, 5 luglio, ed almeno fino alla mezzanotte del 18 luglio in tutta la regione sarà in vigore lo «stato di grave pericolosità» per il rischio di incendi boschivi. Provvedimento emanato dall’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile.

Divieto quindi di accendere fuochi o utilizzare strumenti che producano fiamme, scintille o braci, all’interno delle aree forestali. Vietato anche bruciare residui vegetali e sterpaglie. I trasgressori possono essere sanzionati con multe fino a 10 mila euro. Penalmente, invece, prevista la reclusione da 4 a 10 anni, se l’incendio è doloso, ma anche se colposo (involontario) si può essere condannati a risarcire i danni. (da.be.)

Foto Isolapress

Da oggi vietato accendere fuochi e bruciare sterpaglie, per i trasgressori sanzioni più severe
Cronaca 31 Agosto 2020

Prorogata la fase di attenzione per gli incendi boschivi su tutto il territorio regionale

Nonostante le piogge di queste ore, viste le critiche condizioni meteo e della vegetazione, l’Agenzia Regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile ha disposto la proroga della fase di attenzione per gli incendi boschivi fino al prossimo 13 settembre su tutto il territorio regionale.

Sconsigliato, quindi, bruciare materiale vegetale di scarto dei lavori forestali e agricoli, ma qualora queste operazioni fossero assolutamente necessarie si potranno eseguire solo in assenza di vento e nella prima mattina e non oltre le ore 11. L”Agenzia se sarà necessario potrà in seguito dichiarare il periodo di «grave pericolosità», durante il quale ci saranno specifici divieti e sanzioni per i comportamenti a rischio di incendio.

PER SAPERNE DI PIU

Nella foto: il recente incendio a Monte Battaglia

Prorogata la fase di attenzione per gli incendi boschivi su tutto il territorio regionale
Cronaca 15 Febbraio 2020

Rischio incendi, l’Agenzia della protezione civile ha fatto scattare lo stato di «attenzione» in tutta la regione

La perdurante assenza di piogge e le temperature miti per la stagione ha indotto l’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile ad attivare la fase di «attenzione» per il rischio di incendi nei boschi. Il provvedimento è valido da ieri, 14 febbraio, a giovedì 27 febbraio.

Le condizioni del terreno e le temperature che, stando alle previsioni meteo, si manterranno sopra le medie stagionali anche nei prossimi giorni,  il tutto associato all’assenza di piogge e a locali raffiche di vento, favoriscono infatti l’innesco di focolai di incendio e la loro propagazione. L’Agenzia regionale di protezione civile si raccomanda di gestire con la massima cautela gli abbruciamenti di stoppie, legname e altri residui vegetali durante i lavori agricoli e forestali.  Vanno considerate, inoltre, le eventuali ordinanze più restrittive emanate da singoli Comuni.

L’ Arma dei Carabinieri intensificherà i controlli.  La situazione sarà nuovamente valutata mercoledì 19 febbraio. L’Agenzia regionale ricorda che, in ogni caso, prima di procedere agli abbruciamenti, è obbligatorio darne comunicazione ai Vigili del Fuoco. Per ulteriori informazioni  si può chiamare il numero verde  800841051. (da.be.)

Foto dal sito della Regione Emilia Romagna

Rischio incendi, l’Agenzia della protezione civile ha fatto scattare lo stato di «attenzione» in tutta la regione
Cronaca 9 Novembre 2019

I vigili del fuoco volontari di Medicina a caccia di 25.000 euro per rimettere in sesto un'autopompa

Oltre a gestire le emergenze, i vigili del fuoco volontari del distaccamento di Medicina si sono sempre dati da fare anche per migliorare il proprio parco mezzi. Di recente, ad esempio, hanno «messo gli occhi» su un’autopompa Iveco City Eurofire che vorrebbero rimettere a nuovo. «E’ un mezzo che ha 20 anni – spiega il capo distaccamento, Giulio Pancaldi-. Era utilizzato dal comando provinciale di Bologna, ma è stato dismesso. Può trasportare sei persone e grazie alle sue piccole dimensioni può essere usato in molti interventi, ad esempio nei centri storici, nei piccoli incendi e per gli incidenti stradali. Per noi sarebbe molto utile e abbiamo deciso di rimetterlo a nuovo. Con risorse interne abbiamo smontatop arte del motore, che ha problemi di raffreddamento, e ora si trova in un’officina di Castel San Pietro che lo sistemerà. In un secondo momento, invece, bisognerà intervenire sulla carrozzeria»

Complessivamente, i pompieri hanno stimato che per rimettere in strada l’autopompa occorreranno 25 mila euro. Come già accaduto in passato, l’associazione Amici dei pompieri di Medicina si sta muovendo per cercare sponsor che coprano i costi della manutenzione. Non è la prima volta, infatti, che aziende, associazioni, privati cittadini e lo stesso Comune di Medicina tendono la mano ai vigili del fuoco, dimostrandola vicinanza della comunità a chi sceglie di dedicare parte del tempo alla gestione delle emergenze. Un lavoro che può essere pericoloso, come dimostra la recente morte di tre pompieri nell’esplosione di una cascina nell’Alessandrino. L’anno scorso, grazie a 60 mila euro ottenuti da donazioni, è stato possibile acquistare e rimettere a nuovo un’autoscala. «La utilizziamo da giugno del 2019 e, in agosto, l’abbiamo prestata alla caserma di Imola mentre un loro mezzo si era rotto» aggiorna Pancaldi. (gi.gi.)

L”articolo completo è su «sabato sera» del 7 novembre

Nella foto i volontari del distaccamento di Medicina

I vigili del fuoco volontari di Medicina a caccia di 25.000 euro per rimettere in sesto un'autopompa

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