Il Magazzino Verde taglia il traguardo dei vent’anni. Si festeggeranno il prossimo 3 dicembre in occasione dell’apertura della stagione teatrale e, come da tradizione, il via sarà una performance che coinvolgerà il Gruppo laboratorio Icaro, che proprio al Magazzino Verde ha trovato la sua casa. Nel pomeriggio alle ore 16.30 uno spettacolo per bambini, alle 21 la performance del «ventennale». La storia del Magazzino Verde inizia nel 1984 grazie ad una collaborazione tra la compagnia bolognese La Baracca Testoni Ragazzi e l’Amministrazione comunale. «Al tempo, i giovani attori del territorio non avevano un luogo dove poter provare e portare avanti un loro progetto culturale legato al teatro e all’arte in generale – racconta Lorenzo Monti, assessore alla Cultura –. C’era solo l’auditorium di via Pillio, che però andava prenotato per tempo, perchè utilizzato da varie realtà. Così nacque l’idea, da parte del Comune, di creare un posto per i giovani».
Il vecchio Magazzino, un edificio immerso nel meraviglioso parco delle Mondine in via dell’Osservanza, venne ristrutturato nel 2002, al suo interno è nata una sala teatrale da 99 posti. Oggi, accanto alla rassegna teatrale per le scuole, i bambini e le famiglie, curata sempre da La Baracca, c’è l’attività del laboratorio teatrale Icaro, così chiamato dal 1990, ma che affonda le radici nelle esperienze iniziate dalla scuola media Simoni a partire dall’anno scolastico 1983-1984 e poi nel 1997 nelle elementari. Un’esperienza che ha coinvolto e continua a coinvolgere decine di ragazzi di Medicina. «Ogni anno partecipano una trentina di ragazzi tra i 14 e i 30 anni» si legge sul sito del Magazzino.
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Il progetto di arte partecipata «Quando un posto diventa un luogo» approda in Portogallo
Nuova tappa internazionale per il progetto «Quando un Posto diventa un Luogo». Dopo quella in Germania, a Kassel, in luglio, adesso tocca ad Amadora, in Portogallo. Un ulteriore step di questa forma di promozione dell’arte partecipata con la quale il Comune di Imola, in collaborazione con Annalisa Cattani, il Cidra e l’Anpi, dà voce alla memoria della città. E ora sta esportando questa esperienza in altri Paesi europei.
Il progetto, infatti, proposto attraverso il Sweden Emilia Romagna Network, ha vinto un bando del Programma europeo Cittadini, uguaglianza, diritti e valori. I partner, oltre a Imola (Comune e Musei) e rete Sern (Italia), sono Daugavpils City (Lettonia), Amadora (Portogallo), Buzet (Croazia), Kassel (Germania), EcoFellows (Finlandia), Linkoping (Swezia), Rural Hub (Irelanda). La prima tappa si è svolta in luglio a Kassel, durante la manifestazione d’arte Documenta, che ha visto il primo momento di scambio e incontro con gli stati partner europei. Ad Amadora si è entrati all’interno di un percorso formativo sul concetto di Arte pubblica e partecipativa, mediazione interculturale, creazione di relazioni proficue al fine di stimolare la cittadinanza attiva e il senso di memoria e appartenenza.
«Con questo progetto – spiega Giacomo Gambi, assessore alla Cultura – ogni anno, con percorsi che coinvolgono decine di classi, ridiamo vita a monumenti imolesi che così, da posti, spesso non conosciuti diventano luoghi, di cui aver cura. Il progetto europeo mette al centro il tema della partecipazione attiva dei cittadini per preservare e valorizzare i diritti fondamentali attraverso progetti di arte pubblica partecipativa». (r.cr.)
Nella foto del Comune di imola la delegazione istituzionale in Portogallo
Più attenzione al clima, alla natura e ai servizi alla persona, questo vogliono gli imolesi per il futuro
Ci sono tre grandi temi che gli imolesi ritengono strategici e fondamentali per il futuro: clima, natura e servizi alla persona. Questo è quanto emerge dai risultati elaborati dal progetto «Raccontaci il tuo territorio!». Una indagine statistica che il Circondario ha dedicato ai cittadini per il Piano Urbanistico Generale (Pug). Tutti gli abitanti dei dieci comuni del Circondario sono stati chiamati a rispondere a diverse domande incentrati su su vari temi, dai servizi alla persona al trasporto pubblico, dalla qualità della vita nei propri paesi a come immaginano il proprio futuro.
La ricerca online, tenutasi ad aprile e maggio di quest’anno, è il primo dei passi congiunti del Piano Urbanistico Generale ed è stata strutturata in cinque sezioni tematiche. Complessivamente hanno risposto all’indagine 739 cittadine e cittadini con un livello di confidenza statistica del 99%, che è un dato elevato, e ha un margine d’errore sui dati finali del +/- 5%.
I dati dell’indagine dicono molte cose rispetto a come cittadine e cittadini vivono, attraversano e si muovono sul territorio, su come percepiscono il luogo in cui vivono e come immaginano nel futuro i comuni del Circondario Imolese.
Emergono in maniera inequivocabile i temi prioritari ritenuti di maggiore urgenza per la redazione del Piano che vanno dalla mobilità integrata e trasporto pubblico all’attenzione al clima, passando per l’attenzione eil rispetto dell’ambiente e natura fino ad arrivare alla qualità d’erogazioen dei servizi alla persona.
Il mezzo di trasporto prevalentemente usato per muoversi oggi è l’auto, tuttavia c’è una forte domanda di trasporto pubblico e un grandissimo interesse per forme di trasporto integrato. Vengono richiesti maggiori interventi sullo spazio pubblico per la sicurezza di pedoni e ciclisti e il potenziamento di modelli di trasporto che consentano ad uno spettro più ampio di persone della pianura e della collina di raggiungere Imola e Bologna con mezzi alternativi all’auto: pullman, autobus, treno, bicicletta.
Le cittadine e i cittadini che vivono nell’Imolese affermano che le misure di contrasto al cambiamento climatico, quelle per la qualità dell’ambiente e la reintroduzione della natura negli spazi urbani non possono più attendere. Ciò traspare da molte risposte, da quelle inerenti le condizioni attuali del proprio luogo di vita a quelle sulle ragioni che potrebbero spingere a cambiare residenza nel futuro, andando alla ricerca di luoghi in cui vivere a maggiore contatto con la natura o in quartieri e frazioni in cui lo spazio pubblico e le aree verdi siano più permeabili e ombreggiate.
I servizi alla persona sono la terza grande priorità. Il Circondario è già vissuto come un sistema territoriale unitario all’interno del quale ci si sposta per le esigenze quotidiane legate al lavoro, allo studio, ai servizi e al tempo libero. A conferma di questo un elevato numero di risposte indica la presenza dei servizi pubblici come una delle ragioni prevalenti di spostamento: da un lato la capillarità, dall’altro l’accessibilità ai servizi costituiscono obiettivi rilevanti per la qualità della vita delle persone.
L’importanza della collaborazione tra amministrazioni e cittadini emerge come tema trasversale da molte risposte. Non solo la partecipazione dei cittadini è indicata da quasi il 60% delle risposte come aspetto su cui investire, ma l’alto numero di risposte ricevute evidenzia la disponibilità dei cittadini a farsi coinvolgere attivamente dalle amministrazioni.
Per l’assessore all’Urbanistica Michele Zanelli «il Pug entra nel vivo delle aspettative dei cittadini e i risultati dell’indagine saranno utilizzati dai tecnici per definire, a livello circondariale, le strategie del Piano e per mettere a punto la disciplina urbanistica ed edilizia per gli interventi ordinari nel territorio. Il tutto – prosegue – per migliorare la qualità dell’ambiente e dei servizi urbani. I temi che risultano prioritari dalle risposte al questionario online – mobilità, ambiente, servizi – confermano gli indirizzi strategici del Pug e ci confortano nel portare a compimento il percorso iniziato nel solco della partecipazione dei cittadini” (r.cr.)
Il Report è possibile scaricarlo qui
Nella foto d’archivio la sede del Nuovo Circondario Imolese
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Miriam Spadaccini è la nuova sindaca dei ragazzi di Castel San Pietro
E’ Miriam Spadaccini della classe 2°E della scuola secondaria di primo grado Fratelli Pizzigotti, la nuova sindaca dell’11° Consiglio comunale delle ragazze e dei ragazzi di Castel San Pietro
«L’esperienza del Consiglio comunale delle ragazze e dei ragazzi è un importante esercizio di lavoro di squadra, responsabilità e partecipazione – commenta l”assessore Giulia Naldi -. In queste prime settimane di lavoro i ragazzi hanno già dato un bell’esempio di impegno e voglia di mettersi in gioco e hanno presentato molte idee legate all’ambiente e alla cura della città. Come Amministrazione riaffermiamo l’impegno ad aiutarli e sostenerli in questo loro percorso e a favorire la realizzazione dei loro progetti». (lu.ba.)
Fotografia del Comune di Castel San Pietro: al centro Miriam Spadaccini
Ozzano valorizza il borgo medievale di San Pietro con i 15 mila euro della Regione. Nel percorso coinvolti i cittadini
E” stata approvata, nei giorni scorsi, dalla Regione Emilia Romagna, la graduatoria definitiva dei progetti che hanno partecipato al bando regionale Partecipazione 2020, un bando che si prefigge di premiare, riconoscendo un contributo economico, quei percorsi partecipativi che intendono valorizzare la progettualità su temi quali le politiche in materia sociale, sanitaria, ambientale, territoriale, urbanistica e paesaggistica, per lo sviluppo sostenibile e per la trasformazione/transizione digitale. Fra i 36 progetti vincenti, «Le chiavi di San Pietro» del Comune di Ozzano a cui è stato riconosciuto un contributo di 15 mila euro. «Oltre che un riconoscimento sulla qualità della proposta, interviene l’assessore ai lavori pubblici Mariangela Corrado che ha seguito in prima persona il progetto, questo contributo rappresenta, per l’Amministrazione comunale, una preziosa opportunità per mettere in pratica esperienze di cittadinanza attiva con e per la propria comunità».
In particolare al percorso «Le chiavi di San Pietro» sono chiamati a partecipare la componente giovanile che vive ad Ozzano, i residenti del borgo e tutta la cittadinanza interessata a prender parte al progetto. Gli abitanti di San Pietro oggi sono 91, suddivisi in 38 famiglie. Nel 2013 erano 107 suddivisi in 44 famiglie. «L’opportunità data da questo percorso partecipato – ribadisce l”assessore Corrado – vuole essere proprio quella di prevenire l’abbandono e lo spopolamento di queste aree e noi intendiamo farlo attraverso un confronto aperto. Si pensa di partire con il percorso partecipato entro la metà del prossimo mese di febbraio e mi auguro che questa occasione venga ben sfruttata dalla comunità in quanto rappresenta un” ottima opportunità per individuare, nell’interesse generale, le azioni idonee e necessarie per costruire anche nuove occasioni di sviluppo e attrattività per la piccola comunità, occasioni che ci auguriamo vengano proposte e suggerite dagli stessi cittadini residenti a San Pietro». (da.be.)
Nella foto: il Borgo di San Pietro con in primo piano la torre simbolo del Comune di Ozzano
A Medicina parte il processo partecipativo per riqualificare l'ex chiesa del Carmine
Comincia la campagna Io c’ero-Foto e racconti sul Carmine per raccogliere racconti e foto che ripercorrano la storia dell’ex chiesa di Medicina, prima azione del percorso partecipato previsto per il recupero dell’edificio, fortemente danneggiato dal terremoto del 2012, in partenza a settembre.
«La partecipazione è per il Comune di Medicina un valore fondante e uno strumento essenziale – commenta la Giunta – attraverso il quale i cittadini prendono parte al discorso politico, affiancando l’Amministrazione nella costruzione di un percorso comune di sviluppo e rigenerazione per la città. Da diversi anni ormai, i medicinesi sperimentano nuove modalità di partecipazione a decisioni che riguardano la comunità, seguendo i diversi percorsi con dedizione e continuando a proporre all’Amministrazione nuovi terreni di potenziale applicazione di queste pratiche». (r.cr.)
E' partita l'attività della Consulta delle ragazze e dei ragazzi di Imola che si è insediata a dicembre
E” cominciata in questi giorni la fase operativa dell”attività della Consulta delle ragazze e dei ragazzi di Imola, che si è insediata il 17 dicembre scorso. I 49 componenti, tutte alunne e alunni delle classi quarte delle scuole primarie (le vecchie elementari) e delle prime due classi delle scuole secondarie di primo grado degli istituti comprensivi della città (le scuole medie di una volta), hanno svolto infatti la loro prima riunione. Scopo dell”appuntamento era quello di valutare l”ordine di importanza degli obiettivi proposti dai ragazzi, la loro fattibilità e le modalità da mettere in atto per raggiungerli.
Le elezioni della Consulta sono avvenute in novembre, sulla base di un «programma elettorale» che i candidati hanno presentato ai loro compagni per ottenere i voti. I 49 eletti resteranno in carica per un biennio che comprende l”anno scolastico in corso e il prossimo, il 2020/2021. Durante la cerimonia di insediamento, il Commissario al Comune di Imola, Nicola Izzo, ha consegnato a ciascun membro della Consulta la Costituzione italiana e l”attestato di nomina e ha fatto loro gli auguri di buon lavoro, con l”invito ad essere «sempre riflessivi e critici verso le nuove forme di comunicazione, per un uso intelligente e prudente delle tecnologie mediatiche della cosiddetta rete e a farsi promotori e paladini del dialogo tra famiglia e scuola».
La Consulta delle ragazze e dei ragazzi è un”esperienza di partecipazione per gli alunni delle scuole imolesi, che si è costituita per la prima volta nell”anno scolastico 2007/2008. All”interno di questo organismo i ragazzi eletti possono approfondire le loro conoscenze sul territorio e la comunità, fare proposte e cercare soluzioni per migliorare la vita di tutti. Il progetto è realizzato congiuntamente da Amministrazione comunale e istituti comprensivi. (r.cr.)
Nella foto i ragazzi e le ragazze della Consulta il giorno dell”insediamento in municipio con il commissario Nicola Izzo
Un laboratorio di idee al via a Medicina per decidere con i cittadini come usare l'ex Carmine
Da una parte la presentazione del percorso di partecipazione per ripensare assieme ai cittadini come utilizzare gli spazi, dall’altra l’avvio a breve dei lavori in sagrestia. C’è molta carne al fuoco per il futuro dell’ex chiesa di via Libertà, imponente edificio di proprietà della parrocchia di San Mamante, ma utilizzato, tramite una convenzione trentennale, da Comune e Pro loco per organizzare mostre, concerti ed eventi. Costruito alla fine del Seicento, per i medicinesi è un fabbricato caratteristico, ma presenta tutti i segni del tempo e necessita di importanti lavori di ristrutturazione. Nei mesi scorsi il Comune ha avuto la conferma del finanziamento da oltre un milione di euro per il consolidamento strutturale del Carmine. «Ad oggi non ci sono zone inagibili, ma è necessario intervenire in particolare sulla copertura lignea – spiega il sindaco, Matteo Montanari -. Entro quest’anno appalteremo i lavori».
Nel frattempo, partirà il progetto di partecipazione «Ex-Carmine: un laboratorio di idee», che ha ottenuto un cofinanziamento regionale (10.500 euro, ai quali l’ente locale ne aggiungerà 4.500). Si tratta di un percorso che coinvolgerà i cittadini, If Imola-Faenza Tourism (partner dell’iniziativa), ma anche alcune associazioni quali Pro loco, I Portici e Corale Quadrivium, con l’obiettivo di individuare i possibili percorsi di riuso dell’ex chiesa, valorizzandone la funzione culturale, sociale e di promozione territoriale. Il percorso verrà presentato nel corso di un incontro aperto ai soggetti partner domani, sabato 11 gennaio alle ore 16.30 presso il Carmine in via Libertà 103. «Il laboratorio vero e proprio con i cittadini, invece, partirà a marzo e durerà sei mesi» aggiunge Montanari. (gi.gi.)
L”articolo completo è su «sabato sera» del 9 gennaio
Nella foto l”operazione di smontaggio delle pale in sacrestia in vista dell”avvio dei lavori
Successo per il mercatino di beneficenza del Consiglio comunale dei Ragazzi di Castel San Pietro
Ben 735 euro raccolti dai giovanissimi membri del Consiglio comunale dei Ragazzi di Castel San Pietro Terme grazie al mercatino di Natale che si è svolto domenica 15 dicembre sotto i portici del centro storico. Un grande risultato e tanta soddisfazione per i ragazzi, che avevano organizzato l”evento con finalità benefiche in cui si vendevano giochi, libri e vari oggetti.
I proventi dell”iniziativa andranno a progetti solidali. Una parte andrà in donazione all’associazione Ageop per contribuire ad un progetto specifico che riguarda l’oncologia pediatrica di Bologna. Il giorno prima del mercatino, i consiglieri sono andati anche al Centro diurno anziani per cantare canti natalizi e fare merenda insieme agli ospiti della struttura. (r.cr.)
Rigenerazione urbana a Medicina, i cittadini per Borgo Paglia chiedono spazi ricreativi
Riorganizzare le aree di parcheggio, aumentare le zone d’ombra e ricavare delle aree dove poter giocare e chiacchierare insicurezza. Sono solo alcuni degli spunti emersi durante il percorso partecipato «Borgo Paglia in comune». Si tratta del quadrilatero racchiuso tra le vie Fava, Mazzini, Corridoni e Melega, detto anche borgo inferiore o Baurg, un tempo luogo degli operai agricoli e lavoratori poveri. Gli interventi sul Baurg rientrano nel corposo progetto di riqualificazione «Lungo il canale di Medicina: rigenerazione urbana, ambientale e sociale» per il quale il Comune di Medicina ha ottenuto dalla Regione un finanziamento di 980 mila euro (ai quali l’ente locale aggiungerà ulteriori 420 mila euro) per arrivare, per stralci, alla riqualificazione complessiva degli spazi pubblici posti lungo il tratto urbano del Canale.
Tra i vari progetti portati avanti dall’Amministrazione comunale c’è anche, come detto, la riqualificazione, condivisa con i cittadini, del Borgo Paglia. Sono state una cinquantina le persone coinvolte nel corso dei tre incontri (29 giugno, 16 luglio e 7 settembre), conclusisi con una spaghettata finale organizzata dagli abitanti ed offerta a tutti i partecipanti. A gestire il tutto Kiez Agency, specializzata in partecipazione, insieme ai tecnici del Comune Rachele Bria e Silvia Suzzi e al gruppo dei tecnici incaricati della progettazione. Ma cosa è emerso parlando coni cittadini e i residenti? Partendo da via Melega, nella zona a ridosso dell’ex mulino Gordini, è stata segnalata l’assenza di spazi per leggere e riposarsi, nonché poca cura del verde. Spostandosi in via Cuscini, è stato evidenziato il degrado dell’ex magazzino comunale e cassonetti dei rifiuti mal posizionati.
Lo spazio antistante l’ex macello, invece, viene visto come «confuso», mentre i parcheggi non ombreggiati e la vicina zona degli stenditoi in cattive condizioni. Cosa fare allora? Molte le proposte fatte. In sostanza, si prevede l’installazione di panchine, fontanelle e barbecue nell’area verde alle spalle dell’ex mulino, ad oggi ancora di proprietà della famiglia Gordini. «Siamo in contatto con la proprietà perché il Comune vorrebbe poter trasformare l’area verde in uno spazio pubblico» dice il sindaco, Matteo Montanari. (gi.gi.)
L”articolo completo è su «sabato sera» del 31 ottobre
Nella foto il magazzino, futura casa di quartiere