Dal 24 febbraio, giorno dell’invasione russa in Ucraina, il mondo non è più lo stesso. Quello che fino a poche ore prima era «solo» un vento di guerra, legato alla crisi nella regione del Donbass, all’alba è tristemente divenuto realtà, facendo piombare una nazione intera (e l’Europa) nel terrore. E così, tra notizie di bombardamenti, morti, edifici crollati, carri armati per le strade e pianti disperati dei civili, a cui hanno fatto da contraltare, seppur con un peso diverso, le sanzioni che Ue e Stati Uniti hanno inflitto al governo di Putin, anche l’Italia, dalla politica alla moda e lo sport, ha dimostrato di non restare indifferente di fronte ad una tragedia che tocca ognuno di noi.
Così in questi giorni, dal circondario imolese a Bologna, sono state tante le fiaccolate, le manifestazioni e le veglie per la pace al grido: «Basta la guerra in Ucraina». E tante altre sono previste nei prossimi giorni. Da ieri sera, intanto, la torre della centrale di cogenerazione di Hera a Imola, collocata all’interno della sede in via Casalegno, è illuminata con i colori della bandiera nazionale ucraina, il giallo e il blu. Oggi, invece, nel circondario imolese, Cgil, Cisl e Uil territoriali hanno proclamato uno sciopero per l’ultima ora del turno di lavoro, come condanna dell’aggressione militare russa. (r.cr.)
Approfondimenti e immagini su «sabato sera» del 3 marzo.
Nella foto: la torre della centrale di cogenerazione di Hera a Imola illuminata con i colori della bandiera ucraina
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